il golem regia di Paul Wegener Germania 1920
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il golem (1920)

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locandina del film IL GOLEM

Titolo Originale: DER GOLEM

RegiaPaul Wegener

InterpretiPaul Wegener, Albert Steinrück, Lyda Salonova, Ernst Deutsch

Durata: h 1.13
NazionalitàGermania 1920
Generehorror
Al cinema nel Luglio 1920

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Trama del film Il golem

Praga. Il rabbino Löw, che prevede una catastrofe a danno degli ebrei, modella una grande statua d'argilla, il Golem, e le dà vita, usandola poi come servitore. Miriam, la figlia di Löw, è innamorata di Florian, ma il Golem, aizzato dall'assistente del rabbino, uccide il giovane, rapisce la ragazza e dà fuoco al quartiere ebraico. Sarà una bambina, casualmente, a provocare il disfacimento del "mostro".

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Voto Visitatori:   6,96 / 10 (13 voti)6,96Grafico
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Voti e commenti su Il golem, 13 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  23/02/2018 10:39:24
   7 / 10
Un film affascinante dal punto di vista visivo e che riveste una certa importanza storica..... personalmente però non mi ha mai fatto impazzire,la sceneggiatura non mi ha mai convinto più di tanto.... il fatto poi che il film abbia quasi cento anni lo rende ancora più difficile da giudicare.
Resta comunque un pezzo di storia che merita almeno una visione.

Dick  @  24/09/2016 01:20:14
   8 / 10
Affascinante film, che ha scene cardine come quella nel laboratorio all' inizio e nella sala con il rabino, ancora oggi intenso e coinvolgente.
L' unica pecca magari e che la giovane

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

ferzbox  @  02/02/2016 19:31:31
   7½ / 10
"Il Golem" di Paul Wegener rappresenta uno dei primi grandi cambiamenti del cinema; le prime avvisaglie dell'espressionismo tedesco, introdotto in questa storia che paradossalmente aveva tanto da omaggiare(come il "Frankenstein" di Mary Shelley) e molto da anticipare; tant'è vero che sono rimasto molto colpito della colonna sonora, decisamente inusuale per essere un opera del 1920; alcuni brani mi ricordavano dei pezzi che non si sarebbero sentiti prima di almeno 40 anni, del tutto differenti dai canoni di quel periodo.....assurda questa cosa.....
Riguardo allo sviluppo narrativo non si può certo criticarlo; la pellicola dura 1 ora e mezza riuscendo a non annoiare, mostrando una storia che, come altri elementi, sembrava tendere la mano verso il futuro; c'è qualcosa in questo film che me lo faceva considerare un ibrido un pò strano.....bhò, forse sono io che sono scemo.....
Ad ogni modo è un perno importantissimo da recuperare assolutamente se si vuole avere un ampia conoscenza del cinema prodotto nella prima metà del 900.....su questo non ci piove....
....ma non rientra tra i miei preferiti......

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/02/2016 00.18.37
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Signor K.  @  10/12/2014 21:27:22
   8½ / 10
L'evoluzione verso l'espressionismo.

"Der Golem" è il secondo grande film (il primo è "Der Student von Prag" del 1913) con cui il cinema tedesco prepara l'esplosione dell'espressionismo vero e proprio. Partiamo subito dicendo che questo Golem, prodotto con il titolo "Golem. Wie er in die Welt kam", è uno dei vari rifacimenti (tutti curati da Wegener) del primo Golem, quello andato perduto del 1914 (ce ne sono rimasti pochissimi frammenti). Alla regia, come già accennato, troviamo proprio il protagonista di "Der Student von Prag", Paul Wegener, rimasto estasiato dalla sua prima esperienza con il cinema e deciso ad approfondire e sviluppare quest'arte. Dice Wegener: "Le possibilità misteriose della macchina da presa hanno stimolato la mia immaginazione. L'obiettivo percepisce meglio dell'occhio umano. Bisogna, al cinema, essere ancora più discreti che al Kammerspiele di Max Reinhard". E ancora: "La tecnica del film deve influire sulla scelta del contenuto. Immagino un'arte cinematografica che, come la musica, operi con toni e ritmi. Con superfici mobili sulle quali giochino degli avvenimenti, in parte ancora legati alla natura, in parte già al di là delle linee e delle forme reali".

Per continuare l'analisi del film ho deciso di dividere il commento in due parti:
1 – Versione 1914 (antecedente all'espressionismo)
2 – Versione 1920 (esplosione dell'espressionismo) + conclusioni

1 – Versione 1914

La storia si svolge a Praga, dove il rabbino Loew crea un gigante d'argilla (leggetevi qualche pagina internet sulla leggenda del Golem) che prende vita grazie a una formula magica posta sul cuore. Nella sinagoga, durante i lavori per lo scavo di un pozzo, alcuni operai scoprono la statua e la portano da un antiquario, l'antiquario trova un manuale di cabalistica e riesce a compiere il miracolo di dare vita al Golem per asservirlo al suo volere.
In seguito a questa prima trasformazione, ecco che ne avviene un'altra, ma questa volta per volontà del Golem stesso, il quale scopre di avere dei sentimenti umani e s'innamora della figlia del padrone. Ovviamente la ragazza fugge via, e il Golem, triste e arrabbiato dopo la presa di coscienza della solitudine a cui è condannato, la insegue per la città, distruggendo ogni ostacolo che trova sulla sua strada.
Il film si conclude con il Golem che cade da una torre e va in frantumi.
Ecco che, come già abbiamo visto in "Der Student von Prag" (leggi commento), il tema del conflitto interiore ritorna prepotentemente.

2 – Versione 1920 + conclusioni

L'opera in questione si discosta nello sviluppo dalla prima e ha un finale differente. In questa versione, fedelmente alla leggenda, il Golem viene creato per difendere la comunità del ghetto (aiuta il rabbino, grazie a un'azione eroica, convincendo l'imperatore a non cacciarli dalla città). Nella parte conclusiva il Golem sfugge al controllo e appicca un grosso incendio nel ghetto. Una volta fuori dalle mura della comunità, viene "disattivato", casualmente, da una bambina.
Non gli do un voto più alto perché in questa versione non viene riservato, a mio avviso, lo spazio adeguato e la giusta importanza all'"umanizzazione" del Golem - ricordo giusto la malinconica scena della rosa - e il finale è un po' deludente (seppur simpatico); l'epilogo della versione originale doveva essere sicuramente più interessante e anche potente dal punto di vista visivo.
Da segnalare le sequenze dell'evocazione di Astaroth, la nuvola di fumo dentro la quale il rabbino mostra la storia del proprio popolo all'imperatore e quelle in cui vediamo il Golem a spasso per i vicoli della città. Davvero stupende le ambientazioni liberty disegnate dall'architetto Hans Poelzig che fanno pensare a un paesaggio fantastico anch'esso, come il Golem, d'argilla.
Un utente qui sotto ha fatto notare, giustamente, come il film contenga un sinistro presagio (la cacciata degli ebrei da parte dell'imperatore). Tutto il cinema tedesco è pieno di "profezie" avverate, gli esempi sarebbero tantissimi, che ne fanno il massimo esempio mondiale di come l'arte cinematografica sia riuscita a interpretare la psicologia delle masse e ad anticiparne sogni e paure.

Il film è stato un grande successo internazionale e rimane una tappa fondamentale.

Non so più che dire. Criminale chi gli dà meno di 8.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  06/09/2013 15:33:45
   7 / 10
Diciamoci che "Der Golem" è più che altro una rivisitazione giudaica del "Frankenstein" di Mary Shelley, ma anche questo film ha un suo perché. Paul Wegener non gioca molto con l'atmosfera, ma presta più attenzione alle espressioni dei volti e interpretazioni (infatti la sua parte del Golem la recita benissimo) e comunque anche qui troviamo delle scene di alta suggestione, e.g. la manifestazione di Astaroth.
Mi rimangono però dei dubbi di sceneggiatura, ad esempio mi domando cosa c'entrano la storia d'amore, il crollo del castello durante la festa e soprattutto la vera utilità di questo Golem... che a dirla tutta non mi è sembrato che "difendesse il popolo" come erano le intenzioni iniziali del rabbino.

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/12/2014 19.14.54
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barbuti75  @  05/02/2011 17:26:53
   8½ / 10
Il Golem è uno snodo importante nella storia del cinema degli esordi. Rappresenta infatti una sorta di spartiacque tra tutto quello che il cinema era stato dalla sua invenzione e il movimento espressionista tedesco. Wegener si colloca esattamente al centro di una svolta: da una parte mantiene inalterato il fascino di pellicole a carattere storico e di costume come furono quelle di Pastrone, mentre da un'altra innesta in Wiene, Lang, Pabst e altri il germe nascente del kammerspiel.
Tipicamente espressionista risulta essere la tematica del "Golem", ovvero un racconto fantastico con tracce di mistero e soprannaturale: alla creatura plasmata dai maghi ebrei per proteggere il ghetto viene data la vita dopo la splendida scena dell'evocazione di Astaroth mediante seduta spiritica. Anche oggi questa scena risulta essere molto convincente per come venne realizzata considerando ovviamente il periodo storico.
Splendida la costruzione delle scenografie del ghetto ebraico, con edifici al limite della consapevolezza umana e le bellissime scale a chiocciola dal dinamismo Escheriano.
Vale anche la pena citare il massiccio utilizzo dei primi piani che grazie ad un utilizzo massiccio di cerone e trucco contribuì a dare un carattere demoniaco ai primi piani dei protagonisti.
A livello interpretativo c'è chi vide in questa pellicola un avvertimento di Wegener allo sviluppo del reich: il rifiuto da parte del re con conseguente cacciata degli ebrei dal ghetto fu tristemente profetico.
Sicuramente non uno dei film più semplici di questo bellissimo momento della storia del cinema, ma non per questo meno importante.
Da rivalutare.

Mothbat  @  17/11/2010 09:22:39
   4½ / 10
Pellicola espressionista per nulla fascinosa e allettante in termini visivi.
Uno dei peggiori che mi sia capitato di vedere sul genere.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  06/02/2010 12:45:58
   5 / 10
Un film espressionista non bello. Per aggiungere qualcosa dovrei rivederlo, quindi....ciao Golem.

pinhead88  @  26/12/2009 21:21:18
   6 / 10
Mi aspettavo di meglio sinceramente,anche in termini visivi.l'espressionismo della pellicola non mi ha colpito più di tanto,come in alcuni film di Leni.la seconda parte decisamente più affascinante della prima.comunque siamo ben lontani dai capolavori dell'espressionismo tedesco che verranno subito qualche anno dopo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  20/05/2009 00:23:29
   7½ / 10
Meno estremo di Caligari, ma ugualmente affascinante dal punto di vista visivo, con le suggestive scenografie del ghetto. Interessante la figura stessa del Golem, interpretata dallo stesso Wegener, involucro/contenitore di passioni altrui.

G-nomo  @  20/03/2008 12:23:19
   7½ / 10
Questo non è un voto che analizza il film in modo tecnico, anche perchè ho poca conoscenza dell'espressionismo tedesco e non sò se è considerato un capolavoro o no. Sono conento che siano recensiti anche questi film. Lo vidi una notte insonne su qualche canale (forse sulla rai) bellissimo film a me sconosciuto che mi affascinò molto.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  19/06/2007 16:24:09
   6½ / 10
Ancora lontani qualche anno dall'espressionismo tedesco, in questo film Wegener (già attore nel precedente "Lo studente di Praga"), anticipa alcuni temi visivi e costruisce un film comunque interessante, anche se non indimenticabile.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  12/10/2006 02:17:15
   7 / 10
Rifacendosi ad una della leggende che vedono protagonista il Golem, la pellicola si presenta come una delle prime opere ad individuare e a delineare i tratti dell'Espressionismo tedesco; tratti che si osservano soprattutto nella scenografia ed in particolar modo nella ricostruzione del ghetto ebraico.
Wegener ricorre anche all'uso di effetti speciali che, pur con i loro anni, rendono la scena dell'invocazione di Astaroth particolarmente suggestiva.
Altra nota positiva è il sonoro che assume un suo ruolo durante la visione (specie nella parte iniziale).. al contrario di altri film del periodo in cui a lungo andare tende a divenire un aspetto negativo.

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Ultima risposta 18/12/2006 04.57.17
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