il figlio piu' piccolo regia di Pupi Avati Italia 2010
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il figlio piu' piccolo (2010)

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locandina del film IL FIGLIO PIU' PICCOLO

Titolo Originale: IL FIGLIO PIU' PICCOLO

RegiaPupi Avati

InterpretiChristian De Sica, Luca Zingaretti, Laura Morante, Gisella Marengo, Nicola Nocella

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 2010
Generecommedia
Al cinema nel Febbraio 2010

•  Altri film di Pupi Avati

Trama del film Il figlio piu' piccolo

Un uomo amorale per salvarsi dal fallimento, cade negli artigli di un commercialista e finisce per ingannare sua moglie e suo figlio.

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Voto Visitatori:   5,63 / 10 (40 voti)5,63Grafico
Voto Recensore:   5,00 / 10  5,00
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Voti e commenti su Il figlio piu' piccolo, 40 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

freddy71  @  17/01/2022 20:07:02
   6 / 10
Film appena sufficiente …cmq un passo avanti per De Sica

Goldust  @  26/11/2018 15:59:43
   6 / 10
Un piccolo film sull'incomunicabilità nei rapporti e la duplicità dell'animo umano, con un De Sica cinico e calcolatore ben lontano dalle figure comiche portate sugli schermi durante la sua carriera. Non manca di sbavature o di personaggi fuori fuoco ( la madre yippie della Morante è fuori tempo massimo di qualche decennio, suo figlio credulone mette in fila una serie di stereotipi già visti al Cinema cento volte quando si parla di ragazzi problematici ) ma è un lavoro onesto che si lascia guardare. Un sei di stima, anche se ( quasi ) tutta la scena del matrimonio grida vendetta

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fabio57  @  23/08/2016 10:06:00
   7½ / 10
Questo film dimostra incontrovertibilmente che Christian De Sica avrebbe gli strumenti e la capacità per fare l'attore seriamente.Invece,purtroppo per noi e fortuna per lui,continua a partecipare a ridicoli e insulsi cinepanettoni,che annullano la sua professionalità artistica.Questo film di Avati è valido come d'altronde la maggior parte dei suoi lavori e ci restituisce un De Sica bravo è capace di ricordarci a chi era figlio.

Testu  @  21/08/2016 18:07:14
   7 / 10
Non male, sicuramente un rialzo per De Sica rispetto i cinepanettoni post Nilo. Bravo Nocella, Zingaretti poco valorizzato. Avati cerca di mettere una pezza ai mezzi.

DarkRareMirko  @  10/03/2015 00:28:05
   8 / 10
Un buon film; in effetti lo script, seppur buono, non chiarisce del tutto le vicende relative alle malefatte realizzate in azienda, o comunque questa parte è un pò ingarbugliata, ma non è che infici poi tanto sullo scorrere dell'amarissima vicenda nella quale tutto o quasi tutto è viscido o finto (relazioni, oggetti, sentimenti, ecc.).

Quasi buono De Sica in un ruolo diverso dal solito, bravi e funzionali anche tutti gli altri attori in ruoli magari un pò troppo stereotipati (e riguardanti personaggi per lo più ingenui, a dire il vero); in effetti però il film, da spaccato di vita attuale qual'è, espone persone e situazioni vere/verosimili.

Musiche di Ortolani sempre buonissime; Avati ha anche fatto di meglio e la storia non è nuova e non è innovativa, ma il film è riuscito e non merita giudizi negativi.

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fabrix  @  11/11/2012 22:48:47
   8½ / 10
...do un voto alto perchè i temi trattati in questo film, hanno un valore aggiunto altissimo dato che in Italia, vengono disattesi troppo spesso. Basta osservare per esempio, il palinsesto delle nostre reti tv x capire come siamo ridotti.

lorenzo87  @  29/07/2012 11:38:34
   7½ / 10
Bel film di avati, ma soprattutto un de sica spettacolare è un ottimo attore nei ruoli seri,la sua rovina è parenti

Trixter  @  07/02/2012 08:21:20
   6 / 10
Il film, tutto sommato, non è da buttare. Forse ci si poteva aspettare qualcosa in più dalla sceneggiatura, tuttavia il ritmo della narrazione e la spigliatezza di alcuni attori riescono a tenere viva l'attenzione dello spettatore, per un film, in fin dei conti, mai noioso.
Certo, come detto non tutto convince: così così il figlio minore, male la Morante (per un ruolo che non le si addice), ancor peggio Sydney Rome, ormai ridotta ad una maschera di gommapiuma.
Nel complesso, però, Avati riesce nel suo intento di mettere alla berlina certa imprenditoria nostrana, audace nel passar sopra a tutto e tutti pur di giungere ad un arricchimento facile e spregiudicato. De Sica, Zingaretti, Battista e Quartullo mi sono piaciuti molto. Sufficiente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  18/07/2011 10:10:32
   4½ / 10
Un Pupi Avati davvero non in giornata di grazia per questa pellicola caratterizzata da una sceneggiatura sciatta e confusa, che cerca di fare il verso ai politicanti di quart'ordine di oggi, senza riuscirci appieno e con delle scene a tratti stucchevoli come gli stessi protagonosti (compresa la povera Laura Morante, trascinata in quest'opera da bocciare senza se e senza ma).

lukef  @  20/01/2011 16:19:12
   7 / 10
Non capisco veramente tutto questo accanimento. Il film non è affatto male, scorre liscio, si lascia guardare e più di una volta riesce a strappare qualche sorriso nelle diverse gag.
Leggo che molti criticano la storia (che sarebbe confusa), la presenza delle solite macchiette, De Sica.
Personalmente se volessi esprimere un giudizio negativo sulla recitazione lo rivolgerei: al figlio maggiore, alla promessa sposa, ed un po' anche al fratello minore che non sempre mi ha convinto.. ma ***** guardatevi intorno, se dovessimo essere così severi con tutti i film italiani che fanno da 20 anni a questa parte dovrebbero chiudere tutti baracca e burattini.
Poi De Sica e Zingaretti sono davvero bravi, come mi sono piaciuti molto l'autista, l'elicotterista e tutti gli altri personaggi che oltre a far ridere si inseriscono davvero bene nella realtà che ha voluto descrivere Avati. Ecco se parliamo della storia forse i più sono rimasti delusi dal fatto che si aspettavano una feroce critica all'imprenditore spregiudicato, alla finanza creativa ecc. ecc... ma a mio avviso non era questo lo scopo... quello che voleva trasmettere il regista era invece una realtà fatta da popolani, gente alla buona, che ha fatto i soldi ma che è e si comporta ancora come quando erano tutti dei poveracci. Voleva parlarci dei classici furbetti all'italiana che, senza grandi doti intellettive, si fanno strada tra scorciatoie e imbrogli vari, fino a trovarsi, alla fine, nella stessa situazione da cui erano partiti. Una realtà tutta italiana insomma, dove non ci sono buoni ne cattivi ma dei semplici burini che, conquistato con molto sacrificio un certo status, si sentono finalmente liberi di sprigionare tutto loro stessi in atteggiamenti tanto arroganti quanto comici; il protagonista è allegro, piace a tutti quelli che hanno avuto a che fare con lui, solo è così ottuso dai suoi obiettivi che non riesce neanche a rendersi conto della realtà che gli sta attorno, dei sentimenti degli altri, e dei danni che può causare. Per quanto riguarda la storia penso non sia poi così confusa, anzi la trama è piuttosto semplice anche per i non addetti ai lavori. Un buon film in conclusione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/01/2011 14:03:44
   6 / 10
Il prolifico Pupi Avati torna a raccontarci le vuote esistenze di chi ha venduto l'anima al diavolo per fare carriera e anche stavolta si avvale di un personaggio conosciuto come "comico" per fare emergere i peggiori aspetti del carattere dell'uomo affarista e ruffiano!
Un Cristian De sica che non sembra,purtroppo,molto credibile soprattutto nella seconda parte del film dove il pasticcio della sceneggiatura doveva permettere,almeno a lui,si sapersi fare valere e cambiare ogni tanto espressione...
In effetti il film dopo una prima parte piacevole entra in "crisi" quando il ragazzo deve prendere moglie e da li fino alla fine c'è solo confusione!
Un film incompleto come altri recenti film del regista...peccato.

wight  @  06/01/2011 22:58:39
   6 / 10
Film tutto sommato piacevole che mette alla berlina i vizi di molta politica e di certa imprenditoria nell'Italia di oggi. Niente di eccezionale comunque. Sottotono gli attori, la Morante che quasi sempre è impeccabile qui invece non convince. De Sica non si scosta dal livello cinepanettoni con un personaggio macchiettistico a tratti troppo volgare.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  06/01/2011 09:24:07
   5 / 10
Evidentemente quando Pupi Avati esce dai suoi binari narrativi vacilla. Incipit interessante ma lasciato sospeso, senza sviluppo, i temi sono trattati in modo confuso e superficiale, infine il finale affrettato non conclude veramente nulla, privandoci del retrogusdto amarognolo, caratteristica peculiare del regista. Peccato, perchè così si è stemperata la denuncia, che pure sembrava avere forza, anche se le lievi introspezioni dei personaggi sono comunque sempre efficaci, a parte un De Sica veramente fuori quadro.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  29/12/2010 00:26:05
   5 / 10
Film molto confuso bravi gli attori, ma Avati ha fatto di meglio

Xavier666  @  26/12/2010 22:41:55
   5½ / 10
Anonimo anche se fa piacere vedere ogni tanto De Sica in ruoli semiseri. Sempre pensato che fosse un ottimo grandissimo attore, ma se i cinepanettoni danno più soldi, non gli possiamo dire nulla. La Morante irritante.
Ah sì, il film...
Anonimo certo!

sandrone65  @  21/11/2010 00:07:52
   5 / 10
Poteva essere un film discreto se non ci fosse stato nel cast C.De Sica, la cui presenza riesce a tramutare in burletta qualsiasi tema. Ma anche gli sceneggiatori ci si sono messi d'impegno per far scadere il film in una burletta di poco spessore: il contrasto tra cinismo assoluto da una parte e candore altrettanto assoluto dall'altra è semplicemente grottesco, è una caricatura bella e buona ma non si capisce di che cosa...
Un film che si lascia guardare ma di cui se ne può fare tranquillamente a meno.

cryptos  @  25/10/2010 19:20:45
   1 / 10
Questo film lascia lievitare una grande cacata!

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/10/2010 19.21.45
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paride_86  @  15/10/2010 22:39:07
   5½ / 10
Non mancano momenti interessanti o riferimenti alla società italiana di oggi, eppure "Il figlio più piccolo" è un film abbastanza scialbo e insapore.
De Sica e Morante sopra le righe - e non è un complimento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  23/08/2010 17:54:07
   7 / 10
Bene, finalmente ho visto qualcosa di diverso di Pupi Avati, e devo dire che se la cava anche con le commedie, oltre con gli horror. Una carina commedia agrodolce, non pretende di far ridere o di trattare temi importanti, ma solo, come dice lo stesso Avati, “un film che parli dei soldi e di come riescono a rovinare le persone”. Ha raggiunto il suo scopo, infatti il film attira più che altro per la curiosità di vedere come i protagonisti si tirano fuori dai casini.
In gamba i partecipanti; bravissima la Morante, ottimi Nocella e la Rome, discreto De Sica (quest’ultimo però ha ancora troppi rimasugli delle sue recitazioni nei film di Natale).

topsecret  @  02/08/2010 17:02:03
   6 / 10
Storia di ordinario cinismo, quello di un padre (un C.DeSica meno caciarone del solito ma sempre cazzaro) dal comportamento non proprio cristallino nei confronti di un figlio ed una ex moglie ingenui e dall'animo sensibile, a lungo trascurati.
Laura Morante ancora una volta è impegnata nel ruolo di nevrotica, una parte che le riesce bene e la vede contendente numero uno, alla pari con Margherita Buy, come migliore isterica del cinema italiano.
Film che si lascia guardare, offrendo anche spunti di riflessione.....la vita è una ruota che gira!

Vimark  @  21/07/2010 23:22:47
   2 / 10
Le aspettative che riponevo prima di vederlo sono state ampiamente deluse!
L'ho trovato parecchio noioso e irritante.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  16/07/2010 10:05:37
   6 / 10
Un film discontinuo che ha nella sceneggiatura il suo punto debole.
Ben costruito nella prima parte, si perde nella seconda in varie sottotrame appena abbozzate. L'impressione è che Avati sforbici parecchio nella sceneggiatura a danno del prodotto che sarebbe dovuto durare almeno mezzora in più per sviluppare appieno la complessità della storia.
Peccato perchè il soggetto è molto interessante e il personaggio principale costruito su misura per un De Sica sorprendente in un ruolo drammatico.
Bravissimo Zingaretti e occhio a Nocella, sembra il figlio (più piccolo) di Belushi.

Prof  @  08/07/2010 13:21:38
   6½ / 10
Non condivido la severità di alcuni giudizi espressi su questo film. Non brillerà di luce diffusa, ma si lascia guardare fino in fondo. Tenerissimo il figlio più piccolo.

brunonight79  @  01/06/2010 00:45:09
   3 / 10
Non mi è piaciuto per niente questo film, è un film mediocre, scontato, banale e noioso. L'unica cosa decente che ho trovato sono la prova dei due attori giovani (Nicola Nocella e Marcello Maietta). Insomma, uno dei peggiori film di Pupi Avati, così brutto come "La cena per farli conoscere".

outsider  @  31/05/2010 18:11:17
   9 / 10
allora, premetto di aver visto questo film dopo la puntata di matrix di tempo fa dove vi erano de sica, la morante, nocella, avati e purtroppo mancava zingaretti.
che dire ragazzi, a me è piaciuto un casino perchè coglie nel segno. io mi sono divertito un sacco, scorrevole come pochi altri, porta agli estremi la rappresentazione di alcune situazioni che si creano nella realtà, ovvero, non è molto distante dal fulcro di vere storie esistenti, tanto, troppo incredibili da essere o sembranrci vere, tuttavia reali ahimè, nel mondo di oggi in cui ci sono una marea di filibustieri simili.
certo, pupi rappresenta gli eccessi in alcune figure, tipo quella della coatta romana stile ferilli che, nonostante ignorante e grezza, si candida contro la detta "partitocrazia imperante".
i lacchè, le biscie del consiglio d'amministrazione, una delle quali interpretata dall'altro grandissimo di questo film, massimo bonetti, invecchiato e appesantito.
la morante da far venir la rabbia proprio perchè irritante nella sua bravura ad interpretare magistralmente la tipa. una sidney rome ( me la ricordo bella da urlo ai tempi negli anni fine '70 e 1980-81 quando faceva la trasmissione con julio iglesias in uno studio che rappresentava l'interno di un aereo) da far venire i brividi per come si è fatta combinare per contrastare l'invecchiamento, zigomi altissimi, oddio, perchè fare cosi?!
però davvero il film è mostruosamente divertente nella sua tragicità e nell'amara rappresentazione di un'idea, quella di pupi, che meriterebbe l'oscar proprio perchè nuova, distante dalle solite solfe che ormai si ripetono.

tarax  @  28/05/2010 05:00:42
   6 / 10
bEH , nn è sicuramente un bellissim ofilm, ma neanche un film da 2, non scherziamo... eè un film che se lo vedi e non lo vedi è lastessa cosa... ANONIMO

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  27/05/2010 11:47:19
   5 / 10
Prima parte decisamente buona, mentre totalmente scadente la seconda. Probabilmente a furia di fare così tanti film qualche passo falso lo deve commettere anche Avati.
La trama regge sino a circa metà film per poi ripiegarsi su se stessa e perdere le sottotrame inizialmente accennate.
Molto bravo Zingaretti, ma il film non convince nè appassiona.

alfrar  @  07/03/2010 11:38:34
   5½ / 10
Le premesse per fare un buon film c'erano tutte. Peccato pero'che i personaggi vengano trattati superficialmente, il montaggio della pellicola sembra fatto velocemente, e la sceneggiatura risulti debole. Un plauso all'interpretazione di Zingaretti.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  04/03/2010 00:53:47
   7½ / 10
Avati racconta una storia "vera" (vera nel senso che è ispirata dalla realtà) che usa i punti bassi e deprimenti dell'Italietta, imprenditori e industrialotti incompetenti, politichini, funzionari corrotti, veline, solo come sfondo a una crisi di famiglia, e lo fa con grandissima leggerezza, con sguardo sincero e amaro. Sottolineando l'importanza degli affetti familiari, anche quelli che sembrano più scontati. Malinconico e spregiudicato De Sica, che se da un lato mima uno dei suoi soliti personaggi, dall'altro ci fa tenerezza (come, almeno per me, lo stesso attore nella vita reale, per cui non riesco a provare antipatia) con uno sguardo, e ci commuove nel finale, consapevole di un passato che non tornerà mai più. Ci basta una delle sue espressioni alla fine del film per capire che enormi potenzialità potrebbe avere.
Probabilmente il miglior Avati da molti anni a questa parte. Bello ritrovare le emozioni anche in un film così piccolo e un pò ignorato.
Il regista guarda con occhio benevolo al cinema horror che tanto gli ha dato facendo del ragazzo un appassionato ingenuo di questo genere, un tipo fuori dal mondo che sogna il suo capolavoro splatter-demenziale tra gli Schizzacervelli e Guinea Pig, e dimentica i milioni di euro di debiti che gravano sulla sua testa.
Bravissimo Zingaretti, la Morante invece fa solo la parte che gli è stata data, la mamma un pò schizzata, senza essere insopportabile. Bravo pure Nocella.
Ortolani ha composto una bella melodia molto orecchiabile

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  01/03/2010 10:36:35
   6 / 10
Per favore, qualcuno spieghi a Pupi Avati che lui è bravo, ma non c'è bisogno di girare un film ogni due settimane; sarebbe meglio dedicare un po' più di tempo alla stesura di ogni sceneggiatura per evitare pastrocchi come questo.
per tutto il primo tempo "il figlio più piccolo" è un buon film. Non un capolavoro, ma una buona commedia, ben diretta e ben interpretata, ricca di personaggi interessanti. Poi, dopo l'intervallo, la sceneggiatura se ne va a ********, per utilizzare un termine dal sapore oxfordiano che rende bene l'idea.
Ogni scena sembra assolutamente casuale, le sottotrame vengono abbandonate, gli sviluppi lasciati al caso ed i personaggi perdono la forza delle caratterizzazioni: insomma, un gran casino.
E dispiace, perché il soggetto era interessante e Christian De Sica avrebbe meritato ben altra sorte: era lui il più atteso del cast, ed offre una signora prova, al pari del ragazzo che interpreta suo figlio, bravissimo. Zingaretti ormai è una garanzia e la Morante è insopportabile come al solito.
Ah, nel cast c'è pure Chicco dei ragazzi della 3^ C...

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/03/2010 20.26.11
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  27/02/2010 19:40:18
   2 / 10
Imbarazzante è la sola parola con cui riesco a commentare questo film.

Scapigliata  @  27/02/2010 19:14:16
   2 / 10
Aspettare più di trent’anni per ricalarsi in un ruolo diverso dal solito comico demenziale (prima e ultima volta in compagni di scuola?), tutti ad attendere la dimostrazione di quanto valesse al di là dei Vanzina, di come si fosse sprecato per guadagnare facile, e poi a occhi chiusi, dall’alto della sua posizione, prende parte al film più brutto che ultimamente, ma anche andando indietro faccio fatica, la mia mente ricordi di aver visto?
Magari solo perché porta la firma di Pupi Avati?

Ma neanche un attore emergente, con un minimo di dignità da difendere avrebbe accettato di partecipare a questo schifo. Invece De Sica (unica ragione per cui ho visto il figlio più piccolo, e la cui prova seppur valida si annulla totalmente) non è difendibile solo per aver fondato un mestiere sui film di natale (le sue belle commedie, un tempo snobbate oggi rivalutate, son finite almeno negli anni 90), ma è imperdonabile per il modo in cui ha gestito uccidendo sul nascere un potenziale talento.
Cosa ci rimarrà di lui? Niente. Cristiano Gardini si perde in centinaia di ciofeche.
Non merita di portare il cognome che porta. Non ha un briciolo di stima per il cinema e per la sua professione. E’ un mercenario che ora vuol regalarci a ogni costo pure il figlio Brando. Dopo l’ultimo comportamento non ci sono scusanti e non esistono più i “sé” e i “ma”.

Veniamo al film, che stando a controllare qualche biografia di chi c’ha lavorato e al tanfo di raccomandazioni percepito, sembra prodotto dal centro sperimentale di Roma.
Non si salva praticamente un solo dettaglio, a partire dalla locandina.
Dopo questa visione appare ormai evidente come “Il papà di Giovanna” (discreto) l’abbia girato un altro e Pupi Avati di tanto in tanto esca dall’ospizio pretendendo di giocare al regista. Glielo consentono. Realizzato in quanto, 2 settimane? Tralasciando la qualità, a cui qualunque fiction pure di reti locali è superiore: grandangoli sbagliati e inquadrature ai margini involontariamente distorte, location di una povertà che neanche il più misero cinema indipendente, regia assente e telecamera che ogni tanto si limita a seguire l’attore, Bologna filmata coi lavori in corso. Si arriva a una storia. Quale? Non si sa, perché non la si sa raccontare. Ci si addentra per più di metà film in strategie aziendali e meccanismi di cui non si ha conoscenza, si parla di un ambiente in maniera talmente distante da far apparire fin da subito tutto una farsa. I dialoghi vengono spacciati per intrighi a cui lo spettatore dovrebbe interessarsi, ma in realtà non si capisce niente perché non hanno contenuto. Si seminano qua e là probabili critiche al sistema, ai media? No, perché quei pochi accenni, imbarazzanti, rimangono in superficie. E allora a cosa servono? Mah.
Le psicologie dei personaggi non vengono approfondite,ma appena delineate. Sono fuori dalla normalità (un ragazzo eccessivamente emotivo, sensibile anche allo sbocciare di un fiore che pero’ adora gli snuff movie), ma su queste si pretenderebbe di tessere un’appassionante storia famigliare fatta di lacrime erogate con lo spruzzatore. Davvero, una soap è più curata. Inoltre: avvenimenti che si risolvono come se mai fossero avvenuti, reazioni inspiegabili, personaggi che scompaiono nel nulla, situazioni forzate e inverosimili.
E la parabola finale del ricco senza scrupoli cozza terribilmente con le intenzioni mostrate fin dall’inizio, poiché i rischi che correva erano già stati previsti e psicologicamente assimilati, per cui si sfocia nel non-sense.

Un disastro totale.

Consiglio poi alla Morante di seguire Pupi al prossimo ricovero, poichè le sue prove attoriali confinate in crisi depressive e urla isteriche, la faranno crollare sul serio. C'ha stremato.

5 risposte al commento
Ultima risposta 14/01/2018 11.19.51
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Rand  @  25/02/2010 11:09:32
   6 / 10
Visto per sbaglio, doveva esserci brothers ma invece hanno programmato questo. sinceramente non capisco come avati riesca a continuare a fare cinema. Certo è un protetto, anche perchè visto i risultati imbarazzanti dei suoi ultimi film non c'è da stare allegri. qua la storia non sarebbe neanche male, grazie a uno Zingaretti in stato di grazia,ed un De sica che quando vuole può fare molto di più che il cinepanettone. Purtroppo Laura morante è pateticamente macchiettistica, una scemetta sopra le righe, il figlio più piccolo un mezzo deficiente, streotipato, fissato con il cinema trash horro, mi ricorda una persona che conosco. Qualche risata il film lo strappa pure, però in sostanza a parte la storia, molto realistica dell'italia di oggi, con il presidente, tutta la baracca è abbastanza inutile, viene da CHIEDERE PERCHè LA GENTE DEBBA ANDARLO A VEDERE, io ci sono capitato per sbaglio. Comunque il finale è abbastanza patetico, avati dovrebbe tornare all'horror di genere, potrebbe sorprendere.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  22/02/2010 00:05:52
   5 / 10
Mah... regia sommaria, sceneggiatura sempliciotta, anzi con elementi irrisolti. Recitazione direi buona un pò da parte di tutti. Ma nulla di più.
Un vero peccato perchè il grnde regista Pupi Avati al suo 40mo film poteva davvero fare di meglio, considerando anche il fatto che l'idea di fondo era molto buona.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2010 14.17.21
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Invia una mail all'autore del commento Larry King  @  21/02/2010 23:01:10
   7½ / 10
Correva un grosso rischio Avati presentandoci questo ritratto dell'Italia odierna: incappare nella retorica o nel qualunquismo. Esce da entrambe queste possibili trappole, fornendo una sorprendente chiave di lettura metacinematografica.
L'intera vicenda di corruzione, ricatti, truffe, scambi di favore, aspiranti attrici e chi più ne ha più ne metta, si sposta nel momento culmine del film verso la vicenda di un ingenuo studente del Dams, che anzichè temere l'arrivo della Guardia di Finanza, si illude per un attimo di realizzare il sogno della sua vita: dirigere un film, che "essendo il suo primo film deve essere per forza un capolavoro". Avati ci regala allora la misera parabola discendente di un Ed Wood indigeno (non a caso Ed Wood in quanto vuole raccontare la storia di due travestiti- Glend or Glenda), parallela alla storia della madre, della quale ripercorre l'iperbole artistica, se cosi vogliamo dire. Magistrale il momento in cui Nocella gira fra le campagne laziali, dove cerca di ricreare il suo Texas, un po come facevano i pionieri nostrani dei nostri spaghetti western di serie Z negli anni Sessanta.
Detto questo il film non ci nasconde ovviamente i suoi difetti, con qualche buco di sceneggiatura ed una Morante francamente sopra le righe e gigionesca nel suo abituale ruolo di nevrotica depressa, ma con un demerito forse più evidente: Avati non è riuscito pienamente con De Sica a ripetere l'operazione fatta con Abatantuono ai tempi di "Regalo di Natale". De Sica è si molto trattenuto, la sua non è monoespressività, in quanto il suo personaggio impone un'unica sfaccettatura, ma è veramente convincente solo nel finale sul balcone. Zingaretti è ottimo, specie nel contrapporre al machismo di Montalbano, il personaggio al quale non possiamo ahimè fare a meno di associarlo, la sottile ambiguità del suo personaggio. Molto bravo il giovane Nicola Nocella, al quale non si può non auspicare una carriera fortunata.
Detto questo, non posso far altro che consigliarlo, anche per contrappormi alla maggior parte dei giudizi sin qui letti, che forse sono eccessivamente severi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2010 14.15.31
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FABRIT  @  21/02/2010 19:51:44
   5 / 10
Ho trovato questo film molto brutto,da fan di Avati una grossa delusione!voleva portare sullo schermo dei personaggi sgradevoli e forse c'è riuscito talmente bene, che lo stesso film risulta spesso sgradevole!almeno per me.su De Sica ho sempre pensato lui fosse anche un bravo attore e non solo un comico da cine-panettone,però ho la sensazione che la sua prova sia riuscita a metà,non l'ho trovato all'altezza,anche se ,soprattutto nel finale,ci regala alcuni momenti da grande attore!Bravissimo Nocella,poteva essere un film migliore.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  21/02/2010 11:31:19
   7 / 10
Sicuramente una pellicola che non si ricorderà nel tempo,ma a mio giudizio molto toccante.La Morante isterica più che mai.Devo dire che mi è piaciuto.

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Ultima risposta 21/02/2010 12.38.26
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Jumpy  @  21/02/2010 02:25:41
   5 / 10
Tutto il film mi è sembrato sviluppato con molta superficalità: trama traballante, finale arronzato, personaggi stereotipati, situazioni talmente inverosimili da non far nemmeno ridere.
Deludente

rino1234  @  20/02/2010 13:00:35
   6 / 10
ottima prova d'esordio per il giovane Nocella; buona la regia, Morante e Zingaretti, ma De Sica è meglio che continui con i suoi cine-panettoni.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/02/2010 19.17.07
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Invia una mail all'autore del commento Shuk  @  20/02/2010 11:32:18
   3 / 10
Sono ancora in tempo...posso avvertirvi...non andate a vedere questo film!!!
Vi pregoooo...
L'unica cosa che mi ha trasmesso uscito dalla sala è stata la RABBIA!!!
Soldi e tempo buttati...
Assolutamente allucinante in tutti i suoi passaggi...
Una sceneggiatura,che definire scadente è persino riduttivo...
Reputo Pupi Avati un signor regista,ma questa volta,dispiace dirlo,ha floppato nettamente.
Non mi viene altro da commentare...

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