il cattivo tenente regia di Abel Ferrara USA 1992
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

il cattivo tenente (1992)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film IL CATTIVO TENENTE

Titolo Originale: THE BAD LIEUTENANT

RegiaAbel Ferrara

InterpretiHarvey Keitel, Brian McElroy, Frankie Acciarito, Peggy Gormley, Stella Keitel, Dana Dee

Durata: h 1.38
NazionalitàUSA 1992
Generenoir
Al cinema nell'Agosto 1992

•  Altri film di Abel Ferrara

Trama del film Il cattivo tenente

Un poliziotto corrotto e amorale con problemi di alcool e droga, vede la possibilità di una redenzione quando gli viene affidato un caso di stupro ad una suora...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,72 / 10 (125 voti)7,72Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Il cattivo tenente, 125 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

gantz88  @  21/03/2015 01:31:44
   8 / 10
be ke dire uno di quei film ke ricordi volentieri a distanza di anni,se non finisce nel dimenticatoio vuol dire ke ti ha lasciato qualcosa dentro...

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/03/2015 13.25.09
Visualizza / Rispondi al commento
deadkennedys  @  04/10/2012 19:27:25
   8 / 10
Redenzione, perdono e religiosità le componenti di questo film. Il finale lascia allibiti perchè

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Certo in pochi capiranno. Paradossalmente è il finale più duro possibile.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Se volete il poliziesco tutto droga, sparatorie e spacconate lasciate perdere.
La particolarità e la grandezza di questo film è che lascia insoddisfatti e arrabbiati. Impossibile restare indifferenti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/10/2013 18.34.19
Visualizza / Rispondi al commento
Hyspaniko9  @  06/09/2012 23:22:17
   7 / 10
Un film non male ma non mi è sembrato il capolavoro di cui tutti parlate, una rappresentazione di un "anti-eroe", di un uomo inutile fino alla fine, e ovviamente visto nella sua mediocrità, però sarà personale ma il film poteva convincere di più e il finale mi ha lasciato di *****.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

3 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2012 16.16.11
Visualizza / Rispondi al commento
Weltanschauung  @  22/05/2012 20:07:55
   10 / 10
"Cristo è il motivo ultimo per cui faccio questo mestiere... Credo che ciò che Cristo rappresenta è qualcosa in cui credere ed è qualcosa per la vita".
(Abel Ferrara)

"Il cattivo tenente" di Abel Ferrara ha inizio in una calma mattinata di New York. Un tenente accompagna i suoi due figli a scuola, tra loro non vi è dialogo, la poca comunicazione che si crea nell'auto durante il tragitto è brusca e rude; egli accetta a stento di essere salutato con un bacio ed una volta rimasto solo inizia a sniffare cocaina.
Un uomo senza etica civile, privo di speranze, immerso nelle droghe, nei soldi, nelle scommesse e nel sesso animale ed esibizionista, non fa altro che vivere nell'attesa di nuovi rifornimenti di crack, cocaina ed eroina. Le attività normali da professionista e padre di famiglia sono per lui una coercizione inaccettabile.
Ma la possibilità di redenzione è dietro l'angolo: una suora viene stuprata da due uomini, il tenente decide così di occuparsi del caso per fare giustizia, ma la religiosa non vuole rivelare i nomi degli aggressori. Per amore di Dio ella decide di perdonarli.
Scatta allora qualcosa all'interno del protagonista e la sua parabola discendente diviene così un tentativo salvifico. Un miraggio in chiesa lo porta a confrontarsi con Cristo ed è proprio in questo incontro che risiede il fulcro del film.
Il protagonista, con l'ego affievolito, diviene consapevole dei propri limiti umani e prende coscienza delle sue debolezze e dei suoi fallimenti. Ma il Cristo offeso è silente, immobile di fronte ai mugugni, ai lamenti e alle sue richieste d'aiuto. Che la futilità dell'esistenza abbia colpito perfino Dio? Che la malattia dell'inessenziale ne abbia intaccato l'essenza?

Un immenso Harvey Keitel è il protagonista della pellicola, assolutamente enorme nel ruolo dell'uomo estenuato sia fisicamente che spiritualmente, coinvolto a 360° nel degrado metropolitano, vissuto con tutte le contraddizioni e i paradossi della sua epoca.
Il suo corpo possente e sofferente diviene una rustica icona di immoralità, un vero e proprio simbolo di annichilimento.
Egli si dispera, ringhia, sempre più animalesco, sempre più irascibile, cercando di destreggiarsi come può tra i sotterranei malavitosi della città, pedinato dall'impietoso sguardo di Abel Ferrara in regia (che concede a Keitel praticamente più dell' 80% delle inquadrature del film), impeccabile nell' esplorare tutte le sfaccettature della sua personalità, svelandone le ossessioni e la conseguente traiettoria decadente.
Il tenente diviene così il simbolo della solitudine dell'uomo nelle metropoli contemporanee, il quale ricerca emozioni sempre nuove, offuscandosi i cinque sensi in ogni modo possibile.

Il regista americano crea un ineccepibile noir dalle tinte fosche, la cui regola fondamentale pare esser l'eccesso: partendo dalla locandina che ritrae Keitel in un nudo integrale, passando per le perversioni sessuali del protagonista, sino ad arrivare alle crude riprese delle iniezioni di sostanze stupefacenti.
Abel Ferrara mette in scena la disperazione, resa con immagini scarne e buie, e lo fa con ritmi lentissimi ma con una tensione psichica di altissimo livello.
La sua direzione filmica è come sempre caratterizzata da ambientazioni e scenografie(qui curate assieme a Zoë Tamerlis Lund) cupissime. A livello stilistico il film ricorda sicuramente il primo Scorsese, quello di "Mean Streets", di "Chi sta bussando alla mia porta" e di "Taxi Driver", ma per alcuni aspetti anche il primo Cassavetes.
C'è da dire però che rispetto ai sopracitati qui la regia è ancor più turpe, sgradevole, scarna e radicale, oltre che blasfema.
Il sonoro è spesso caratterizzato da suoni ambientali, fruscii vari e rumori di tv e radio accese, straniante inoltre un pezzo come "Pledging My Love", nel contesto della pellicola.
Un film denso, un tunnel tenebroso, struggente e dall'aria irrespirabile.
Folle e lucido allo stesso tempo, è un intenso viaggio interiore che rende bene l'improvvisa esigenza del Sacro, in un mondo in cui la religione è ormai sempre più ridotta in pillole e nozioni fantascientifiche. Un vero e proprio inno iniziatico all'insegna dell'autodistruzione, in una luridissima New York, ove il silenzio pare essere l'unico suono sopportabile e dove il rapporto tra uomo e Dio risulta controverso.
Il disordine della coscienza non fa che aprire nel protagonista voragini su voragini, facendolo sentire un enigma soprattutto per se stesso e portandolo così ad un percorso del tutto insolito, per giungere in contatto con il divino.

Harvey Keitel, grazie all'irruenza del suo corpo, non fa altro che caricare il personaggio autobiografico di Ferrara di un' energia bestiale e viscerale, in grado di travolgere qualunque cosa.
Con impeto e desolazione la sua interpretazione fa percepire sensazioni dubbie, ovvero si crede in Dio solamente per evitare il monologo tormentoso della solitudine?
Possibile che Dio sia solamente un errore del cuore, così come il mondo un abbaglio della mente? Forse, ma d'altronde lui è l'unico pronto ad ascoltarci di fronte ai nostri scoramenti.
Quando si rimane completamente soli, Dio è in agguato, pronto a infiltrarsi nel nostri più fragili oblii interiori.
Benché l'idea assolutamente inintelligibile del giudizio universale sia un' aperta provocazione per l'intelletto razionale, essa serve tuttavia a definire il nostro nulla. Ma perché egli dovrebbe continuare a esistere anche davanti a prove inconfutabili della sua inesistenza?
Tutto depone per lui e contro di lui allo stesso tempo, poiché tutto ciò che lo smentisce, allo stesso tempo lo convalida.

"E' uno dei più grandi film che siano mai stati fatti sulla redenzione... Fino a che punto si è disposti a scendere per trovarla... Avrei voluto che "L'ultima tentazione di Cristo" gli somigliasse."
Martin Scorsese

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2012 22.34.46
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  14/07/2010 18:19:27
   8½ / 10
Quando ha inizio il film il protagonista ha già raggiunto il suo stato di 'cattivo'. Non ci viene raccontato il prima, o il come a quella condizione egli ci sia arrivato. Anzi per gran parte della pellicola non si fa che documentarne i comportamenti spregevoli. Egli si droga, si alcolizza, gioca d'azzardo, approfitta in ogni modo della propria posizione; è sessualmente depravato, moralmente scorretto, spiritualmente vuoto, professionalmente corrotto; il ruolo di tenente, ma anche di padre e di cristiano, ne rende ancora più gravi tali atteggiamenti.
Questo cominciare ‘senza principio' sembra, quasi, sottintendere una premessa che vuole l'Uomo 'peccatore' da sempre; e di ciò sofferente, quasi penitente, come bene ce lo ricorda ad ogni inquadratura il volto sempre affranto di Keitel.
La fotografia fosca, gonfia d'un palpabile e crudo realismo, toglie intanto vitalità agli ambienti. Li stringe attorno al protagonista, e li fa angusti, degradati, marci e irredimibilmente corrotti. Eppure brevi candori sembrano sfiorare talvolta la penombra, raddrizzare le mura distorte, suggerire scorci di pace come nella stanza silenziosa del figlio.
La stessa chiesa, che si trova a essere teatro di uno stupro, dopo il fatto si ricompone nel suo pudore. A un certo punto c'è un'inquadratura in cui due finestre irradiate vengono a formare una sorta di trinità con la suora, rivestita nel suo velo.

A molti è tornato in mente 'Mean street' di Scorsese. Anche a me: ma là un più giovane Keitel si recava in chiesa per abituarsi al fuoco punitivo dell'inferno. Qui, già condannato all'inferno terreno, viene a cercare un angolo, seppure molto breve, di paradiso.
Lo trova? Io non saprei. Il film, nonostante la sua scorza dura e ruvidissima, dissacrante e a tratti blasfemo, si presenta quale parabola cristiana, ma senza armonia, protendendosi verso una grazia che rimane sgraziata.
Cristo disceso dalla croce apparirà smorto, quasi paralizzato, inerte. In una sequenza intensissima egli lo insulta, e immediatamente dopo gli implora perdono, provando in quello sfogo lancinante prima la vendetta e poi la pietà.
Ma l'incontro con gli stupratori (e nonostante in sottofondo ci sia la telecronaca della partita in cui il protagonista ha scommesso la sua stessa vita, egli non vi pone più attenzione) non ha armonia. Come neppure il suo perdono, o la sua morte ne avranno, ancora immersi nello squallore.
E infine quell'ultimo pianto, viscerale ma non liberatorio, quel volto ancora straziato dal rimorso e dalla sofferenza, quell'allontanarsi di spalle brancolante e radente alla ringhiera, poco suggeriscono pace e redenzione.

15 risposte al commento
Ultima risposta 18/07/2010 10.30.24
Visualizza / Rispondi al commento
JOKER1926  @  14/02/2010 03:38:19
   6 / 10
Definire "Il Cattivo tenente" un film psicologicamente nudo, crudo e sporco è forse uno splendido eufemismo, Ferrara con il suo prodotto incentrato sulla vita di un poliziotto sopra le righe drogato, alcolizzato e pazzo giocatore di scommesse riesce a colpire lo spettatore ma prettamente sotto il profilo del disgusto.

"Il Cattivo tenente" nasce con lo scopo di colpire (a tutti i costi) e lo fa attraverso dei richiami religiosi a dir poco blasfemi, Ferrara insomma miscela una pellicola sadica e perversa che nel suo fatidico meccanismo metodico circa la narrazione e gli sviluppi è molto prevedibile ma in parte abbastanza affascinante; la parte più bella e sicuramente suggestiva è il finale in chiesa, cinica e inquietante questa parte certifica, tonifica l'immenso alone di oscurità creatosi intorno al tenente che affligge in modo metaforico una intera società sempre più misera.

A conti fatti comunque il termine "Capolavoro" non può minimamente essere associato al film di Abel Ferrara, Noto infatti molta lentezza e inoltre una trama (compatta) che pecca, in alcuni momenti, di sani artificosi e geniali passaggi, le storie, le dinamiche circa gli sbirri "sporchi" e corrotti sono troppo palesi e salvo in alcuni frangenti non sono estremamente inedite e accattivanti. Sulla parte tecnica da segnalare la prova molto buona di Harvey Keitel e la musica "dozzinale" che risulta utile, utilissima nell'amplificare, nel rafforzare quel pessimo alone di corruzione e di droga.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/02/2010 16.07.05
Visualizza / Rispondi al commento
Guy Picciotto  @  29/12/2009 21:51:33
   9 / 10
Sono nato nel Bronx ma allevato in strada / dove gli agenti mettono al sicuro distintivo e droga / ho moglie e cinque figli e una casa vicino al parco / e una modella in calore che tengo nascosta alla gente/ perché sono io il Cattivo Tenente. / Mi chiamano quando piove ***** / c'è sangue su un vestito, c'è una pistola sul pavimento / mi faccio largo perché sono il responsabile competente / bevendo il mio caffè, parlo col sergente / perché sono io il Cattivo Tenente. / È sulla Martin Luther King che la roba corre / ma Willie l'hanno preso sulla 153 / sto in macchina vestito da civile / ma i fratelli sanno chi sono / perché sono io il Cattivo tenente. / Passo cento dollari alla mia Kenny McCoy / per farmi dire che Willie è stato sparato da uno dei suoi / nella borsa che porta c'è almeno un chilo e una sporta / dico: la metto io nel baule, e scoppiamo a ridere / perché sono io il Cattivo Tenente. / Fatti di rum ed eroina hanno violentato una suora / E a Spanish Harlem questa è l'ultima trovata / gli sbirri pisciavano in giro e li hanno beccati nel sonno / se li volete trovare mettetevi in fila / ma il mio ragazzo cambia musica / e dice: se la ***** non è ancora morta, allora fottila!"
Capolavoro di Ferrara, qui in fase Scorsese più junkie, il tenente è solo una vittima di una società devastata e disagiata che non ammette più nessuna parvenza di manque lacaniano nella fragilità emotiva legata alla sfera psichica di un uomo-lavoratore che vede ogni giorno solo il marcio. Non resta che discendere giorno per giorno le scale per l'inferno, e la redenzione? equivale alla morte certa. FAMMi VEDERE COME SUKKI IL C.AZZ.O DAI.
Vergognoso il remake recente, alla larga gente.

3 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2010 13.23.07
Visualizza / Rispondi al commento
inferiore  @  01/12/2009 17:21:24
   9½ / 10
Dall'ambientazione che ricorda quella di ''Taxi Driver'' e dalle tamatiche che rimandano vagamente ''Means Street'' Ferrara dirige un film sull'autodistruzione di un essere umano in cerca di redenzione.
Poche volte mi è capitato di imbattermi in un film così crudo, realista e violento. Non raccomandabile agli impressionabili o ai moralisti che senz'altro troverebbero alcune scelte blasfeme.
Ferrara sfiora il capolavoro, mentre il capolavoro di recitazione lo trova il MITICO Keitel, che rappresenta alla grande il ''Cattivo Tenente'' che scende sempre più verso il baratro.
Alcune scene da storie del cinema, insomma, un film da non perdere per nessuna ragione al mondo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/12/2009 20.06.16
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  06/09/2009 20:00:39
   9 / 10
Sporco, sudicio, puzzolente e, come nel titolo, cattivo.
"Il cattivo tenente" è il film che preferisco di un regista spesso altalenante (in passato), ormai alla frutta (qui, nel presente).
Un grandissimo Keitel vaga per una New York dall'immagine sgranata e dall'enorme fascino abusando del suo potere, tirando coca, seviziando ragazzine. Fra scommesse clandestine e polverine bianche chiede la redenzione a chi del suo mondo proprio non ne fa parte, ma è troppo tardi per uscirne vincitori.
La scena in chiesa, con il tenente che chiede perdono a Cristo, vale da sola l'intera visione.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/10/2009 17.00.09
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/10/2007 17:24:09
   8 / 10
Abel Ferrara costruisce un film che disturba e colpisce nella malsanità d'ambiente (solo Cruising di Friedkin mi ha disturbato di più) di una New York metropoli malata e senza speranza, dove un Harvey Keitel fornisce una delle più belle interpretazioni della sua carriera riuscendo a coprire con la sua presenza qualche carenza nei dialoghi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/09/2009 10.31.15
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  03/04/2007 01:12:45
   9 / 10
Un discesa all'inferno senza ritorno,nessuna via di scampo,un pugno nello stomaco firmato da un Abel Ferrara strepitoso....il regista costruisce un film all'isegna dell'eccesso e dell'autodistruzione lungo i percorsi del degrado metropolitano newyorkese:droga,alcol,orge,stupro,prostituzione,furti e violenza gratuita,sono il modo in cui si muove uno straordinario e impareggiabile Harvey Keitel,nei panni di un brutale,insterico e maniacale poliziotto,ossessionato dalla religione e devastato da rimorso e angoscia(spoiler-il monologo dentro la chiesa con la visione di un Cristo immobile e incapace di ascoltare l'urlo di disperazione del protagonista,e'una delle scene piu'belle e intense mai viste in vita mia).Labirintico,claustrofobico e indimenticabile.

3 risposte al commento
Ultima risposta 28/01/2008 13.52.31
Visualizza / Rispondi al commento
aiemmdv  @  03/01/2007 22:10:33
   5½ / 10
Ad una trama molto interessante e un'ottima descrizione di tutto ciò che puo essere marcio e depravato, non corrsipondono dei dialoghi avvincenti.
Insomma una buona idea mal sviluppata.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/01/2007 22.17.30
Visualizza / Rispondi al commento
Philanselmo  @  06/12/2005 03:25:02
   9 / 10
Che film!
il vocabolo adatto a descriverlo è MARCIO...si, perchè il protagonista è un antieroe marcio, che opera all'interno di una forza di polizia marcia anch'essa (subito dopo l'omicidio di due ragazze, il tenente e degli agenti suoi amici si disinteressano totalmente del fatto per discutere di scommesse sul baseball), che opera nella marcissima New York.
Folle e azzeccata l'idea di rendere la storia nell'arco temporale delle 7 partite della finale del campionato di baseball, e stupendo lo sviluppo, o meglio, il deteriorare psicofisico del protagonista, lanciato dritto dritto verso l'inferno, in un vortice di alcool droghe demoni e violenza.
Regia d'impatto per Ferrara, abile nel rafforzare le già di per se forti immagini con delle musiche adattissime.
Che dire, non è un capolavoro ed è meglio così, perchè la forza di questo film è la sua essenza di culto, che a film finito ti lascia quella piacevole sensazione di aver assistito ad un gioiello decomposto.
MARCIO E FIERO DI ESSERLO!

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/12/2005 03.31.52
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  29/07/2005 13:22:51
   9 / 10
Il film offre diversi spunti di riflessione. Sia da subito chiaro che questo film è un pugno nello stomaco, è un film duro, un viaggio all'inferno, e non è sicuramente facile da digerire. E questo non perchè sia estremamente violento, ma solo perchè colpisce al cuore con la sua crudezza e per l'incredibile interpretazione di Keitel.
In effeti il film potrebbe essere una rilettura del figliol prodigo e la tematica religiosa pervade il film fin dall'inizio. Il cattolicesimo sofferto di Ferrara si esprime in questo film con tutta la veemenza di una invocazione che sembra quasi una bestemmia e trova nel momento della visione mistica il suo climax. Ma questo perchè i personaggi di Ferrara cercano Dio, cercano la luce, ma non la trovano perchè sembra che Dio sia sempre troppo lontano per ascoltarli. Certo, è un film molto triste che spesso lascia disturbati alla fine della visione. Lascia un senso di amaro, come se si sia sofferto durante il film senza però ricevere la benedizione di un finale pacifico, ma questa era proprio l'intenzione degli autori:farci vedere l'inferno con gli occhi di un uomo.
E il finale triste e amaro lo è ancora di più se si pensa che la scena finale è stata girata con una telecamera nascosta. Per chi vuole saperne di più aggiungo un commento con spoiler all'interno della sezione dedicata alle risposte.

3 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2008 12.30.00
Visualizza / Rispondi al commento
filking  @  06/06/2005 10:48:28
   3 / 10
Keitel sara' anche un bravo attore,ma il film e' troppo negativo,concordo con altri,personalmente non mi ha insegnato un tubazzo di cio' che gia' sapevo,se guardi il TG ce ne sono di queste cose,ma pagare per questo film proprio non ne vale la pena,ci sono migliaia di film drammatici oppure qualcuno noir che sono infinitamente piu' belli,non mi piace.E non lo rivedro' piu'.

Dire non raccomandato e' poco,e' pieno di bei film nel mondo,sceglietene un'altro,io mi sono solo incupito vedendolo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2006 00.14.49
Visualizza / Rispondi al commento
Kr0nK  @  07/05/2005 04:43:37
   4 / 10
Lento e pesante, totalmente negativo. Il protagonista è nauseante fino all'inverosimile. Immagini troppo crude e trama quasi assente...e troppo cruda. A quanto pare a molti è piaciuto questo film...sarà oggettivamente bello, per me è disgustoso.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/09/2006 17.13.24
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

ancora un'estateanother end
 NEW
augure - ritorno alle originiautobiography - il ragazzo e il generale
 NEW
back to black
 NEW
brigitte bardot forever
 NEW
cattiverie a domicilio
 NEW
challengers
 NEW
civil warcoincidenze d'amore
 NEW
confidenzadamseldicono di tedrive-away dollsdune - parte duee la festa continua!ennio doris - c'e' anche domanieravamo bambinifino alla fine della musicaflaminiaforce of nature - oltre l'ingannoghostbusters - minaccia glacialegli agnelli possono pascolare in pacegodzilla e kong - il nuovo imperoi delinquentii misteri del bar etoile
 NEW
il caso josette
 NEW
il cassetto segretoil diavolo e' dragan cyganil mio amico robotil teorema di margheritaimaginaryinshallah a boykina e yuk alla scoperta del mondokung fu panda 4
 NEW
la moglie del presidentela seconda vitala terra promessala zona d'interessel'estate di cleolos colonosmay decembermemory (2023)monkey manneve (2024)
 NEW
non volere volareomen - l'origine del presagio
 HOT R
povere creature!priscillarace for glory - audi vs lancia
 NEW
rebel moon - parte 2: la sfregiatricered (2022)ricky stanicky - l'amico immaginarioroad house (2024)se solo fossi un orsoshirley: in corsa per la casa biancasolo per mesopravvissuti (2022)
 NEW
spy x family code: whitesull'adamant - dove l'impossibile diventa possibiletatami - una donna in lotta per la liberta'the animal kingdomtito e vinni - a tutto ritmototem - il mio soleun altro ferragostoun mondo a parte (2024)
 NEW
vita da gattovite vendute (2024)zafira, l'ultima reginazamora

1049792 commenti su 50680 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESCHAINED FOR LIFEDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDFABBRICANTE DI LACRIMETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE GLENARMA TAPES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net