il silenzio e' d'oro (1947)

Clair ha un tocco che io personalmente adoro, inutile a dirsi, questo 'Il silenzio è d'oro' per me é un altro (quasi) capolavoro, un menage a trois abbastanza semplice negli sviluppi di trama che nelle sue mani diventa una sorta di "elegia" sul tempo che passa e la consapevolezza di essere sul viale del tramonto.
A prevalere é la componente romantica che ben si amalgama con una malinconia generale: malinconia che aumenta esponenzialmente nel finale laddove il pigmalione interpretato da Maurice Chevalier prende consapevolezza della propria condizione di vecchio e accetta serenamente la cosa; in tal senso è gustosissimo il parallelo che viene fatto con la trama filmica della pellicola che sta attualmente girando: nella volontà di cambiare il finale e permettere alla sultana di stare con il suo vero amore sta tutta la sua catarsi finale. Anche il parallelo che appunto viene fatto col cinema é qualcosa di molto sentito e "romantico",appunto.
Mi viene da pensare che la tematica della vecchiaia e del tempo che passa avrebbe forse ancora goduto di maggior efficacia se il film al posto che della Belle Epoque (comunque ambientazione splendida e raffinata) fosse stato ambientato un ventennio dopo a mostrare che sul viale del tramonto non era solo lui come persona, ma anche la sua stessa attività di cineasta muto; ma va benissimo così.