Un miliardario annoiato organizza, servendosi di uomini che non lo conoscono, un colossale furto nella sua stessa banca. Lo smaschera l'investigatrice di una società di assicurazioni, ma nel frattempo i due s'innamorano.
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Trabocca di classicismo, nella tecnica e nella sua ricerca di iniezione emotiva attraverso le inquadrature, THE THOMAS CROWN AFFAIR, il quale parte come un heist movie e si trasforma in un film romantico, e per farlo si lascia avvolgere non solo da una carica passionale ma anche erotica. Da Norman Jewison non si può certo chiedere qualcosa di diverso, essendo uno di quei dottorandi usciti dall'accademia in un periodo di rivoluzione ma con le nozioni classiche del mestiere, però si può disquisire su quanto in sé il film sia interessante, avendo un protagonista criminale buono e attraente, una protagonista totalmente asservita ma anche la totale assenza di volontà di dichiarare "controverso" il controverso rapporto d'amore sul quale sostanzialmente l'intero film gira. Nel voler far passare come romantico qualcosa che in realtà è molto più complesso, si finisce sia per non avere un film romantico sia per non focalizzarsi sull'unica cosa tematicamente interessante della pellicola.
Ci sono film in cui i buchi di sceneggiatura sono riempiti in altra maniera e quasi non te ne rendi conto. Bisogna ammettere che Norman Jewison ci sa fare, fin dall'inizio quando ti cattura con quella canzone ipnotica. Ci penserà poi Steve McQueen a trascinarti fino alla fine, in questo mezzo pastrocchio narrativo montato ad arte. Un divertissement (è così che bisogna leggerlo) ricco di esterni e di split screen.
ATTENZIONE SPOILER PRESENTI Rivisto recentemente dopo qualche anno, lo ricordavo ben peggiore. Pur dovendo fare i conti con evidenti buchi di sceneggiatura ( intuizioni estemporanee a parte ancora non ho capito come abbiano fatto a risalire a Crown come mandatario del furto ) il film conta soprattutto per la sua confezione ricercata, per la regia elegante e per l'esaltazione sfacciata del sex appeal della coppia Dunaway - McQueen, vero motivo di traino della pellicola che raggiunge l'apice nell'esemplare scena della partita a scacchi. Anche la sequenza iniziale del colpo in banca è girata con grande perizia, mentre il finale non è il massimo.
Film vuoto per eccellenza, caratterizzato da una confezione pressappoco eccellente e da un contenuto a dir poco nullo. Regia volutamente stilosa, optical, molto glam, virtuosistica ma fine a se stessa dell'eclettico Jewison, colonna sonora da lounge bar del venerdì notte, scene e costumi di eleganza irritante, due interpreti dal fascino sconvolgente ed 'un pò disarmante'. Non pervenuta la sceneggiatura, così come il ritmo inesistente e l'intrigo di questo giallo-rosa, talmente buttato via da superare ogni scontatezza. Ciò che rimane è né più né meno di una sfilata d'alta moda fine anni '60 (necessari gli occhiali da sole di lui, improbabili alcuni cappellini di lei) ravvivata dalla carica erotica sprigionata da McQueen e Dunaway, al culmine del loro magnetico sex appeal. Oramai obsoleto, si salva in extremis per gli attori e per quella leggendaria partita a scacchi (lui che si tocca le labbra e lei che accarezza maliziosa la pedina è un festival di inebrianti sottintesi sessuali).
Ruolo insolito per il grande Steve,ma interpretato naturalmente alla sua solita maniera.Il suo sguardo diceva piu di mille parole.Da antologia la scena,allusiva e silenziosa,della partita a scacchi.Concordo con il precedente commento,la Dunaway qui e' veramente splendida.Il nostro Mas*****nni aveva ottimo gusto.
McQueen in un ruolo per lui atipico, quello del ladro gentiluomo! Personaggio ad ogni modo complesso, dalla spiccata intelligenza e affascinante, personaggio insomma che si adattava comunque alle caratteristiche del buon Steve, e infatti lo interpreta in modo divino! La Dunaway qui è arrapante come poche altre attrici che io ricordi, semplicemente una dea! La scena della partita a scacchi tra i 2 e da incorniciare, veramente seducente e passionale! Insomma Jewison sforna un poliziesco davvero bello e intrigante e dirige senza tanti fronzoli un cast in stato di grazia! Da vedere!