il compromesso regia di Elia Kazan USA 1969
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il compromesso (1969)

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locandina del film IL COMPROMESSO

Titolo Originale: THE ARRANGEMENT

RegiaElia Kazan

InterpretiKirk Douglas, Faye Dunaway, Deborah Kerr, Hume Cronyn

Durata: h 2.07
NazionalitàUSA 1969
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1969

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Trama del film Il compromesso

Eddie Anderson possiede tutto ciò che si può desiderare: denaro, affermazione professionale (è un pubblicitario di successo), un soddisfacente ménage con la moglie Florence. L'incontro con Gwen sarà la molla che lo spingerà a riconsiderare valori che parevano inamovibili.

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Voto Visitatori:   7,33 / 10 (6 voti)7,33Grafico
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Voti e commenti su Il compromesso, 6 opinioni inserite

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Goldust  @  29/04/2020 16:04:38
   6 / 10
La pellicola più autobiografica di Kazan è anche la sua registicamente e tecnicamente più sperimentale ( il montaggio inserisce addirittura degli inserti da cartoon come quelli del Batman televisivo ), figlia dei tempi sicuramente eppure ancora oggi fresca e moderna. Film difficile con alla base le miserie morali e affettive di un uomo in forte crisi di identità, mi è parso un lavoro irrisolto che mette troppa carne al fuoco restando fatalmente a metà del guado. La confusione della vita del protagonista rischia infatti di riflettersi in quella dello spettatore che si deve sorbire le insoddisfazioni amorose di una moglie dimenticata, il rapporto sclerotico di Eddie con la sua amante ( rappresentata - per me fuori luogo - come una moderna femme fatale ) e soprattutto il doloroso rapporto di amore e odio con il padre, irrisolto pure questo ( sulla stessa tematica molto meglio, ad esempio, il più recente "Affliction" di Paul Sharader ). Mi sono annoiato per lunghi tratti anche se qua e là qualche zampata di genialità mi ha risvegliato dal torpore ( la bella rappresentazione di complicità madre - figlio dell'infanzia, per dirne una ).
Assegno la sufficienza per la grande prova di un cast veramente eccezionale, diretto benissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/03/2017 21:50:49
   7 / 10
Un uomo che si rimette in discussione fino ad abiurare ciò che è stato fino a quel momento. Pur essendo leggermente ridondante di riferimenti psicanalitici, mi è sembrato un film abbastanza inusuale per un regista come Kazan. C'è la solidità delle interpretazioni su una struttura di derivazione teatrale, ma nel compromesso la narrazione lineare molto spesso viene messa in secondo piano da frequenti flashback che illustrano il passato che ha definito il protagonista. Certamente il background del personaggio ben trattegiato da Douglas riflette a sua volta tonalità autobiografiche di Kazan stesso. E' emblematico per come esista una distanza enorme tra ciò che appare e ciò che appaga le persone più vicine con ciò che si vuole essere veramente e ciò che si pensa di quelle stesse persone che fanno parte della propria vita. Non è certamente tra i più noti dei film di questo regista, ma non sarebbe male riscoprirlo.

PaulTemplar  @  10/01/2014 08:20:54
   8 / 10
Tratto dal romanzo omonimo di Elia Kazan, assolutamente autobiografico, Il compromesso è un film difficile, complesso e bello, in precario ma fantastico equilibrio fra l'indagine psicologica/psicoanalitica e il dramma, con momenti che virano rapidamente dalla pellicola tout court alla piece teatrale.
Un equilibrio che sembra quasi impossibile da reggere, visti i tempi diversi delle due cose.
Eppure Elia Kazan riesce, in modo quasi miracoloso, a barcamenrasi su una sceneggiatura molto complessa; la storia del manager di mezza età, ormai in profonda crisi esistenziale e in preda ai dilemmi su quello che è stato il suo vivere e sul futuro, funziona perchè la rappresentazione visiva dell'autobiografia della propria vita è sofferta e vera.
Kazan imprime al film una profondità di sentimenti e un tratteggio delicato delle figure che non può non affascinare lo spettatore, che vive in simultanea lo scorrere della vita di Eddie quasi fosse lui stesso il protagonista.
Certo, questo aspetto può essere marginale, non essendo lo spettatore medio una persona in fondo fortunata come Eddie; cosa manca all'uomo di sucecsso, al manager per essere felice?
Ha tutto quello che un uomo può desiderare, casa, moglie ed amante connessa, è un uomo di successo...
Eppure quelli che sono i totem della civiltà moderna non possono guarire a volte i mali dell'animo.
E Eddie non è una persona felice.
Vive un illusione, fino al momento dell'incidente, che scompone in frammenti la sua vita, costringendolo a riconsiderare tutto quello che ha fatto e costruito.
Così lo spettatore è costretto a fare lo stesso, identificandosi non tanto nello status sociale del protagonista quanto osservando la propria vita quotidiana, in continua oscillazione tra quello che vorrebbe e quello che invece è costretto a fare.
Una serie di compromessi.
E il compromesso, il titolo del film esprime sinteticamente la vita di ognuno di noi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  27/10/2012 15:08:14
   7½ / 10
Film di Kazan da recuperare assolutamente, non è possibile che riceva un commento ogni tre anni!
Un classico triangolo tra Marito-moglie-amante nobilitato da una grande regia e da un montaggio perfetto che mostra gli stati d'animo del protagonista attraverso continui flash-back.
Coinvolgente e onirico!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  06/04/2010 20:31:51
   7½ / 10
Ritratto onirico di una crisi esistenziale che assume sempre più le caratteristiche di un violento esaurimento nervoso con implicazioni socio-familiari, diretto da un grande regista che seppe reinventarsi con uno stile estremamente moderno (vedere per credere, da questo punto di vista è davvero un film all'avanguardia) ed interpretato da tre attori eccezionali invischiati in un tour de force masochistico di rara forza drammatica. Kirk Douglas fa rivivere ansie e nevrosi del self made man americano che viene schiacciato dal peso del suo ruolo sociale e spersonalizzato dall'apparenza perbenista dell'epoca. Peccato che la parte centrale si appesantisca in modo eccessivo tra critica dello status symbol, irrigidimento dei sentimenti e crisi dell'istituzione familiare. In ogni caso un film in larghissimo anticipo sui tempi sia per contenuti che per linguaggio cinematografico, poco amato all'epoca e oggi crudelmente dimenticato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/04/2010 20.48.13
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 14:26:10
   8 / 10
OTTIMO FILM DI KAZAN SUL MALE DI VIVERE DOVUTA AD UNA ESISTENZA VISSUTA SECONDO I CANONI IMPOSTI DALL'ESTERNO E NON DALLA PROPRIA INTIMA NATURA. STRANO CHE SIA IL PRIMO A VOTARLO...

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