il gioco del falco (1984)

Pellicola interessante e di buona fattura, con una vicenda che coinvolge e mette molta curiosità, almeno personalmente. Azzeccato il parallelismo tra la storia principale di spionaggio ed il rapporto del personaggio interpretato da Hutton ed il falco. Ottimi Hutton e Penn. "Il gioco del falco" meritava maggior considerazione.

Un po' un'occasione sprecata: un ottimo regista + 2 bravi giovani attori, al tempo in rampa di lancio, per un film di spionaggio, ma non solo, che però non riesce ad esprimere il suo potenziale se non a tratti. Mancano pathos e tensione e per un film del genere è una pecca pesante. Peccato. Però nel complesso non mi è dispiaciuto.
Bella la colonna sonora di Pat Metheny

Imho in verità troppo statico e troppo poco coinvolgente: il film pare non decollare davvero mai.

Cast e crew poi han di sicuro fatto di meglio in altri lidi; intendiamoci, sono nella media comunque, ma Penn, soprattutto, poteva osare di più.

Durata eccessiva, troppi ambienti interni, troppa aderenza allo script, prolissità e solo poche scene riuscite, più che altro nella parte finale; thriller di spionaggio vedibile ma nulla più.

Lodevoli e dovuti gli intenti di denuncia al potere.

Discreta spy-story con una buona regia e le convincenti performance di Timothy Hutton e di Sean Penn. Non memorabile ma comunque un film da vedere. Mezzo punto in più per la splendida colonna sonora del leggendario chitarrista jazz Pat Metheny

Non è poi così statico come lo si dipinge. E' vero che certi punti sono glaciali e raccontati con estrema freddezza ma ci sono scene che meritano attenzione. Ottime direi le prove del giovane Penn e di Hutton che anche se un pò schematici riescono a coinvolgere non poco. Un lavoro più che accettabile direi.

Nonostante la buona regia, l'ottima prova del giovane Penn e lo spirito di denuncia del film, "il gioco del falco" non mi ha convinto soprattutto per la generale lentezza della narrazione e conseguentemente per lo scarso coinvolgimento della storia.
Secondo me è un film che vale la pena vedere poichè si inquadra in un periodo storico americano, tuttavia lo reputo un passo falso di un grande cineasta.

Un film statico e (apparentemente) poco coinvolgente, in realtà si è visto poco e male. Schlesinger è lontano dai fasti del passato, ma è ancora un cineasta capace di raccontare una storia drammatica con la giusta atmosfera (una cupa dialettica contro l'abuso di potere che sembra a tratti permeata delle atmosfere malsane del suo "Il maratoneta") e soprattutto la prova di Penn è notevole. Senza contare altri particolari, come la buonissima fotografia e un brano struggente come quello di Bowie/Metheny.
Purtroppo l'eccessiva freddezza del film mi impedisce di rivalutarlo come meriterebbe