il ladro regia di Alfred Hitchcock USA 1956
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il ladro (1956)

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locandina del film IL LADRO

Titolo Originale: THE WRONG MAN

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiHenry Fonda, Vera Miles, Anthony Quayle, Harold J. Stone

Durata: h 1.45
NazionalitàUSA 1956
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1956

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Trama del film Il ladro

Manny Ballister, suonatore di contrabbasso dalle scarse possibilità economiche, viene riconosciuto dalle impiegate come il ladro che ha rapinato una compagnia di assicurazione. Inizia per Ballister un periodo da incubo, che lo vede impegnato a cercare di provare in ogni modo la sua innocenza. Solo quando è arrestato il vero rapinatore, che gli assomiglia in modo straordinario, tutto si risolve per il meglio.

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Voto Visitatori:   7,80 / 10 (27 voti)7,80Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Il ladro, 27 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  25/03/2020 14:34:41
   7 / 10
Secondo lo stesso Hitchcock la storia raccontata è ispirata da un fatto di cronaca realmente accaduto, ed è il primo suo film che non si fonda su fantasie o invenzioni.
La storia è discretamente raccontata e riesce a risultare interessante quanto basta, nonostante le ingenuità che presenta riguardo la somiglianza, presunta, tra il protagonista e l'attore che risulterà il vero ladro. Il cast svolge il proprio compito in maniera egregia, nota di merito però per la Miles che risulta intensamente convincente, e il ritmo della narrazione si mantiene sempre lineare, agevolando una visione che coinvolge e crea una certa atmosfera tensiva che si protrae fino all'epilogo.

Filman  @  07/07/2017 23:49:15
   8 / 10
La motivazione è di cronaca, ma THE WRONG MAN da le spalle ad una descrizione anche solo lontanamente informativa o giornalistica come molte pellicole in b/n della stessa categoria, abbracciando, invece, un'emotività ampiamente permeabile, che totalizza l'empatia del protagonista con lo spettatore, un protagonista, tra l'altro, prettamente hitchcockiano nel suo essere martire del pregiudizio altrui. Nell'intesa evolutiva del thriller, pare meno conveniente mostrare l'accusato come una figura sfrenata ed eroica, a fronte di un appeal che orienta l'attenzione del dramma sulla fragilità umana, tema universale, posto da un racconto realistico e veritiero che spreme al massimo la forma eccellente di Alfred Hitchcock per la comprensione del sunto narrativo, sensibile nell'osservare la sventura e la caduta umana in ogni suo dettaglio, nella casualità della causalità del tormento interiore.

DogDayAfternoon  @  21/08/2016 10:45:57
   6½ / 10
Un tantino sottovalutato questo film di Hitchcock, che per quanto mi riguarda ho trovato molto più interessante rispetto ad altri suoi lavori ben più noti ed elogiati.

Non è comunque un film esente da difetti, tutt'altro: alcuni passaggi sono molto discutibili e forzati, il protagonista è fin troppo impassibile a quanto gli sta accadendo, e qua e là si accusa qualche momento di stanca.

Rimane comunque un film piacevole, anche se lontano dalla (giusta?) fama del suo regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  23/11/2015 11:32:06
   8 / 10
Gran film del maestro, che in uno splendido bianco e nero ci regala un thriller appassionante. Tipico per il regista inglese il tema dell'innocente accusato, sempre di forte impatto. Davvero bravi Henry Fonda e Vera Miles.

gemellino86  @  16/01/2015 16:26:38
   8 / 10
Non è il migliore film di Hitchcock a mio parere ma mi è davvero piaciuto. Bravi gli attori e dialoghi fantastici. Sicuramente è da vedere.

ferzbox  @  08/01/2015 17:26:40
   8 / 10
Di registi ammirevoli ce ne sono diversi,ma per me Alfred Hitchcock è stato il più grande genio della macchina da presa; rimango sempre sbalordito dalla sua tecnica cinematografica; qualsiasi storia riusciva a renderla accattivante,interessante o ipnotica nei movimenti di macchina,coinvolgente nelle prove attoriali,scrupolosa nei dialoghi.....un vero ed autentico maestro del cinema....
"Il ladro" è ispirato ad una storia realmente accaduta,presentando allo spettatore le disavventure di un povero e onesto uomo che viene erroneamente scambiato per un ricercato rapinatore locale.
Tutto qui,la storia è questa,ma il modo scelto da Hitchcock per farci vivere questa vicenda è assolutamente incredibile; tutti i personaggi sono studiati benissimo e la bravura di Henry Fonda e Vera Miles lascia allibiti(sopratutto la seconda,dove a metà film trasforma il suo personaggio magistralmente.....è riuscita addirittura a scuotermi; chi ha visto il film può capirmi).
Davvero un'altro piccolo gioiello di Alfred; probabilmente non è da considerare tra i migliori,ma diavolo è sempre un buon film che sa lasciare il segno di un artista inimitabile....

Zanibo  @  09/09/2014 12:03:25
   8 / 10
Hitchcock e` considerato un grande regista e questo film ne e` una prova lampante.

La trama e` semplice e con pochi colpi di scena, la telecamera segue Ballister per quasi tutta la durata del film, il protagonista ha quasi sempre lo stesso atteggiamento, e` un film "lento" e ci si sofferma spesso su particolari anche insignificanti del fermo di polizia.

Questo film ha tutti gli elementi per far si che risulti noioso e insignificante, eppure non annoia, tiene incollati e fa riflettere, trasmettendo appieno il senso della vita di Ballister e delle tante persone oneste e semplici che lo aiutano.

Do` 8 perche` pur non essendo un film "magnifico", e` un film da vedere almeno una volta nella vita, per il messaggio di sottofondo che trasmette.

Goldust  @  06/09/2013 12:11:17
   6½ / 10
Nonostante gli sforzi ed una seconda visione questo film non riesco proprio ad amarlo. Sarà forse perchè è lontanissimo dai canoni Hitchcockiani classici ( pur mantenendone il tema fondamentale, cioè l'inferno umano di un povero Cristo accusato ingiustamente ), sarà per il punto di vista tutto in soggettiva del protagonista, sarà per l'incedere lento dello script, oppure ancora per la presenza di Fonda, fin troppo perfetto nella grigia parte del marito compassato e forse anche un pò lento di comprendonio; insomma, le uniche vere soddisfazioni arrivano dalla regia, fin troppo raffinata per una storia così ordinaria che deriva dall'attualità. Non mi sento comunque di bocciarlo, perchè il film è sotto molti aspetti interessante, e come in altre opere del Maestro c'è una forte connotazione religiosa di fondo, che sfocia quasi nel simbolismo. Vera Miles è giovane e già bravissima, peccato che Hanry Fonda più che suo marito sembri suo padre.

ZanoDenis  @  30/04/2013 12:31:23
   9 / 10
Nonostante io di solito preferisca i thriller, questo film non annoia mai, ci sono meno elementi hitchcockiani (apparte la solita storia dell'innocente accusato ingiustamente) e questo film si porta sul drammatico, approfondendo di più i rapporti familiari piuttosto che le vicende legate ai furti e rapine, ma lo svolgimento è comunque ottimo, il 9 se lo merita tutto

gianni1969  @  11/01/2013 23:45:46
   9½ / 10
opera diversa del maestro,che qui abbandona complotti e suspance,virando sul drammatico,ma riuscendo a mantenere un angoscia e un batticuore per tutta la durata. veramente un grande,il maestro,credo sarebbe riuscito a creare pathos pure in un porno

Leonardo76  @  18/07/2011 00:04:25
   7½ / 10
Film atipico di Hitchcock, senza suspance ma cmq molto coinvolgente. Bravissimo Henry Fonda.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/03/2011 00:20:05
   8 / 10
E' un film tra i meno famosi del regista inglese, atipico sotto certi punti di vista. Proprio per questa sua atipicità che meriterebbe di essere riscoperto. La suspense, invero assente per tutto il film, lascia il passo ad un'angoscia che non lascia scampo, neanche vedendo il finale certamente consolatorio dei titoli di coda.
Una vita tranquilla e senza particolari sussulti viene beffardamente presa di mira dal destino, mostrandone tutta la sua fragilità. Un incubo kafkiano che colpisce per la sua apparente normalità, per la sua capacità di disintegrare la vita di un uomo innocente e dei suoi affetti familiari. Un vero monito ad apparenti sicurezze acquisite.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  31/08/2010 13:43:49
   8 / 10
Uno degli Hitchcock più ingiustamente dimenticati, lo stesso re del brivido se ne ritenne insoddisfatto marchiandolo come una sorta di documentario poco riuscito. Invece è tra le opere più asciutte e tragiche del regista, dominata da un senso di impotenza e sopraffazione che raramente hanno trovato miglior resa nei suoi film. Fonda è un perfetto uomo qualunque travolto dagli eventi, la Miles tra le migliori attrici in assoluto con cui Hitchcock ebbe modo di lavorare. Superba partitura del consueto Bernard Herrman, almeno un momento da antologia: quando la camera segue il protagonista dallo spioncino della cella carceraria. Da riscoprire.

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Ultima risposta 01/09/2010 20.25.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  12/05/2010 10:57:58
   8 / 10
Svalutato da buona parte della critica e dallo stesso Hitchcock,come sempre troppo critico verso i suoi lavori.
The wrong man non è il solito giallo del regista e ce lo ricorda lui stesso all'inizio. Anzi è la trasposizione di una storia vera che dimostra tutta l'inefficienza dell'apparato di giustizia del tempo,della superficialità delle indagini che lascerà un segno terribile e indimenticabile su una famiglia onesta.
Qui più che mai la "filosofia" di Hitchcock dell'uomo coinvolto suo malgrado in cose più grandi e pericolose di lui raggiunge probabilmente la migliore risposte tecnica da parte del regista fino a quel momento.
Henry Fonda è perfetto (strano che Hitch non si sia rivolto a Stewart) e Hitchcock entra letteralmente nei suoi occhi per mostrarci i suoi stati d'animo.
La sua claustrofobia in prigione,l'impotenza davanti ad eventi su cui tenta di discolparsi inutilmente (specie le soggettive in cui lo ammanettano o lo toccano per incolparlo) attraggono lo spettatore in forte maniera empatica,quasi come nell'altro capolavoro La finestra sul cortile.
Le musiche del fedele Herrmann fanno il resto.
è l'unico lavoro del regista inglese che si basa integralmente su un fatto di cronaca vera,anche per questo meriterebbe qualcosina in più,specie per la consueta bravura registica con cui si sottolinea l'incredibile impotenza di un uomo (e dello spettatore) davanti ad un torrente violento di eventi su cui nulla si può fare.
E come in altro di Hitchcock,non sarà il protagonista Fonda a trovare la "soluzione"dell'enigma,ma il caso. E il finale,per la prima volta,rischia di essere il primo finale senza un lieto fine,ma non sarà così.
Ma sta di fatto che questa famiglia,nello schermo e nella realtà,non potrà mai dimenticare le sofferenze di una ferita rimarginata che lascerà per sempre una vistosa cicatrice.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  09/04/2009 13:03:53
   9 / 10
Non nascondo la mia personale difficoltà nel guardare film di questo genere, dove si vorrebbe letteralmente entrare nello schermo ed urlare la parola GIUSTIZIA. Ad enfatizzare questo disagio inoltre è anche il fatto che si tratta di una storia vera e che il regista è un vero e proprio maestro. Alfred Hitchcock infatti ci propone una regia come al solito minuziosa, attenta ai particolari e con dei tempi narrativi pressochè perfetti, senza nemmeno un minuto di riprese inutili al fine della trama.

Hitchcock abbandona le sue storie intrise di mistero senza però dimenticarsi della sua grandissima capacità di raccontare le debolezze e le paure dell'animo umano.
Fonda è incredibile, vedere i suoi occhi innocenti e disperati è impagabile ed è accompagnato da una attrice sicuramente alla sua altezza.

La storia di un uomo onesto vittima dell'ingiustizia: contro le forze dell'ordine, contro la frivolezza della gente, contro le istituzioni. Perfetto.

Neu!  @  09/03/2009 19:03:24
   7 / 10
sicuramente non uno dei miglior del maesto... ma tutto sommato mi aspettavo peggio, la critica e Hitchcock stesso sono stati decisamente troppo severi nel giudicare questo film.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  16/02/2009 18:29:20
   9 / 10
Ero convinto di trovarmi davanti ad un film minore di Hitchcock e invece sono rimasto a bocca aperta. E' un film che colpisce, coinvolge e impressiona. Secondo me non è per nulla datato, anzi! In tempi emotivi, di paura per se stessi e per la propria proprietà privata (come ad esempio gli attuali) è facile rimane vittima di considerazioni affrettate e istintive. L'isteria da furto può portare a considerare vere anche delle semplici impressioni e dato che adesso va di moda (come negli anni 50) la presunzione di colpevolezza, chi è oggetto di queste impressioni se la vede proprio brutta. Per "fortuna" c'è la barriera razziale che "salva" le persone di etnia italiana. Pensiamo a un cinese o a un rumeno che potrebbe essere facilmente scambiato per qualcun'altro. Basta poco per distruggere la vita a una persona. Il film ci fa toccare questa brutta situazione con mano.
Hitchcock agisce in maniera chirurgica sulla storia e sul modo con cui viene presentata. Intanto la sfronda di tutto quello che è inutile o che può distrarre: via i colori, via le belle ambientazioni, via i personaggi brillanti. Abbiamo davanti una persona normale anzi normalissima (forse troppo normale). Il protagonista sembra in apparentenza un personaggio da film noir: povero in canna e alle prese con l'esigenza di avere denaro potrebbe essere tentato dai desideri smodati di lusso e dal ricorso ai mezzi eccezionali della delinquenza. Invece Hitchcock evita apposta tutte le caratteristiche "emozionanti" che facevano nel cinema una persona qualunque un "eroe". Sembra di avere davanti un puritano inglese appena sbarcato dalla Mayflower, da quanto è integerrimo. Non sorride mai, si concede divertimenti e vacanze con sensi di colpa, da quanto pensa alla famiglia e al proprio dovere.
Eppure questa persona può finire in un circolo vizioso. Basta una etichetta "LADRO" appiccicata sopra ed è finita. Nessuno crede o vuole approfondire. Le conseguenze della pigrizia mentale e della malafede sono disastrose. L'uomo onesto vede crollare tutto addosso e deve fare ricorso a una gigantesca forza d'animo per resistere. Chi cede è invece la moglie ed è un tonfo drammatico. Hitchcock ci presenta le cose in chiaro fin dall'inizio. Sappiamo benissimo che è innocente e quindi ci immedesimiano all'istante con i suoi sentimenti. In questa maniera sentiamo addosso tutta l'umiliazione e tutta l'ingiustizia che può capitare ad un innocente.
Ma come è possibile che nessuno se ne accorga o voglia fare un piccolo sforzo per dare un po' di credito a questa persona? E' proprio così terribile e impersonale la macchina della giustizia? E' arrivata a questo punto?
Hitchcock non poteva allora ammettere questo. Il pubblico e l'opinione pubblica non avrebbero permesso. Bisognava in qualche maniera riparare e dare una speranza. La forza della solidarietà familiare, il ricorso alla fede religiosa, la spintarella decisiva data dal fato ed ecco che la storia alla fine in qualche maniera si ricompone. E' un gigantesco sospiro di sollievo per lo spettatore. Per fortuna che ci sono i mezzi per rimediare, viene da pensare. Hitchcock però ha l'accortezza di non togliere del tutto la rabbia da addosso lo spettatore. Il protagonista si riprende in qualche maniera, ma sua moglie no (almeno non subito). Quindi non ci fa scordare che le conseguenze dei pregiudizio e delle valutazione emotive troppo impulsive possono trascinarsi a lungo. Meglio non scordarlo.
Tra l'altro, questo è il primo film di Hitchcock in cui la componente psicologica entra in maniera diretta nella storia e ha il suo importante ruolo. E' un segno che anche Hitchcock si è reso conto che la realtà sociale a metà anni 50 è diventata molto più complessa e che colpisce in prima persona tutti, nessuno escluso.
Ripeto, un grande film estremamente efficace che io considero attualissimo se si riesce a fare a meno di ogni pregiudizio razziale.

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Ultima risposta 02/10/2011 16.44.38
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  23/03/2008 12:13:26
   8½ / 10
Altro gran film di Hitchcock. Come sarebbe la vita senza Hitchcock.
Lo schema della suspanse è totalmente rimescolata, non si segue più la storia in base a degli indizi per risolvere il caso, ma l'attenzione si sposta tutta sugli elementi di coincidenza di questa storia vera.
Non si può rimproverare il regista di aver diretto un film diverso dal suo solito, anche se la tematica - l'incriminazione di un innocente - è delle sue più classiche, piuttosto è da daglierne atto di come riesca a giocare la carta della suspanse stessa in modo diverso; quante volte abbiamo visto sequenze di un uomo incarcerato senza essere il reale colpevole, ma pochi registi hanno saputo dare una reale tensione emotiva di questo genere, con le sole inquadrature.
E' una pellicola dalle sfumature noir, credo il regista abbia scelto il B/N proprio per questa prerogativa, un B/N che mai ha fatto apparire una Vera Miles così bella, dai lineamenti solari, dalla grazia di Grace Kelly, una tonalità di grigio che si mescola sinuosamente con gli occhi della protagonista.
Immenso Fonda, ma si sa, grande anche l'avvocato difensore, un pò ambiguo nella recitazione, che ricalca a modo suo l'aspetto più oscuro di Loughton che ha caratterizzato la filmografia di questo regista, sopratutto ne "Il caso Paradine".
Buona la colonna sonora di Bernard Herrmann, con motivi che riprenderà poi un pò su tutti i capolavori di Hitchcock.
L'unica cosa che non mi è andata a genio è un eccesso di simbolismi cristiani, ma quasi irrilevante nella valutazione del film.

Mpo1  @  15/01/2008 01:56:34
   6½ / 10
Nella famosa intervista a Truffaut, Hitchcock non dimostra molto entusiasmo per quest'opera e la cataloga tra i suoi film non riusciti. Ha ragione: "The Wrong Man" (in italiano "Il Ladro" perché è uscito dopo il successo di "Caccia al ladro"... no comment) è un esperimento di freddo realismo che forse non si addice molto al grande regista inglese.
Resta interessante il personaggio della moglie, distrutta dal peso di un devastante senso di colpa (tipico della nefasta influenza cattolica).

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  12/12/2007 15:16:30
   7½ / 10
ostico commentare questo film controverso della filmografia hitchcochiana.
Già dall'inizio si capisce (dalle parole dello stesso regista) che questo non sarà un Hitch solito, ma diverso, Il Ladro presenta di certo stilemi comuni alla totalità dei film del grande Alfred, ma si discosta quanto basta per capire come l'autore effettivamente entrò nell'ottica di ritrarre una storia vera.
Fonda e Miles perfetti, regia sapiente, il film pecca di noia. ho ricordi un pò sfumati di "Io Confesso" che presenta una situazione simile, però questo era sicuramente più angosciante e incalzante, mentre Il Ladro si dilunga spesso alla ricerca di una forse voluta precisione cronachistica, decisamente deleteria per la scorrevolezza della pellicola.
il dolce finale è un pò melenso, ma "vincolato" e liberatorio.

Dick  @  25/08/2007 18:20:36
   8½ / 10
Prendendo spunto da un fatto vero Hitchcock evita toni da commedia e scanzonatura per girare un bel film realistico mostrando i sentimenti e le situazioni che possono accadere quando ci si trova dentro questa cupa e triste vicenda.
Proprio perfetti o quasi i due protagonisti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/08/2007 23:27:18
   8 / 10
"The wrong man" è in assoluto il film di Hitchcock che più ho rivalutato col passare degli anni. E' solo apparentemente lontano da certe tematiche del regista, in realtà proprio per la sua capacità di penetrare acutamente nel fondamentalismo legislativo Usa è forse un grandissimo film sconosciuto e incompreso.
E' assolutamente perfetta la prestazione di Fonda (non a caso l'attore "liberal" per eccellenza), il suo Manny Ballister, al di là della facile deriva sociale, è attendibile e inquietante il suo sorprendente coraggio.
E per altri versi intensissima una Vera Miles (la moglie che, davanti alle accuse mosse al marito, subisce un'esaurimento nervoso) forse nella miglior interpretazione della sua carriera: la scena in cui rompe lo specchio è incredibile, descrive alla perfezione uno stato d'animo dove gli equilibri già precari sono drammaticamente distrutti.
Lo spettatore è conscio dell'innocenza del protagonista, ma avverte anche una recidiva voglia di un colpo di scena, quasi volesse sbagliarsi per non costringersi ad assistere a una giustizia tanto precaria e contestabile.
E' uno di quei film di Hitchcock dove l'emotività gioca a distruggere e ferire l'Uomo qualunque della strada: cosa succede quando qualcuno di noi subisce un torto tanto devastante? Quando veniamo privati della nostra esistenza, se non metaforicamente, almeno moralmente?
Splendido

Vedi recensione

AKIRA KUROSAWA  @  21/07/2007 13:02:39
   7½ / 10
film molto insolito per alfred hitchcok, nn un giallo, nn un thriller, ne un noir, ne uno spionaggio, è una storia vera raccontata dal maestro del brivido con una gran finezza ma che cmq nn raggiunge gli apici dei suoi capolavori.
lui stesso all inizio ci avvisa che nn sara un film come gli altri, ma che raccontera una storia realmente accaduta, protagonista un contrabassita interpretato da un sublime henry fonda ( che è tra i miei attori preferiti), e solo la sua interpretazione merita mezzo voto in piu..
anche se il film nn è affatto male, qui nn riuscisciamo a vedere il vero genio del regista inglese e fino ad ora è forse il film meno bello che ho visto di suo.bello, mezzo voto in piu , come ho detto, per l interpretazione di fonda che è sopra lle righe

Crimson  @  27/02/2007 15:06:31
   6 / 10
Ritengo che sia uno dei film più trascurabili. Manca tutto il genio del regista, a servizio di una vicenda sicuramente ben strutturata ma poco entusiasmante.
Davvero poco. Hitchcock preferì realizzare volutamente un film di questo genere, ma al di là dell'interpretazione di Fonda passa tutto senza lasciare segno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  21/10/2006 17:11:02
   7 / 10
manca sicuramente la tensione che contraddistingue gli altri film del maestro forse proprio perche è tratto tutto da una storia vera...il regista all'inizio del film loda questa idea che lui ritiene innovativa ma secondo me subito dpo se nè pentito...cmq il film non stanca mai se non un poco nella seconda parte...personaggi molto ben caratterizzati...
curiosita nello spoiler...:

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  24/09/2006 16:27:15
   8½ / 10
Un'opera che secondo l'introduzione dello stesso Hitchcock al film avrebbe dovuto migliorare il livello di coinvolgimento dello spettatore rispetto ai film precedenti.
Nonostante i fatti noti, l'assenza di suspense, e un finale per forza di cose prevedibile, il film tiene lo stesso sulla corda grazie alle numerose invenzioni sceniche curiose e bizzarre, drammatiche e ben famigliarizzate, e in virtù anche di una configurazione della psicologia dei personaggi semplice ma trasparente che favorisce negli spettatori identificazioni e proiezioni da transfert di forte emotività.
Un capolavoro di giallo realista, in bianco e nero.
Riprese notturne straordinarie.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/05/2006 19:41:43
   7½ / 10
Che onore: inauguro i commenti ad un film di Hitchcock! Un film drammatico veramente triste e angosciante, soprattutto quando viene arrestato il protagonista. Il fatto che sia tratto da una storia vera rafforza ancor di più il realismo della vicenda.

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