il racconto dei racconti (2015) regia di Matteo Garrone Francia, Italia 2015
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il racconto dei racconti (2015)

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locandina del film IL RACCONTO DEI RACCONTI (2015)

Titolo Originale: IL RACCONTO DEI RACCONTI

RegiaMatteo Garrone

InterpretiSalma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly, Toby Jones, Shirley Henderson, Hayley Carmichael, Bebe Cave, Alba Rohrwacher, Stacy Martin

Durata: -
NazionalitàFrancia, Italia 2015
Generefantasy
Al cinema nel Maggio 2015

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Trama del film Il racconto dei racconti (2015)

I re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate ad altrettante fiabe de "Il racconto dei racconti" di Giambattista Basile.

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Voto Visitatori:   6,69 / 10 (99 voti)6,69Grafico
Miglior regista (Matteo Garrone)Migliore direttore della fotografia (Peter Suschitzky)Migliore scenografo (Dimitri Capuani, Alessia Anfuso)Migliore costumista (Massimo Cantini Parrini)Migliore truccatore (Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi d'Andrea e Leonardo Cruciano)Migliore acconciatore (Francesco Pegoretti)Migliori effetti digitali (Makinarium)
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior regista (Matteo Garrone), Migliore direttore della fotografia (Peter Suschitzky), Migliore scenografo (Dimitri Capuani, Alessia Anfuso), Migliore costumista (Massimo Cantini Parrini), Migliore truccatore (Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi d'Andrea e Leonardo Cruciano), Migliore acconciatore (Francesco Pegoretti), Migliori effetti digitali (Makinarium)
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Voti e commenti su Il racconto dei racconti (2015), 99 opinioni inserite

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floyd80  @  21/05/2015 19:07:16
   6 / 10
Una pellicola italiana che FINALMENTE esce fuori dagli schemi, impegnandosi addirittura con un fantasy per adulti, ma pur sempre un fantasy.
Ottime le musiche e la regia, bravi anche gli attori che s'impegnano caparbiamente per la realizzazione di questo film.
Peccato per il budget risicato, non aspettatevi il trono di spade e cose simili, perché qui le comparse si contano sulle dita di una mano e i panorami non evocano alcunché e lasciano l'amaro in bocca.
Un grande peccato per un genere che in Italia latita tra commedie e film tra cucina e salotto, un genere che in passato era il nostro fiore all'occhiello e che speriamo in futuro possa tornare ai lontani fasti.

6 risposte al commento
Ultima risposta 28/05/2015 14.40.45
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Larry Filmaiolo  @  21/05/2015 13:06:00
   7½ / 10
due aggettivi immediati: curioso, coraggioso. partendo dal non tanto celebre simil-decamerone napoletano LO CUNTO DE LI CUNTI Garrone confeziona un'opera decisamente affascinante che conserva contemporaneamente la magia delle favole e il realismo truculento di cui la società in una pretesa "evoluzione" ha deciso fosse meglio sbarazzarsi. punte di nichilismo, paesaggi e ricostruzione scenografica abbacinanti, ottimi interpreti..e ci si diverte anche. Un prodotto italiano innovativo, godibile in tutto e per tutto.

Invia una mail all'autore del commento federex  @  21/05/2015 12:27:19
   6½ / 10
sei e mezzo... ma non è il voto che avrei voluto dare a questo film. Avevo aspettative molto alte e sono state in parte deluse.
Il film parte BENISSIMO, con la scena del mostro marino, ottima presentazione dei personaggi e ritmo eccellente... poi... che peccato.. finisce il primo tempo e tutto si sfilaccia. Sembra quasi che gli sceneggiatori non sapessero come portare a termine le tre storie, che girano a vuoto e si arrotano su se stesse.. senza un finale, senza un perchè... peccato.


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BrundleFly  @  21/05/2015 11:37:40
   7 / 10
Una grande gioia vedere come - forse - pian piano l'Italia si sta smuovendo verso altri generi cinematografici.
Dopo "Il ragazzo invisibile" di Salvatores, questa volta è il turno di Matteo Garrone che gira un ottimo fantasy. Supportato da un cast internazionale e da uno staff di prim'ordine, come il neo Premio Oscar Alexandre Desplat per le musiche e il direttore della fotografia Peter Suschitzky (fedele cinematographer di David Cronenberg dai tempi di "Inseparabili").
La debolezza principale del film risiede però nella sua frammentarietà. I singoli episodi son divertenti e ben caratterizzati, ma personalmente ho sentito la mancanza un filo che colleghi "i tre regni" (non basta la scena dell'incoronazione).
Un finale un po' troppo affrettato.

Paniko23  @  20/05/2015 15:57:34
   6½ / 10
Link alla recensione: http://www.lungoibordi.it/il-racconto-dei-racconti-1/

Allora. Quando poche settimane fa uscì il trailer de Il racconto dei racconti, l'ultimo lavoro di Matteo Garrone, le alte aspettative sul film lasciarono il posto allo stupore e in un certo senso all'incredulità nell'immaginarsi un film fantasy diretto da un italiano e in parte prodotto in Italia. E se è vero che ultimamente il cinema nostrano pare avere voglia di sfatare ogni tipo di tabù riguardo i generi cinematografici (basti pensare a Il ragazzo invisibile, primo cinecomic italiano diretto dal premio Oscar Salvatores), il timore di ritrovarsi di fronte ad una brutta copia di "quello che fanno gli americani" c'è sempre. Dicevamo. Il trailer de Il racconto dei racconti era senz'altro accattivante e (l'apparente) somiglianza alla materia de Il trono di spade ha senza dubbio svolto un importante ruolo di marketing per il grande pubblico. Aggiungiamoci pure che adoro Garrone (lo trovo tre spanne sopra Sorrentino, per intenderci) e che lo reputo il miglior interprete del cinema grottesco in Italia. Per di più, il fatto che, assieme a Youth di Paolo Sorrentino e Mia madre di Nanni Moretti sia attualmente candidato a Cannes rappresentava un ottimo punto di partenza. Ciononostante, la consapevolezza che proporre un genere nuovo in Italia sia sempre una strada in salita destava parecchi dubbi tra i nostri concittadini cinefili e critici di vario calibro. Insomma, alla fine 'sto film com'è? Con calma ci arriviamo. Tratto dalla raccolta di fiabe Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (che non ho letto e ad essere sincero manco avevo mai sentito), Il racconto dei racconti si articola su tre vicende tra loro intrecciate il cui comune denominatore è la ricerca di un qualcosa che non si riesce ad ottenere se non tramite espedienti magici. Parlandone in linea generale, Il racconto dei racconti è sicuramente più film d'autore che blockbuster. A partire dal cast, che vanta nomi conosciuti al grande pubblico ma alla fine manco così tanto (Salma Hayek, Vincent Cassel e Toby Jones non sono più sulla cresta dell'onda hollywoodiana da qualche anno così come Stacy Martin chi ***** se la ricorda se non in Nymphomaniac?). Scelte autoriali si riscontrano nell'accento posto (volutamente) più sul lato estetico e sulla fotografia che sulla vicenda vera e propria. L'aspetto tecnico, di conseguenza, fa da padrone in questo film. La regia non si discosta neanche troppo dai precedenti lavori di Garrone: piani sequenza in movimento alternati a campi lunghi in camera fissa sono una costante per quasi la totalità della pellicola. Discorso a parte meritano le scenografie, pittoriche e surreali da una parte ma dall'altra troppo spesso si avverte un senso di eccessiva artificiosità all'interno della scena. I due ragazzi albini, i lunghissimi capelli rosso fuoco in contrasto con la natura verde, il cuore gigante di un drago mangiato su un tavolo bianchissimo. Sono tutte cose fiche da vedere, niente da dire. Ma i crepuscoli su gole di terra ogni per tre per due per indicare un cambio di scena alla lunga rompono un po' il *****. Ne fa le spese ovviamente la messa in scena. Non che sia curata male. È che troppo spesso lo spettatore ha la sensazione di assistere ad una fiction in costume trasmessa su Rai Uno. Le musiche, più che essere brutte, sono proprio stupide. Non solo ci azzeccano sempre poco o nulla con le scene sullo schermo, ma il continuare a sentire per due ore di film una melodia simile a quella riprodotta da un incessante carillon risulta abbastanza fastidioso. In questo film il gusto per lo stupore visivo pare quasi un escamotage per sopperire alla totale mancanza di pathos concessa allo spettatore. E questo è il più grande limite de Il racconto dei racconti: esattamente come nelle favole, vengono presentati personaggi le cui caratterizzazioni sono assurde o ridicole e le cui reazioni umane sono completamente diverse da quelle di un qualsiasi altro comune mortale. Scordatevi quindi di vedere un film in cui potervi immedesimare in uno dei protagonisti o anche solo esserne colpiti per il loro fascino. Bisogna considerare che il mondo che viene raccontato non ha nulla a che fare col nostro. Garrone questo lo sa e, anziché ricercare anche in un fantasy il realismo a tutti i costi come farebbe un Christopher Nolan qualunque, preferisce ammirarlo da lontano, con assoluto distacco emozionale. Ok. Ma quindi come riesce lo spettatore a sopperire alla mancanza di coinvolgimento emotivo dettata da questo film? Molto semplicemente, in nessun modo. Se non, come già detto prima, imponendosi per centoventi minuti di concentrarsi sull'estetica delle varie sequenze più che scervellarsi per la sceneggiatura. E apprezzare comunque il coraggio per aver cercato di creare un qualcosa di diverso da quello a cui siamo abituati qui in Italia. P.S.: se provate fastidio per le dissolvenze in nero seguite da scene ad alta luminosità evitate questo film, potrebbe distruggervi la retina degli occhi!

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Ultima risposta 22/05/2015 12.57.46
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gringo80pt  @  20/05/2015 15:02:46
   8½ / 10
Colpito in positivo dall'eccellenza del film.
Veramente ben fatto e godibilissimo. Trama di alto profilo ed attori di notevole livello. Talvolta anche la colonna sonora è sublime. Piuttosto lunga come proiezione ed annoia solo in 1-2 momenti per poi riprendersi immediatamente.

IDILLIACO

giannip62  @  20/05/2015 10:36:25
   8½ / 10
che bello! un film che lascia il segno,una favola per adulti che contiene tutte le peggiori follie umane,egoismo,ossessione per la bellezza,intreccio vita-morte,fotografia stupenda,zero effetti speciali....ma sublimi effetti naturali,Grande Garrone,veramente

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  19/05/2015 23:08:35
   8½ / 10
Grazie Garrone! Grazie per essere italiano. Che atmosfere! Da quanto non si vedeva una vera favola al cinema? Bellissimo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/05/2015 21:28:28
   7½ / 10
A Garrone non manca il coraggio perchè proporre un'opera fantasy in territorio italico di questi tempi è una scelta coraggiosa a cui va dato atto. Recupera le origine delle fiabe di Basile e lo fa senza filtri o rielaborazioni hollywoodiane. I racconti di Garrone (e di Basile) non sono carini e puliti, non sono un inno al vissero tutti felici e contenti, ma sono popolate di personaggi che rispecchiano il cinema di Garrone, da Primo amore a Gomorra fino a Reality. Una regina preda del desiderio/ossessione di una maternità negata e disposta a negare a sua volta ogni principio morale nell'appagare quel desiderio e poi nel negare ulteriormente un legame indissolubile tra due fratellastri. Il desiderio/ossessione di due vecchie donne di ottenere i favori di un re dissoluto, attraverso una rinvigorita giovinezza avuta solo da una delle due sorelle, con unizio dal vago sapore da burla boccacesca. L'egoismo di un padre nei confronti di una figlia data in pasto ad un orco (ma è veramente un orco, aldilà della pura fattezza fisica?). I personaggi sono sfaccettati, dominati dai propri desideri e passioni, ma che poco rispondono alla banale dicotomia tra Bene e Male, ad esclusione del rapporto sincero tra i due fratelli.
La resa visiva è di livello eccellente perchè la fotografia di Suschizy ne riflette sia il contesto meraviglioso, sia gli aspetti più cupi della vicenda che in parte riportano anche al gotico italiano di Mario Bava. Tre racconti che si alternano frammantariamente come le storie di Gomorra, ma che formano un corpo unico e compatto grazie alle caratteristiche comuni dei tanti personaggi che li popolano, a volte con qualcosa di irrisolto ma dotate di indubbio fascino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  19/05/2015 10:36:41
   7 / 10
Mors tua vita mea.
Un dare e sottrarre Corpi in un equilibrio formale e concettuale.

aitante68  @  19/05/2015 09:21:22
   7 / 10
Il film soffre di lungaggini eccessive soprattutto nella prima parte, decolla a fatica, spesso lascia dei nodi irrisolti e non tutte e tre le storie hanno una trama convincente, ma nel complesso lo ritengo un film riuscito. Riesce nell'intento di affascinare lo spettatore e farlo entrare in un mondo magico e misterioso

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  19/05/2015 00:14:52
   8½ / 10
Bellissimo constatare che questo film sia liberamente ispirato ad una raccolta di novelle napoletane del 1600: spesso la nostra esterofilia ci impedisce di apprezzare quello che viene prodotto in casa nostra, sminuendone il risultato.
Garrone sceglie tre di queste fiabe e le traspone su pellicola, riuscendo a stupire grazie ai molteplici pregi.
La fiaba deve trasmettere una morale prima di tutto, ma non per questo deve edulcorarsi, snaturando il suo stesso significato.
Garrone non lesina con il sesso, la violenza fisica (e psicologica), ma soprattutto non cade nel banale errore di voler dare a tutti costi il lieto fine.
In queste tre fiabe quello che emerge è lo sfruttamento del sentimento dell'amore, piegato al servizio di cupidigia, invidia, e morboso attaccamento.
Sono tanti i personaggi che con il proprio "amore" ledono chi gli sta intorno, dettando scelte e guidando i destini ,soffocando la libertà che loro stessi pensano di concedere.
I risultati nefasti saranno la diretta conseguenza.
Colpevoli e innocenti pagano allo stesso modo, dimostrando che la fiaba è molto più onesta ed equa di parecchie storie che siamo costretti a sorbirci.
Lo sviluppo narrativo è sicuramente semplice, ma Garrone aumenta l'attesa nello spettatore incrociando le tre storie contemporaneamente, ma senza mai condurle ad un punto comune (se non nelle sequenze finali).
Ho apprezzato molto la scelta del regista di non voler dare un punto di riferimento "temporale" alle vicende: infatti a testimonianza di questa mia opinione si può citare la presenza dello scafandro da palombaro, o di un fucile.
La componente fantasy è presente, ma è letteralmente stuprata dai personaggi in scena, che la piegano per i propri scopi.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER


Brava la Hayek, ma una spanna sopra tutti Jones, il più convincente dell'intero cast.
Infine un plauso alla scelta di girare più scene "reali", senza mai abusare del green-screen e di altri effetti visivi che allontanano lo spettatore dalla realtà (nel senso più negativo del termine).
Ne consiglio la visione, a patto che ci si aspetti una fiaba con sfumature surreali\grottesche, più che un vero e proprio fantasy.

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Ultima risposta 30/05/2015 15.06.07
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ferzbox  @  17/05/2015 21:29:07
   8½ / 10
Tratto da dei racconti di Giambattista Basile ecco nascere una sorpresa straordinaria...qualcosa che finalmente rivalorizza in modo concreto ed incisivo il cinema italiano,allontanandolo dalle solite produzioni riciclate come le commediole alla Zelig o piene di battute volgari e i drammi da "vita italiana" che avevano notevolmente stancato e radicato la cinematografia nostrana ad un meccanismo davvero stereotipato e privo di nuovi spunti o idee...lontano da qualsiasi tipo di sperimentazione....poco versatile...

Poi ho visto "Il racconto dei racconti" e ho respirato una ventata di aria fresca che non avrei mai pensato di riassaporare.
Una produzione italo francese presentata da Rai cinema con chiare qualità tecniche ed un idea concepita con maggiore volontà ed impegno.
La favola intesa come mezzo per raccontare qualcosa..lontana da ogni sorta di trasformazione buonista per giovani spettatori,ma anzi,molto simile ai lavori dei fratelli Grimm,in realtà grotteschi e anche sporadicamente macabri.
Sono tre storie di pura fantasia,dove ogni evento "magico" o fantasioso è visto con un pizzico di oniricità e crudezza,dove una creatura fantastica viene vista come qualcosa di inspiegabile ma reale,dove il desiderio di interpellare il nostro modo di sognare e accettato con grande piacere; si entra sul serio in un mondo dove ciò che qui non è reale in quel luogo lo è....e magari potrebbe sembrare strano anche agli umani residenti in quei luoghi....
Sono rimasto contento perchè ho assistito ad un film davvero ben concepito e dalle idee interessanti; curato scrupolosamente nella colonna sonora(favolesca e grottesca),dall'ottima fotografia,dai curiosi movimenti di macchina(alcuni molto interessanti),dalle bellissime inquadrature(certi paesaggi erano catturati in modo superlativo),dal bel montaggio(studiato con cognizione di causa)......insomma,un lavoro che mi ha ricordato quel caro e vecchio cinema italiano quando decideva di presentare qualcosa che oltre ad essere fantasioso sapeva pure regalare una buone dose di gran cinema e arte; come ad esempio il "Pinocchio" di Comencini...tanto per citarne uno...
Non mi pareva vero; se con "Il ragazzo invisibile" Gabriele Salvatores aveva mostrato qualcosa di più vicino al cinema supereroistico(senza riuscire ad eliminare alcune sbavature classiche del cinema italiano),Garrone è andato oltre; è riuscito a far nascere una vera forma di speranza....perchè "Il racconto dei racconti" è indubbiamente un gran bel film,in grado di presentarsi a testa alta nel circuito internazionale.....
.....non ci speravo più....mi pare di intravedere una ripresa o sbaglio?

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Ultima risposta 22/05/2015 14.18.53
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anthony  @  17/05/2015 12:07:42
   8½ / 10
Finalmente un grandissimo titolo rappresentativo del Cinema Italiano.
A parere mio è puramente inutile stare a fare le pulci (:-D) a una presunta inconcludenza del finale o dello svolgersi della trama..dal momento che si tratta, tra l'altro, di un libero riadattamento su grande schermo di una raccolta letteraria di fiabe del partenopeo Giambattista Basile: a Garrone quindi non interessa nulla di tutto ciò (e per fortuna!)..visto che il suo unico intento è quello di fare del buon cinema con dei personaggi a cui ci si riesce ad affezionare già solo per mezzo di una regia che 'indugia' parecchio sui primi piani..attraverso i quali Garrone ci racconta tutto di loro..SENZA che vi sia bisogno di una sceneggiatura puntellata su questi singoli aspetti.
Un film fantasy epico, forte, che ti entra dentro..tecnicamente superlativo e diretto alla grande; molto buona anche la prova degli attori (su tutti Toby Jones).
Si esce dal cinema più che soddisfatti.

Masticafilm  @  17/05/2015 02:19:45
   2 / 10
Personalmente non mi è piaciuto per niente , anzi lo sconsiglio a tutti che decidono dopo molti film di rivedere un fantasy, intreccio fatto bene se non fosse che il finale rovina tutto , potevano essere migliorate nel finale tutte le storie , all'inizio può anche prendere bene fantasticando su come i registi possano unire le storie .. Ma quando capisci che è inutile fantasticare è ormai troppo tardi e finito il film. Molto deluso, sono andato a vederlo anche per le votazioni che sono presenti qui, ma è impossibile che un film del genere possa piacere a tutto quel 95% dei ragazzi come me. Usciti dalla sala dopo aver visto il finale tutti i presenti , solo delusi. 2 ore per aspettare uno sviluppo mai arrivato con tanto di finale amaro.

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Ultima risposta 23/05/2015 20.20.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/05/2015 02:14:43
   8 / 10
Evviva!!! Esiste un Cinema Italiano dal respiro Internazionale che non sfigura davanti a nessun Capisaldo straniero, in grado di iniettare linfa vitale a un genere, il Fantasy, troppo spesso bistrattato e messo al muro come classico Cinema Allegorico. Film di rara potenza visiva, "Il racconto dei racconti" mi ha riportato indietro con gli anni, al Pasolini della Trilogia della Vita per es, o al Peter Greenaway visionario e turpe dei capolavori, al richiamo suadente e scenografico di Olmi. Storie che si intrecciano tra Regni lontani e Principesse-Salome', tra incantesimi ed elisir di (breve?) Giovinezza e beffardi Regnanti (strepitoso come al solito Toby Jones) che giocano con la Pelle delle pulci, con Principi e Poveri nati dallo stesso sacrificio. Un film bello da morire, che comunica l'amore Universale, di una madre per il figlio, di due amici, di una figlia invano illusa dal suo stesso padre. Trovo superfluo solo il cameo di Alba Rohrwacher, ma sono due immense ore di buon cinema

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/05/2015 20:56:33
   8½ / 10
Liberamente tratto da "Lo cunto de li cunti" di Basile l'ultimo film di Garrone è un'esperienza intensa e coinvolgente.
Tre storie intrecciate da varie tematiche che esplorano il mondo dell'amore, della decadenza, del sacrificio, della morte.
Un film visivamente potente con musiche, firmate Desplat, perfette.
Grandioso il cast.
Imperdibile.

Invia una mail all'autore del commento logical  @  15/05/2015 00:26:08
   8 / 10
E' una grande scatola di giochi, dal drago alla pulce, dai gemelli albini all'orco vestito di pelli. E' una storia raccontata seguendo la traccia de Lo conto de li cunti ed è un trionfo di fotografia, costumi e scenografie naturali. Lo guardi come si apre una scatola piena di cose che pensavi di aver perso o di non avere mai avuto; ci si abitua presto a lasciare galleggiare il cervello, a giocare con l'orso che suona la tromba per il divertimento del re palombaro che cercherà un cuore di drago per avere un erede. Grande coraggio a lasciare filoni d'oro come Gomorra o altre metafore sociali molto popolari per evocare un mondo parafantasy, perché le Gole di Alcantara, il Bosco del Sasseto, le Vie Cave, il Castello di Donnafugata sono ancora lì da vedere.
Quello che latita è la regia, il coraggio di tagliare le corde più facili per costruire qualcosa di più complesso di un'eccezionale messa in scena che è facile immaginare diventerà presto uno spot del beautiful italian fantasy countryside. L'imbalsamatore ma soprattutto Primo amore avevano rivelato la sua capacità di trasformare una storia in un mito sottile e intricato. Ora, crescendo, budget e produzioni, le strade si spianano, il racconto si fa lineare, la lingua diventa l'inglese, si semplifica la sinossi, si comprano i grandi attori, ci si abbraccia sulla croisette, è l'effetto Sorrentino, probabilmente.
E' un bel film, per essere grande avrebbe dovuto avere l'orgoglio di essere ancora un regista.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/05/2015 12.17.57
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/05/2015 23:53:37
   8 / 10
Denso, essenziale, una ricostruzione di un tempo che (non) fu mirabile.
Domina su tutto la disillusione, la metamorfosi del corpo, la morte imminente: ogni azione ha conseguenze inderogabili.
Garrone ha nelle corde una rilettura di Basile e delle fiabe del Cunto de li cunti così particolare, grottesca, barocca, nuda in una parola. Che potesse riuscire, vista la difficoltà della materia trattata, non era scontato.
Se "Il racconto dei racconti" già divide è - per i critici - una enorme occasione persa per il nostro cinema di riappropriarsi di una rilettura dei capolavori del passato (come riuscì a Pasolini). Matteo Garrone non sbaglia un colpo.
Solo, nelle tre storie, troppe lungaggini, ci mette un pò ad ingranare: ma una volta entrati in questo mondo paludoso riesce difficile uscirne. Si è ipnotizzati.

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