Nella giungla birmana alcuni ufficiali e soldati inglesi sono prigionieri dei giapponesi. Questi ultimi impongono agli inglesi di costruire un ponte, essenziale per i loro trasporti di guerra. I prigionieri si rifiutano di farlo. Ma in un secondo tempo, il colonnello comandante degli inglesi Nicholson, per dimostrare la propria superiorità, si dedica con i suoi alla costruzione di un ponte imponente, mettendosi per così dire in competizione con gli avversari in una specie di paradossale fanatismo patriottico.
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Non mi piace molto David Lean e non lo stimo come autore. Se è vero che questo film e "Lowrence d' Arabia" sono i suoi migliori, è altrettanto vero che non abbia fatto alcun capolavoro nella sua carriera. Il punto è che il regista, dall' alto dell' anima sua, ha il fardello da portare dal momento in cui è, con ogni probabilità, quel precursore delle americanate che ci invadono a tutt' oggi. "Il Ponte sul Fiume Kwai" ha una prima ora caratterizzata da una bizzarra schermaglia militare per passare poi ad un po' d' amore, ironia, un po' d' avventura, un po' qua e un po' là, cadendo sempre nella retorica facile. Tuttavia il messaggio che sembra passare è che nella vita si possa costruire qualcosa con una intensità pari usata poi per distruggerla. Resta un Kolossal eccelso tecnicamente. Superba fotografia in Cinemascope con una profondità di campo veramente strabiliante (sembrano riprese fatte con il trasparente) e gli ultimi dieci minuti sono un capolavoro di montaggio e una vera e propria lezione di suspense, oltre che di spettacolarità.
A prescindere dal fatto che è un classico, questo film per me è semplicemente bellissimo. Spettacolare per la sua età, è un film di guerra perfetto, splendidamente diretto e interpretato. Peccato in così pochi se ne ricordino su questo sito.