Michael Corleone, il padrino della cupola mafiosa italo-americana, ormai anziano, decide di ripulire la sua vita ed i suoi affari cercando di instaurare un regime di convivenza pacifica con le altre famiglie di New York. Ma a malincuore è costretto a rivedere la su posizione quando una delle altre famiglie rivendica dei diritti sui Corleone.
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Per quanto mi riguarda, sarà probabilmente inferiore al primo, ma sicuramente superiore al secondo. Per un sacco di cose che non ho nemmeno voglia di elencare, come l'approfondimento di tematiche legate al rapporto mafia-stato-chiesa; con la famiglia e la legalità ecc. L'ultima parte poi deve molto a "L'uomo che sapeva troppo", ma io preferisco quasi questa al corrispondente Hitchcockiano. C'è molta anima in questa produzione; più di quanta ne abbia intravista nel precedente prequel/sequel. Emotivamente poi, la scena "dell'urlo" (che fa dubitare se sia inizialmente muto per scelta registica, come sembra, o perché strozzato in gola) è magistrale. Uno dei migliori Al Pacino. Da vedere.