il curioso caso di benjamin button (2008)

Una storia dall’atmosfera fantastica questa di Benjamin, una sorta di rovescio della medaglia del “Jack” di Coppola. Ovviamente i due film trovano il punto di incontro nel racconto di una storia fuori dall’ordinario, una vita che percorre strade sconosciute persino a Madre Natura. Se però si mette da parte questo aspetto, la pellicola ricalca molte tinte emotive caratteristiche di “Big Fish”. E’ stato questo personale accostamento che non mi ha fatto godere appieno della bravura di Fincher. Similare è stata la sensazione di travaglio interiore che ho provato al termine della visione dei due film, ma nel caso de “Il curioso caso di Benjamin Button” si perde di originalità e ritmo in troppe occasioni. Inoltre la durata del film non perdona mancanze come queste, anzi, le amplifica irrimediabilmente. E’ comunque il segmento centrale la parte debole della pellicola, nel finale infatti ho riscontrato un crescendo di emozioni incredibile, la voce narrante e il notevole script danno quello slancio interiore che era mancato fino a quel momento. Anche la persona più insignificante del mondo non è sulla terra per caso, ma perché ha un suo piccolo contributo da offrire. Una metafora del senso della vita, un messaggio di speranza per tutti. Ognuno, per così dire, ha il suo posto nel mondo.