il grande campione (1949)

Tra le storie di boxe portate sul grande schermo questa è una delle più convincenti, un'amara parabola sportiva e personale di un uomo tradito dal proprio orgoglio e dalla propria voglia di primeggiare, un campione reso magnificamente sullo schermo da un Kirk Douglas quantomai perfetto per la parte sia dal punto di cista fisico che interpretativo. Il montaggio, giustamente premiato con l'Oscar, dona un senso di compatta frenesia all'opera di Robson, regista abbastanza discontinuo che qui piazza però il lavoro della vita.

Bel ritratto di un uomo che vuole sfuggire al suo destino di povertà e vita umile trovando la sua strada nella boxe. Sarà pronto a lottare per imporsi contro varie figure poco pulite e dimorarà grande orgoglio, ma non si dimostrerà in grado di contraccambiare l' affetto di chi gli vuole bene veramente e la sua sfida più temibile si rivelerà anche

SPOILER.
Curioso come Robson e Wise che avevano esordito alla regia con i film prodotti da Val Lewton per l' RKO poi più o meno nello stesso periodo abbiano girato (per case di produzione diverse) due film su due pugili: vabbé il primo questo mentre il secondo "Stasera ho vinto anch' io".
Arthur Kennedy quà per me somiglia a Sting. ^_^