il mammasantissima (1979)

Non posso volere male a Mario Merola, mi spiace. Le sue canzoni sono terribili lagne, secondo il mio gusto, e il suo cinema è terribilmente banale ma c'è una certa onestà e sentimento in quel che ha fatto in vita. Come Nino D'angelo, io proprio non posso volergli male nonostante siano stati i padri putativi di mèrda neomelodica.

Ora, "Il mammasantissima" è la quintessenza del cinema con Merola: una trama nazionalpopolare nel cuore di una Napoli enfatizzata ma che risulta in fondo vera, perché con l'arte di arrangiarsi (vedi attori non proprio eccezionali anzi non-attori, e location prese dalla strada) questo tipo di cinema ha involontariamente seguito la china di neorealisti che sarebbero stati un pò imbarazzati col paragone, ma in fondo ci sta.
Non ci sono momenti cantati, ed è un bene. La trama scorre, i personaggi stereotipati pure.
E quando mi aspettavo l'esegesi della camorra e del guappo, ecco che il finale ti sorprende in pieno. Scomodiamo un altro maestro cosi da dare l'ennesima mazzata finale con gli accostamenti imbarazzanti: Eduardo De Filippo con "Il sindaco del Rione Sanità" ha raccontato grossomodo lo stesso messaggio, anche se in modo certamente più bello sotto tutti gli aspetti e "affinato".
Che poi sarebbe "ad essere mammasantissima o si viene uccisi o si finisce in galera". Ecco, è un tantinello banale nel caso di Merola visto che il film si ferma qui, alla solita moraletta con la cornice della vendetta feroce, mentre Eduardo era tutt'altra pasta e sentimento.

Ma diciamoci la verità, vedere Merola uscire infuriato per strada e sbarazzarsi a pugni e ceffoni di 5 o 6 galeotti, o zingari armati, è qualcosa di sublime.
Neanche Bud Spencer... Fantastico.
E' un tipo di cinema che sa regalare soddisfazioni inaspettate e in fondo ti riesce pure a piacere! Incredibile ciò che può regalarti una visione casuale in casa di fans del compianto Mario nazionale.


(Il commento per 3/4 era ironico ma il film è davvero godibile e trashissimo).