il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans regia di Werner Herzog USA 2009
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il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans (2009)

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locandina del film IL CATTIVO TENENTE - ULTIMA CHIAMATA NEW ORLEANS

Titolo Originale: BAD LIEUTENANT: PORT OF CALL NEW ORLEANS

RegiaWerner Herzog

InterpretiNicolas Cage, Val Kilmer, Eva Mendes, Jennifer Coolidge, Fairuza Balk, Brad Dourif, Shawn Hatosy, Denzel Whitaker, Xzibit, Shea Whigham, Brandi Coleman, Katie Chonacas, Tom Bower, Vondie Curtis-Hall, Irma P. Hall, Lance E. Nichols, Kyle Russell Clements

Durata: h 2.01
NazionalitàUSA 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2009

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Trama del film Il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans

Terence McDonagh, tenente della Squadra Omicidi del Dipartimento di Polizia di New Orleans, dopo essersi rimesso da una difficile operazione per un grave infortunio alla schiena ha sviluppato una grave dipendenza ad antidolorifici e cocaina. Chiamato ad indagare sul massacro di una famiglia di immigrati africani, Terence trova un testimone oculare, il giovane Daryl, che però deve proteggere dal probabile responsabile degli omicidi, lo spacciatore Big Fate, mai processato per via della sua propensione a uccidere i testimoni. Mentre cerca di proteggere Daryl, incastrare Big Fate e conciliare la tossicodipendenza con il ruolo di poliziotto, Terence dovrà anche prendersi cura della sua ragazza, la prostituta Frankie, che si trova in grave pericolo a causa di un cliente...

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Voto Visitatori:   6,41 / 10 (102 voti)6,41Grafico
Voto Recensore:   5,00 / 10  5,00
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Voti e commenti su Il cattivo tenente - ultima chiamata new orleans, 102 opinioni inserite

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Chri&Deb  @  05/10/2009 09:52:36
   6½ / 10
Strepitosa interpretazione di Nicolas, ma il film in se non vale tanto...Carino!

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  01/10/2009 20:46:22
   5 / 10
Come da recensione.

4 risposte al commento
Ultima risposta 02/10/2009 15.29.30
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  29/09/2009 14:00:39
   7 / 10
Strano film, molto particolare, Herzog dirige con alcuni tocchi atipici per il cinema americano, la sceneggiatura non prevede sequenze d'azione come nei classici polizieschi, molto verboso, qua e là scorretto ma sempre nei limiti (tranne la scena capolavoro in cui lui minaccia le due vecchiette), purtroppo alla fine ricade nel genere e finisce in modo alquanto improbabile. Nn è un remake e non c'entra nulla con Ferrara, infatti Herzog voleva un altro titolo, e questa è una cosa che ho apprezzato moltissimo, ma da Herzog mi aspettavo più lirismo, più scene fantastiche come quella del cucchiaio d'argento e del pesciolino nella casa della scena del crimine, insomma un pò più di malinconia, di decadimento, di pessimismo e di consapevolezza di vivere in un mondo disastrato, io avrei sfruttato molto di più la città simbolo, le strade, l'atmosfera da fine di ogni sogno. Una volta che sei lì, sfruttala sta città no? Poteva essere decisamente meglio. Nicolas Cage mai così bravo, veramente eccezionale nel caratterizzare la figura del tenente drogato, depresso, arrogante e cattivo ma alla fine nel giusto per sè stesso. Tocchi da Herzog anni '70 quando inquadra (lui stesso dietro la macchina da presa) i rettili da vicino, in alcune sequenza alquanto allucinate e del tutto originali per rappresentare una mente sconquassata, perfettamente in linea con i trip del protagonista. Anima ballerina compresa.

14 risposte al commento
Ultima risposta 02/10/2009 01.43.58
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@Chiara@  @  27/09/2009 15:41:05
   7½ / 10
Una realtà cruda e problematica fa da sfondo alla storia, incentrata sulla vita del tenente Mc Donagh. Una New Orleans vera: case diroccate, immigrati in clandestinità, droga, bande armate....Terence incarna un po' tutti i mali del mondo in cui vive. Lui, che quei mali dovrebbe combattere, è completamente risucchiato da un vortice senza uscita, dove la tossicodipendenza e la smania di trasgressione cancellano qualsiasi pudore, il senso di responsabilità, i valori e piano piano anche gli affetti. Personaggio costruito con accuratezza, ottima interpretazione di Nicolas Cage che veste perfettamente il ruolo, molto diverso da quelli che interpreta solitamente! Il film scatena continuamente la risata, per l'assurdità totale di certe situazioni e per le immagini allucinate, quindi è divertente ma al contempo spinge a riflettere e lascia la sensazione che si è riso per non piangere!! Bello..da vedere!

minadeo10  @  27/09/2009 13:24:15
   8 / 10
Nicolas Cage è un fenomeno

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  23/09/2009 10:24:00
   6½ / 10
Il Cattivo Tenente racconta una storia abbastanza semplice e tradizionale dove troviamo poliziotti drogati, corruzione, gang e scommesse; dove bene e male si confondono.
La storia è abbastanza intrigante con l'ambiguo tenente che vive situazioni drammatiche, assurde ed alcune surreali.
Un punto a favore è sicuramente questa New Orleans dopo alluvione, misteriosa e decadente.

Invia una mail all'autore del commento logical  @  22/09/2009 01:08:36
   4 / 10
Nicolas Cage è in ogni singola inquadratura. La sua accecante somiglianza con Mino Reitano e la sua dentatura asinina non riescono a distrarre dal vuoto pneumatico di una sceneggiatura assolutamente imbarazzante.
Herzog ha certamente bisogno di soldi.
Ciclicamente genera titoli-spazzatura come Invincible o Rescue Dawn per evidenti problemi di sopravvivenza. Non si può spiegare in altro modo una scelta calcolata e sgradevole come quella di questo falso remake farcito di insulti personali mandati a dire ad Abel Ferrara.
Non solo un'evidente caduta di stile ma anche qualche segno di demenza senile. Film preoccupante, intossicante, buonista; ci si trova ad aspettare con gioia l'arrivo di un coccodrillo o di un'iguana, finalmente muti e verdi e occhiuti e appuntiti, per dimenticare la sciattaggine di una trama da telefilm del pomeriggio.
Unico, UNICO episodio possibile: l'anima danzante che tarda a morire, evidente autobiografismo di un momento veramente avvilente della storia del suo grande cinema.
Dite a tutti che è un bel film, così Herzog ne potrà fare altri tre, minimo, per farsi perdonare.

10 risposte al commento
Ultima risposta 22/09/2009 10.35.57
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StranzCronenber  @  21/09/2009 13:24:46
   8½ / 10
Film magnifico. La prima opera di Herzog che ho potuto godermi al cinema, e non mi ha assolutamente deluso.
Una cosa è certa: se Nicolas Cage viene fustigato a dovere da un grande regista, riesce ad essere a sua volta un grande attore.
QUesto film non c'entra proprio un tubo con il primo tenente di Ferrara. Quì ci troviamo di fronte ad un personaggio sì negativo, ma non del tutto avezzo al male.
Tuttavia, ciò che sembra dettato dal bene, in realtà si rivela sempre e comunque come uno strumento per raggiungere fini personali.
E come di incanto, tutto volge al meglio per il corrotto e corruttore.
Vizi e virtù non solo e non tanto di un tossico con la pistola d'ordinanza a sua disposizione, ma delle intere istituzioni americane.
Bello, divertente, a tratti esilarante, feroce nella sua capacità di criticare dall'interno la società americana.
Werner Herzog ha ancora tanto da dire.


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Ultima risposta 21/09/2009 13.27.03
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Simmetria84  @  21/09/2009 00:07:58
   5½ / 10
sopravvalutato, alcune trovate son molto piacevoli, sia nella trama che nella regia, ma il resto stufa parecchio, è banalotto, non approfondisce un granchè gli altri personaggi ma si limita alla sua figura che è un pò forzata su alcuni aspetti.. cage non recitava è così sempre.. herzog calante

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/09/2009 20:29:27
   6½ / 10
Del film di Ferrara Herzog conserva solo la metropoli, diversa (qui siamo nella New Orleans post Katrina) ma simile nei connotati simbolici: luoghi di perdizione dove i due tenenti consumano il loro percorso autodistruttivo. Ma il paragone con il capolavoro di Ferrara non regge, la discesa agli inferi di Harvey Keitel regalava tutt'altro spettacolo, con lo spessore drammatico del primo azzerato in favore di un registro più ironico e grottesco....e questo secondo me non è un pregio, visto che alla fin fine parliamo di un semplice crime-movie, derivativo e troppo "pulito", anche quando cerca di imitare e attualizzare al contesto una delle scene più scomode e incisive dell'originale di Ferrara: Cage non è Kaitel e la telecamera di Herzog non penetra mai abbastanza, non va mai oltre, mantenendosi sempre a distanza di sicurezza. C'è da dire che l'intenzione del regista tedesco non era quella di fare un remake (ha dichiarato più volte di non aver visto l'originale), ma giudicare senza tener conto dell'opera ferrariana mi risulta davvero troppo difficile. Un Herzog con il freno a mano tirato, per un prodotto che intrattiene bene nella prima parte e cala sensibilmente nella seconda...bravo Cage, che da buon volpone fa un semplice ma valido copia e incolla da uno dei suoi personaggi più riusciti.

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Ultima risposta 21/09/2009 08.58.41
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  19/09/2009 09:43:40
   6½ / 10
Lontano anni luce dall'originale di Ferrara, ma non certo per colpa del grande Herzog.

L'impressione (e non scoprirei certo l'acqua calda) è che non si possano più fare ad Hollywood (e non solo) film "sporchi" come quelli di una volta, quali appunto l'originale "Cattivo Tenente": e questo è uno dei vari esempi.

La mano del grande regista tedesco si distingue solo a tratti, Nicolas Cage è bravo nell'andare oltre le righe ma non riesce in una parte che per Keitel sembrava una seconda pelle, mentre la Mendes è decisamente sprecata.

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Ultima risposta 20/09/2009 12.42.44
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carriebess  @  17/09/2009 18:37:09
   8½ / 10
Ottimo l'Herzog 'americano'.
Film diverso dai soliti di Herzog a cui ci aveva abituato, ma comunque un gran film. Restano dettagli naturalistici e un'ottima fotografia.
Come sempre gradevoli i suoi finali-non finali.
Buona prova anche quella dell'attore Nicholas Cage, una delle sue più sentite interpretazioni.

forzalube  @  17/09/2009 02:41:45
   7 / 10
Il film in sé è decisamente buono, però ormai di poliziotti

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è piena la storia del cinema.
La visionarietà di Herzog, se non fosse per qualche inquadratura e le iguane, è praticamente assente; insomma un solido poliziesco coinvolgente, di buona fattura e con buoni interpreti però sa di "già visto" e non si nota la mano di Herzog.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  16/09/2009 17:09:41
   7½ / 10
Allo stesso tempo herzoghiano e non herzoghiano, hollywoodiano e antihollywoodiano. E, in quest’ultimo senso, forse un grandissimo sberleffo alla “fabbrica di sogni” americana, che si sostanzierebbe in un finale dalla notevole carica dileggiatoria.
Il film inizia proprio con una valenza tematica tanto cara al cinema del regista tedesco: la narrazione prende le mosse dall’interno di un carcere dismesso ed evacuato in seguito all’effetto cataclismico dell’uragano Katrina, ove s’assiste allo sfacelo generato dalla forza incontenibile della Natura. Un serpente si muove libero tra le acque che stanno lentamente salendo nell’edificio, mettendo a repentaglio la vita dell’unico individuo rimasto: un carcerato che rischia di morire annegato. E’ questa la metafora che ricorrerà più volte nel prosieguo della storia: l’uomo che, alla stregua di pesci chiusi in ampolle o grandi acquari, si ritrova sempre e comunque ad agire coattivamente e nei limiti ristretti che la Natura o la società determinano. Nel tenente impersonato da Nicholas Cage, infatti, non v’è traccia (almeno visibilmente) del dilacerante dissidio interiore del referente di Ferrara: la sua non è una “via crucis” che condurrà alla redenzione nel perdono, esista o meno Dio, perché in lui non c’è tensione alla liberazione spirituale ma solo assoggettamento –consapevole o no- alle proprie umane debolezze. Egli è già in sé redento, perché ciò che di eticamente deplorevole ha la sua condotta è il risultato di inclinazioni innate inestirpabili, per di più aggravate dal contesto della società “civile”. Ciò che riabilita ai nostri occhi la figura Terence McDonagh, nonostante la cloaca di vizi in cui questi sguazza, è la sua determinazione nel perseguire, seppure con modalità poco pulite, il suo scopo, giungendo fino alla fine a risultati positivi. La sua rettitudine è inficiata soltanto marginalmente dai suoi innumerevoli peccati se, alla resa dei conti, ne ha guadagnato la famiglia, la compagna e, addirittura, la collettività. Non sembra esserci tormento e travaglio nel personaggio di Herzog –diversamente da quanto avviene manifestamente nel tenente interpretato da Keitel, ma un lasciarsi andare e “agire” dalle forze e dagli impulsi che lo/ci governano, contro le quali l’unica difesa concessa risiederebbe nell’ironia. E infatti di umorismo, un umorismo nero tagliente, il film è traboccante, grazie anche ad una vena visionaria e surrealista spiccatissima (strepitosa la sequenza del balletto), che fa addirittura dubitare dell’epilogo d’impronta favolistica. L’”happy ending” (a partire dal punto di svolta nella scena nell’ufficio, dove all’improvviso comincia a sfilare una serie di personaggi latori di buone novelle) è veramente intenzionale o è il frutto di ulteriori esperienze drogastiche del protagonista, la cui reale fine sarebbe quella di essere arrestato e portato in carcere nella stessa cella del prigioniero salvato nell’”incipit”? (cfr. l’ultima immagine con loro due seduti l’uno accanto all’altro, con le spalle appoggiate al vetro di un enorme –e metaforico- acquario). Beh, se così fosse, allora abbiamo assistito ad una burla gargantuesca.

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Ultima risposta 05/10/2009 15.03.26
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nEuRoTiK  @  14/09/2009 15:42:38
   7½ / 10
Non sembra nemmeno un lavoro di Herzog, eppure il film m'ha catturato, il personaggio di Cage è ben caratterizzato e l'attore svolge in pieno il suo dovere, l'atmosfera di N.O. è cupa ma non stereotipata, in definitiva la pellicola è molto convincente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  14/09/2009 00:16:49
   6½ / 10
Nicolas Cage fa benissimo il suo lavoro [basta rivedersi Via da Las Vegas, Lord of War, The Weather Man, tutti film in cui ha lasciato un segno inconfondibile] e Werner Herzog dirige un film inusuale per la sua filmografia prendendosi fortemente a carico questo cinema che sbagliamo a chiamare “convenzionale” o “di genere” visto che non esiste il cinema di genere se è Cinema, rimescolando le ossessioni a propria misura, piegando le schiene all’attualità e animando inconfondibilmente il caos ostile della Natura umanimalesca con flessibili qui e là che producono fiamme isteriche a prova di riconoscimento

bulldog  @  13/09/2009 00:56:50
   8½ / 10
Ora finalmente posso dire se trattasi o no di remake.
Ebbene no,anche se dire di non sapere neppure dell'esistenza del film di Ferrara sa tanto di bugia.
Herzog ha preso come spunto la pellicola di Abel e l'ha stravolta facendone completamente un altro film.
Dunque fuori le tematiche 'religiose' e dentro la storia di base con il tenente che si droga e scommette.
Werner Herzog dimostra di saper lavorare bene anche ad Hollywood portando dentro una New Orleans sporca e dal fascino oscuro le sue tematiche che lo hanno caratterizzato negli anni.

Per la prima volta ho apprezzato Nicolas Cage come attore,davvero perfetto nella sua parte,notare la postura.
Un finale splendido e beffardo.

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Ultima risposta 13/09/2009 15.58.49
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Francesco83  @  13/09/2009 00:35:42
   7½ / 10
Plot originale in un film discretamente realizzato, con un ottimo Cage. Fotografia adatta ma ambienti ridotti. Val Kilmer fantoccio, Eva Mendes appena sufficiente.

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Gruppo REDAZIONE maremare  @  12/09/2009 19:01:46
   7½ / 10
BAD LIEUTENANT appare un film ibrido.
La morale sottesa è risibile ma la realizzazione autorale.
Confezionato in maniera impeccabile e con autori da cassetta, ha nella prima parte una compattezza maggiore, poi sfocia in vari sottogeneri e l'ironia, sparsa con sapienza inizialmente, erompe stordendo l'equilibrio del film.
Stilizzato e volutamente eccessivo, trova in Cage il protagonista ideale.
Non illudetevi, Nicolas è in parte solo perchè deve recitare per tutto il film la parte dello strafatto.
Il vero protagonista del film resta Herzog che, come un aborigeno costretto nella cattività holliwoodiana, ogni tanto alza il gomito e bestemmia.

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Ultima risposta 13/09/2009 10.31.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/09/2009 19:45:06
   8 / 10
Herzog non ha mai lesinato strali vetriolici contro gli Usa (v. la ballata di S.) ma la sua visione non è anti-americana, forse c'è il rammarico di vedere una democrazia privilegiare talvolta gli aspetti peggiori della sua cultura.
Ma una dissacrazione tanto definitiva di un puro outsider come Ferrara non era sinceramente prevista.
Il film è splendido nel morbido contrasto tra le tinte noir (lo spettro di Chandler si respira ovunque, un pò alla maniera dell'Altman di long goodbye) e l'ironia beffarda del "suo" tenente: Cage non è meno amaro (formidabile in questo senso l'epilogo finale) ma quasi passivo davanti alla controversa riabilitazione di sè. Certo ben diverso dal nichilismo esasperato di H. Keytel.
Ma è soprattutto la New Orleans post-uragano a suscitare maggior interesse, travisata (giustamente) dai suoi consueti clichè (niente riti voodoo e jazz band da marciapiede, a parte la presenza nella colonna sonora dei neville brothers), una landa desolante che deve fare i conti con le proprie intemperie e dallo scatenarsi della natura nei suoi più devastanti elementi.
New Orleans come la foresta amazzonica? E' probabile che non esista alcun posto al mondo dove l'uomo possa sentirsi al sicuro.
Attraverso la metafora (ma è davvero tale?) dell'Iguana che cambia pelle o rimane immutabile al tempo, il film diventa una nuova parabola sull'ambiguità umana e morale, forse un pò troppo stilizzato, dove il bene e il male finiscono per assemblarsi in un "corpo unico" che è quello che ci rappresenta un pò tutti.
E' questa la sua forza. Il limite è quello di aver visto probabilmente un altro film rispetto all'originale

3 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2009 08.52.37
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  07/09/2009 13:10:46
   8½ / 10
Ma sì dai, fidiamoci di Herzog e crediamogli quando dice di non aver mai visto l'originale... ma lo sceneggiatore?

Due film completamente diversi ma con qualche punto di contatto, dove il secondo spesso sembra quasi scardinare alcuni punti fondamentali del primo. Il tenente di New Orleans (la nuova ambientazione herzoghiana) ha gli stessi vizi del tenente della grande mela: dal sesso visto come un abuso alla cocaina vista come una cura, passando per quelle scommesse che saranno letali a Keitel ma non a Cage.

Terence diventa tenente dopo aver salvato un ragazzo durante l'uragano Katrina, purtroppo però per lui ci saranno conseguenze irrimediabili e sarà costretto a diventare schiavo di antidolorifici, passando poi per la mariujana, la coca e il crack.

Il nuovo film di Herzog (ma non il nuovissimo visto che a Venezia è stato anche presentato “My son, my son, what have ye done?” - in collaborazione con Lynch) è un noir contemporaneo fotografato splendidamente nella sua solare cupezza.
Herzog abbandona per un attimo il suo cinema (ma solo all'apparenza) e crea un personaggio infimo ma simpatico, molto realistico seppur grottesco, molto umano. Un personaggio che cerca di andare oltre ogni limite, uno squalo dentro un acquario, un predatore della vita e delle sue tentazioni; un po' come Aguirre e Fitzcarraldo egli non è altro un uomo che sfida la natura che lo circonda. I personaggi di contorno avranno tutti il loro riscatto, proprio come se il tenente fosse al centro di un uragano senza però venirne sfiorato: un personaggio “flat” all'interno di universo “round”.
Qui è assente la componente religiosa, il limite che contraddistingueva il tenente di Ferrara, e ciò non fa altro che rendere il personaggio di Cage ancora più cattivo nelle sue azioni (attenzione però, si parla di azioni in sè, non dell'impronta che è stata data al film).
Non mancano anche le risate, un humor nero cattivissimo dall'inizio alla fine, esilarante in certe scene (su tutte quella dove Cage toglie il respiratore ad una vecchietta per storcerle delle informazioni – da crampi allo stomaco), sempre efficace in altre. In più è presente anche la componente sentimentale, con la “storia d'amore” fra il tenente drogato e la prostituta (vi ricorda mica qualcosa?) interpretata da una bellissima e sensualissima Eva Mendes, sempre vestita ma sexy da morire. I due insieme hanno un feeling quasi morboso, che raggiunge il suo apice nella scena del cucchiaino.

Bellissimo film di Herzog dunque, molto americanizzato ma non per questo inferiore ad altre sue pellicole. E' bello vedere come Werner ci parli degli eroi di oggigiorno, eroi solo di facciata con alle spalle peccati che farebbero impallidire chiunque.
Il regista tedesco inoltre ci delizia con immagini di animali esotici come coccodrilli e iguana, vittime dei deliri del protagonista sotto effetto di stupefacenti.

Due parole su Nicolas Cage: spesso vittima di facili battutine (vedi parrucchino o botox) si riscatta completamente chiudendo il becco ai suoi detrattori, quelli che non vedono oltre ai suoi blockbuster, evitando di valutare una carriera fatta di tantissime interpretazioni, l'una diversa dall'altra, diretto (e richiesto) dai più grandi registi contemporanei (dai Coen a Lynch, da Scorsese a Scott). Crea un personaggio magnifico, perfetto nei suoi movimenti alla Riccardo III (come lui stesso ha dichiarato ispirarsi per l'occasione) e nelle sue fenomenali facce buffe ed espressioni deliranti. Sembra quasi lo schizzato yuppi vampirizzato di New York, quello che interpretò a fine anni '80, quando era ancora giovane e bello (si fa per dire). Una seconda giovinezza, una buonissima prova.

E alla fine il nostro cattivo tenente Cage si ritroverà fra i pesci, gli unici sopravissuti al diluvio universale, e racchiuderà tutti i suoi sogni in una risata appena accennata che sa tanto di amaro in bocca.

6 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2009 19.58.18
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/09/2009 00:47:08
   7½ / 10
E' doveroso fare una premessa: questo pseudo remake non ha nulla a che vedere con il film di Ferrara, sebbene siano riprese molte situazioni: sono film talmente diversi che il paragone risulta un azzardo per chiunque.
Nella pellicola di Herzog ambientata in una New Orleans tetra segnata dal post-Katrina, si muove il suo protagonista, un Nicholas Cage molto convincente nel ruolo e lontano dalle mediocri interpretazioni (in film mediocri) recenti. La differenza che si nota dal film di Ferrara è la completa assenza di Dio, non c'è un percorso di redenzione per il tenente McDonagh, perchè non vi è la ricerca di un Dio perduto: Dio in questa pellicola non esiste.
Ciò che stupisce, ed anche i conoscitori di Herzog ne prenderanno atto, è l'insolita vena ironica e verso il finale persino dissacratoria, di un regista che mai aveva mostrato un tono simile in una sua pellicola, dove la casualità è l'unico denominatore comune degli eventi.
Non è a mio parere il miglior film di Herzog, però è fuori da ogni dubbio che è una delle sue pellicole più atipiche per i motivi sopra elencati e che proprio per questo merita di essere visto in questa sua escursione in una pellicola di genere.

7 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2009 16.50.22
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