il giardino di cemento regia di Andrew Birkin Germania, Gran Bretagna, Francia 1993
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il giardino di cemento (1993)

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locandina del film IL GIARDINO DI CEMENTO

Titolo Originale: THE CEMENT GARDEN

RegiaAndrew Birkin

InterpretiAndrew Robertson, Charlotte Gainsbourg, Alice Coulthard, Ned Birkin

Durata: h 1.45
NazionalitàGermania, Gran Bretagna, Francia 1993
Generegrottesco
Tratto dal libro "Il giardino di cemento" di Ian McEwan
Al cinema nel Marzo 1993

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Trama del film Il giardino di cemento

Jack, Julie, Sue e Tom, quattro ragazzi che vivono nella periferia di una città inglese, perdono prima il padre e poi la madre. Per evitare che il piccolo Tom sia affidato alla pubblica assistenza, tengono segreta la cosa e seppelliscono la madre in cantina. Ora possono vivere la vita come piace a loro (e tra Julie e Jack nasce anche un legame incestuoso). Almeno finchè qualcuno non scopre tutto.

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Voto Visitatori:   7,42 / 10 (12 voti)7,42Grafico
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Voti e commenti su Il giardino di cemento, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Evarg Nori  @  24/07/2022 21:42:46
   8 / 10
Tratto dal romanzo omonimo di Ian McEwan,un bellissimo film che sorprende per la leggerezza con cui mette in scena tematiche adulte e scabrose quali la morte,l'incesto e il travestitismo rimanendo sempre fedele al punto di vista dei protagonisti.In questo modo,anzichè illustrare la classica disgregazione familiare o la perdita dell'innocenza, si esprime l'evoluzione dei turbamenti dell'infanzia e dell'adolescenza,che pur "deviata" risulta necessaria e naturale per il mantenimento dell'armonia in casa.Nessuna morbosità nè compiacimenti,solo il candore che rende accettabile e naturale ogni situazione(la sequenza della copertura del corpo della madre).E la regia rigorosamente statica e fredda di Birkin accentua l'atmosfera straniante e quasi favolistica.Ottimo il cast.Meritato Orso d'argento al Festival di Berlino.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/06/2019 22:31:47
   7½ / 10
Fin dall'inizio Il giardino di cemento propone una situazione ed un contesto isolato dalla socialità. La minuscola casa circondata in lontananza da enormi palazzoni alveare è un'entità completamente a sè stante. Con il finire della scuola e la morte di entrambi i genitori, quella casa sarà l'unico mondo esistente, nessun maniera di interagire con altre persone aldifuori del fidanzato di Julie. Figli senza genitori che scelgono di rmanere in quel mondo e costruire un ambiente con regole diverse, dove l'attrazione incestuosa non è altro che un cambiamento radicali dei ruoli familiari laddove non c'è più un concetto di famiglia, nel senso tradizionale del termine. Aldilà della deriva che può apparire perversa, il film si muove verso tonalità poetiche e malinconiche tenendo ben lontano eccessi pruriginosi. Un film delicato e nient'affatto banale.

Danae77  @  20/10/2015 18:51:00
   8 / 10
Un quadrato molto stretto, solo. Paura di essere smembrato e diviso, non in quattro, ma in mille pezzi. Odio amore, amore proibito, piccole menti che si travestono e si trasformano, confuse, deviate o per innocente gioco, come solo i bambini sanno fare. Due poli di una stessa micro sfera, chiusura serrata ed apertura che è andata troppo oltre, troppo ostentata. Un segreto è il patto. La cantina, la preziosa tomba del faraone, mal riposta dal sigillo di cemento. L'esperienza acerba, fa cadere, troppo in fretta dal nido, i segreti non hanno sigilli. Un intruso: la scoperta, la fine.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  19/04/2015 18:09:35
   6 / 10
Film complesso che mi ha catturato per vedere come andava a finire.ora sarei curioso di leggere il libro.
Alterna ottimi momenti,anche un pò visionari e con flash - back ad altri meno chiari.
Molto bene la Gainsbourg,non credo sia per tutti perchè è un pò difficilotto trovarci una morale.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  04/02/2013 02:05:54
   8½ / 10
Molto molto bello! Consigliatissimo, speravo durasse di più per quanto mi ha coinvolto!

Numenoreano  @  28/09/2012 19:29:45
   7½ / 10
Una modesta famiglia di periferia, con i suoi normali problemi e le incomprensioni, si ritrova in poco tempo allo sbando per la perdita quasi contemporanea dei genitori. Questo mette in luce tutti i problemi della difficoltosa crescita di Jack, Julie, Sue e Tom. Crescita avvenuta oltretutto in un contesto urbano inumano, periferico socialmente oltre che geograficamente, fatto di macerie e calcestruzzo.
Così l'omossessualità del piccolo Tom non verrà repressa da un padre rigido, come neanche le pulsioni incestuose di Jack e Julie.


E' sorprendente quanto questa pellicola si mantenga sì drammatica, ma anche elegante e romantica, nonostante la pesantezza dei temi trattati. Il pregio del regista sta nel raccontare con un occhio mai critico, quasi documentaristico, mettendo in scena le spinte emotive quasi bestiali di un gruppo di fratelli ridotti troppo presto a dover cercare un nuovo equilibrio in famiglia.
Perché le donne, per convenzione sociale, possono infilarsi i pantaloni ed invece gli uomini non la gonna? Julie se lo chiede e Jack, privo di filtri sociali ma anche di ipocrisie, non sa rispondere.
E' sempre giusto reprimere un'emozione, un giardino come metaforicamente fa il padre, in nome dell'ordine ad ogni costo, anche se ottenuto con la brutalità di una colata di cemento?
Il regista se lo chiede, io non so rispondere.

paride_86  @  22/08/2011 23:47:12
   7 / 10
Morti il padre e la madre, quattro ragazzini rimangono abbandonati a se stessi e creano un nucleo familiare allo stato brado, privo delle convenzionali sovrastrutture culturali e sociali, "regredendo" ad uno stato quasi animale.
Non manca di momenti intensi e di spunti di riflessione (il monologo di Charlotte Gainsbourgh sulla femminilità), tuttavia resta un film controverso e di difficile impatto emotivo.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/12/2010 20:50:26
   6½ / 10
Film molto delicato che consiglio di guardare, anche se con qualche limite che frena il mio giudizio.

bulldog  @  29/07/2009 11:17:31
   7½ / 10
Una regia semplice per un racconto vivo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/07/2009 11.42.09
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laconico  @  19/04/2009 11:54:50
   8 / 10
Questo è uno di quei films che rimangono nascosti negli archivi, che nessuno rispolvera (forse perché eticamente scomodi) e che pochi vedono. Peccato. Va detto subito che, data la spinta morbosità e il carattere esplicito di certi passaggi, la pellicola può risultare a tratti persino disturbante.
E' un film che trasuda malattia morale, grottesco solo in pochi punti, in realtà fotografa il dramma di una famiglia che, una volta morti i due genitori, cerca e trova nuovi equilibri, per quanto aberranti. Il disagio della periferia degradata; l'abbandono di un'umanità che, isolata in sé stessa, diviene un mondo a parte; la lotta con catarsi finale di quattro ragazzi alle prese con le proprie incoffesate pulsioni interiori... il tutto armonizzato senza retorica né tentazioni moralistiche. E' un dipinto efficace e desolato, ricco eppur dimesso. Senza fronzoli. Visivamente bellissimi i flashbacks sull'infanzia, sequenze di svago sulla riva del mare, in una patina che sa d'antico, tra cieli minacciosi e aquiloni in balia del vento, elementi che si caricano di una forte valenza psicologica e simbolica. Per me il voto alto è assolutamente meritato.

lupin 3  @  21/01/2007 03:26:24
   6½ / 10
Si poteva fere di meglio...

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  07/04/2006 13:13:01
   8 / 10
Un voto d'affetto: ho visto il film tanti anni fa, dopo aver letto il magnifico romanzo di Mc Ewan. Ed è una trasposizione fedele, in cui si respira l'atmosfera pesante di una famiglia di ragazzini legata da un segreto inconfessabile e da affetti che travalicano i confini del "comune senso del pudore".
Morboso e bellissimo.

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