il ladro di bagdad (1940) regia di Michael Powell, Ludwig Berger, Tim Whelan Gran Bretagna 1940
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il ladro di bagdad (1940)

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locandina del film IL LADRO DI BAGDAD (1940)

Titolo Originale: THE THIEF OF BAGDAD

RegiaMichael Powell, Ludwig Berger, Tim Whelan

InterpretiConrad Veidt, Sabu, Rex Ingram, June Duprez, John Justin

Durata: h 1.49
NazionalitàGran Bretagna 1940
Genereavventura
Al cinema nell'Ottobre 1940

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Trama del film Il ladro di bagdad (1940)

Il perfido visir Jaffar fa arrestare il giovane re di Bagdad, Ahmad. In prigione Ahmad conosce il simpatico ladruncolo Abu con il quale riesce a evadere. Intanto la principessa (di cui Ahmad si è innamorato) è fuggita per non sposare Jaffar. Il visir però riesce a far catturare Ahmad e lo acceca mentre trasforma Abu in un cane.

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Voto Visitatori:   7,21 / 10 (7 voti)7,21Grafico
Miglior fotografiaMigliore scenografiaMigliori effetti speciali
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Miglior fotografia, Migliore scenografia, Migliori effetti speciali
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Voti e commenti su Il ladro di bagdad (1940), 7 opinioni inserite

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Goldust  @  17/01/2022 16:53:59
   7 / 10
Ripresa più volte ed in epoche diverse dai più disparati registi ( e dalla Disney con "Alladin" ), quella del ladro di Bagdad è diventata giocoforza una tra le storie avventurose più celebri della storia del Cinema. Questa versione si porta in dote un Technicolor di inaudita potenza per i tempi ed una inventiva nel racconto e nelle situazioni che lascia ancora a bocca aperta. Certo mantiene anche la sua base di ingenuità ed un comparto attoriale non di primissimo livello ( nei panni del protagonista John Justin è simpatico e poco più ), tuttavia il lato spettacolare già menzionato non ne viene troppo intaccato e questo è l'importante. Da vedere senza troppe pretese, anche se all'epoca della sua uscita fu giustamente considerato un film tecnicamente rivoluzionario.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/10/2019 16:57:02
   7 / 10
Tecnicamente all'avanguardia questo film vince molti premi tecnici, tutti meritati.
La storia è piu' o meno quella di "Aladdin" che conosciamo con qualche piccola variante...soprattutto riguardo al genio.
Una piacevole visione nel complesso per un film che sfrutta al meglio la Technicolor dell'epoca.

topsecret  @  08/04/2019 14:26:06
   6½ / 10
Visivamente ha il suo perchè, soprattutto dovuto al fatto che siamo nel 1940, vincendo 3 oscar per fotografia, effetti speciali e scenografie. La storia però non sempre appare fluidissima, specialemente nella seconda parte, soffrendo momenti di staticità forse dovuti proprio al fatto di voler evidenziare il lavoro degli effettisti. Comunque sia, IL LADRO DI BAGDAD rimane un prodotto gradevole, diretto e interpretato abbastanza bene, piuttosto avvincente in alcuni momenti e, come accennato, visivamente degno di apprezzamento.

Dom Cobb  @  26/06/2018 17:48:29
   8 / 10
Il principe di Bagdad viene tradito e imprigionato dal suo infido gran visir Jaffar; il baldo giovine riesce a fuggire grazie all'aiuto del ladruncolo di strada Abu, e insieme i due dovranno affrontare mille e più avventure per sconfiggere Jaffar e conquistare l'amore di una bella principessa...
Già il titolo di per sé è diventato un'icona del cinema d'avventura, familiare anche per chi del film non conosce nemmeno l'esistenza; e il lungometraggio, che prende la versione muta di quindici anni prima interpretata dal divo Douglas Fairbanks Sr. e la riadatta alle possibilità e tecnologie del tempo, si conferma uno dei casi più felici di contaminazioni della tradizione fantastica e folkloristica orientale.
Fin dall'inizio lo spettatore viene catapultato, senza alcun avvertimento, in un mondo lontano, fiabesco e spettacolare, in cui coesistono ogni genere di creatura immaginabile, perfidi stregoni, ladri furbi, donzelle in pericolo e principi innamorati, tutti i classici stilemi della narrativa indiana che ha fatto fortuna nella raccolta celeberrima de "Le mille e una notte" da cui questo "Il ladro di Bagdad" trae ispirazione. E il modo in cui questo mondo viene portato in vita, tramite l'uso di effetti speciali all'avanguardia e che ancora oggi fanno la loro bella figura, è l'aspetto più riuscito del film.


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Alla resa generale, cui contribuiscono le eleganti e accurate scenografie, contribuisce anche uno sgargiante Technicolor, accesso e vivace, caratteristico di quei tempi dove il colore rappresentava l'eccezione anziché la regola, come sarebbe diventato invece in seguito; e le numerose scene d'azione che condiscono il tutto rendono il ritmo agile e scattante, facendo trascorrere l'ora e mezza e passa senza alcuna difficoltà. Deludono invece in parte le musiche di Miklos Ròsza, dalle tonalità forti ed imponenti ma un po' anonime.
Certo, a livello narrativo non siamo proprio a massimi livelli di qualità, e il primo atto in particolare fatica a decollare a causa di alcune scelte narrative che ho trovato un po' bizzarre e fuori luogo.


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Inoltre, il fatto che numerosi eventi e nomi siano stati in seguito, per dirla con un eufemismo, presi in prestito per un ben più famoso film d'animazione disneyano di cui al momento non rammento il nome, rischia di distrarre. Ma per fortuna gli attori funzionano tutti e la loro prestazione aiuta a chiudere un occhio su certe piccolezze; fra il cast si fanno notare l'aitante attore indiano Sabu, divenuto una specie di presenza fissa nelle produzioni di quel periodo di Alexander Korda (che figura come produttore ma ha diretto in parte da dietro le quinte insieme al fratello Zoltan e all'ex-scenografo William Cameron Menzies), e Conrad Veidt nel ruolo del perfido Jaffar, magnetico e sinistro, ulteriormente elevato dall'eccellente doppiaggio di Emilio Cigoli.
L'impianto spettacolare, l'efficacia degli effetti speciali che evocano un senso di avventura semplice e genuino e le prestazioni del cast aiutano a sorvolare sui problemi di trama e rendono "Il ladro di Bagdad" una piccola perla del suo genere, che forse in più dovrebbero conoscere.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  16/02/2012 23:26:39
   6½ / 10
"Le mille e una notte" è forte l'opera di fantasia più ricca, complessa e varia della letteratura mondiale. Al cinema solo Pasolini è riuscito a rimanere fedele allo spirito dell'opera originale. Altri ne hanno estratto storie e le hanno profondamente modificate, riadattandole alle convenzioni moderne della nostra epoca. Un esempio è proprio questo "Ladro di Baghdad", opera cinematografica inglese degli anni '40.
La storia è stata per così dire "addomesticata": la narrazione è semplificata (viene incastrata una sola storia, usando la normale tecnica del flashback), i caratteri e i sentimenti espressi sono quelli stereotipati della commedia romantica dell'epoca, i protagonisti sono trasformati in eroi belli e perfetti, sono stati tolti tutti i riferimenti erotici e popolari dell'originale.
Bisogna dire che il gioco è volutamente scoperto. Si sa che si ha che fare con un racconto fantastico e volutamente truccato per meravigliare ed emozionare. Si accetta quindi volentieri la sospensione dell'incredulità e le forzature narrative. Tanto più che si tratta di un'opera visivamente e tecnicamente di prim'ordine. Il film è girato quasi tutto in studio con luci artificiali e usando la tecnica dei fondali dipinti. Nonostante ciò si ricrea con grande fascino la luce e l'atmosfera dell'oriente. Considerando l'epoca si può non rimanere meravigliati e ammirati. Merito soprattutto dei fratelli Korda, che hanno fatto veramente un egregio lavoro. Notevoli anche le musiche di Rozsa.
Presa appunto come storia fantastica d'intrattenimento dà tuttora divertimento e piacere alla visione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  14/04/2007 08:10:54
   8 / 10
Uno dei film più rappresentativi della mia infanzia e adolescenza, visto quando in tv si poteva pretendere un tributo generico e atemporale del cinema in tutte le sue diramazioni.
Straordinario l'attore indiano Sabu, che visse il suo periodo d'oro a Hollywood per qualche anno, prima di scomparire dalle scene.

Dick  @  16/11/2006 13:30:54
   7½ / 10
Mi è piaciuto di meno del film del 24. Alcune parti sono convolgenti, altre meno. La realizzazione invece è pefetta o quasi e dimostra una volta di più quanto all' epoca i Korda sia come registi che produttori fossero una risposta allo sfarzo hollywoodiano.

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