I progetti faciloni di ascesa sociale di un immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre. E poi un misterioso incidente, in una notte gelida alla vigilia delle feste di Natale, a complicare le cose e a infittire la trama corale di un film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Paolo Virzì stavolta racconta splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo.
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Mi dispiace dover andare controcorrente ma francamente non saprei cosa salvare in questo prodotto che non riesco nemmeno a catalogare Un thriller? Non c'è tensione Un'analisi sociale? Solo stereotipi Una commedia? Non è divertente Un dramma? Non coinvolge Un film corale? Mai sentito parlare di Robert Altman? Un film d'attori? Gli adulti sono bravi ma penalizzati oltremodo dai ruoli monodimensionali, i giovani da prendere a sberle (proprio come attori dico, indipendentemente dai personaggi) Tutte le svolte narrative sono telefonate tre ore prima
La mail con il nome dell'assassino lasciata in bella vista sul computer da una che fra l'altro al 99% dovrebbe avere il computer sotto controllo (lascio l'1% di dubbio su questo perché da Bebo Storti detective ci si potrebbe aspettare di tutto)
Il punto più basso si raggiunge nella riunione a casa della Bruni per parlare di teatro, quella sequenza lì basterebbe per affossare qualsiasi pellicola, figuriamoci se poi anche tutto il resto scricchiola. I ricchi sono tutti st**onzi, chi non è ricco non fa altro che pensare a come diventarlo e ciò lo porta ad essere ancora più st**onzo dei ricchi stessi…roba fine eh? Ho provato imbarazzo. Rifiuto di commentare il fatto che sia stato scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar (fortunatamente scartato dalla cinquina finale).
Il trionfo dell'inettitudine o della stupidità tipica italiana a cui devi sentirti complice (?) Personalmente mi dissocio. Questa non è satira, ma è presa per i fondelli. Applaudire a questo film, che comunque è un film fatto dignitosamente, equivale a sostenere/incoraggiare questa Italia in piena crisi di valori. Io mi rifiuto e voto come un non classificato
ho aspettato mesi per vedere : il capitale umano e mi sono reso conto che ho fatto decisamente bene....sgradevole, pesante e nulla di più di quello che non sappiamo su alcuni aspetti dcella vita. il film però è fatto bene
Un film che secondo me di spietato non ha nulla, anzi é quasi rassicurante nel suo schematismo. Personaggi macchietta (veri e propri stereotipi, ci sono tutti, dal piccolo borghese meschino alla moglie dell'affarista che tenta senza successo di fuggire la propria gabbia dorata) la cui traettoria di vita all'interno del film é chiaro dal primo momento in cui appaiono sullo schermo. Se voleva essere un impietoso ritratto sociale, avrebbe dovuto almeno cercare di essere piú profondo e tagliente, meno scontato. Mi chiedo come un Francesco Rosi od Elio Petri avrebbero affrontato l'argomento...
Non ci siamo, mi aveva illuso il primo capitolo su Dino, con Bentivoglio in forma che da' corpo a un personaggio vero, un po' macchiettistico ma interessante. Dopo la prima mezz'ora, il film crolla: nessuna emozione, il capitolo con la Bruni Tedeschi interminabile, la storia del teatro stucchevole. Ma e' un'attrice? Ha una voce irritante e sembra costantemente fuori posizione, apatica, una passante sul set. Il film presenta un sacco di ingenuita' e sopratutto il difetto principale che Virzi' si porta ormai dietro: la retorica prevedibile (fosse almeno imprevedibile...), che trionfa nel finale ma investe un po' tutta la pellicola. La carriera di Virzi' assomiglia a una campana di Gauss: ha raggiunto l'apice con l'ottimo "Tutta una vita davanti", con un prima e un dopo desolanti. Non do' un voto piu' basso per la bella prestazione di Bentivoglio e, in parte, Gifuni.
Il finale e' pieno di chicche.. ma questa le batte tutte: Serena sa di essere sotto controllo del Conte Uguccione, il suo telefono sicuramente controllato, e cosa fa? Non trova di meglio che scrivere (e magari persino spedire, tanto gia' che c'e'...) una.. mail? messaggio FB? al suo grande amore in cui rivela che e' lui il colpevole, con nome e cognome. Applausi a scena aperta, oserei invocare la standing ovation. Non solo, ma non ci viene detta mezza parola su come la Sere prende il fatto che il babbino ha fatto mettere in carcere il suo amorino. Oltre che la Roberta, che sembrava tanto amare la Sere, nel finale va tranquillamente con Bentivoglio al party di Gifuni.. quindi non sembra avercela molto col Benti, nonostante il Benti dovrebbe essere ai ferri cortissimi con la Sere. Mah!
Cinema sperimentale che prova ad accogliere sotto lo stesso nome diversi generi. Ma un film non è un fondo comune. Si parte dalla commedia nera,passando al dramma per convogliare il tutto verso il thriller. Che purtroppo si rivela una roba da Polizia Stradale. E la causa scatenante del dramma gestita davvero superficialmente. Un Dodge Durango camuflage,customizzato da un carrozziere analfabeta che scrive F** YOU (forse sta per for you?) sulla carrozzeria,dimmi te se una ricca famiglia brianzola che punta tutto sull'immagine,sull'ostentazione,compra un Dodge Durango,e poi alla fine della fiera il bello è che 'sta macchina non c'era neanche bisogno di spostarla,visto che all'ingresso di Casa Crosetti,così come ci eri arrivato,così te ne potevi andare… Peccato perché Bentivoglio è proprio bravo,e cosi anche la Bruni Tedeschi e la Matilde Jolie assomiglia un pò anche alla Kunis. Esperimento da perfezionare.