il giardino delle streghe (1944)

Tanto per cominciare va segnalato il fatto che questa pellicola poco ha a che fare col precedente "Cat People", inoltre anche il titolo italiano potrebbe trarre in inganno; non è un horror, bensì una riuscita fiaba nera dai molteplici spunti. Lo script è interessante, la storia ha innumerevoli pregi, tra cui quello di intrattenere e far sognare lo spettatore. Visto per la prima volta nel periodo natalizio, ho un bellissimo ricordo di questo film. Vale la pena di vederlo almeno una volta, magari proprio in una tarda serata d'inverno.

Buon film d'esordio per Robert Wise che sfruttando al meglio una già ottima sceneggiatura (che purtroppo trova il suo maggior difetto proprio nel finale tirato via e risolto rapidamente) riesce a costruire un atmosfera fiabesca e allo stesso tempo carica di mistero,regalando allo spettatore alcune scene semplicemente indimenticabili.
Di buon livello naturalmente la fotografia e la recitazione (purtroppo penalizzata da un doppiaggio non esaltante).
Una fiaba nera,piuttosto riuscita,sicuramente da vedere.

Interessante. Decisamente non un horror, immagino nemmeno per l'epoca. Ma un film ricco di fascino e suggestione quello si. Bellissime le atmosfere, un b/n onirico e da favola gotica.
Effettivamente finisce troppo in fretta, si risolve il tutto troppo velocemente e in modo superficiale. Peccato per il doppiaggio italiano, non sempre all'altezza, immagino faccia perdere parecchio all'opera in generale.

Solo dei timidi agganci narrativi, ma il giardino delle streghe non è un vero e proprio seguito di Cat people, pur usandolo sicuramente per sfruttare la scia di successo della pellicola precedente. Questo è un bellissimo sul mondo delle fantasie dell'infanzia. Sfrutta benissimo un'ottima sceneggiatura che riesce a creare un'atmosfera estremmente evocativa in cui il reale e il fantastico si fondono in maniera pressochè perfetta, grazie anche all'adozione del punto di vista della bambina. ogni elemento del reale trova quindi un suo corrispondente nel regno onirico della bambina. Se Il bacio della pantera era horror, in questo caso siamo nel campo della fiaba nera, con gli stessi eccellenti risultati.

Che dire, discutibile il finale perbenista alla "volemose bene", non ci trovo nessun indice horror, inizialmente mi è parso un buon noir per decadere nella retorica e indifferenza del genere umano.
Pessimi i doppiaggi

La solitudine di una bambina che la porta ad avere come migliore amica il fantasma della prima moglie del padre.
Una sorta di favola condita però da inquietudine e dosi di pathos, per la verità molto poche e alquanto flebili, limitate alla signora anziana e alla figlia mortificata con manie omicide, sufficientemente ritmata ma, secondo me, abbastanza sterile dal punto di vista recitativo.
La traduzione del titolo in italiano è quantomeno infelice.

Il seguito di "Cat People" di Tourneur è una ghost story dell'infanzia piuttosto mal scritta (i dialoghi sono inascoltabili e l'edizione italiana presenta un doppiaggio monocorde oltre ad un alterata colonna sonora che ripete ossessivamente sempre il solito melanconico motivetto) e con una suspense ridotta ai minimi termini. Ma è imperdibile per l'atmosfera arcana ricreata tramite un sapiente gioco di luci e ombre in un suggestivo bianco e nero splendidamente fotografato. E il fascino misterioso della Simon non passa di certo inosservato.
Pescato per puro caso su un emittente locale in un allucinante passaggio notturno.

Degno seguito de “Il Bacio della Pantera” di Tourneur. Questo invece è diretto dal regista de “Gli Invasati”. E’ un ottimo film dalle perfette atmosfere create con scenografie molto valide e tecniche di ripresa bellissime. L’unico problema a mio parere è il finale che è veramente inconcludente e velocizzato al massimo. Si poteva benissimo allungare la storia e approfondire molti aspetti che nel film non sono stati per niente, o poco toccati. Se non fosse stato per questo il voto sarebbe stato più alto. In ogni caso la trama è interessante e scorre che è un piacere.
Che bello rivedere Simone Simon! :-)

Una delle migliori ghost-stories dell'epoca, con una sempre straordinaria e inquietante Simone Simon.

Sequel de "Il Bacio della Pantera" che devo dire non l' ho trovato molto chiaro. Delle due vicine là non ho ben capito il compito e poi il padre mi è parso un pò troppo scettico dopo le vicende del primo film. Mah! Resta comunque il curioso rapporto tra la bambina ed il fantasma di Irena che trova il suo apice a mio avviso nella bellissimna scena di quando si mettono a giocare.