il racconto dei racconti (2015) regia di Matteo Garrone Francia, Italia 2015
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il racconto dei racconti (2015)

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locandina del film IL RACCONTO DEI RACCONTI (2015)

Titolo Originale: IL RACCONTO DEI RACCONTI

RegiaMatteo Garrone

InterpretiSalma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly, Toby Jones, Shirley Henderson, Hayley Carmichael, Bebe Cave, Alba Rohrwacher, Stacy Martin

Durata: -
NazionalitàFrancia, Italia 2015
Generefantasy
Al cinema nel Maggio 2015

•  Altri film di Matteo Garrone

Trama del film Il racconto dei racconti (2015)

I re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate ad altrettante fiabe de "Il racconto dei racconti" di Giambattista Basile.

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Voto Visitatori:   6,69 / 10 (99 voti)6,69Grafico
Miglior regista (Matteo Garrone)Migliore direttore della fotografia (Peter Suschitzky)Migliore scenografo (Dimitri Capuani, Alessia Anfuso)Migliore costumista (Massimo Cantini Parrini)Migliore truccatore (Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi d'Andrea e Leonardo Cruciano)Migliore acconciatore (Francesco Pegoretti)Migliori effetti digitali (Makinarium)
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior regista (Matteo Garrone), Migliore direttore della fotografia (Peter Suschitzky), Migliore scenografo (Dimitri Capuani, Alessia Anfuso), Migliore costumista (Massimo Cantini Parrini), Migliore truccatore (Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi d'Andrea e Leonardo Cruciano), Migliore acconciatore (Francesco Pegoretti), Migliori effetti digitali (Makinarium)
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Voti e commenti su Il racconto dei racconti (2015), 99 opinioni inserite

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topsecret  @  08/08/2023 13:58:59
   6½ / 10
Visivamente apprezzabile, dotato di costumi, scenografie e fotografia degne di nota, interpretato da un buon cast, diretto senza grosse incertezze ma un po' statico nel ritmo dove, in alcuni frangenti, la visione cala d'interesse. Il finale non mi ha entusiasmato ma, nel complesso, il film di Garrone appare discretamente tratteggiato.

Filman  @  30/08/2022 10:35:15
   8 / 10
Con alcune parti ottime ed altre un po' meno ottime, IL RACCONTO DEI RACCONTI è un lampo che abbaglia il genere fantasy, nonostante i suoi difetti, per una serie di motivi che nascono dalla pochezza che attanaglia il genere stesso, su tutte le storie originali, dalle venature macabre, finalmente libere dalla tradizione cinematografica-videoludica occidentale e le location dall'Italia più remota e meno scontata. Matteo Garrone sembra essere l'unico a poter dirigere qualcosa di favolistico in Italia, nonostante il sapore di acerbo che hanno alcuni quadri. Il saltare molto velocemente da una scena all'altra ha radici nella letteratura del genere ma il film non ne fa una forma personale, distinguibile e di rimando alla tradizione. L' "assurdo" che le singole vicende regalano allo spettatore rende il film quasi unico.

markos  @  29/12/2021 14:45:56
   7½ / 10
Non me intendo per dire se tutti quei David siano meritati oppure no.
A me è piaciuto, molto godibile e divertente. Buon fantasy italiano.

DogDayAfternoon  @  26/09/2021 16:20:19
   6½ / 10
Tanto di cappello a Garrone per essersi buttato in un genere cinematografico, quello del fantasy, non avvezzo al cinema italiano ma che sposa pienamente le qualità tecniche del regista. Il risultato è un film di ottima fattura, con dei buoni interpreti, che però non mi ha più di tanto colpito a livello di trama: aldilà del fatto che non sono un grande estimatore del fantasy, ho proprio trovato le storie di scarso interesse, anche perché non ho colto il punto in comune tra le tre storie e onestamente trovo privo di senso rappresentare tre storie diverse se non vi è un filo conduttore che le lega tra di loro. Probabilmente leggere l'opera cartacea potrebbe dipanare i miei dubbi.

AMERICANFREE  @  25/01/2020 20:11:38
   7 / 10
Bel film fantasy, location bellissima, regia di Garrone perfetta e recitazione di alto livello.Consigliato

Goldust  @  27/07/2019 11:22:09
   7½ / 10
Abbandonata la contemporaneità della sua solita produzione Garrone si cimenta in un genere lontano dai suoi canoni, firmando tre storie fantasy che si intrecciano tra di loro per dare forma ad una fiaba decadente. Grande lavoro sul colore, le locations e perchè no anche su taluni personaggi, che diventano messaggeri di un'epoca terribile e spietata e che assomigliano molto ad alcuni "mostri umani" già ben fotografati nelle sue opere precedenti. Qualche cedimento nel ritmo qua e là perchè ovviamente le storie non sono tutte interessanti allo stesso modo; ma anche una direzione d'attori ammirevole ed una capaità di racconto che non viene mai meno. Una conferma insomma per uno dei nostri migliori cineasti.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  20/06/2019 00:17:56
   7½ / 10
Garrone mette in scena un medioevo fantasy tratto da fiabe napoletane cinquecentesche; tre racconti indipendenti che vanno a formare un insieme organico e concettualmente connesso.
Produzione tecnicamente ottima che dimostra come il cinema italico possa ancora fare grandi cose, se solo si trovasse un po' di coraggio di osare, perché il talento non manca, e Garrone lo dimostra a ogni nuova pellicola.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  13/09/2018 00:17:22
   7½ / 10
Inconcludente ma fascinoso e torbido, forse Garrone più a suo agio nel "suo" realismo ma apprezzabile questo affondo nel fantasy.... regia efficace e, a tratti, addirittura grande cinema.... notevole la prova di Bebe Cave e fantastica la musica di Desplat.

Thorondir  @  30/08/2018 22:58:08
   7½ / 10
Fiaba decadante dal tono fantasy medievale che racconta i desideri umani traslandoli in una realtà magica dove sembra poter accadere anche l'impossibile. Che venga raccontata l'avidità, l'egoismo, l'amicizia, il desiderio, la sessualità, l'amore, siamo noi a plasmare le nostre scelte e anche ciò che ci sembra dato come realtà può non esserlo. Si salverà solo chi non ha scelto e non ha lasciato se stesso alla superbia. E se il film pecca qua e là di un'effettazione computerizzata che stona con il realismo tutto italiano delle splendide location, Garrone porta a casa un film originale, nuovo, personale, coraggioso e per nulla italiano. Bravo.

Romi  @  14/06/2018 10:39:28
   8½ / 10
Non capisco perche' tanti voti cosi' bassi. Finalmente un prodotto italiano degno di nota! Una fiaba raccontata in modo molto elegante, raffinato e non infantile. Infatti non e' un film per bambini. E questo perche' non e' un vero fantasy, la lentezza del film non piacera' a chi si aspettava un fantasy. Ma la lentezza non e' un aspetto che distingue proprio la realta' che ogni uomo vive ogni giorno? Cio' fa comprendere come il cinema di Garrone sia profondamente realista.
Mi ha veramente sorpreso in modo positivo. Bravo Matteo Garrone!

mauro84  @  15/05/2018 23:22:36
   7 / 10
Grazie al canale raimovie, recupero sto gran perla di film italiano, già, non sembra vero, qualcosa di affascinante, trama bella, sembra banale non lo è. Ambientazione italiana molto bella, fotografia, tutto molto fiabesco ma in perfetto modo narrato. Uno dei migliori film fantasy italiano visto oggi.. davvero meritevole.

Salma Haykek, diva e bella, ottima scelta, recita bene, ha carisma e fascino. (cambio radicale notevolmente visivo, ottimo!!)
Vincent Cassel, prova ottima, sempre ottima e piacevole la sua presenza
(il resto del cast non lo conosco, tutti quasi emergenti, ma bravi, consapevoli di aver svolto il loro compito, un gran compito!)

Regista italiano, ha fatto firma con un meritevole fantasy italiano, non avrei giurato che è capace di svolger il suo compito, di narrare con fascino, dettaglio, particolari la sua storia, vero che si tratta di un remake degli anni 70, ma oggi fa il suo effetto. ottima prova alla regia targata Garrone!

I 7 premi David Donatello meritevoli !!!

film consigliato a tutti chi amino il mondo fantasy, diverso dalle solite fiabe e dal solito stereotipo. Gran film!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  16/04/2018 20:36:42
   7 / 10
Bel trittico in salsa fantasy (la storia delle due vecchie un po' al di sotto delle altre due) che spicca soprattutto per la bellezza visiva e più in generale per tutto l'aspetto tecnico veramente di alto livello. Pecca invece sotto l'aspetto delle emozioni che non sempre raggiungono il cuore dello spettatore facendo sembrare "Il Racconto dei racconti" soprattutto un bel esercizio di stile da parte di Garrone.
Ottimo il cast su cui a mio avviso spicca la prova di Toby Jones nella parte del re di Altomonte.

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Ultima risposta 16/04/2018 20.47.51
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polbot  @  14/01/2018 16:49:33
   8½ / 10
Garrone trasferisce perfettamente la sua cinematografia "torbida", quasi fastidiosa, nel genere fantasy, interpretato con spirito italico. Scelte dele location azzeccatissime. Sorprendente.

AlessandroRM  @  03/01/2018 19:49:28
   8 / 10
Fiabesco ed incantevole. Grande cinema!

biagio82  @  13/10/2017 23:27:34
   7 / 10
è bene chiarire che "il racconto dei racconti" è una delle raccolte di fiabe più antiche d'europa e purtroppo questa antichità nello svolgimento dei racconti si sente, anche pesantemente in alcuni punti, per tutto il film.
questo punto a sfavore è molto penalizante per un film che vuole essere la risposta italiana a film fantasy ad altissimo budget e stra-commerciali fatti in america, ma garrone riesce comunque a realizare un prodotto più che dignitoso che si salva con un lato tecnico davvero mostruoso, fotografia, costumi, scenografie ed anche effetti digitali davvero sorprendenti (non per nulla questo film si è portato a casa un'infinita di premi per la qualità tecnica ).
nel complesso questo film merita una visione, anche se potreste rimanere delusi dalle storie proposte, difficilmente rimarrete delusi dalle splendide immagini messe in scena.

ZanoDenis  @  20/10/2016 16:47:16
   7 / 10
Ottima trasposizione delle storie fantasy, Garrone é bravo nel ricreare l'atmosfera e a livello tecnico il film é ineccepibile, fotografia, scenografia, costumi, trucco, tutto ottimo. Il film fatica un po nella prima parte poi si riprende benissimo nella seconda.
Consigliato

fabio57  @  07/06/2016 09:45:30
   6½ / 10
Premesso che ho una grande considerazione di Matteo Garrone, non capisco il motivo per cui ha girato un film che sicuramente non appartiene al suo genere. Il risultato non è dei migliori, per quanto l'ambientazione sia buona , belli anche i costumi e suggestiva la location, la storia non prende, sembra un esercizio di stile e nient'altro. Da questo regista ci si aspetta di più

Mildhouse  @  02/06/2016 11:45:13
   7½ / 10
A livello tecnico davvero nulla da eccepire, inoltre è immersivo e affascinante, fortunatamente non privo della cruenza che caratterizza numerose delle storie di Basile.

marcogiannelli  @  13/05/2016 11:00:26
   7 / 10
sicuramente un buon fantasy, qualcosa di diverso dalla nostra solita cinematografia
onestamente non mi spiego le critiche negative, la regia e tutto il comparto tecnico è perfetto, la sceneggiatura si mantiene in piedi per essere un fantasy, e le recitazioni sono ben ponderate

antoeboli  @  05/05/2016 02:25:07
   8 / 10
Garrone alle prese col fantasy, mia croce e delizia , visto che odio la maggior parte di questi film .
Invece quello di Garrone mi ha saputo colpire . Perchè per prima copsa non ci annoia con la solita storia che dura due ore , ma ne mette in mezzo tre ben distinte e separate , che non andranno mai a intrecciarsi tra di loro , e soprattutto offre una regia che per il nostro cinema rompe il sedere a tanti cineasti del bel paese .
Panoramiche mozzafiato e fotografia molto curata la fanno da padrone , con un uso smodato delle inquadrature larghe per mostrare il mondo variegato che ci circonda in questo film .
Mondo che non è altro che i più bei posti d'Italia , dove la troupe ha girato diverse regioni per riprendere queste bellezze.
Costumi magnifici , e un uso degli effetti speciali di tipo artigianale con una computer grafica solo abbozzata . Praticamente il tipo di tecnica che più adoro .
Cast incisivo , con una bellissima e brava Salma Hayek , un ottimo V.Cassell nelle vesti di un re Casanova , per poi passare a T.jones , conosciuto per tantissimi film di spessore negli USA .
Mi ha invece colpito molto i vari camei , tra cui quello di Franco Pistoni , attore caratterista con lunga gavetta teatrale che io adoro , conosciuto al pubblico per essere lo iettatore del programma avanti un altro , che in questo contesto si adatta molto bene , e riesce ad essere parecchio inquietante (sembra il dottore del film la bella e la bestia della disney).
Se invece bisogna elencarne i difetti , si può citare una storia dove non va mai a toccare punti profondi nei personaggi e scavarne delle informazioni , o sul mondo che non viene mai accennato come si chiama o in che anno siamo . Cosa che sarebbe risultata più gradevole .

vinicio  @  02/04/2016 13:16:27
   7½ / 10
Film che ho visto per curiosità e che mi é piaciuto parecchio, forse la prima oretta é abbastanza lenta ma pian piano il film ti rapisce completamente con tre storie intrecciate molto belle, una in particolare mi è piaciuta qualla della figlia del re le altre due sono leggermente piu deboli soppratutto nel finale.... Pochi effetti a computer grafica e questo l ho apprezzato parecchio, bellissime le location e recitazione ottima: in pratica un film da vedere consigliato!!!

Macs  @  13/03/2016 15:31:06
   8 / 10
Questo film rappresenta una ventata d'aria fresca per il cinema italiano. Garrone prende 3 delle 50 fiabe italiane scritte da Basile nel 1634 in lingua napoletana, e tramandate da generazioni per lo più oralmente. Il film è una sorta di fiabesco, è errato definirlo fantasy, un po' alla "Fantaghirò" ma realizzato con un'attenzione per le scenografie, le musiche e la fotografia che lo collocano diverse spanne sopra qualunque produzione televisiva. Il cast è ottimo, perfetto per una sceneggiatura che contribuisce a rendere queste storie come sospese nel tempo, in un "quid" spazio-temporale che le rende immortali, come è nella natura della fiaba tradizionale. Le storie si intrecciano nella loro crudezza e realismo, dominate da un tema che le accomuna e che le rende poco adatte a un pubblico di bambini: la cupidigia in molte delle sue sfaccettature, e la violenza a cui questo sentimento egoistico può spingere chi ne è vittima. Mi piace infatti pensare che i personaggi sia della Hayek sia di Cassel sia di Toby Jones siano a loro modo, delle vittime di una sorta di morbo dell'egoismo che a poco a poco li divora, cresce nel loro interno e li spinge a loro volta a divorare metaforicamente - la Hayek anche fisicamente, col cuore di drago - tutto quello che li circonda, causando violenze, dolore e morte. Splendido anche il personaggio del negromante interpretato da Franco Pistoni, caratterista formidabile che contribuisce all'atmosfera sospesa e quasi mistica del film. Stupende e azzeccatissime le musiche. Spero che di film così se ne producano ancora, meglio se a dirigerli ci sia ancora Garrone o qualcuno col suo talento (già, chi altri?). Straconsigliato a chi ama il cinema di "evasione letteraria", d'autore e raffinato.

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IL GATTO  @  07/03/2016 02:53:45
   7½ / 10
Il racconto dei racconti è un film bellissimo. Non perfetto,ma ipnotico ed estraneante. Tre fiabe che si sfiorano in un mondo in bilico tra onirico e realtà. È una di quelle opere che lascia il segno più nella sfera emotiva che in quella celebrale. Bisogna fare un patto tacito con Garrone e lasciarsi trasportare nelle tre storie senza pensare,ma solo farsi avvolgere da quei colori e da quei personaggi fiabeschi. Dopo il bel "Reality" Garrone si dimostra uno dei più grandi registi italiani in circolazione,andando a pescare un genere, il fantasy, raramente toccato da produzioni italiane. Si puo dire che abbia vinto la sfida.

Liz_801  @  07/03/2016 00:47:32
   8 / 10
Mi dispiace vedere che questo film sia stato apprezzato così poco in generale. Io e il cinema italiano andiamo assai poco d'accordo quindi per me è stata una doppia sorpresa!
Fotografia, effetti speciali, recitazione e soprattutto la regia e la sceneggiatura asciutta ed essenziale, ho amato tutto di quest'opera e ho comprato il bluray appena disponibile.
Le storie poi sono state una sorpresa, crude, cattive e senza i finali rassicuranti a cui ci hanno abituato le produzioni fantasy americane.
È questo il cinema italiano che vorrei vedere sempre.

Vlad Utosh  @  29/01/2016 14:53:41
   7½ / 10
Non è facile produrre fantasy qui in Italia, per questo un plauso a Garrone per aver realizzato, finalmente, qualcosa di diverso dal solito cliché nostrano. Il ritmo narrativo non è sempre fluido, ma le tre storie, che hanno per comune denominatore un suggestivo mondo fatato, sono ben congegnate e si seguono con interesse. Ottimi i costumi, le scenografie e gli effetti speciali e notevole anche il cast internazionale.
Ben vengano produzioni di questo tipo.

Vax87  @  14/12/2015 21:50:34
   9 / 10
Grandissimo Garrone che si mette alla prova proponendo un fantasy riuscitissimo, con attori internazionali di alto livello, girato però in varie regioni d' Italia, come Toscana, Sicilia, Lazio, Puglia..grandiosa anche l'idea di adattare "lo cunto de li cunti" vecchio di 400 anni di Basile ai giorni nostri, modernizzandolo lievemente, Per me è riuscito soddisfacentemente in un ardua impresa, ho amato molto il suo lavoro, da vedere.

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  23/11/2015 09:32:35
   7 / 10
garrone firma un fantasy, genere insolito e pericoloso qui in italia. visivamente è meraviglioso, costumi, musica, location e interpreti azzeccati.ma c'è un ma. sebbene i tre racconti siano molto affascinanti, il film non decolla mai.personalmente ho amato episodio pulce.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  20/11/2015 12:03:14
   6½ / 10
Con "Il racconto dei racconti" Matteo Garrone riformula la propria idea cinematografica mostrando ambizione e coraggio, proponendo così un fantasy con tutti i crismi del caso senza ovviamente sforare nel genere decamerotico, piuttosto in voga sino a qualche decennio fa nelle sale italiane. Qui i pruriti sessuali sono rari e le gentil donzelle difficilmente appaiono discinte, l'erotismo c'entra poco o nulla, c'è giusto l'ambientazione medioevale unita ad una forte connessione di stampo barocco al mondo delle fiabe.
Il fantastico si fonde con il dramma, con la commedia e in alcune sequenze addirittura con l'horror. Il trittico narrativo si esalta su sfondi scenografici mirabolanti tra castelli da sogno e boschi lussureggianti, specchi bugiardi di un mondo in realtà decadente, in cui egoismo, avidità e brama di potere hanno avuto ragione dei valori positivi.
Gli episodi -tratti da "Lo conto de li cunti" dello scrittore seicentesco Giambattista Basile- sono bizzarramente tetri, cantano il surreale e la meschinità umana con un Garrone attento ad evitare il ridicolo, abile nel dar tangibilità, quasi fosse un Peter Jackson alle prese con il suo Tolkien, a orchi, draghi marini, negromanti, gemelli albini e pulci giganti (!).
Le storie però coinvolgono relativamente, forse il voler spezzettare destrutturando la narrazione non sortisce gli effetti sperati. Il potere del narrato è variabile, mai realmente trascinante. Il tutto giunge gradevole, anche se, trattandosi di Garrone, uno si aspetterebbe qualcosina in più di un film semplicemente simpatico o originale.
Dei tre episodi quello a me maggiormente gradito è l'ultimo, con un re deciso a tenere la figlia con se, per questo motivo indice un torneo-farsa convinto che nessuno possa vincerlo. Lo attende una bruttissima sorpresa di cui sarà vittima principale la principessa.
Un pelo più sotto il secondo segmento, in cui un regnante dai forti appetiti sessuali si invaghisce di una donna dalle straordinarie doti canore. L'erotomane ignora l'identità della proprietaria di quella voce così irresistibile. Immagina, sbagliandosi di grosso, che appartenga a un'affascinante giovinetta.
La pellicola sia apre con una coppia di sovrani crucciati per l'assenza di eredi. Dopo un rituale grandguignolesco la regina resta incinta ma ben presto scoprirà che nei dintorni del castello si aggira un doppio del figlio. I due paiono molto legati, ma lei disapprova.
Buon cast, per lo più internazionale, fastosa messa in scena e cura del dettaglio maniacale, manca un po' di impeto narrativo. Un 'operazione ardita e nel complesso meritevole soprattutto per un cinema pigro come quello italiano, in cui osare pare pura follia.

Palestrione  @  09/11/2015 22:06:02
   6 / 10
"Gomorra" era un film che andava visto una volta e basta. E così è stato (non credo che lo rivedrò mai più, considerato che è tutto in napoletano...).
Lo stesso discorso vale per questo film, che alla fine non decolla mai e non va a parare da nessuna parte. La storiella dei gemelli era prevedibile e le altre pure. Non riesco a capire la natura dell'operazione. Buon cast, buona fotografia, belle le scenografie, carina la colonna sonora ma che cosa resta di questo fantasy d'autore, ammesso che questa definizione vada bene?
Garrone è bravo alla regia e con un cast così buono si vede che riesce a fare cose migliori ma qui ci sono pecche nella sceneggiatura, che secondo me è troppo frivola.
E' carino, si può guardare con leggerezza, ma attenzione: non è un filmone, non è un capolavoro, non è un kolossal. E' un film che va oltre la mediocrità dei film italiani, per originalità, per argomento e per cast. Ma niente più.
Insomma, Garrone ha messo in saccoccia un po' di soldini con "Gomorra", che era fatto in economia (e si vedeva). Con questo ha fatto un salto di qualità con il budget ma quando finisci di vederlo non rimane proprio nulla. E poi la tecnica: perché usare il montaggio alternato? Non è troppo televisiva? Sono perplesso.
Per questo la sufficienza la merita, di stima. Ma non si va oltre e non è uno di quei film indimenticabili che quando li finisci di vedere dici: "Ah, questo sì che è un film di grande livello".
Non ci siamo, Garrone, ritenta.

TheLory  @  29/10/2015 18:20:11
   7 / 10
Arkantos  @  02/10/2015 22:31:48
   7 / 10
ATTENZIONE SPOILER!!!

Di sicuro quelli che mi conoscono si sarebbero aspettati il solito 1 da parte mia...
E invece no, non lo faccio, e sapete perchè? HO TROVATO UN FILM ITALIANO NON SOLO DECENTE, MA PURE BELLO!!!
Se vi chiedete "Arkantos, con cosa intendi cinema alternativo?" io intendo questo: voglio fantasy, western, horror, fantascienza e peplum, anche brutti, io preferirei guardarmi mille volte un Zorro contro Maciste anziché la classica commediuola che non solo è vecchia, ma si decompone pure! Questa è l'unica salvezza per il cinema italiano (e purtroppo i suoi incassi sono stati risicati).
Bisogna scrivere inni, lodi e elogi (per quanto abbia i suoi difetti) verso questo film per il suo coraggio, che ha attirato il mio interesse fin dal suo annuncio, ma anche un po' dubitato.

Il primo dubbio è venuto sul regista: Matteo Garrone. Nonostante io abbia apprezzato la sua regia in Reality, al tempo stesso mi ha lasciato alquanto furioso con Gomorra, ma il dubbio è venuto più che altro al suo stile registico distaccato e freddo. L'altro dubbio è venuto con la storia, che presenta tre dei 50 capitoli del Cunto de li cunti; infatti il cinema italiano è famoso nel presentare a ogni santo film 10^infinito storie che non si concludono e intrecciate malissimo, quindi avevo un po' di strizza.
Per fortuna il trailer prometteva molto, mostrandomi scenografie estranee da quelle che si vedono nei classici filmacci italiani e un sapiente uso della fotografia.

Data sta enorme premessa, parliamo del film.
Le tre storie si rivelano interessanti da seguire:
1. la prima riguarda la nascita di due sosia totalmente identici, uno figlio della regina e l'altro figlio della vergine che ha cotto il cuore, legati da una profonda amicizia che viene ostacolata dalla regina (buona l'interpretazione di Salma Hayek). Tutto interessante e carino, ma mi è venuto un dubbio nel suo finale: perchè quel mega pipistrello si è trasformato nella regina? Era proprio questo l'alto prezzo che ha detto il negromante?
2. La seconda storia, quella che personalmente ho detestato di più, è quella della pulce, ma non la storia in sé, che ancora una volta riesce a interessare, ma ho odiato con tutto il cuore la figlia del re, di una lagna insopportabile e stridente col carisma di gran parte dei personaggi presenti in questo film, veramente! Addirittura mi veniva la voglia di darle delle badilate! Capisco che quell'orco non sia un modello da Magic Mike, ma è comunque un fenomeno, e pure immortale (o almeno in parte): riesce a indovinare al primo colpo di quale animale è la pelle di pulce e poi, della serie "vivo, muoio e vivo ancora", lui cade da un precipizio di almeno 300 metri senza subire alcun danno e subito dopo riesce a resistere pure alle fiamme di un giocoliere che ha aiutato la figlia! Veramente, non capisce la sua reale utilità...
3. Quelle delle due vecchie è, a parer mio, quella resa meglio, dove il re, IDENTICO A CESARONE del Sangue e la Rosa con la barba un po' rasata (vedere per credere), è attratto dal canto di una delle due e... sì, la vuole nel suo letto, perifrasando. Dopo un primo tentativo fallito, lei viene ringiovanita da una maga diventando la regina, ma nel finale l'incantesimo terminerà, mentre l'altra tenta in ogni modo, senza successo, di avere la sua bellezza.
Le storie, proseguendo col film, si intrecciano bene, ma i finali della prima e della terza storia mi sono sembrati un po' troppo troncati.
A livello tecnico, finalmente, non ho rimpianto la scena del vulcano di Cabiria: la fotografia e le location sono eccellenti, ma anche i costumi e gli effetti speciali, per quanto non siano perfetti, rimangono su livelli molto alti, specialmente per i film italiani.
Tuttavia il difetto principale del film è la sua freddezza in alcuni momenti inopportuna, vedasi ad esempio al funerale del re morto a causa della lotta col drago, dove il film l'ho trovato fin troppo distaccato, facendo mancare l'emozione allo spettatore.

Comunque sia, il mio voto reale sarebbe 6,5, ma do mezzo voto in più per incitare le produzioni cinematografiche italiane a prendere questa strada, solo con film come questi l'Italia può far rinascere il suo cinema.

Giovans91  @  22/09/2015 13:16:47
   7½ / 10
Presentato al Festival di Cannes insieme ad altri due film italiani in concorso, quelli di Sorrentino e Moretti.
Matteo Garrone con Il racconto dei racconti ha avuto la mirabile capacità di fondere il racconto favolistico, con striature comiche e sentimentali, al genere horror che guarda al dramma. A fine film emerge un chiaro messaggio: la vita è una mescolanza di amore e morte e gli esseri umani non possono sottrarsi a questo ciclo.
Il racconto dei racconti è un film audace, paralizzante e simbolico, con costumi e inquadrature sublimi, ma manca quel tocco da rendere la pellicola maestosa. Resta un film valido e da vedere, un prodotto italiano che si differenzia dalle solite pellicole italiane che escono sempre al cinema.

TheLegend  @  20/09/2015 13:11:05
   6 / 10
Ennesimo film che mostro tutti i limiti di questo regista,capace di creare opere visivamente fantastiche ma allo stesso tempo per nulla emozionanti.
Gridare al capolavoro mi sembra alquanto eccessivo.

dagon  @  13/09/2015 16:48:19
   6½ / 10
Film di grandissimo ed innegabile fascino visivo che, purtroppo, non è sostenuto da una sceneggiatura allo stesso livello. La fotografia del grande Suschitzky è assolutamente meravigliosa, così come le location italiane (molti avrebbero realizzato tutto nella solita merdòsissima computer grafica). Garrone è anche bravo a non cedere a compromessi e a rendere il tono fiabesco anche nei suoi aspetti più orrorifici e macabri. Peccato che la sceneggiatura lasci non poche perplessità e, alla fine, un po' di noia affiori. Nel complesso però, preferisco questo tentativo di Garrone, che comunque osa, alla narcisistica pseudoautorialità da esportazione di Sorrentino.

Oskarsson88  @  02/09/2015 02:47:28
   7½ / 10
Visivamente piacevole, storie originali (grazie a Basile) e attimi dark e cattivi. Due ore e spicci passate piacevolmente.

GianniArshavin  @  14/07/2015 22:14:04
   7½ / 10
La situazione del cinema italiano è ormai nota ai più , ristagniamo sempre nelle solite produzioni e i pochi che cercano di fare film diversi e di qualità vengono ostracizzati dalla massa o relegati ai margini anche da produttori e sponsor.
Garrone dal suo piccolo mostra coraggio e voglia di fare andando a creare questa pellicola fantasy a tinte oscure , esemplare più unico che raro nella cinematografia nostrana moderna.

Malgrado qualche sbavatura (ritmo un po impantanato , le tre storie forse fin troppo sfilacciate fra loro) il giovane regista di Gomorra trova la formula giusta,raccontando con eleganza e padronanza tre storie puramente fiabesche che sfoceranno nel dark più crudo in maniera inaspettata ma calzante.
Un plauso va fatto agli straordinari effetti speciali e visivi, un tripudio di scenari magici e creature fantastiche , che non risultano mai fastidiosi o invasivi. Benissimo anche i costumi e le location , senza dimenticare le ottime prove attoriali , salvo forse quella di Cassell, un po sacrificato in un ruolo non scritto al meglio secondo me.

I tre racconti che formano l'ossatura del film sono interessanti e accattivanti , un tris di storie che mescolano saggiamente tutti gli elementi tipici del fantasy,del gotico, della favola e anche dell'horror , in un mix vincente e gustosissimo degno delle migliori produzioni estere.

Infine chiudo sottolineando gli stupendi finali, davvero sorprendenti e coinvolgenti.

Insomma, un esperimento riuscitissimo per Garrone, che conferma coraggio e talento andando ad esplorare generi cinematografici qui da noi ormai dimenticati.

marimito  @  19/06/2015 17:07:56
   7 / 10
Magari le storie potrebbero apparire poco connesse fra loro e senza senso, ma ad una visione più attenta così non è. Garrone racconta favolescamente e favolosamente i mali che attanagliano l'uomo e che si ritrovano ben riproposti nelle tre vicende del film..
L'avidità delle due sorelle orrende, l'egoismo della regina, la follia cieca ed insana del re sono il leit motiv del film e della vita di ogni uomo con le conseguenze disastrose che tutti ben conosciamo.
Inoltre non trattandosi di un genere di film per cui impazzisco, pur non considerando quanto suesposto, potrei comunque dire che solo la fotografia vale tutto il film.

paride_86  @  12/06/2015 10:26:52
   7 / 10
Matteo Garrone ci aveva abituati a tutt'altro genere di film e stupisce con una scelta insolita e originale, inedita per il cinema italiano.
Questo film è un intreccio di fiabe per adulti, storie ambigue e a volte crudeli che poco hanno da spertire con le fiabe tradizionali.
Il risultato è un film spettacolare a livello visivo - complici i paesaggi italiani da cartolina - ma freddo sul fronte emotivo.

alescar84  @  10/06/2015 16:25:36
   8 / 10
Trasposizione fiabesca con bellissime ambientazioni e note di colore. Nel merito delle 3 storie scelte da Garrone, ho preferito "Le due vecchie", per quel finale estremamente simbolico in cui chiaramente si sottolinea come il tempo non possa essere ingannato. Forse avrei preferito che le diverse fiabe non venissero narrate in concatenazione, ma una dopo l'altra.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  10/06/2015 12:51:24
   7½ / 10
Fantasy all'italiana? Per fortuna no. Garrone si lascia andare a poche inquadrature "internazionali" ricercate a bella posta, è invece concreto cercando di far parlare le immagini da sole. La storia è solida, gli attori sopra le righe ma senza eccessi, il ritmo controllato. Il nuovo "Decameron" raffredda la fiaba ma non i sensi, sovraeccitati dai colori vivaci e da principesse prigionieri di orchi. Non tutto fila liscio, e il finale lascia l'amaro in bocca, ma ciò che poteva essere un esercizio di stile, è invece il nuovo tassello di una poetica personalissima.

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El merendero  @  09/06/2015 18:50:48
   6 / 10
Nel desertico panorama italiano del "fantasy", poche gocce d'acqua rappresentano oro colato, manna, cuccagna. Ed è evidente come i più assetati qui sotto si siano lasciati prendere la mano con i voti, mano che comprensibilmente prudeva da tempo immemore.
Basile tratta temi complessi con materia fiabesca in 50 novelle. Garrone fa quel che può con 3. La potenza iperbolica e grottesca dell'opera originale è castrata da scelte di produzione orientate al breve sensazionalismo da festival. Scelte che sarebbero state ben più lungimiranti se si fosse trattato di una serie tv, d'altronde il taglio è quello.

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Leonardo76  @  07/06/2015 20:40:56
   7½ / 10
Film dignitoso, attori e caratteristi in parte, effetti speciali non ridicoli inoltre le 3 storie hanno degli sviluppi inaspettati. Da vedere.

JOKER1926  @  05/06/2015 16:16:36
   6 / 10
L'ultima fatica di Garrone si focalizza sulla rappresentazione di fiabe, "Il racconto dei racconti", effettivamente, non potrebbe avere un titolo di benvenuto più chiaro e netto.
Questa produzione attirerà, fisiologicamente, un tot di persone, allo stesso tempo, una cerchia resterà distante, insomma il genere fantasy attira quando sei piccolo, visionare ed analizzare tale film in determinati periodi della vita non è il massimo.
Certamente si tratta di preconcetti, dopotutto il film di Garrone, si avvale di tante scene non semplici e alcune di sovente ironia nera; ma in quanti sanno questo?

"Il racconto dei racconti" ha delle forze oggettive, anzitutto si fa rispettare nella sua lavorazione tecnica che riguarda praticamente la fotografia e le musiche. Fortunatamente non si abbonda mai con l'uso/abuso degli effetti speciali; il film acquisisce dunque uno stile elegante e sotto alcuni aspetti sobrio, è una grande cosa.
A inizio film il combattimento nei fondali del mare si avvale di una pacatezza rara, la musica sale (climax) affianco ad una scena che gradualmente cresce per tensione ed interesse.

Ciò che invece non convince risiede nella trama e nei suoi sviluppi discutibili. A trainare le dinamiche del prodotto italiano ci pensa l'humour di alcune sequenze, ma è poco.
Se lo scopo di Garrone fosse stato quello di proporre qualcosa di artisticamente alternativo allora (forse) ci siamo; se lo scopo era quello di proporre un qualcosa che avesse a che fare con la brillantezza narrativa allora siamo lontanissimi dalla riuscita.

Hana Tsukishima  @  04/06/2015 02:10:28
   8 / 10
Ottimo esempio di come si possa fare cinema fantasy anche con un ritmo lento e centellinati effetti speciali, decisamente più credibili e meno finti di altra roba forse più quotata e pubblicizzata.
Le storie che compongono questo "Racconto dei racconti" sono ben amalgamate e profonde nella loro morale (anche se a volte, come resa finale, un po' troppo artificiose e ingarbugliate nel loro ping pong tra cattiveria e bontà da attribuire ai vari personaggi) e gli attori fanno il loro onesto lavoro (con una principessina che spicca su tutti).
Ben fatti anche i costumi e gli scenari, con tocchi pittorici coerenti con la tipologia di pellicola fiabesca, accompagnati da una regia asciutta, minimale, ma sapiente ed elegante. Infine, valida anche la fotografia, dove i colori sgargianti diventano l'icona quasi marmorea scolpita nei tessuti di quelli che sono i sentimenti e i personaggi portanti della vicenda.

Qualcosa, ad ogni modo,non funziona benissimo, e nonostante abbia lodato la chiave lenta della pellicola, in alcuni frangenti il prodotto risulta eccessivamente rallentato, non appagando perfettamente lo spettatore che incuriosito dalla vicenda (personalmente la pellicola non mi ha mai stancato o fatto sbuffare) vorrebbe andare avanti con più velocità.
Anche certi passaggi narrativi a livello visivo non sono il massimo, con certe fonti di luce che potevano essere maggiori, ma nulla di grave.
Concludendo, un film ottimo, da vedere, che porta in alto finalmente a livello di budget importanti il vessillo ( e mi sembra proprio in tema) italiano nelle opere cinematografiche di genere.
Bravissimo Garrone.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  03/06/2015 10:34:38
   9 / 10
Era dai tempi di Fantaghirò che l'Italia non si dedicava al fantasy tout court e chi ha rispolverato le favole napoletane de "Lo cunto de li cunti" se non il più realista cineasta italiano?
E' veramente sorprendente l'ecclettismo che dimostra Matteo Garrone nel rievocare il mondo magico barocco del Basile, "Il racconto dei racconti" è un film visionario che non perde mai il suo contatto con la realtà, la drammaticità dei suoi personaggi.
Le storie vengono mescolate come in una ricetta di alta cucina, con attenta maestria e pur nel racconto e nella fiaba non si perde mai l'umanità di un mondo parallelo.

L'elemento maggiormente interessante di "Tale of the tales" sta nello stile adottato, due eranno le possibilità o puntare sulla messa in scena di un mondo incantato o su quello della fiaba dark che tanto va di moda ad Hollywood e che effettivamente si sarebbe adattato ai toni cupi de "Lo cunto de li cunti".
Garrone, come tutti i grandi registi, riesce a trovare un proprio compromesso, riuscendo a destreggiarsi in modo magistrale tra dramma e terrore e tra sogno e commedia. Come non restare affabulati da piani sequenza costruiti all'interno di un labirinto, da immagini che sembrano usciti da un quadro del seicento o da paesaggi che rievocano il romanticisimo? Come restare indifferenti allo struggente amore di madre di una fantastica e addolorata Salma Hayek oppure all'incredibile cambiamento di Bebe Cave?

"Il racconto dei racconti" è uno dei film più belli della stagione, uno dei lavori che esprimono maggiormente la maturità di un regista, se narrativamente le fiabe, pur essendo interessanti , mancano di un filo rosso narrativo e non hanno la potenza visiva dei kolossal americani, dimostrano comunque la capacità di Garrone nel sapersi innovare.

Lo stile al servizio della storia e non l'inverso,un film che è una grande lezione a Paolo Sorrentino.

Trixter  @  01/06/2015 09:06:09
   7½ / 10
Ridurre su schermo delle fiabe senza l'uso di particolari effetti speciali non è detto che sia cosa semplice, ed allora ecco che Garrone sa usare alla grande ciò che di speciale viene offerto: luoghi, paesaggi, veri e propri paradisi che emergono magnificamente in questa pellicola.
Vere protagoniste, insomma, sono le sublimi location italiche che Garrone è riuscito a scovare e ad esaltare, complice una fotografia riuscitissima.
Per il resto, a parte i costumi di prim'ordine, le tre storie di Basile s'intersecano e si amalgamano sapientemente, senza mai annoiare, pur nella loro crudezza (tipica nelle fiabe dell'epoca) e nonostante nessuno degli attori offra un'interpretazione memorabile. A mio parere, comunque, Il racconto dei racconti è un bel film che merita la visione.

MonkeyIsland  @  31/05/2015 16:00:15
   7 / 10
Non è perfetto e alle volte tende ad essere un po' monotono, ma come ho letto in una recensione altrove va premiato per il fatto di sdoganare la moda attuale di film serio italiano = film piagnone.
Per essere una produzione a non alto budget (si parla all'incirca di 10-12 milioni) c'è da dire che esteticamente non si notano grandi differenze rispetto a produzioni d'oltreoceano, e mi sento di premiare anche il cast che se sulla carta sembra di seconda scelta e composto perlopiù da ex glorie in realtà riesce a funzionare assai bene, e mi è piaciuto in particolare Cassel.
Non è una rinascita per il cinema di genere italiano ma registi che osano come Garrone o Salvatores vanno sostenuti.

KinGZoneAlE  @  31/05/2015 11:36:30
   7 / 10
Bella l'idea di unire queste 3 storie ma secondo me il film si prolunga troppo fino anche a diventare noioso .
Molto bello il finale .
Film da andare a vedere ma da non aspettarsi un capolavoro .

jiko  @  31/05/2015 11:01:53
   7 / 10
Un film coraggioso e insolito, il compito di adattare tre fiabe del '600 su grande schermo non è un'impresa facile, Garrone riesce a evitare il rischio di cadere nella facile trappola del visto e stravisto. O peggio ancora della fiction televisiva a sfondo fantasy. Esteticamente impeccabile, lo sviluppo narrativo delle fiabe della tradizione popolare è solo il pretesto e l'occasione per rappresentare tutte quelle passioni e ossessioni che da sempre tormenano gli uomini: l'invidia, la gelosia, l'egoismo, l'ossessione per la bellezza e l'eterna giovinezza, la sfrenata lussuria, altro non sono che i "mostri" e le insidie con cui la natura umana si deve confrontare. Cast di ottimo livello.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/05/2015 16:59:33
   8 / 10
Forse ricordo male ma è dai tempi di "Fantaghiro'" che non viene prodotto in Italia un Fantasy e con questo stile Internazionale poi penso sia la prima volta.
Garrone? Siamo sicuri? Allora complimenti, riempie d'orgoglio vedere al festival di Cannes una "nostra" invenzione cosi' magica e fantasiosa. Poco importa se non ha vinto nessun premio, resta l'idea e il coraggio.
Il film racconta tre storie che si sfiorano tra di loro in pochissimi momenti, non sono favole da lieto fine ma crude realta' di mondi fantastici.
Difficile scegliere la migliore delle tre, tutte sono affascinanti e avvincenti allo stesso modo.
Dalla Madre disposta a tutto per avere una gravidanza alla lotta tra due brutte sorelle per avere i favori del re del luogo, passando da un piccolo re che alleva una pulce... Questo è solo l'inizio dei racconti che con il passare del tempo si trasformano in qualcosa di piu'.
Impossibile vedere il film senza immergersi in questi luoghi fantastici, plauso quindi alla fotografia, scenografia ed effetti speciali.
Non do il massimo perche a volte le scelte dei protagonisti risultano tanto assurde quanto banali...come togliersi la pelle di dosso...

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  28/05/2015 15:42:01
   8 / 10
Nell'epoca di GOT, magistrale serie televisiva sul potere, accattivante storia infinita piena di humor, violenza, sesso, distopia e gioco delle parti, un film fiabesco e narrativamente piatto come "Il racconto dei racconti" rischia di annoiare. Lungo, lento, spesso insistente nell'osservare il nulla, tendente a una dimensione ritualistica, canonica della lettura, del piacere di narrare per il piacere di ascoltare-in-mancanza-d'altro, della ossessività infantile dei libri divorati milioni di volte da piccoli (lo stesso pentamerone basiliano è destinato a questo pubblico) - a me è venuto in mente, grazie a un ottimo suggerimento, la raccolta di fiabe italiane di Gozzano, libro stranissimo e inquietante come le storie di Basile qui rivisitate -, senza nessuna logica vediamo il dipanarsi di questo film. Attendiamo, come attenderemmo per GOT, che tutte queste storie si intreccino tra loro in una dimensione che le dia significato. E invece tutto termina con una sorta di "... e vissero", un matrimonio. Credo che il punto di forza del film stia proprio in questa antinarratività, che a volte affascina, a volte annoia. Ma non si ha mai l'impressione di essere davanti a un film stupido, o insipido. E' un modo diverso di fare cinema. Specie nel Paese, concedetemi un po' di prospettiva contestualista. Ho dunque, come in ogni libro di racconti che si rispetti, preferito alcune linee ad altre, alcune interpretazioni ad altre (penso a quel fantastico Toby Jones), alcuni mostri ad altri. Innegabile che l'ambientazione federiciana della storia della fanciulla e dell'orco - e del suo papà che da quando è morta mamma è sempre più strano - raggiunga vette di inaspettato stupore. Eco kafkiane, eco di tutta una serie di tradizioni romanzesche che si riassumono nell'incantevole personaggio di Viola, un po' calviniano (postmodernismo), un po' cavalleresco, nella illusione perduta della fanciulla in fiore che si è letta troppi romanzi (tema tipico dal romanzo di corte in poi, passando per la Nouvelle Heloise e l'invenzione richardsoniana, fino a toccare nevralgicamente l'Educazione Sentimentale, l'amore di Swann e Odette, quello tra Angiolina ed Emilio in "Senilità" e poi tutta una tradizione novecentesca che si interroga sull'opportunità della lettura romantica nell'età dell'individualismo e delle follie, e che giunge alle riscoperte per l'appunto calviniane). Garrone ha dunque il merito già riconosciuto di riattizzare un immaginario, più che di creare una storia innovativa e un narrare accattivante la cui prerogativa il medium seriale ha già ampiamente sottratto al cinema. Lo fa riesumando un capolavoro che finora solo l'Accademia ha notato e amato. Eppure ci immergiamo con semplicità e leggerezza, ma anche con appassionante terrore, in mondi che non esistono più, mondi popolari e di corte, un fiabesco che come tutti i popoli abbiamo, ma che il soffocante grigiore del cinema italiano, sempre in lotta con se stesso, ha dimenticato di tenere in considerazione. D'altronde lamentava Tomasi di Lampedusa che dello spirito delle corti quattro-cinquecentesche è rimasto solo un trattatello paludato e noioso come "Il cortegiano" di Castiglione. Il cinema, lavorando a fianco di storici competenti (e pagati come meriterebbero), potrebbe colmare questa lacuna.

djciko  @  26/05/2015 17:42:28
   7 / 10
Visto stasera, Garrone è coraggioso, poliedrico e tira fuori prodotti curati (qui l'impegno si vede, alcune scene sono molto suggestive) ma non riesce a centrare in pieno l'obiettivo. C'è qualcosa che non funziona, e per me non è lo scorrere delle 3 fiabe, che ho trovato abbastanza fluido, ma il raggiungimento di uno standard fantasy elevato, quello a cui ci ha abituato Lord of the rings e Lo hobbit, che non avviene. Forse l'italia è ancora una spanna indietro.
Sarà, ma io nel vedere Massimo Ceccherini anche per due secondi sono tornato alla realtà.
Vale una occhiata, ma non convince appieno.
È da apprezzare però il coraggio di Garrone nel cimentarsi in qualcosa di così diverso dal suo riuscito Reality

adrmb  @  26/05/2015 00:16:56
   7½ / 10
Merita una visione, apprezzabilissima messa in scena di tre fiabe condite da un'inedita (almeno per me) atmosfera cupa, cruda e grottesca. Lo spessore narrativo delle suddette non mi ha preso più di tanto, ma la novità della rappresentazione è stata una boccata d'aria fresca. Consigliato.

Manticora  @  25/05/2015 09:45:41
   8 / 10
Garrone si reinventa e ancora una volta stupisce,con un trittico di favole interconnesse tra loro che celebrano le fiabe di Giambattista Basile. La forza del film è oltre che nei racconti,nella messinscena, vedere uno scontro subacqueo tra il re(un John C.Reilly in armatura da palombaro) e un inquietante drago marino non delude,inoltre

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Salma Hayek ha la prima parte per importanza e il suo personaggio freddo ed egoista ha una carica reale,che ostenta con rabbia e forza,bellissimi i costumi con cui veleggia nel palazzo. Vincent Cassel è nel ruolo a lui più congegniale,un re sessuomane che preda qualunque bella donna, schiavo dell'immagine che lo trarrà in inganno con la brutta popolana Dora.
E qui il racconto si infarcisce di un pizzico di magia,bellissima l'ambientazione del bosco. Infine un re affezionato più ad una pulce che alla figlia Viola imparera a sue spese che la scelta di un marito deve essere libera ed imparziale,scevra da indovinelli che possono rivelarsi pericoli. La terza storia è la più dura,e la morale è semplice ma anche attuale

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Altri attori che compaiono sono Massimo Ceccherini e Alba Rohrwacher,anch'essa in un ruolo inedito,Toby Jones,come sempre un perfetto caratterista,nella parte del re. Inoltre il valore aggiunto sono le location, stupende, di castel del monte, delle Apulie,della sicilia e della toscana, e la veduta di Roccascalegna,sita in Abruzzo. In definitiva un film bello e maturo, che racconta in maniera non scontata e merita una visione.

suzuki71  @  24/05/2015 20:13:06
   8½ / 10
Un film che è contemporaneamente un altrove e un "qui e ora": un perfetto tempo antico dipinto da un fantasy che ha una innovazione eccezionale nel calarsi in posti reali (tutti italiani) talmente belli da sembrare finti: se Sorrentino aveva fatto uno spot alla città eterna, chissà se verrà riconosciuto a Garrone di aver tentato uno spot di straordinarie e spesso sconosciute bellezze architettoniche italiane.
Tre storie accattivanti e dal ritmo perduto, passioni indicibili e guizzanti fantasie mediterranee per un film che - è vero - forse non ha un finale, ha alcuni punti appesi

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
ma riassume ed esaurisce la propria bellezza in sè stesso, nei troppi momenti di perfezione stilistica, in una insperata estatica ricostruzione di una fantasia seicentesca, eterna.
Infine, Garrone: ma quant'è poliedrico questo nostro regista?

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Ultima risposta 26/05/2015 12.18.03
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Wilding  @  24/05/2015 13:47:53
   7 / 10
Non male, bello e grandi interpreti. Un pò lenta la narrazione forse e pertanto qualche volta parte uno sbadiglio.

Miss Beatrix00  @  24/05/2015 10:34:54
   8½ / 10
Il racconto dei racconti è un film sorprendente in cui il fantasy, la storia, l'arte, la letteratura, l'architettura, il cinema si fondono con un risultato davvero unico.
Partirei col dire che questo film segna una rivoluzione per il cinema nostrano, dato che nessun regista italiano prima di Matteo Garrone si era spinto così in là da realizzare un film fantasy fatto COSI' bene e soprattutto con un'impronta davvero internazionale.
Il rischio di partenza era quello di cadere nei soliti cliché dei filmetti fantastici ambientati in epoca medievale in cui tutto appare messo in scena con approssimazione (non so se avete presente il filone).
Invece questo lavoro è così originale e ben realizzato che non sfigura per niente dal punto di vista della qualità e della potenza visiva se messo a confronto con film di caratura internazionale anche di genere ben diverso.
Garrone ha messo in scena un testo mai esplorato prima, Il racconto dei racconti, e in più ha dedicato un'attenzione maniacale all'estetica, che diventa uno dei punti di forza del film. Le storie scelte sono avvincenti e risvegliano quelle emozioni di avventura, stupore, senso del fantastico che troppo spesso gli adulti ignorano o dimenticano di aver provato. Ma non lo definirei un film per tutti. Direi che NON è un film per bambini, dato che si tratta di storie un pò crude (ed è anche questo il bello secondo me, perché non c'è alcun freno o buonismo nel raccontarle) e ci sono alcune scene esplicite che non è il caso far vedere ai bimbi, decisamente.
Ma i ragazzi e gli adulti di sicuro non si annoieranno e la maggior parte uscirà dal cinema con gli occhi e la mente pieni di suggestioni pazzesche.
Salma Hayek è molto azzeccata per il ruolo che interpreta e anche gli altri attori sono tutti eccellenti (per la maggior parte sono stranieri, tranne alcuni caratteristi italiani e Alba Rorwacher che fa una piccola parte).
Insomma, voto 8 1/2. Non do di più solo perché non si tratta di un'idea "originale" (nel senso che prende spunto da un'opera letteraria già preesistente).
In ultimo, qualche curiosità. Il film è in gran parte girato in Puglia, in questi stupendi avamposti e castelli appartenuti a Federico II di Svevia con la tipica forma ottagonale. Nel film compare anche il simpatico personaggio dello Iettatore di Avanti un altro, nei panni di... un altro iettatore! (se vedrete il film capirete).
Consigliatissimo.

filobor7  @  23/05/2015 15:34:35
   8 / 10
Ottimo film.
Cast sensazionale, perfetto per fisicità e capacità espressiva(Cassel Re pornografo e Viola principessa sfortunata, su tutti).
Fotografia strepitosa, alcune scene sembrano rubate a quadri fiamminghi del 700.
A tal proposito leggo che il direttore della fotografia è il fido di Cronenberg, Suschitky, ecco io, in un rapporto multidisciplinare tra lui e Garrone vedo nel risultato un film di Cronenberg un po' 'terrone'(con tutta la positività che sottende questo termine).
E non poteva essere altrimenti visto che le storie ispiratrici sono napoletane del '600!
Ma l'attualità dei temi trattati è strabiliante, nell'episodio delle vecchie e il Re, per esempio, uno ci può benissimo leggere, se volesse, la vana rincorsa della giovinezza tramite chirurgia estetica o la ricerca del proprio piacere tramite siti d'incontri su Internet!... se volesse... infatti queste sono favole nere, ma non le famose favole dark marcate Disney, qui non c'è buonismo, non si cerca lieto fine, le favole propongono sempre diverse chiavi di lettura, a seconda del gradi di sensibilità di chi le legge o le guarda. E sono favole truci, dove gli istinti, l'egoismo, i vizi, prendono il sopravvento; la nobiltà è solo un titolo, dietro ci stanno le bassezze umane mostrate senza filtri(gomorra non è lontana).
Io in molte scene e parti del film mi sono emozionato, chi era con me lo ha trovato disturbante(riecco che riappare un aggettivo tipico cronenberghiano).
Ovviamente anche sulla lentezza ribadita da alcuni, mi trovo in totale disaccordo, il film ha un ritmo mirabile, perfetto per dare respiro ai personaggi e farci entrare nelle sale dei Castelli o farci usmare l'odore del muschio del sottobosco...anzi, se vogliamo dirla tutta, una critica potrebbe essere il finale un po' 'tirato via'.
Persino le scene d'azione hanno un taglio personalissimo, la scena della lotta sottomarina con il drago albino ne è un esempio lampante.
Quindi mi sento di consigliarne la visione, anche il tentativo di Garrone di dare al film un respiro internazionale è apprezzabile, questo mantenendo per quanto possibile uno stile proprio, unico.
Forse qualche forzatura qua e là, ma niente che mi impedisca di affermare che per ora questo è il film dell'anno.

filobor7  @  23/05/2015 13:47:56
   8 / 10
Ottimo film.
Cast sensazionale, perfetto per fisicità e capacità espressiva(Cassel Re pornografo e Viola principessa sfortunata, su tutti).
Fotografia strepitosa, alcune scene sembrano rubate a quadri fiamminghi del 700.
A tal proposito leggo che il direttore della fotografia è il fido di Cronenberg, Suschitky, ecco io, in un rapporto multidisciplinare tra lui e Garrone vedo nel risultato un film di Cronenberg un po' 'terrone'(con tutta la positività che sottende questo termine).
E non poteva essere altrimenti visto che le storie ispiratrici sono napoletane del '600!
Ma l'attualità dei temi trattati è strabiliante, nell'episodio delle vecchie e il Re, per esempio, uno ci può benissimo leggere, se volesse, la vana rincorsa della giovinezza tramite chirurgia estetica o la ricerca del proprio piacere tramite siti d'incontri su Internet!... se volesse... infatti queste sono favole nere, ma non le famose favole dark marcate Disney, qui non c'è buonismo, non si cerca lieto fine, le favole propongono sempre diverse chiavi di lettura, a seconda del gradi di sensibilità di chi le legge o le guarda. E sono favole truci, dove gli istinti, l'egoismo, i vizi, prendono il sopravvento; la nobiltà è solo un titolo, dietro ci stanno le bassezze umane mostrate senza filtri(gomorra non è lontana).
Io in molte scene e parti del film mi sono emozionato, chi era con me lo ha trovato disturbante(riecco che riappare un aggettivo tipico cronenberghiano).
Ovviamente anche sulla lentezza ribadita da alcuni, mi trovo in totale disaccordo, il film ha un ritmo mirabile, perfetto per dare respiro ai personaggi e farci entrare nelle sale dei Castelli o farci usmare l'odore del muschio del sottobosco...anzi, se vogliamo dirla tutta, una critica potrebbe essere il finale un po' 'tirato via'.
Persino le scene d'azione hanno un taglio personalissimo, la scena della lotta sottomarina con il drago albino ne è un esempio lampante.
Quindi mi sento di consigliarne la visione, anche il tentativo di Garrone di dare al film un respiro internazionale è apprezzabile, questo mantenendo per quanto possibile uno stile proprio, unico.
Forse qualche forzatura qua e là, ma niente che mi impedisca di affermare che per ora questo è il film dell'anno.

floyd80  @  21/05/2015 19:07:16
   6 / 10
Una pellicola italiana che FINALMENTE esce fuori dagli schemi, impegnandosi addirittura con un fantasy per adulti, ma pur sempre un fantasy.
Ottime le musiche e la regia, bravi anche gli attori che s'impegnano caparbiamente per la realizzazione di questo film.
Peccato per il budget risicato, non aspettatevi il trono di spade e cose simili, perché qui le comparse si contano sulle dita di una mano e i panorami non evocano alcunché e lasciano l'amaro in bocca.
Un grande peccato per un genere che in Italia latita tra commedie e film tra cucina e salotto, un genere che in passato era il nostro fiore all'occhiello e che speriamo in futuro possa tornare ai lontani fasti.

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Ultima risposta 28/05/2015 14.40.45
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Larry Filmaiolo  @  21/05/2015 13:06:00
   7½ / 10
due aggettivi immediati: curioso, coraggioso. partendo dal non tanto celebre simil-decamerone napoletano LO CUNTO DE LI CUNTI Garrone confeziona un'opera decisamente affascinante che conserva contemporaneamente la magia delle favole e il realismo truculento di cui la società in una pretesa "evoluzione" ha deciso fosse meglio sbarazzarsi. punte di nichilismo, paesaggi e ricostruzione scenografica abbacinanti, ottimi interpreti..e ci si diverte anche. Un prodotto italiano innovativo, godibile in tutto e per tutto.

Invia una mail all'autore del commento federex  @  21/05/2015 12:27:19
   6½ / 10
sei e mezzo... ma non è il voto che avrei voluto dare a questo film. Avevo aspettative molto alte e sono state in parte deluse.
Il film parte BENISSIMO, con la scena del mostro marino, ottima presentazione dei personaggi e ritmo eccellente... poi... che peccato.. finisce il primo tempo e tutto si sfilaccia. Sembra quasi che gli sceneggiatori non sapessero come portare a termine le tre storie, che girano a vuoto e si arrotano su se stesse.. senza un finale, senza un perchè... peccato.


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BrundleFly  @  21/05/2015 11:37:40
   7 / 10
Una grande gioia vedere come - forse - pian piano l'Italia si sta smuovendo verso altri generi cinematografici.
Dopo "Il ragazzo invisibile" di Salvatores, questa volta è il turno di Matteo Garrone che gira un ottimo fantasy. Supportato da un cast internazionale e da uno staff di prim'ordine, come il neo Premio Oscar Alexandre Desplat per le musiche e il direttore della fotografia Peter Suschitzky (fedele cinematographer di David Cronenberg dai tempi di "Inseparabili").
La debolezza principale del film risiede però nella sua frammentarietà. I singoli episodi son divertenti e ben caratterizzati, ma personalmente ho sentito la mancanza un filo che colleghi "i tre regni" (non basta la scena dell'incoronazione).
Un finale un po' troppo affrettato.

Paniko23  @  20/05/2015 15:57:34
   6½ / 10
Link alla recensione: http://www.lungoibordi.it/il-racconto-dei-racconti-1/

Allora. Quando poche settimane fa uscì il trailer de Il racconto dei racconti, l'ultimo lavoro di Matteo Garrone, le alte aspettative sul film lasciarono il posto allo stupore e in un certo senso all'incredulità nell'immaginarsi un film fantasy diretto da un italiano e in parte prodotto in Italia. E se è vero che ultimamente il cinema nostrano pare avere voglia di sfatare ogni tipo di tabù riguardo i generi cinematografici (basti pensare a Il ragazzo invisibile, primo cinecomic italiano diretto dal premio Oscar Salvatores), il timore di ritrovarsi di fronte ad una brutta copia di "quello che fanno gli americani" c'è sempre. Dicevamo. Il trailer de Il racconto dei racconti era senz'altro accattivante e (l'apparente) somiglianza alla materia de Il trono di spade ha senza dubbio svolto un importante ruolo di marketing per il grande pubblico. Aggiungiamoci pure che adoro Garrone (lo trovo tre spanne sopra Sorrentino, per intenderci) e che lo reputo il miglior interprete del cinema grottesco in Italia. Per di più, il fatto che, assieme a Youth di Paolo Sorrentino e Mia madre di Nanni Moretti sia attualmente candidato a Cannes rappresentava un ottimo punto di partenza. Ciononostante, la consapevolezza che proporre un genere nuovo in Italia sia sempre una strada in salita destava parecchi dubbi tra i nostri concittadini cinefili e critici di vario calibro. Insomma, alla fine 'sto film com'è? Con calma ci arriviamo. Tratto dalla raccolta di fiabe Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (che non ho letto e ad essere sincero manco avevo mai sentito), Il racconto dei racconti si articola su tre vicende tra loro intrecciate il cui comune denominatore è la ricerca di un qualcosa che non si riesce ad ottenere se non tramite espedienti magici. Parlandone in linea generale, Il racconto dei racconti è sicuramente più film d'autore che blockbuster. A partire dal cast, che vanta nomi conosciuti al grande pubblico ma alla fine manco così tanto (Salma Hayek, Vincent Cassel e Toby Jones non sono più sulla cresta dell'onda hollywoodiana da qualche anno così come Stacy Martin chi ***** se la ricorda se non in Nymphomaniac?). Scelte autoriali si riscontrano nell'accento posto (volutamente) più sul lato estetico e sulla fotografia che sulla vicenda vera e propria. L'aspetto tecnico, di conseguenza, fa da padrone in questo film. La regia non si discosta neanche troppo dai precedenti lavori di Garrone: piani sequenza in movimento alternati a campi lunghi in camera fissa sono una costante per quasi la totalità della pellicola. Discorso a parte meritano le scenografie, pittoriche e surreali da una parte ma dall'altra troppo spesso si avverte un senso di eccessiva artificiosità all'interno della scena. I due ragazzi albini, i lunghissimi capelli rosso fuoco in contrasto con la natura verde, il cuore gigante di un drago mangiato su un tavolo bianchissimo. Sono tutte cose fiche da vedere, niente da dire. Ma i crepuscoli su gole di terra ogni per tre per due per indicare un cambio di scena alla lunga rompono un po' il *****. Ne fa le spese ovviamente la messa in scena. Non che sia curata male. È che troppo spesso lo spettatore ha la sensazione di assistere ad una fiction in costume trasmessa su Rai Uno. Le musiche, più che essere brutte, sono proprio stupide. Non solo ci azzeccano sempre poco o nulla con le scene sullo schermo, ma il continuare a sentire per due ore di film una melodia simile a quella riprodotta da un incessante carillon risulta abbastanza fastidioso. In questo film il gusto per lo stupore visivo pare quasi un escamotage per sopperire alla totale mancanza di pathos concessa allo spettatore. E questo è il più grande limite de Il racconto dei racconti: esattamente come nelle favole, vengono presentati personaggi le cui caratterizzazioni sono assurde o ridicole e le cui reazioni umane sono completamente diverse da quelle di un qualsiasi altro comune mortale. Scordatevi quindi di vedere un film in cui potervi immedesimare in uno dei protagonisti o anche solo esserne colpiti per il loro fascino. Bisogna considerare che il mondo che viene raccontato non ha nulla a che fare col nostro. Garrone questo lo sa e, anziché ricercare anche in un fantasy il realismo a tutti i costi come farebbe un Christopher Nolan qualunque, preferisce ammirarlo da lontano, con assoluto distacco emozionale. Ok. Ma quindi come riesce lo spettatore a sopperire alla mancanza di coinvolgimento emotivo dettata da questo film? Molto semplicemente, in nessun modo. Se non, come già detto prima, imponendosi per centoventi minuti di concentrarsi sull'estetica delle varie sequenze più che scervellarsi per la sceneggiatura. E apprezzare comunque il coraggio per aver cercato di creare un qualcosa di diverso da quello a cui siamo abituati qui in Italia. P.S.: se provate fastidio per le dissolvenze in nero seguite da scene ad alta luminosità evitate questo film, potrebbe distruggervi la retina degli occhi!

6 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2015 12.57.46
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gringo80pt  @  20/05/2015 15:02:46
   8½ / 10
Colpito in positivo dall'eccellenza del film.
Veramente ben fatto e godibilissimo. Trama di alto profilo ed attori di notevole livello. Talvolta anche la colonna sonora è sublime. Piuttosto lunga come proiezione ed annoia solo in 1-2 momenti per poi riprendersi immediatamente.

IDILLIACO

giannip62  @  20/05/2015 10:36:25
   8½ / 10
che bello! un film che lascia il segno,una favola per adulti che contiene tutte le peggiori follie umane,egoismo,ossessione per la bellezza,intreccio vita-morte,fotografia stupenda,zero effetti speciali....ma sublimi effetti naturali,Grande Garrone,veramente

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  19/05/2015 23:08:35
   8½ / 10
Grazie Garrone! Grazie per essere italiano. Che atmosfere! Da quanto non si vedeva una vera favola al cinema? Bellissimo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/05/2015 21:28:28
   7½ / 10
A Garrone non manca il coraggio perchè proporre un'opera fantasy in territorio italico di questi tempi è una scelta coraggiosa a cui va dato atto. Recupera le origine delle fiabe di Basile e lo fa senza filtri o rielaborazioni hollywoodiane. I racconti di Garrone (e di Basile) non sono carini e puliti, non sono un inno al vissero tutti felici e contenti, ma sono popolate di personaggi che rispecchiano il cinema di Garrone, da Primo amore a Gomorra fino a Reality. Una regina preda del desiderio/ossessione di una maternità negata e disposta a negare a sua volta ogni principio morale nell'appagare quel desiderio e poi nel negare ulteriormente un legame indissolubile tra due fratellastri. Il desiderio/ossessione di due vecchie donne di ottenere i favori di un re dissoluto, attraverso una rinvigorita giovinezza avuta solo da una delle due sorelle, con unizio dal vago sapore da burla boccacesca. L'egoismo di un padre nei confronti di una figlia data in pasto ad un orco (ma è veramente un orco, aldilà della pura fattezza fisica?). I personaggi sono sfaccettati, dominati dai propri desideri e passioni, ma che poco rispondono alla banale dicotomia tra Bene e Male, ad esclusione del rapporto sincero tra i due fratelli.
La resa visiva è di livello eccellente perchè la fotografia di Suschizy ne riflette sia il contesto meraviglioso, sia gli aspetti più cupi della vicenda che in parte riportano anche al gotico italiano di Mario Bava. Tre racconti che si alternano frammantariamente come le storie di Gomorra, ma che formano un corpo unico e compatto grazie alle caratteristiche comuni dei tanti personaggi che li popolano, a volte con qualcosa di irrisolto ma dotate di indubbio fascino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  19/05/2015 10:36:41
   7 / 10
Mors tua vita mea.
Un dare e sottrarre Corpi in un equilibrio formale e concettuale.

aitante68  @  19/05/2015 09:21:22
   7 / 10
Il film soffre di lungaggini eccessive soprattutto nella prima parte, decolla a fatica, spesso lascia dei nodi irrisolti e non tutte e tre le storie hanno una trama convincente, ma nel complesso lo ritengo un film riuscito. Riesce nell'intento di affascinare lo spettatore e farlo entrare in un mondo magico e misterioso

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  19/05/2015 00:14:52
   8½ / 10
Bellissimo constatare che questo film sia liberamente ispirato ad una raccolta di novelle napoletane del 1600: spesso la nostra esterofilia ci impedisce di apprezzare quello che viene prodotto in casa nostra, sminuendone il risultato.
Garrone sceglie tre di queste fiabe e le traspone su pellicola, riuscendo a stupire grazie ai molteplici pregi.
La fiaba deve trasmettere una morale prima di tutto, ma non per questo deve edulcorarsi, snaturando il suo stesso significato.
Garrone non lesina con il sesso, la violenza fisica (e psicologica), ma soprattutto non cade nel banale errore di voler dare a tutti costi il lieto fine.
In queste tre fiabe quello che emerge è lo sfruttamento del sentimento dell'amore, piegato al servizio di cupidigia, invidia, e morboso attaccamento.
Sono tanti i personaggi che con il proprio "amore" ledono chi gli sta intorno, dettando scelte e guidando i destini ,soffocando la libertà che loro stessi pensano di concedere.
I risultati nefasti saranno la diretta conseguenza.
Colpevoli e innocenti pagano allo stesso modo, dimostrando che la fiaba è molto più onesta ed equa di parecchie storie che siamo costretti a sorbirci.
Lo sviluppo narrativo è sicuramente semplice, ma Garrone aumenta l'attesa nello spettatore incrociando le tre storie contemporaneamente, ma senza mai condurle ad un punto comune (se non nelle sequenze finali).
Ho apprezzato molto la scelta del regista di non voler dare un punto di riferimento "temporale" alle vicende: infatti a testimonianza di questa mia opinione si può citare la presenza dello scafandro da palombaro, o di un fucile.
La componente fantasy è presente, ma è letteralmente stuprata dai personaggi in scena, che la piegano per i propri scopi.


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Brava la Hayek, ma una spanna sopra tutti Jones, il più convincente dell'intero cast.
Infine un plauso alla scelta di girare più scene "reali", senza mai abusare del green-screen e di altri effetti visivi che allontanano lo spettatore dalla realtà (nel senso più negativo del termine).
Ne consiglio la visione, a patto che ci si aspetti una fiaba con sfumature surreali\grottesche, più che un vero e proprio fantasy.

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Ultima risposta 30/05/2015 15.06.07
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ferzbox  @  17/05/2015 21:29:07
   8½ / 10
Tratto da dei racconti di Giambattista Basile ecco nascere una sorpresa straordinaria...qualcosa che finalmente rivalorizza in modo concreto ed incisivo il cinema italiano,allontanandolo dalle solite produzioni riciclate come le commediole alla Zelig o piene di battute volgari e i drammi da "vita italiana" che avevano notevolmente stancato e radicato la cinematografia nostrana ad un meccanismo davvero stereotipato e privo di nuovi spunti o idee...lontano da qualsiasi tipo di sperimentazione....poco versatile...

Poi ho visto "Il racconto dei racconti" e ho respirato una ventata di aria fresca che non avrei mai pensato di riassaporare.
Una produzione italo francese presentata da Rai cinema con chiare qualità tecniche ed un idea concepita con maggiore volontà ed impegno.
La favola intesa come mezzo per raccontare qualcosa..lontana da ogni sorta di trasformazione buonista per giovani spettatori,ma anzi,molto simile ai lavori dei fratelli Grimm,in realtà grotteschi e anche sporadicamente macabri.
Sono tre storie di pura fantasia,dove ogni evento "magico" o fantasioso è visto con un pizzico di oniricità e crudezza,dove una creatura fantastica viene vista come qualcosa di inspiegabile ma reale,dove il desiderio di interpellare il nostro modo di sognare e accettato con grande piacere; si entra sul serio in un mondo dove ciò che qui non è reale in quel luogo lo è....e magari potrebbe sembrare strano anche agli umani residenti in quei luoghi....
Sono rimasto contento perchè ho assistito ad un film davvero ben concepito e dalle idee interessanti; curato scrupolosamente nella colonna sonora(favolesca e grottesca),dall'ottima fotografia,dai curiosi movimenti di macchina(alcuni molto interessanti),dalle bellissime inquadrature(certi paesaggi erano catturati in modo superlativo),dal bel montaggio(studiato con cognizione di causa)......insomma,un lavoro che mi ha ricordato quel caro e vecchio cinema italiano quando decideva di presentare qualcosa che oltre ad essere fantasioso sapeva pure regalare una buone dose di gran cinema e arte; come ad esempio il "Pinocchio" di Comencini...tanto per citarne uno...
Non mi pareva vero; se con "Il ragazzo invisibile" Gabriele Salvatores aveva mostrato qualcosa di più vicino al cinema supereroistico(senza riuscire ad eliminare alcune sbavature classiche del cinema italiano),Garrone è andato oltre; è riuscito a far nascere una vera forma di speranza....perchè "Il racconto dei racconti" è indubbiamente un gran bel film,in grado di presentarsi a testa alta nel circuito internazionale.....
.....non ci speravo più....mi pare di intravedere una ripresa o sbaglio?

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Ultima risposta 22/05/2015 14.18.53
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anthony  @  17/05/2015 12:07:42
   8½ / 10
Finalmente un grandissimo titolo rappresentativo del Cinema Italiano.
A parere mio è puramente inutile stare a fare le pulci (:-D) a una presunta inconcludenza del finale o dello svolgersi della trama..dal momento che si tratta, tra l'altro, di un libero riadattamento su grande schermo di una raccolta letteraria di fiabe del partenopeo Giambattista Basile: a Garrone quindi non interessa nulla di tutto ciò (e per fortuna!)..visto che il suo unico intento è quello di fare del buon cinema con dei personaggi a cui ci si riesce ad affezionare già solo per mezzo di una regia che 'indugia' parecchio sui primi piani..attraverso i quali Garrone ci racconta tutto di loro..SENZA che vi sia bisogno di una sceneggiatura puntellata su questi singoli aspetti.
Un film fantasy epico, forte, che ti entra dentro..tecnicamente superlativo e diretto alla grande; molto buona anche la prova degli attori (su tutti Toby Jones).
Si esce dal cinema più che soddisfatti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/05/2015 02:14:43
   8 / 10
Evviva!!! Esiste un Cinema Italiano dal respiro Internazionale che non sfigura davanti a nessun Capisaldo straniero, in grado di iniettare linfa vitale a un genere, il Fantasy, troppo spesso bistrattato e messo al muro come classico Cinema Allegorico. Film di rara potenza visiva, "Il racconto dei racconti" mi ha riportato indietro con gli anni, al Pasolini della Trilogia della Vita per es, o al Peter Greenaway visionario e turpe dei capolavori, al richiamo suadente e scenografico di Olmi. Storie che si intrecciano tra Regni lontani e Principesse-Salome', tra incantesimi ed elisir di (breve?) Giovinezza e beffardi Regnanti (strepitoso come al solito Toby Jones) che giocano con la Pelle delle pulci, con Principi e Poveri nati dallo stesso sacrificio. Un film bello da morire, che comunica l'amore Universale, di una madre per il figlio, di due amici, di una figlia invano illusa dal suo stesso padre. Trovo superfluo solo il cameo di Alba Rohrwacher, ma sono due immense ore di buon cinema

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/05/2015 20:56:33
   8½ / 10
Liberamente tratto da "Lo cunto de li cunti" di Basile l'ultimo film di Garrone è un'esperienza intensa e coinvolgente.
Tre storie intrecciate da varie tematiche che esplorano il mondo dell'amore, della decadenza, del sacrificio, della morte.
Un film visivamente potente con musiche, firmate Desplat, perfette.
Grandioso il cast.
Imperdibile.

Invia una mail all'autore del commento logical  @  15/05/2015 00:26:08
   8 / 10
E' una grande scatola di giochi, dal drago alla pulce, dai gemelli albini all'orco vestito di pelli. E' una storia raccontata seguendo la traccia de Lo conto de li cunti ed è un trionfo di fotografia, costumi e scenografie naturali. Lo guardi come si apre una scatola piena di cose che pensavi di aver perso o di non avere mai avuto; ci si abitua presto a lasciare galleggiare il cervello, a giocare con l'orso che suona la tromba per il divertimento del re palombaro che cercherà un cuore di drago per avere un erede. Grande coraggio a lasciare filoni d'oro come Gomorra o altre metafore sociali molto popolari per evocare un mondo parafantasy, perché le Gole di Alcantara, il Bosco del Sasseto, le Vie Cave, il Castello di Donnafugata sono ancora lì da vedere.
Quello che latita è la regia, il coraggio di tagliare le corde più facili per costruire qualcosa di più complesso di un'eccezionale messa in scena che è facile immaginare diventerà presto uno spot del beautiful italian fantasy countryside. L'imbalsamatore ma soprattutto Primo amore avevano rivelato la sua capacità di trasformare una storia in un mito sottile e intricato. Ora, crescendo, budget e produzioni, le strade si spianano, il racconto si fa lineare, la lingua diventa l'inglese, si semplifica la sinossi, si comprano i grandi attori, ci si abbraccia sulla croisette, è l'effetto Sorrentino, probabilmente.
E' un bel film, per essere grande avrebbe dovuto avere l'orgoglio di essere ancora un regista.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/05/2015 12.17.57
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/05/2015 23:53:37
   8 / 10
Denso, essenziale, una ricostruzione di un tempo che (non) fu mirabile.
Domina su tutto la disillusione, la metamorfosi del corpo, la morte imminente: ogni azione ha conseguenze inderogabili.
Garrone ha nelle corde una rilettura di Basile e delle fiabe del Cunto de li cunti così particolare, grottesca, barocca, nuda in una parola. Che potesse riuscire, vista la difficoltà della materia trattata, non era scontato.
Se "Il racconto dei racconti" già divide è - per i critici - una enorme occasione persa per il nostro cinema di riappropriarsi di una rilettura dei capolavori del passato (come riuscì a Pasolini). Matteo Garrone non sbaglia un colpo.
Solo, nelle tre storie, troppe lungaggini, ci mette un pò ad ingranare: ma una volta entrati in questo mondo paludoso riesce difficile uscirne. Si è ipnotizzati.

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