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Mi pongo nel mezzo riguardo agli altri commenti; di sicuro è ben fatto e rende bene l'idea di dramma, però non è neanche insostenibilmente cattivo. Discreto bianco enero, ottimi attori, buone idee, riuscito spaccato sociale.
Abbastanza tragico e squallido, questo racconto prende nella sua breve durata. Il glaswegian è veramente un'altra lingua rispetto all'inglese classico!
Mullan ha la capacità di colpire bene e a fondo. In questo cortometraggio non è tanto lo squallore fisico del sobborgo, teatro della vicenda, e in fondo nemmeno la vicenda in sé. Quello che colpisce è lo squallore morale del contesto, quei palazzi condomiali pieni di indifferenza di fronte ad una tragedia che accade sotto gli occhi di tutti. Sotto questo aspetto Mullan opera le giuste sottolineature, lo fa notare senza retorica e ci riesce proprio bene. Complimenti.
Strepitoso. Peter Mullan, una delle menti più malate e cattive del Cinema inglese, dirige il grande attore … in questo gioiello visivo. La sua cinica visione del mondo, già apprezzata in un bel film come "Magdalene", torna fuori più aggressiva, disperata e violenta che mai. Sono 15 minuti di Angoscia pura. Rabbia, degrado, Inferno. E il tutto stride con l'allucinata storia d'amore fra i due protagonisti, con la sorprendente dolcezza del bullo nel finale, e con il candore immacolato di quella terribile trappola di morte.