il dominatore di chicago (1958)

Siamo alla soglia della commedia musicale, cavalca l'ispirata Cyd Charisse con 2-3 scene da togliere il fiato, oggetto della contesa tra il boss e il suo avvocato, un western metropolitano, cinico nell'esporre la violenza, timbrato dalla sua consueta ricerca della perfetta graduazione del colore, uno degli ultimi film in cui lo troviamo lucido e in condizioni non irreversibili, la ex moglie che convola a nozze col suo figliastro, la dipendenza da droghe e alcool che gli fecero perdere un paio di occasioni cruciali per dare una scossa alla sua carriera.

Consiglio a tutti gli appassionati di recuperarlo, uno dei punti più alti nella carriera maledetta di Nicholas Ray che salvò dalla bancarotta gli studi MGM ma che ebbe all'estero i maggiori riconoscimenti. Troppo 'diverso' dai canoni classici per essere compreso in patria, il film è una sintesi eccelsa di gangster movie (con scene autenticamente da brivido), melodramma passionale e musical assai 'hot' per la presenza incandescente della splendida Cyd-perfect legs-Charisse, alle prese con due numeri pazzeschi per audacia di movimenti.
Sulla scia del "Grande caldo" di Lang, con un uso del colore e del cinemascope come di consueto rivoluzionario per un regista come Ray.