I progetti faciloni di ascesa sociale di un immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre. E poi un misterioso incidente, in una notte gelida alla vigilia delle feste di Natale, a complicare le cose e a infittire la trama corale di un film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Paolo Virzì stavolta racconta splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo.
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Sono veramente contento per Virzì; per il calore con cui la critica ha accolto questo suo ultimo lavoro. E' raro trovare una sceneggiatura così sfaccettata, complessa, ma lucidamente realistica. In passerella sfilano tutti: figli, genitori, amanti, famiglie abbienti e non. La capacità di caratterizzare i personaggi da parte del regista, e di intrecciarne le storie (grazia anche ad un montaggio impeccabile), rende la pellicola un prodotto di prima qualità. Ovviamente il messaggio sociale che caratterizza l'intera pellicola è evidente (no brianzoli, non è contro di voi!). Unica nota negativa è la figura di Luca, il ragazzo problematico interpretato da Giovanni Anzaldo, che a mio avviso è eccessivamente stereotipato.