il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans regia di Werner Herzog USA 2009
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans (2009)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film IL CATTIVO TENENTE - ULTIMA CHIAMATA NEW ORLEANS

Titolo Originale: BAD LIEUTENANT: PORT OF CALL NEW ORLEANS

RegiaWerner Herzog

InterpretiNicolas Cage, Val Kilmer, Eva Mendes, Jennifer Coolidge, Fairuza Balk, Brad Dourif, Shawn Hatosy, Denzel Whitaker, Xzibit, Shea Whigham, Brandi Coleman, Katie Chonacas, Tom Bower, Vondie Curtis-Hall, Irma P. Hall, Lance E. Nichols, Kyle Russell Clements

Durata: h 2.01
NazionalitàUSA 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2009

•  Altri film di Werner Herzog

Trama del film Il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans

Terence McDonagh, tenente della Squadra Omicidi del Dipartimento di Polizia di New Orleans, dopo essersi rimesso da una difficile operazione per un grave infortunio alla schiena ha sviluppato una grave dipendenza ad antidolorifici e cocaina. Chiamato ad indagare sul massacro di una famiglia di immigrati africani, Terence trova un testimone oculare, il giovane Daryl, che però deve proteggere dal probabile responsabile degli omicidi, lo spacciatore Big Fate, mai processato per via della sua propensione a uccidere i testimoni. Mentre cerca di proteggere Daryl, incastrare Big Fate e conciliare la tossicodipendenza con il ruolo di poliziotto, Terence dovrà anche prendersi cura della sua ragazza, la prostituta Frankie, che si trova in grave pericolo a causa di un cliente...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   6,41 / 10 (102 voti)6,41Grafico
Voto Recensore:   5,00 / 10  5,00
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans, 102 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

maitton  @  12/12/2012 10:19:22
   6½ / 10
e'sicuramente un buon film, ma si lascia dietro troppi misteri.
uno su tutti: come fa herzog a dire che il film non e'ispirato al lavoro di abel ferrara? ok le vicende del film si differiscono, ma il soggetto e'uguale.
almeno la manìa del gioco poteva evitarsela.
cage non e'all'altezza dei suoi precedenti lavori, il suo personaggio talvolta mi e'sembrato "falso", le sue sniffate prive di emozione, niente a che vedere con l'approccio di keitel dinanzi a crack e cobrett.

ho trovato qualche scena di troppo ed un finale troppo risolutivo, ma il film resta comunque, anche se di poco, sopra la media.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/12/2012 20.19.36
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  07/02/2011 15:20:53
   5 / 10
Nicolas Cage si non è male, ma il film, il film...il film non è un granchè...sceneggiatura poco originale con tanto di inserimento psicofilosofico di iguane giocattolo. Il film non decolla mai e stanca, poi Eva mendes era meglio che facesse la prostituta realmente che in finzione. Da vedere solo se non paghi.

3 risposte al commento
Ultima risposta 07/02/2011 15.45.28
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/10/2010 18:46:16
   4½ / 10
Impossibile non fare un paragone con "il cattivo tenente" di Ferrara malgrado il regista dica di non aver fatto un remake...
Di remake in effetti non si tratta ma allora perche prendere lo stesso titolo e lo stesso protagonista con gli stessi problemi?
Almeno il film di Ferrara riusciva ad essere molto pungente nelle immagini con un protagonista immenso come Keitel e soprattutto aveva un epilogo piu' intelligente!
Le inquietanti apparizioni mistiche vengono sostituite da rettili...mah!
Il finale poi è un pasticcio colossale...anche la regia di Herzog non lasia il segno!
Deludente

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/10/2010 17.02.48
Visualizza / Rispondi al commento
floyd80  @  24/03/2010 19:23:21
   1 / 10
Una pellicola indegna di tal nome. La regia è pavoneggiante ma inutile. La sceneggiatura è orribile, la fotografia un insulto e gli attori (?) sono inconsapevolmente vittime della pellicola. Nicolas Cage continua ad essere un pessimo attore e Herzog un autore sopravalutato (tranne x Funny games).

7 risposte al commento
Ultima risposta 27/03/2010 01.40.46
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento wega  @  26/02/2010 20:57:18
   6½ / 10
Non me ne voglia Gianluca, ma questo di Herzog è un film a parer mio appena riuscito; forse perché da lui ci si aspetta tutt'altra roba. Non è affatto il remake del Cattivo Tenente di Ferrara, sviscerato della componente simbolica (anche se quel serpentello lì all' inizio..) e soprattutto diverso è il percorso del suo protagonista. Non siamo più di fronte a un noir ma ad un poliziesco un po' thriller, che sarà anche narrato bene, ma la confezione è hollywoodiana e non poco.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/02/2010 00.22.04
Visualizza / Rispondi al commento
JOKER1926  @  22/12/2009 21:45:40
   7½ / 10
"Il cattivo tenente" è davvero un gradevolissimo ed allettante film di Werner Herzog che vede come indiscusso protagonista Nicolas Cage nei panni di un folle sbirro drogato che fra sniffate e sesso si troverà a calcare bizzarri e incredibili scenari in una New Orleans colma di delinquenza e di polvere bianca…

Hergoz risulta essere ineccepibile e riesce quindi a calare alla perfezione Cage in Terence McDonagh e questa mossa in pratica è ovviamente quella più importante dell'intera pellicola, infatti tutto l'intreccio narrativo, le vicende circa gli omicidi, gli arresti, gli interrogatori fungono solo e prodigiosamente da contorno, insomma al centro impernia le basi in modo irrevocabile la figura del tenente sicuramente una delle icone migliori del Cinema del genere, in pratica Terence McDonagh è un degno personaggio di film "pulp", personaggio "Tarantiniano"!
"Il cattivo tenente" attraverso (come detto) agli attori e ad una fotografia decente riesce ad incantare, il tutto grazie anche alla scenografia (bellissimo lo scenario finale) e alla spassosa sceneggiatura che, ovviamente giocosa e approssimativa nell'epilogo finale, riesce a mantenere altissimo il ritmo e dunque, in film di azione, tale ingrediente è quasi fondamentale.
Tutto sommato il film avvince, certo è inutile prenderlo sul serio ma l'obbiettivo della regia è proprio quello di dilettare lo spettatore, alcune sequenze (come quella della vecchia privata del tubo respiratorio e quella della sparatoria costellata dalle visioni chimeriche del tenente) sono da manuale e indirizzano il film verso l'alto, la mancanza di musiche significative e roboanti non permettono a tale prodotto di elevarsi all'infinito e dunque lo ancorano in una via di "mezzo"…
Visione consigliata agli amanti (del vecchio) Tarantino, a tratti sembra di ritrovarsi in "Pulp Fiction", in altri la mente cavalca gli scenari "Lynchani" per approdare alla corte di un sempre frizzante e spavaldo Nicolas Cage icona unica…

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/12/2009 21.50.06
Visualizza / Rispondi al commento
outsider  @  20/12/2009 16:28:22
   8½ / 10
Decisamente bello e ben recitato. Ovviamente improbabile per l'eccessiva libertà d'azione che sfoggia Cage nel suo ruolo di strafatto poliziotto in perenne stato psicotico.
La scena in cui ferma i due giovano fuori dalla discoteca non è da considerarsi plausibile. Ovviamente queste mie sono osservazioni che cadono di fronte ad una complessivamente molto valida opera, in cui l'atmospera onirica permea lo spettatore ed in cui, alla fine, tutti i tasselli vanno a posto.
Questo fatto regala a noi una speranza di lieto fine in cui il personaggio, tutto sommato ordinari, si rivela un quasi buono. Nella sua pazzia, d'altra parte, il protagonista evidenzia i tratti di questa bontà soppressa dalla droga dall'inizio, quando supera un freddo me splendido interprete Val Kimer nell'espressione dei doveri dell'uomo in divisa " salvare- servire -proteggere" il prossimo, cosa che rende possibile la stupenda e profonda scena finale con uno sfondo dai colori fantastici ( l'acquario) ed una musica molto molto coinvolgente, peraltro ben registrata.
LA scenografia merita un buon voto, la coreografia parimenti, e sempre di alto livello la registrazione e masterizzazione per la divisione dei suoni e gli effetti speciali.
Insomma, un'opera ben fatta, tra l'altro valorizzata da alcune scene davvero stilisticamente da maestro fuoriclasse ( le iguane e il mafioso la cui anima Cage vede danzare) da un Herzog che ci sorprende quasi, da autore di film d'essai.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/12/2009 21.24.28
Visualizza / Rispondi al commento
uzzyubis  @  22/11/2009 01:48:49
   4 / 10
Dov'è Herzog?Dov'è il vero cattivo tenente di Ferrara?l'interoretazione di Harvey Kaitel in confronto a Cage?Non c'è paragone..
Da l'impressione che il Herzog non riuscendo più a racimolare finanziamenti per girare sia sceso a compromessi con questo remake.A mio parere ci perdono tutti il film in primis poi il regista.
L'acidità dell'originale i colori cupi claustrofobici la violenza..tutto andato perduto. ma perche' queste scelte?la risposta è la solita...incassi.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2009 16.56.12
Visualizza / Rispondi al commento
The Cinema  @  13/10/2009 18:09:14
   5½ / 10
Regia 6
In mezzo a generale piattume qualche buona invenzione degna di Herzog.
Ma ragazzi,dove sono i voli di Aguirre o l'eleganza sognante di Kaspar Hauser?

Musica 6
Lavoro discreto.

Sceneggiatura 6
Decente

Recitazione 5
Considero Nicholas Cage un attore pessimo e irritante,buono solo per blockbuster facili e tamarrate varie. Il fatto che qui sia al suo meglio non
significa che fare il finto pazzerellone con smorfie e sfuriate per tutto il film
voglia dire grande interpretazione,considerato poi la relativa semplicità
(psicologica e non) di questo ruolo,ben lontano dal tormento interiore e dallo
scavo psicologico del Tenente di Ferrara,interpretato manco a dirlo da
Harvey Keitel,che è uno dei grandi degli ultimi 50anni.
Confrontare questi due attori è impietoso quanto inutile

commento
Chiarito che c'entra ben poco col film di Ferrara,che pure vale molto di più,è un fulgido esempio di come uno dei migliori e più intimamente originali registi
del panorama indipendente europeo si sia fatto progressivamente contaminare e corrompere delle produzioni americane. Film scialbo,innocuo e privo di quelle tematiche e spunti di riflessione che hanno permesso a molti (tra cui il sottoscritto) di amare il cineasta tedesco. Aguirre,Stroszek,Woyzeck,Kaspar Hauser(solo per citare i più noti) anche se
non fossero i capolavori che sono apparirebbero comunque immensamente più importanti di questo filmetto di cui non si sentiva il bisogno.
E' pur vero che i film vanno giudicati come sono senza farsi influenzare dal passato o dai contesti in cui si muove o si è mosso il suo regista,ma una media
così poco severa e i contenuti dei commenti indicano che i fans incazzati del vero Herzog duro e puro sono davvero pochi. E fa dispiacere. Dopo Rescue Dawn e questo spero che il prossimo passo di Herzog verso il conformismo americano non sia un sequel di Arma Letale.

opinione puramente personale

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/01/2010 01.58.28
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  01/10/2009 20:46:22
   5 / 10
Come da recensione.

4 risposte al commento
Ultima risposta 02/10/2009 15.29.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  29/09/2009 14:00:39
   7 / 10
Strano film, molto particolare, Herzog dirige con alcuni tocchi atipici per il cinema americano, la sceneggiatura non prevede sequenze d'azione come nei classici polizieschi, molto verboso, qua e là scorretto ma sempre nei limiti (tranne la scena capolavoro in cui lui minaccia le due vecchiette), purtroppo alla fine ricade nel genere e finisce in modo alquanto improbabile. Nn è un remake e non c'entra nulla con Ferrara, infatti Herzog voleva un altro titolo, e questa è una cosa che ho apprezzato moltissimo, ma da Herzog mi aspettavo più lirismo, più scene fantastiche come quella del cucchiaio d'argento e del pesciolino nella casa della scena del crimine, insomma un pò più di malinconia, di decadimento, di pessimismo e di consapevolezza di vivere in un mondo disastrato, io avrei sfruttato molto di più la città simbolo, le strade, l'atmosfera da fine di ogni sogno. Una volta che sei lì, sfruttala sta città no? Poteva essere decisamente meglio. Nicolas Cage mai così bravo, veramente eccezionale nel caratterizzare la figura del tenente drogato, depresso, arrogante e cattivo ma alla fine nel giusto per sè stesso. Tocchi da Herzog anni '70 quando inquadra (lui stesso dietro la macchina da presa) i rettili da vicino, in alcune sequenza alquanto allucinate e del tutto originali per rappresentare una mente sconquassata, perfettamente in linea con i trip del protagonista. Anima ballerina compresa.

14 risposte al commento
Ultima risposta 02/10/2009 01.43.58
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento logical  @  22/09/2009 01:08:36
   4 / 10
Nicolas Cage è in ogni singola inquadratura. La sua accecante somiglianza con Mino Reitano e la sua dentatura asinina non riescono a distrarre dal vuoto pneumatico di una sceneggiatura assolutamente imbarazzante.
Herzog ha certamente bisogno di soldi.
Ciclicamente genera titoli-spazzatura come Invincible o Rescue Dawn per evidenti problemi di sopravvivenza. Non si può spiegare in altro modo una scelta calcolata e sgradevole come quella di questo falso remake farcito di insulti personali mandati a dire ad Abel Ferrara.
Non solo un'evidente caduta di stile ma anche qualche segno di demenza senile. Film preoccupante, intossicante, buonista; ci si trova ad aspettare con gioia l'arrivo di un coccodrillo o di un'iguana, finalmente muti e verdi e occhiuti e appuntiti, per dimenticare la sciattaggine di una trama da telefilm del pomeriggio.
Unico, UNICO episodio possibile: l'anima danzante che tarda a morire, evidente autobiografismo di un momento veramente avvilente della storia del suo grande cinema.
Dite a tutti che è un bel film, così Herzog ne potrà fare altri tre, minimo, per farsi perdonare.

10 risposte al commento
Ultima risposta 22/09/2009 10.35.57
Visualizza / Rispondi al commento
StranzCronenber  @  21/09/2009 13:24:46
   8½ / 10
Film magnifico. La prima opera di Herzog che ho potuto godermi al cinema, e non mi ha assolutamente deluso.
Una cosa è certa: se Nicolas Cage viene fustigato a dovere da un grande regista, riesce ad essere a sua volta un grande attore.
QUesto film non c'entra proprio un tubo con il primo tenente di Ferrara. Quì ci troviamo di fronte ad un personaggio sì negativo, ma non del tutto avezzo al male.
Tuttavia, ciò che sembra dettato dal bene, in realtà si rivela sempre e comunque come uno strumento per raggiungere fini personali.
E come di incanto, tutto volge al meglio per il corrotto e corruttore.
Vizi e virtù non solo e non tanto di un tossico con la pistola d'ordinanza a sua disposizione, ma delle intere istituzioni americane.
Bello, divertente, a tratti esilarante, feroce nella sua capacità di criticare dall'interno la società americana.
Werner Herzog ha ancora tanto da dire.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/09/2009 13.27.03
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/09/2009 20:29:27
   6½ / 10
Del film di Ferrara Herzog conserva solo la metropoli, diversa (qui siamo nella New Orleans post Katrina) ma simile nei connotati simbolici: luoghi di perdizione dove i due tenenti consumano il loro percorso autodistruttivo. Ma il paragone con il capolavoro di Ferrara non regge, la discesa agli inferi di Harvey Keitel regalava tutt'altro spettacolo, con lo spessore drammatico del primo azzerato in favore di un registro più ironico e grottesco....e questo secondo me non è un pregio, visto che alla fin fine parliamo di un semplice crime-movie, derivativo e troppo "pulito", anche quando cerca di imitare e attualizzare al contesto una delle scene più scomode e incisive dell'originale di Ferrara: Cage non è Kaitel e la telecamera di Herzog non penetra mai abbastanza, non va mai oltre, mantenendosi sempre a distanza di sicurezza. C'è da dire che l'intenzione del regista tedesco non era quella di fare un remake (ha dichiarato più volte di non aver visto l'originale), ma giudicare senza tener conto dell'opera ferrariana mi risulta davvero troppo difficile. Un Herzog con il freno a mano tirato, per un prodotto che intrattiene bene nella prima parte e cala sensibilmente nella seconda...bravo Cage, che da buon volpone fa un semplice ma valido copia e incolla da uno dei suoi personaggi più riusciti.

6 risposte al commento
Ultima risposta 21/09/2009 08.58.41
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI paul  @  19/09/2009 09:43:40
   6½ / 10
Lontano anni luce dall'originale di Ferrara, ma non certo per colpa del grande Herzog.

L'impressione (e non scoprirei certo l'acqua calda) è che non si possano più fare ad Hollywood (e non solo) film "sporchi" come quelli di una volta, quali appunto l'originale "Cattivo Tenente": e questo è uno dei vari esempi.

La mano del grande regista tedesco si distingue solo a tratti, Nicolas Cage è bravo nell'andare oltre le righe ma non riesce in una parte che per Keitel sembrava una seconda pelle, mentre la Mendes è decisamente sprecata.

3 risposte al commento
Ultima risposta 20/09/2009 12.42.44
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  16/09/2009 17:09:41
   7½ / 10
Allo stesso tempo herzoghiano e non herzoghiano, hollywoodiano e antihollywoodiano. E, in quest’ultimo senso, forse un grandissimo sberleffo alla “fabbrica di sogni” americana, che si sostanzierebbe in un finale dalla notevole carica dileggiatoria.
Il film inizia proprio con una valenza tematica tanto cara al cinema del regista tedesco: la narrazione prende le mosse dall’interno di un carcere dismesso ed evacuato in seguito all’effetto cataclismico dell’uragano Katrina, ove s’assiste allo sfacelo generato dalla forza incontenibile della Natura. Un serpente si muove libero tra le acque che stanno lentamente salendo nell’edificio, mettendo a repentaglio la vita dell’unico individuo rimasto: un carcerato che rischia di morire annegato. E’ questa la metafora che ricorrerà più volte nel prosieguo della storia: l’uomo che, alla stregua di pesci chiusi in ampolle o grandi acquari, si ritrova sempre e comunque ad agire coattivamente e nei limiti ristretti che la Natura o la società determinano. Nel tenente impersonato da Nicholas Cage, infatti, non v’è traccia (almeno visibilmente) del dilacerante dissidio interiore del referente di Ferrara: la sua non è una “via crucis” che condurrà alla redenzione nel perdono, esista o meno Dio, perché in lui non c’è tensione alla liberazione spirituale ma solo assoggettamento –consapevole o no- alle proprie umane debolezze. Egli è già in sé redento, perché ciò che di eticamente deplorevole ha la sua condotta è il risultato di inclinazioni innate inestirpabili, per di più aggravate dal contesto della società “civile”. Ciò che riabilita ai nostri occhi la figura Terence McDonagh, nonostante la cloaca di vizi in cui questi sguazza, è la sua determinazione nel perseguire, seppure con modalità poco pulite, il suo scopo, giungendo fino alla fine a risultati positivi. La sua rettitudine è inficiata soltanto marginalmente dai suoi innumerevoli peccati se, alla resa dei conti, ne ha guadagnato la famiglia, la compagna e, addirittura, la collettività. Non sembra esserci tormento e travaglio nel personaggio di Herzog –diversamente da quanto avviene manifestamente nel tenente interpretato da Keitel, ma un lasciarsi andare e “agire” dalle forze e dagli impulsi che lo/ci governano, contro le quali l’unica difesa concessa risiederebbe nell’ironia. E infatti di umorismo, un umorismo nero tagliente, il film è traboccante, grazie anche ad una vena visionaria e surrealista spiccatissima (strepitosa la sequenza del balletto), che fa addirittura dubitare dell’epilogo d’impronta favolistica. L’”happy ending” (a partire dal punto di svolta nella scena nell’ufficio, dove all’improvviso comincia a sfilare una serie di personaggi latori di buone novelle) è veramente intenzionale o è il frutto di ulteriori esperienze drogastiche del protagonista, la cui reale fine sarebbe quella di essere arrestato e portato in carcere nella stessa cella del prigioniero salvato nell’”incipit”? (cfr. l’ultima immagine con loro due seduti l’uno accanto all’altro, con le spalle appoggiate al vetro di un enorme –e metaforico- acquario). Beh, se così fosse, allora abbiamo assistito ad una burla gargantuesca.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2009 15.03.26
Visualizza / Rispondi al commento
bulldog  @  13/09/2009 00:56:50
   8½ / 10
Ora finalmente posso dire se trattasi o no di remake.
Ebbene no,anche se dire di non sapere neppure dell'esistenza del film di Ferrara sa tanto di bugia.
Herzog ha preso come spunto la pellicola di Abel e l'ha stravolta facendone completamente un altro film.
Dunque fuori le tematiche 'religiose' e dentro la storia di base con il tenente che si droga e scommette.
Werner Herzog dimostra di saper lavorare bene anche ad Hollywood portando dentro una New Orleans sporca e dal fascino oscuro le sue tematiche che lo hanno caratterizzato negli anni.

Per la prima volta ho apprezzato Nicolas Cage come attore,davvero perfetto nella sua parte,notare la postura.
Un finale splendido e beffardo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/09/2009 15.58.49
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE maremare  @  12/09/2009 19:01:46
   7½ / 10
BAD LIEUTENANT appare un film ibrido.
La morale sottesa è risibile ma la realizzazione autorale.
Confezionato in maniera impeccabile e con autori da cassetta, ha nella prima parte una compattezza maggiore, poi sfocia in vari sottogeneri e l'ironia, sparsa con sapienza inizialmente, erompe stordendo l'equilibrio del film.
Stilizzato e volutamente eccessivo, trova in Cage il protagonista ideale.
Non illudetevi, Nicolas è in parte solo perchè deve recitare per tutto il film la parte dello strafatto.
Il vero protagonista del film resta Herzog che, come un aborigeno costretto nella cattività holliwoodiana, ogni tanto alza il gomito e bestemmia.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/09/2009 10.31.25
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/09/2009 19:45:06
   8 / 10
Herzog non ha mai lesinato strali vetriolici contro gli Usa (v. la ballata di S.) ma la sua visione non è anti-americana, forse c'è il rammarico di vedere una democrazia privilegiare talvolta gli aspetti peggiori della sua cultura.
Ma una dissacrazione tanto definitiva di un puro outsider come Ferrara non era sinceramente prevista.
Il film è splendido nel morbido contrasto tra le tinte noir (lo spettro di Chandler si respira ovunque, un pò alla maniera dell'Altman di long goodbye) e l'ironia beffarda del "suo" tenente: Cage non è meno amaro (formidabile in questo senso l'epilogo finale) ma quasi passivo davanti alla controversa riabilitazione di sè. Certo ben diverso dal nichilismo esasperato di H. Keytel.
Ma è soprattutto la New Orleans post-uragano a suscitare maggior interesse, travisata (giustamente) dai suoi consueti clichè (niente riti voodoo e jazz band da marciapiede, a parte la presenza nella colonna sonora dei neville brothers), una landa desolante che deve fare i conti con le proprie intemperie e dallo scatenarsi della natura nei suoi più devastanti elementi.
New Orleans come la foresta amazzonica? E' probabile che non esista alcun posto al mondo dove l'uomo possa sentirsi al sicuro.
Attraverso la metafora (ma è davvero tale?) dell'Iguana che cambia pelle o rimane immutabile al tempo, il film diventa una nuova parabola sull'ambiguità umana e morale, forse un pò troppo stilizzato, dove il bene e il male finiscono per assemblarsi in un "corpo unico" che è quello che ci rappresenta un pò tutti.
E' questa la sua forza. Il limite è quello di aver visto probabilmente un altro film rispetto all'originale

3 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2009 08.52.37
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  07/09/2009 13:10:46
   8½ / 10
Ma sì dai, fidiamoci di Herzog e crediamogli quando dice di non aver mai visto l'originale... ma lo sceneggiatore?

Due film completamente diversi ma con qualche punto di contatto, dove il secondo spesso sembra quasi scardinare alcuni punti fondamentali del primo. Il tenente di New Orleans (la nuova ambientazione herzoghiana) ha gli stessi vizi del tenente della grande mela: dal sesso visto come un abuso alla cocaina vista come una cura, passando per quelle scommesse che saranno letali a Keitel ma non a Cage.

Terence diventa tenente dopo aver salvato un ragazzo durante l'uragano Katrina, purtroppo però per lui ci saranno conseguenze irrimediabili e sarà costretto a diventare schiavo di antidolorifici, passando poi per la mariujana, la coca e il crack.

Il nuovo film di Herzog (ma non il nuovissimo visto che a Venezia è stato anche presentato “My son, my son, what have ye done?” - in collaborazione con Lynch) è un noir contemporaneo fotografato splendidamente nella sua solare cupezza.
Herzog abbandona per un attimo il suo cinema (ma solo all'apparenza) e crea un personaggio infimo ma simpatico, molto realistico seppur grottesco, molto umano. Un personaggio che cerca di andare oltre ogni limite, uno squalo dentro un acquario, un predatore della vita e delle sue tentazioni; un po' come Aguirre e Fitzcarraldo egli non è altro un uomo che sfida la natura che lo circonda. I personaggi di contorno avranno tutti il loro riscatto, proprio come se il tenente fosse al centro di un uragano senza però venirne sfiorato: un personaggio “flat” all'interno di universo “round”.
Qui è assente la componente religiosa, il limite che contraddistingueva il tenente di Ferrara, e ciò non fa altro che rendere il personaggio di Cage ancora più cattivo nelle sue azioni (attenzione però, si parla di azioni in sè, non dell'impronta che è stata data al film).
Non mancano anche le risate, un humor nero cattivissimo dall'inizio alla fine, esilarante in certe scene (su tutte quella dove Cage toglie il respiratore ad una vecchietta per storcerle delle informazioni – da crampi allo stomaco), sempre efficace in altre. In più è presente anche la componente sentimentale, con la “storia d'amore” fra il tenente drogato e la prostituta (vi ricorda mica qualcosa?) interpretata da una bellissima e sensualissima Eva Mendes, sempre vestita ma sexy da morire. I due insieme hanno un feeling quasi morboso, che raggiunge il suo apice nella scena del cucchiaino.

Bellissimo film di Herzog dunque, molto americanizzato ma non per questo inferiore ad altre sue pellicole. E' bello vedere come Werner ci parli degli eroi di oggigiorno, eroi solo di facciata con alle spalle peccati che farebbero impallidire chiunque.
Il regista tedesco inoltre ci delizia con immagini di animali esotici come coccodrilli e iguana, vittime dei deliri del protagonista sotto effetto di stupefacenti.

Due parole su Nicolas Cage: spesso vittima di facili battutine (vedi parrucchino o botox) si riscatta completamente chiudendo il becco ai suoi detrattori, quelli che non vedono oltre ai suoi blockbuster, evitando di valutare una carriera fatta di tantissime interpretazioni, l'una diversa dall'altra, diretto (e richiesto) dai più grandi registi contemporanei (dai Coen a Lynch, da Scorsese a Scott). Crea un personaggio magnifico, perfetto nei suoi movimenti alla Riccardo III (come lui stesso ha dichiarato ispirarsi per l'occasione) e nelle sue fenomenali facce buffe ed espressioni deliranti. Sembra quasi lo schizzato yuppi vampirizzato di New York, quello che interpretò a fine anni '80, quando era ancora giovane e bello (si fa per dire). Una seconda giovinezza, una buonissima prova.

E alla fine il nostro cattivo tenente Cage si ritroverà fra i pesci, gli unici sopravissuti al diluvio universale, e racchiuderà tutti i suoi sogni in una risata appena accennata che sa tanto di amaro in bocca.

6 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2009 19.58.18
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/09/2009 00:47:08
   7½ / 10
E' doveroso fare una premessa: questo pseudo remake non ha nulla a che vedere con il film di Ferrara, sebbene siano riprese molte situazioni: sono film talmente diversi che il paragone risulta un azzardo per chiunque.
Nella pellicola di Herzog ambientata in una New Orleans tetra segnata dal post-Katrina, si muove il suo protagonista, un Nicholas Cage molto convincente nel ruolo e lontano dalle mediocri interpretazioni (in film mediocri) recenti. La differenza che si nota dal film di Ferrara è la completa assenza di Dio, non c'è un percorso di redenzione per il tenente McDonagh, perchè non vi è la ricerca di un Dio perduto: Dio in questa pellicola non esiste.
Ciò che stupisce, ed anche i conoscitori di Herzog ne prenderanno atto, è l'insolita vena ironica e verso il finale persino dissacratoria, di un regista che mai aveva mostrato un tono simile in una sua pellicola, dove la casualità è l'unico denominatore comune degli eventi.
Non è a mio parere il miglior film di Herzog, però è fuori da ogni dubbio che è una delle sue pellicole più atipiche per i motivi sopra elencati e che proprio per questo merita di essere visto in questa sua escursione in una pellicola di genere.

7 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2009 16.50.22
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

ancora un'estateanother end
 NEW
augure - ritorno alle originiautobiography - il ragazzo e il generale
 NEW
back to black
 NEW
brigitte bardot forever
 NEW
cattiverie a domicilio
 NEW
challengers
 NEW
civil warcoincidenze d'amore
 NEW
confidenzadamseldicono di tedrive-away dollsdune - parte duee la festa continua!ennio doris - c'e' anche domanieravamo bambinifino alla fine della musicaflaminiaforce of nature - oltre l'ingannoghostbusters - minaccia glacialegli agnelli possono pascolare in pacegodzilla e kong - il nuovo imperoi delinquentii misteri del bar etoile
 NEW
il caso josette
 NEW
il cassetto segretoil diavolo e' dragan cyganil mio amico robotil teorema di margheritaimaginaryinshallah a boykina e yuk alla scoperta del mondokung fu panda 4
 NEW
la moglie del presidentela seconda vitala terra promessala zona d'interessel'estate di cleolos colonosmay decembermemory (2023)monkey manneve (2024)
 NEW
non volere volareomen - l'origine del presagio
 HOT R
povere creature!priscillarace for glory - audi vs lancia
 NEW
rebel moon - parte 2: la sfregiatricered (2022)ricky stanicky - l'amico immaginarioroad house (2024)se solo fossi un orsoshirley: in corsa per la casa biancasolo per mesopravvissuti (2022)
 NEW
spy x family code: whitesull'adamant - dove l'impossibile diventa possibiletatami - una donna in lotta per la liberta'the animal kingdomtito e vinni - a tutto ritmototem - il mio soleun altro ferragostoun mondo a parte (2024)
 NEW
vita da gattovite vendute (2024)zafira, l'ultima reginazamora

1049794 commenti su 50680 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESCHAINED FOR LIFEDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDFABBRICANTE DI LACRIMETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE GLENARMA TAPES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net