il mondo di horten regia di Bent Hamer Germania, Francia, Norvegia 2007
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il mondo di horten (2007)

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locandina del film IL MONDO DI HORTEN

Titolo Originale: O' HORTEN

RegiaBent Hamer

InterpretiBård Owe, Espen Skjønberg, Ghita Nørby, Bjørn Floberg, Henny Moan, Kai Remlov, Nils Gaup, Karl Sundby, Bjarte Hjelmeland, Lars Oyno, Morten Ruda, Peder Anders Lohne Hamer, Peter Bredal

Durata: h 1.30
NazionalitàGermania, Francia, Norvegia 2007
Generecommedia
Al cinema nel Giugno 2009

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Trama del film Il mondo di horten

Odd Horten ha guidato lo stesso treno sullo stesso tragitto per così tanto tempo che anche il resto della sua vita è diventata una routine di monotoni rituali. Ma dopo quaranta anni di onorato servizio, è giunto il momento di andare in pensione. La sua ordinata, solitaria esistenza sta per cedere il passo ad un futuro di imprevisti. Cosa gli accadrà? L'unica cosa certa è che Horten è il primo della lista nell’elenco di chi s’imbatterà in qualche insensata, assurda avventura...

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Voto Visitatori:   5,40 / 10 (10 voti)5,40Grafico
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Voti e commenti su Il mondo di horten, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

fede77  @  07/04/2010 20:50:17
   7 / 10
Il tema della solitudine e dell'inizio della vecchiaia è molto ben discusso in questo dramma psicologico nordico.
Nella fredda e quasi perennemente ghiacciata Norvegia (non ci andrò MAI), la vita dell'ormai anziano macchinista delle ferrovie scorre lenta, monotona e triste. I rimpianti di gioventù e le (pochissime) emozioni che Odd, il protagonista, può aver provato, riaffiorano pian piano e finalmente esplodono quando avviene l'incontro tra il solitario uomo ed uno strano ed eccentrico vecchietto. Quest'ultimo con la sua disperazione è la "spoletta umana" che può finalmenmte innescare la bomba emotiva che da tempo immemorabile è sopita nel cuore di Horten. Horten è quindi ancora in tempo per vivere!
Niente è perduto in noi se crediamo ancora in noi stessi e nelle nostre capacità, a qualsiasi età. Sembra un po' il prequel di "Up", l'ultimo cartone Pixar, in versione film.
A parte qualche grottesco momento (scalata del palazzo in stile Arsenio Lupin; scarpette rosse molto Drag Queen; una bella fumata nella pista di rullaggio; vecchietto suddetto che si fa un pisolo sotto zero in mezzo ai tram) è un buon film che tocca tematiche importanti quali, come già detto, la solitudine, la vecchiaia che incombe e l'incognita del pensionamento.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/04/2010 17.35.16
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USELESS  @  02/07/2009 02:22:37
   2 / 10
A 30 minuti circa di visione saturato da una pena infinita per l' uomo-pecora, ho interroto la visione del film.
Immagino che dopo sarà stato pieno di colpi di scena...
Ma cosa vuol fare, chi ha sprecato una vita nella routine alienata del lavoro alla macchina (locomotiva) della "catena di montaggio"?
Sperare di "recuperare" all' ultimo momento?
Ma VAfffffaaancuuulo!!!

DAVVERO DEPRIMENTE!!!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 03/07/2009 04.44.06
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  30/06/2009 17:36:52
   6 / 10
Per Horten (il valido attore Bard Owe, già visto al servizio di Lars von Trier) si avvicina l’ultimo fine settimana di lavoro come macchinista ferroviario. Lui non sogna di andare in Thailandia come i suoi colleghi, c’è qualcosa che lo lega indissolubilmente a quello che fa, non ama stare sotto i riflettori ed è isolato come le sterminate pianure norvegesi che vede dal locomotore.
Un’onorificenza lo attende, per il grado di esperienza raggiunto e per la sua devozione visti i 40 anni di servizio. Il momento della pensione è arrivato: cosa poter fare di tanto tempo a disposizione al quale, probabilmente, non era avvezzo?

Sembra che quasi tutto, nella vita, arrivi troppo tardi. Per Horten è in arrivo un vagare notturno tra aeroporti, saune, piscine, incontri casuali con personaggi bizzarri e/o saggi. Ritratti, quest’ultimi, con mano leggera e rappresentanti una collettività polimorfa e insolita. Troppe figure ed episodi slegati tra loro non contribuiscono a farci percepire univocità di messaggio, ma solo un apprezzamento estemporaneo.
Il film sa essere anche spiritoso, fulminante (il “ciuff ciuuff” durante la premiazione, il quiz partecipe e appassionato tra i conducenti dei locomotori, l’imprevisto durante la cena al ristorante, i tacchi a spillo riparatori) e tenero (il “sequestro” di Horten da parte di un bambino).
Sarei stato maggiormente riconoscente verso la pellicola se avesse fatto l’operazione inversa, se avesse cioè dipinto quasi per intero la vita sempre uguale e monotona di Odd Horten (quella che si svolge di giorno). Se avesse insistito nell’incedere del treno attraverso le gallerie che si alternano sull’innevato paesaggio circostante, con andamento ed effetto ipnotico. Dalla sua macchina motrice Horten guarda, e non conosce, il mondo che lo circonda.

Così com’è, visto che si avventura in una serie di situazioni notturne da “Fuori orario” scorsesiano, è pregevole a tratti. Non sappiamo niente del passato di Horten (è sempre stato scapolo o è vedovo?). Si lascia troppo spazio all’intuizione dello spettatore e, in questo caso, non è un pregio. Alla fine, il modo col quale si avvicina (o fa ritorno?) al mondo reale, sa più di bisogno di una minestra calda piuttosto che di un vero affetto.

Rimane la bellezza mozzafiato di quel salto nel vuoto, di quella sconsideratezza capace di far capire che la vita vale la pena di essere vissuta alla luce del giorno, senza divise e con slanci sentimentali.

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/07/2009 05.10.56
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