il boss regia di Fernando Di Leo Italia 1973
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il boss (1973)

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locandina del film IL BOSS

Titolo Originale: THE BOSS

RegiaFernando Di Leo

InterpretiHenry Silva, Vittorio Caprioli, Richard Conte, Antonia Santilli, Gianni Musy

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1973
Generepoliziesco
Al cinema nel Settembre 1973

•  Altri film di Fernando Di Leo

Trama del film Il boss

La pellicola riguarda il mondo della mafia calabrese e siciliana e ne descrive gli agganci con l'ambiente politico. Si susseguono omicidi, massacri e violenze varie inframmezzate da sequenze erotiche.

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Voto Visitatori:   8,53 / 10 (58 voti)8,53Grafico
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Voti e commenti su Il boss, 58 opinioni inserite

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HenrySilva  @  20/04/2023 19:06:56
   9½ / 10
Henry Silva, Pierpaolo Capponi. Una trama adrenalinica. Soundtrack incredibile ( vi prego aiutatemi come faccio a trovare le canzoni del film???) Di Leo fa un film politico e lo stato/mafia è da padrone. Finale troppo coinvolgente, ha lo stesso effetto della valchiria.

Italo Disco  @  17/11/2022 20:50:14
   9 / 10
Al di là della mafia è stupefacente la visione della natura umana dove tutti s'incùlano a vicenda senza potersi fidare veramente di nessuno, estendibile in qualsiasi campo che sia lavorativo, familiare, affettivo ecc... Molto spettacolare e violento con qualche gustosa esagerazione (l'inizio al cinema a luci rosse, la macchina tagliata in due, la rapita che fa le orge con i rapitori ecc...).

VincVega  @  27/02/2021 12:07:03
   7½ / 10
Della triologia di Di Leo, quello più "gangster movie", meno noir. Sono rese bene le infiltrazioni mafiose nella politica e la corruzione nelle forze dell'ordine. Il racconto si avvale di un respiro ampio, con una buona sceneggiatura in grado di delineare un mondo senza speranza in cui bene o male tutti i personaggi non hanno caratteristiche positive. Non mi ha convinto il personaggio della figlia di Don Giuseppe D'Aniello (e l'interpretazione dell'attrice). Henry Silva per quanto sia inespressivo, è perfetto per il personaggio. Cast di contorno di grande spessore (Vittorio Caprioli memorabile).

alex94  @  02/08/2020 11:50:37
   8 / 10
Tra i migliori noir di Fernando Di Leo,cinico,violento e che non si fa scrupoli nel accusare la politica di convivenza con la mafia.
Sceneggiatura di qualità,complessa ma non confusionaria,impreziosita da dialoghi mai banali,regia semplicemente magistrale che mantiene sempre elevato il ritmo e che da vita a delle splendide sequenze di azione.
Grande la prova dell'intero cast.
Uno dei migliori mafia-movie,un grande esempio di cinema.

marcogiannelli  @  18/05/2017 21:54:16
   8½ / 10
Siamo sempre dalle parti della trilogia del milieu, la trilogia noir di Fernando Di Leo, una trilogia composta di soli capolavori.
Abbandonata MIlano ci trasferiamo a Palermo, una Palermo diversa dall'immaginario comune. La trama è piuttosto ingarbugliata, almeno all'inizio, ma riusciamo a capire tutto. La sceneggiatura è ricca di dialoghi moderni, così come negli altri 2 film.
Per una volta la donna non è il male che butta tutto per aria, ma non è nemmeno una figura così positiva, cosa che non potrebbe mai sopportare la BarbieXanax di turno.
Ben diretti gli attori, e spicca su tutti un Henry Silva con un'unica espressione alla Clint Eastwood.
Ottime le musiche di Bacalov, sempre sul pezzo.
Pazzesca la sottotrama politica, stato e mafia che collaborano, i poliziotti che sono dei bastardi ecc.

Grungeman  @  12/03/2016 16:58:34
   10 / 10
Fernando di leo è un regista che importa uno stile visivo americano, in cui lo stile noir è all'apice della sua esecuzione, dopo Melville ovviamente.
Colonna sonora schizzofrenica (la mia preferita di tutti i tempi) e in totale sincronia con l'immagini del film, rendendo la pellicola veramente eccitante e soprattutto fluida. Non mi stanco mai di vederlo e farlo vedere ai miei amici.
Il boss è un film violento, crudo, ben interpretato, molto avanti coi tempi, ricordiamo che è un film del 1973. Henry Silva perfetto nel ruolo di Lanzetta, la sua monoespressività è cult. Bravo Capponi e sopratutto Caprioli.
La pellicola è una trasposizione di un romanzo che incorpora l'archetipo dell'organizzazione mafiosa e della sua infiltrazione...Il prete, Il ministro..... mai cosa più reale di questa.
"Ciao Lanzè"
"Curami la macchina" ritorno di soundtrack..MICIDIALE pellicola! "Ci sono state...10 difficoltà"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  18/11/2013 17:51:10
   5 / 10
Dialoghi e recitazione, Silva a parte, sono spesso e volentieri imbarazzanti, in compenso le scene d'azione/esecuzione e le musiche sono proprio belle; la sceneggiatura inoltre è un continuo susseguirsi di colpi di scena piuttosto apprezzabili.
Malgrado questo il film, come fu del resto per "Milano Calibro 9", mi ha annoiato a morte tanto da non permettermi nella maniera più categorica di arrivare alla sufficenza.
Non ho minimamente percepito questa "grandezza" descritta da molti, a me è sembrato un filmetto come tanti.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  20/10/2013 14:53:18
   7 / 10
Buon film di Di Leo incentrato sul mondo della mafia calabrese e siciliana. C'è molta azione, violenza, qualche colpo di scena è presente, ma soprattutto è caratterizzato al 100% da personaggi "negativi", compreso Henry Silva, per cui lo spettatore tende però a simpatizzare.

DogDayAfternoon  @  01/10/2013 21:23:33
   8 / 10
Davvero un grande film, degno di essere ricordato tra i migliori del nostro paese, perlomeno nel suo genere. Certo, alcune scene fanno un po' sorridere per la rudezza con cui sono state realizzate, ma in realtà rendono il tutto ancora più affascinante; una storia a dire il vero piuttosto intricata e complicata, dialoghi fitti e serrati dei quali è bene non perdere nemmeno una parola per cercare (o provare) a seguire l'intreccio della vicenda fanno da collage alle scene core del film, le violente e spettacolari sparatorie tra clan mafiosi. I colpi di scena si susseguono, anche se la complessità della vicenda forse richiede più di una visione per capire al meglio la storia e quindi apprezzare ancor di più il film.

Il mio è un voto di prospettiva, perché sono sicuro che più volte lo riguarderò più lo capirò e mi piacerà.

Stupende le musiche di Balacov, il cui tema principale mi ha molto ricordato lo stile dei Goblin.

Leonardo76  @  14/09/2013 21:39:58
   9 / 10
Sarebbe da 9 solo per la scena iniziale del massacro nel cinemino ma anche il resto del film non delude con una trama non priva di colpi di scene ben piazzati. L'unica nota stonata è il personaggio della figlia del boss troppo sopra le righe.

chem84  @  04/09/2013 16:26:02
   9 / 10
C'è poco da dire, Di Leo si dimostra grande maestro del genere.
Non voglio stare a far classifiche su quale sia il migliore dei 3, ma certo qui si rasenta il capolavoro.
Un inizio clamoroso, un'interpretazione spaventosa, un finale coraggioso; correte a recuperarlo subito se non lo avete ancora fatto.

vieste84  @  11/01/2013 19:04:46
   8 / 10
Ecco il capitolo che chiude una delle trilogie più acclamate del cinema italiano. Sicuramente rispetto agli altri 2 capitoli presenta una trama più concatenata, c'è più azione, più velocità di montaggio, praticamente il film non ha un secondo (e non scherzo) di calma se non per qualche discorso che sottolineava qualche problema della società di allora. Cmq fino alla fine ci sono colpi di scena a non finire ed è impossibile annoiarsi se si è appassionati del genere.

E' sicuramente superiore alla "mala ordina", ma forse un pizzico sotto a Milano calibro 9, forse perchè ne "il boss" c'è più azione e quindi non c'è tempo per presentare accuratamente il personaggio interpretato da un monoespressivo Henry Silva, cioè non c'è proprio il tempo per affezionarsi a lui perchè c'è tantissima azione cosa che nel primo capitolo nno c'era e quindi ti ci puoi affezionare di più al personaggio di Ugo Piazza, conoscendo intenzioni vizi amori e punti deboli e rimanendo per forza scioccati nel momento e nel modo in cui muore.

Cmq ringraziamo il grande Fernando Di Leo perchè anche se all'epoca erano film che venivano distrutti dalla critica, oggi hanno avuto la giusta rivalutazione e appassionano nonostante siano passati 40 anni, e per ironia della sorte oggi rappresentano il punto più alto del noir italiano.

Che 3 film splendidi uno meglio dell'altro, come voto complessivo della trilogia ci metterei 9 per il coraggio e sapete che vi dico pure?? voi tenetevi le vostre trilogie di il padrino o ritorno al futuro che sia, io preferisco di gran lunga la Trilogia del Milieu!!! grazie infinitamente

andrea90  @  06/10/2012 14:35:02
   9 / 10
Straordinario dramma mafioso violento e nichilista con il quale Di Leo chiude in maniera pessimistica e apocalittica poiche' se in "Milano calibro 9" e "La mala ordina" c' era ancora qualcosa per cui combattere e morire , nel "Boss" tutti tradiscono tutti ( gli uomini d' onore abbandonano persino i codici che rappresentavano il loro sottilissimo legame con la dignita' umana ) e non vi e' l' ombra di un personaggio con il quale e' possibile identificarsi o almeno provare un minimo di comprensione. Nonostante i 40 anni colpisce ancora oggi per la capacita' di rappresentare una metropoli palermitana agghiacciante ( cosa che riuscira' solo a Lenzi l' anno dopo con Milano odia , scenario principale questa volta il capoluogo lombardo) filmata quasi sempre di notte in cui l' elemento che viene piu' spesso riproposto e' la fornace bruciacadaveri in continua attivita' , un luogo dove la giustizia sembra non essere mai esistita tra commissari collusi e questori incompetenti e amareggiati. Molto cupo e complesso fece grande scalpore per il sangue versato e gli incredibili legami tra politica e malavita cui alludeva spesso in modo tutt' altro che implicito. Ma quello che all' epoca sembrava fantapolitica nel corso dei decenni e' diventata scottante realta' almeno se si guardano gli eventi.Grandiosa soundtrack di Luis Bacalov e buona prova di Henry Silva fino all' immenso Vittorio Caprioli il nevrotico e beffardo questore esilarante e tragico allo stesso tempo. Da ricordare Gianni Musy e Richard Conte.

TonyMontana  @  20/09/2012 18:02:12
   8 / 10
Tarantino ha ragione come non mai quando elogia il nostro cinema anni 70 (fra gli altri). "Il Boss" è un film di discreta qualità, non ci avranno speso su miliardi e nemmeno gli attori sono fra i migliori, però ti tiene incollato alla poltrona dall'inizio alla fine. Il ritmo è altissimo ed alcune trovate sono geniali. Facessero un film così oggi in Italia e l'oscar sarebbe assicurato (o quantomeno il David di Donatello, o almeno il telegatto). Certamente se approvassero una legge per bandire i film della famiglia Muccino, bruciare i libri di Moccia ed eliminare fisicamente Vincenzo Salemme, sarebbe già un passo avanti.

Metto 8 per valorizzare il concetto.

guidox  @  09/09/2012 03:08:16
   6½ / 10
quello che mi è piaciuto meno di tutti dei film di Di Leo, anche se è conservato intatto lo stile degli altri due della trilogia.
per me manca un po' di mordente e ricalca un po' troppo situazioni già viste.
più che sufficiente.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  16/06/2012 19:24:23
   8 / 10
Della trilogia del milieu di Di Leo, "Il Boss" è senza dubbio il film più complesso e socialmente impegnato dei tre. Il mio preferito resta "Milano Calibro 9", semplicemente perché ho apprezzato maggiormente le ambientazioni milanesi a quella più cupe di questo "The Boss" e soprattutto le sfumature nella narrazione, più scerbanenchiane delle altre pellicole (giustamente direi, in quanto "La mala ordina" è ispirato liberamente al racconto "Milan by Calibro 9", mentre "Il Boss" è opera di Di Leo, ispirato a sua volta ad un romanzo statunitense). Analizzando singolarmente il film in questione, in ogni caso, il risultato finale è di altissimo livello, se escludiamo alcuni cliché nella storia piuttosto discutibili. Diciamo che ci sono un po' di forzature per lo meno "visivamente" (i corpi che vengono bruciati nella fornace, l'addetto alla polverizzazione delle salme corpulento e pingue, il proiezionista del film erotico decrepito e rimbambito e Gianni Musy che grida come uno stolto perché gli è morto il fratello). A parte queste mie considerazioni su dettagli che non ho apprezzato nella storia e nella realizzazione, "Il Boss" è un gran film, strepitoso nella recitazione, guidata da un Henry Silva in ottima forma, che veste i panni del 'duro occhi di ghiaccio' molto accuratamente, panni che prima furono di Gastone Moschin e poi (sempre nel '72) di Adorf. Richard Conte è nato per impersonare il mafioso, in tutti i film che ha fatto (Il padrino, Tony Arzenta, e via così); Corrado Gaipa nel suo cameo è magistrale; e via discorrendo con le prove di Pier Paolo Capponi e di Antonia Santilli. Suggestive le musiche rock di Luis Bacalov e ottimo l'intreccio 'dileiano' con grandi colpi di scena e tradimenti amareggianti.
Un po' ambiguo quel continua, forse troppo azzardato (a mio parere), ma riuscito anche questo "Boss".

7219415  @  30/10/2011 18:11:22
   8½ / 10
Il migliore dei 3!!! Bravo Henry Silva...davvero un bel film

Oskarsson88  @  09/08/2011 02:24:10
   8½ / 10
Ho iniziato la trilogia dall'ultimo film girato... e che film! sono rimasto estasiato dai colpi di scena e soprattutto dagli intrighi, gli scontri e gli onori che la malavita hanno da rispettare, e tutto il continuo modificarsi di situazioni e posizioni. Crudo, violento, anche erotico, un'ottima sceneggiatura ed un Henry Silva eccezionale per cui non si può provare che una certa simpatia. Finale ambiguo ma comunque facilmente interpretabile. Un noir che non si dimentica facilmente. Al più presto mi guarderò anche gli altri due della trilogia!

baskettaro00  @  28/06/2011 10:29:31
   8 / 10
Scena cult: I primi 6 minuti, nei quali Henry Silva entra in un cinema nel quale alcune persone stavan vedendo un film pornografico, e mette mano al suo lanciafiamme.
Un film nel quale l'onestà non regna padrona, sopraffatta da sete di potere, disonestà, violenza, dove non ti puoi fidare di nessuno al di fuori di te.
Un film nel quale di "brava"gente ce ne è pochissima, quasi nulla; Quello che pensavi fosse tuo amico si rivela il primo che vorrebbe vederti morto.
Azzeccata inoltre la scritta finale"continua", indicante che la criminalità organizzata, e non, non cesserà mai di esistere ed operare.
Degna conclusione per una trilogia che m'è davvero piaciuto e che è colonna portante del genere noir.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/03/2011 00:28:11
   7 / 10
Non mi sorprende che Tarantino abbia citato questo film tra i suoi "preferiti" visto che c'è un po tutto il suo cinema...
Azione,violenza,colpi di scena a ripetizione e soprattutto l'assenza di personaggi positivi...perfino la ragazza rapita non è una vittima innocente,anzi...
Curioso il finale che sembra pretendere un sequel ma probabilmente il significato è un altro...forse non ci sara' mai una fine a questa spirale di violenza metropolitana!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  04/03/2011 12:26:31
   7½ / 10
Da molti è considerato il capolavoro di Di Leo e il migliore della trilogia del milieu; non ho avuto la stessa sensazione anche se ha dei meriti davvero grandi.
A partire dalla trama,dallo svolgimento completamente anarchico e libero in cui in un calderone vengono gettati senza rimorsi politici corrotti e mafiosi,senza alcun personaggio "buono" che possa salvarsi. Della trilogia,inoltre,è anche il più selvaggio,cupo e rozzo con scene di una violenza brutale molto forti.
Il problema sono proprio questo tipo di intrecci disordinati che in questo caso non mi hanno attirato come nei precedenti (Milano calibro 9 e La mala ordina).
Però,ad avercene ancora oggi questo tipo di cinema; la sequenza del cinema porno e quelle erotiche sono al servizio di una libertà creativa sfrenata e completamente priva di morale,il che può essere visto perfettamente come un ritratto dell'Italia di quegli anni.
Coinvolgimento al massimo,insomma,e le musiche di Bacalov raggiungono l'apice per come sono accattivanti e travolgenti.
Deluso solo per quel "Continua" finale che proprio non ho capito se in vista di un sequel mai fatto o per dare ad intendere della situazione irrecuperabile in cui versavano questi intrighi di palazzo senza fine.

vehuel  @  19/10/2010 08:08:05
   10 / 10
Terzo capitolo della trilogia sulla mala e qui siamo difronte al perfezionismo + assoluto. Film brutale e coraggioso poichè Di Leo è già abile e capace nel rappresentare i legami che ci sono tra mafia, politica, e stato. Inoltre questo gioiellino bisognerebbe farlo vedere nelle scuole per mostrare ai ragazzi che cosa è veramnte la mafia e come agisce....E' un film spietato ma ti fa riflettere sullo schifo che sono i mafiosi.
Capolavoro!!!!

JOKER1926  @  12/09/2010 13:44:41
   6½ / 10
Fernando di Leo nel 1973 presenta “Il Boss” un film basato sulla criminalità, con caratteri drammatici e polizieschi.
“Il Boss” e’ da considerare un Gangster movie con sangue, massacri e tattiche da capogiro.
Il film infatti propone una storia, sicuramente romanzata, in linea di massima di interesse e di attrazione; le caratteristiche, lo sviluppo circa la narrazione e i personaggi rispecchiano globalmente quelli del genere, con poliziotti caratteristici e spietati strateghi della mala come, nel “Il Boss”, l’emblematica e freddissima icona di Henry Silva.

Fernando di Leo nutre il suo lavoro sul piano tecnico in modo impeccabile presentando attori di livello e di spessore, attorniati da una clamorosa fotografia (veramente eccezionale) e attraverso un ritmo, sommariamente incalzante, tiene a bada lo spettatore evitando scomodi “inceppi” di trama e di noiosità, “Il Boss” e’ sempre molto scorrevole e vibrante.

A deludere e’ un po’ la selezione dei dialoghi, a tratti davvero volgari e palesemente grossolani, in alcuni frangenti la regia, attraverso i suoi personaggi, alcuni discutibili, introduce battute dialettiche allegate ad una corposa gestualità che rende il film tremendamente e inopportunamente teatrale.

“Il Boss” e’ una storia di corruzione, di bassa fedeltà, un bluff, un intrigo perverso, fra sesso e trappole; gioco di sopraffazione con i mafiosi in un gioco più grande di loro con un obbiettivo di diventare i “migliori” ma con (spesso) una fine comune: la morte.
E quindi fra sangue e sadiche e sprezzanti uccisioni si arriva ad un finale pirotecnico (nel vero senso della parola), da segnalare la caratteristica chiusura del film. (“Continua”)

Il film nel suo genere si fa onore, certo di pellicole simili a quella di di Leo ce ne sono, ma visionando obbiettivamente “Il Boss” e’ difficile non apprezzare gran parte del lavoro; ovviamente criticandolo in piccola parte.

JOKER1926

dave89  @  06/08/2010 23:19:56
   8½ / 10
terzo film della trilogia...e film altrettanto bello come gli altri 2. assolutamente da vedere.

BlackNight90  @  25/04/2010 23:47:31
   9 / 10
Una sequela di tradimenti, violenze, omicidi e intrallazzi coi politici: questa è la malavita secondo Di Leo, nessuna celebrazione della figura del gangster, nessuno spazio ai sentimenti o alla morale, in qualche modo rifà il verso al Padrino uscito l'anno prima, dove la famiglia mafiosa era portatrice di qualche valore mentre qui si rivela per quello che è.
Durissimo noir di Di Leo, così incalzante da lasciare appena il tempo di rendersi conto dell'accuratezza della regia, e del fatto che le scene descritte nel film non dovevano essere tanto dissimili dalla realtà.
La faccia di Silva è più imbalsamata di quella di Terminator, ma siccome i ruoli sono simili non è un grande difetto, perfetti gli altri attori nel rappresentare gli esponenti di una giustizia e di una criminalità le cui differenze sono sempre più sottili.

edmond90  @  11/10/2009 16:55:36
   8½ / 10
Degna conclusione della straordinaria trilogia del Milieu,inferiore però ai primi due film

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Tony Montana  @  21/06/2009 21:37:07
   8½ / 10
Opera prima di Di Leo, che con questa pellicola manifesta la sua raggiunta maturità artistica e chiude in bellezza la ''trilogia del milieu''.
''Il boss'' è un film cinico e spietato, dall'inaudita violenza (gente che viene fatta saltare in aria o bruciata viva), che ha come base un soggetto ed una sceneggiatura di alto livello (con colpi di scena a non finire e in cui il regista espone e denuncia ferocemente il rapporto tra mafia, società e politica), dall'ottima regia (che ho trovato migliorata rispetto ai due precendenti lavori), un buon ritmo, grande suspance, eccellente cast (davvero notevoli Caprioli, Silva e Capponi), un inizio da antologia e un finale insolito e davvero originale.

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Ultima risposta 21/06/2009 21.38.27
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  09/05/2009 21:45:57
   7½ / 10
Terzo capitolo dell' unico Di Leo ma non è il mio preferito della trilogia. Funziona sicuramente come attacco alla mafia e al Governo ma non credo comunque sia del tutto fedele alle organizzazioni malavitose. Qualcuno di onesto ci dovrà pur essere. Tuttavia grande smantellamento delle istituzioni che ci amministrano. E notevole tecnicamente, dal ritmo ad alcune scene degne di nota, ovviamente la sequenza del cinemino porno, l' obitorio ma anche l' ultima sequenza nella villa dove il regista con il fotografo riesce a ricreare i contrasti delle atmosfere noir di un tempo. Eccellente Henry Silva.

Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  02/03/2009 19:31:11
   8 / 10
stilisticamente un pò diverso rispetto al capolavoro "la mala ordina", più duro e cruente in alcune immagini, meno action ma più intrighi, alcuni dialoghi non prorpio al massimo...Henry silva con il suo volto inespressivo è un cult!

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Ultima risposta 15/02/2011 03.31.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  08/02/2009 16:00:53
   8 / 10
Per fortuna che il cinema italiano sa farsi valere, è solo triste dover scavare nella storia per vedere un "vero" film...oggi non è più così, ci sono i Cesaroni...;)

Grande pellicola mafiosa cattiva realista e noir luminosissimo. Corruzione, violenza e sete di potere regnano incontrastate, ben girato...un cult degli anni 70 e una delle migliori pellicole del regista.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  01/02/2009 21:45:08
   9½ / 10
Uno dei migliori film italiani di tutti i tempi

inferiore  @  25/01/2009 04:29:10
   9½ / 10
Signori, capolavoro! Fernando Di Leo esegue un film noir - poliziesco che non ha nulla da invidiare a i Gangster movie prodotti in America.
Una squarcio di storia romanzata e spietata sulla mafia siciliana e calabrese con una sfilza di attori stratosferici. Da Hanry Silva a Richard Conte (che ricordiamo nel contesto del padrino dove interpretava il personaggio di Don Barrese).
La storia punta ad attirare l'attenzione dello spettatore tramite ottime scene d'azione sparse molto bene all'interno dello svolgimento e continui doppi giochi e tradimenti da parte dei protagonisti.
Sceneggiatura da oscar, bravo Di Leo.
Non arrivo al 10 perchè il sonoro lascia un pò a desiderare.
Fatto sta che rimane un dei più grandi film del genere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 13/03/2009 02.48.17
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Tommy Vercetti  @  19/12/2008 15:33:23
   9 / 10
il miglior Di Leo in assoluto. Straordinario capolavoro duro lineare e coinvolgente.
Ottimo il cast, Caprioli il migliore in campo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  19/12/2008 15:27:27
   9 / 10
Grande capolavoro di un cinema che non esiste più. Di Leo firma un poliziesco nero di quelli duri, violenti, reali e molto critici, che serviranno come punto di riferimento per il genere.
Geniale la sceneggiatura, regia e attori perfetti. Da citare anche le splendide musiche di Bacalov.
Da antologia l'epilogo e l'inizio. Meraviglia italiana.

manera4  @  16/12/2008 20:46:05
   7½ / 10
Un film di mafia che fà capire cos'è la mafia italiana:dialetto,poca cultura e tanta voglia di essere il boss!

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/12/2008 20.49.11
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Sestri Potente  @  06/12/2008 10:38:55
   9 / 10
Ecco la grande differenza tra i film di mafia americani e quelli italiani: i primi, grazie anche a budget più onerosi, puntano di più sul concetto di boss, che più che un uomo è un entità (basti pensare a Marlon Brando e Al Pacino). Gli italiani, invece, riescono a creare situazioni più vicine alla realtà puntando maggiormente sugli intrighi della "famiglia".
Questo film di Fernando Di Leo è perfetto: la storia, i personaggi, i dialoghi, il finale... Tutto riesce a descrivere alla perfezione la storia della malavità italiana, una storia che purtroppo non finirà mai...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/11/2008 11:16:29
   8 / 10
Prendendo spunto da un romanzo di Peter McCurtin intitolato “Il mafioso” Di Leo realizza una delle sue opere più ammirate e coinvolgenti anche da chi non apprezza particolarmente il genere “poliziottesco”.Terzo capitolo della cosiddetta “Trilogia del Milieu”,composta anche da “Milano Calibro 9 “ e “La mala ordina”,”Il boss” rimane uno degli esempi più riusciti di un certo tipo di cinema anni ’70 spesso ingiustamente snobbato ed invece meritevole di massima attenzione.
In questo caso la storia ambientata in una Palermo irriconoscibile narra della lotta tra due fazioni mafiose,coinvolte in uno scontro costellato da episodi estremamente violenti sui quali spicca la mattanza iniziale nel cinema,causa scatenante di tutti gli eventi.
Di Leo si impegna nel voler sottolineare come il mondo politico sia collegato con quello della criminalità organizzata,senza lasciarsi scappare la ghiotta occasione di rappresentare anche la corruzione all’interno delle forze di polizia.Ciò che colpisce è la mancanza di personaggi moralmente esemplari,i protagonisti della pellicola sono infatti tutti esempi negativi.Dati per scontati criminali ed affini a lasciare l’amaro in bocca sono l’ispettore corrotto,il questore adito al conveniente immobilismo e la figlia di un boss,figura solo in apparenza innocente ed estranea al mondo che la circonda,ma in realtà a sua volta dedita al vizio.I meccanismi mafiosi sono ben illustrati,l’incapacità di potersi fidare del prossimo e l’assenza di un codice d’onore ormai andato perduto,stanno alla base del tragico spaccato criminale raccontato dal regista.
Il film all’epoca dell’uscita in sala suscitò qualche polemica tra gli alti papaveri del governo,dimostrando così la validità dell’operato di Di Leo,capace di cogliere nel segno e di infastidire chi di dovere.”Il boss” è però molto di più che un semplice film d’azione e denuncia è soprattutto uno spaccato dell’Italia di quegli anni,a tratti riuscito in altri un po’ meno, ma nel complesso adeguato a rappresentare un paese che andava cambiando non sempre prendendo la giusta direzione.Più in generale si potrebbe definire una lodevole commistione tra vari argomenti inframezzati dalle caratteristiche sequenze di violenza urbana tipiche di questo filone,supportato da un cast ispirato,come nal caso di Per Paolo Capponi (Cocchi) e Richard Conte (Don Carrasco) e dall'inquietante volto di Henry Silva,come al solito imbalsamato in un'unica espressione ma ugualmente efficace nel ruolo.

5 risposte al commento
Ultima risposta 05/11/2008 20.37.56
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pinhead88  @  20/10/2008 23:04:57
   9 / 10
grandissimo poliziottesco anni '70 diretto da uno dei maggiori re del noir,questo film influenzò molto anche Tarantino per le sue opere future,senz'altro il migliore della trilogia del milieu insieme a milano calibro 9..

castelvetro  @  03/07/2008 23:03:45
   9½ / 10
Il Capolavoro di Ferdinando Di Leo.

Non c'è inquadratura che non sia perfetta:
attorno a questo film c'è tutta una cornice
italiana di quegli anni che fa letteralmente
impazzire.

Micidiale e spietatissimo.

Un Di Leo all'apice e un clamoroso Silva!!!
Il primo tra l'altro fa un cameo come gangster con gli occhiali.
Il secondo invece è SEMPRE UNA CERTEZZA!

Ottima sceneggiatura e ottima regia, buone le musiche
Do mezzo voto in meno al 10 perchè la Mala Ordina a livello affettivo
è insuperabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/06/2008 00:59:11
   8½ / 10
Sia pur di poco, ma l'ho preferito al bellissimo Milano calibro 9. L'intreccio del film è stupendo, avvincente e non lascia respiro. Rispetto agli altri film, c'è un pessimismo maggiore: lealtà, amicizia, fedeltà sono valori effimeri. Non ci sono valori nella mafia; si erge a paladina di essa, ma è solo facciata giacchè è la prima ad infrangerli. Tutto per mantenere il potere e l'ordine. Il "suo" ordine.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  24/05/2008 10:05:09
   10 / 10
regge il confonto con i migliori polizieschi americani. capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  05/05/2008 19:08:23
   7½ / 10
Poliziesco imperdibile dalla trama avvincente, ricco di azione. Formidabile l'uomo di ghiaccio (Silva) in questa sua ennesima performance.
Come negli altri 2 capitoli della trilogia firmata Di Leo non manca il J&B così come non manca la violenza cruda, diretta, priva di ogni spettacolarizzazione gratuita.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  25/04/2008 01:33:28
   9 / 10
grandissimo film,un perfetto poliziesco,girato in modo impeccabile. quando il cinema italiano spaccava i culi.. di leo ha fatto molte altre piccole interessanti,tutte da rivalutare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  24/02/2008 12:15:33
   8½ / 10
Ecco il migliore di Leo:" il boss" è il perfetto esempio di come va fatto un film di questo genere.
Un susseguirsi di colpi di scena in un intrigo politico-criminale dove il perbenismo è lasciato giustamente fuori a favore di personaggi violenti,cinici ma assolutamente reali.
E tra famiglie mafiose senza scrupoli, funzionari corrotti e killer sanguinari spicca Lanzetta, un Henry Silva fenomenale nella sua impassibile espressione.
Cult del cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  17/11/2007 19:08:02
   10 / 10
Il miglior poliziesco degli anni 70,nonche'la miglior pellicola in assoluto firmata da Fernando Di Leo...impeccabile come al solito la performance di Henry Silva,caratterista capace di mantenere una sola espressione di ghiaccio in qualsiasi tipo di sequenza(e in questo caso non e'un limite),strepitosi i dialoghi(un must i siparietti in caserma tra Vittorio Caprioli e Gianni Garko) e perfetto l'intreccio,sempre arricchito da colpi di scena,tradimenti e capovolgimenti...duro,violento e sopra le righe,il film non conosce sosta fino ad un finale ambiguo e spiazzante.Un capolavoro assoluto.

peppe87  @  08/05/2007 23:36:28
   10 / 10
Drugo McQueen  @  03/05/2007 05:11:44
   8 / 10
Ottimo noir/poliziesco di Di Leo, anche se condiviso con chi ha scritto che La Mala Ordina e Milano Calibro 9 gli sono superiori.
Film del 1973 che all'epoca fece molto scalpore sia per la sua crudezza e violenza, sia fisica che psicologica, sia per la trama che racconta di importanti allacci tra la Mafia e le Istituzioni, sia governative che giudiziarie.
Sinceramente adoro Di Leo e il suo modo di strutturare i film, diametricalmente opposto rispetto ad altri registi del periodo : storia mai lineare che lascia sempre spazio a colpi di scena e cambiamenti di fronte inaspettati, enorme spazio dato all'organizzazione e alla struttura della "famiglia" piuttosto che al conflitto con la polizia in se, grande importanza della psicologia dei personaggi.
Henry Silva offre una prestazione davvero ottima, io lo preferisco di gran lunga quando interpreta il ruolo del cattivo senza scrupoli rispetto ad altre pellicole dove interpreta il commissario (anche se pure in Milano Odia è bravissimo)
Tecnicamente Di Leo non è al pari di altri registi (Fulci, Petri) ma il suo modo di sviluppare il film e di raccontare la storia non ha nulla da invidiare rispetto ai nomi sopracitati, rendendolo a mio avviso il miglior esponente del genere poliziesco nel vero senso del termine.
Il finale poi è molto ambiguo e lascia spazio a numerose interpretazioni.

Un film che vale la pena riscoprire, sia per meglio capire il clima di tensione e corruzione degli anni sia per apprezzare un poliziesco d'annata, di quelli che per rivederne uno ai giorni nostri servirebbe davvero un miracolo.

private_joker  @  18/04/2007 17:48:45
   9 / 10
Veramente un ottimo film, uno dei più bei noir che io abbia visto.
Qui non si parla mai d'onore, come in altri film di mafia, ma solo ed esclusivamente di interesse. Basti vedere come il boss Don Corrasco "ricompenserà" la cieca fedeltà del suo uomo, Lanzetta, che fino ad allora aveva fatto di tutto per lui, perfino ammazzare il suo padrino. Pellicola dal ritmo serrato, scene di azione e di violenza davvero molto forti, su tutte la strage nel cinemetto e l'uomo buttato vivo nella fornace.
Se ne facessero adesso di film così...

phemt  @  01/11/2006 16:34:08
   9 / 10
Splendido noir crudo, diretto e cattivo… Doppi giochi e colpi di scena a non finire si sprecano in questa pellicola di Fernando Di Leo che vanta una sceneggiatura perfetta, dei personaggi caratterizzati alla grande e un ottimo cast (su tutti giganteggia il sempre eccezionale Vittorio Caprioli mentre Silva è come sempre monotono e per tutto il film ha la stessa espressione facciale, ma lui è perfetto così)… Di Leo non racconta la mafia patinata degli uomini d’onore, ma racconta una storia di corruzione, di tradimenti, di regolamenti di conti, racconta una storia di politica e dei suoi legami con la mafia (non per nulla il personaggio centrale del film è l’avvocato, ed è chiaro il suo riferimento ai “sette collegi elettorali da controllare”) e il tutto è narrato con un ritmo serrato che incolla lo spettatore al video… Eccellente la colonna sonora di Bacalov…

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  05/09/2006 22:04:38
   10 / 10
uno dei film più rappresentativi dei nostri anni '70...il boss è una pellicola crudissima e con una delle trame più intriganti che ricordi, altro che cinema di genere, questo è uno dei più bei noir che abbia mai visto!
fantastico henry silva,cinico e tenebroso come non mai. e poi è d'obbligo un accenno alle splendide musiche di bacalov. forse il migliore di di leo.

mafe  @  28/08/2006 00:52:35
   8½ / 10
Prima di Tarantino c'era Di Leo; film noir con sequenze originali (vedi strage dei boss che si "godono" un "porno"), riferimenti politici scomodi, ottimi attori su cui spicca uno stupendo Vittorio Caprioli.

benzo24  @  23/10/2005 12:33:17
   10 / 10
per me un capolavoro, tutte le sequenze di questo film sono memorabili, per non parlare degli attori, tra cui un ottimo pier paolo capponi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  09/10/2005 19:42:11
   7 / 10
Grande Di Leo, anche se gli decisamente preferito "la mala ordina" e "Milano calibro 9".
Poliziesco durissimo, all'epoca fece molto scandalo. E' tesissimo, e ci sono alcune scene fantastiche , specialmente l'inizio e l'epilogo.
Però è anche rozzo e troppo debitore a Don Siegel.
In Italia comunque Di Leo non ha paragoni nel genere.

valtad  @  02/09/2005 12:35:05
   9 / 10
Rivisto ieri sera è un film che non scade mai, incredibile. Perfetto sotto ogni aspetto, politicamente pericoloso forse per questo è rimasto quasi sconosciuto per anni. Grande Di Leo! Poi scusate che musiche Bacalov è un genio.
Chi lo ritiene un film di genere vada a farsi un giro, così come chi odia la violenza, non è certo un film per stomachi leggeri.


Henry Silva  @  29/06/2005 22:55:24
   9 / 10
Non lo ricordo a perfezione,qualcuno può aiutarmi,ma sbaglio o ha un finale molto molto aperto??

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/09/2006 18.54.10
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  09/05/2005 09:38:55
   9 / 10
Probabilmente il miglior noir italiano...
Azione continua e spietata fin dall'inizio, caratterizzazioni precise, intreccio notevole e grandi interpretazioni dei protagonisti, da vedere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/05/2005 12.57.04
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Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  18/01/2005 18:42:09
   10 / 10
No, no, no, no...Quì siamo da oscar!
Questo film è a dir poco fantastico...La trama, l'intreccio narrativo, l'esagerazone irrazionele tipica di quelle pellicole di nicchia che hanno contribuito agli anni d'oro della nostra Cinecittà...Tutto è al posto giusto!
I primi dieci minuti sono da incorniciare (Henry Silva entra in un cinema porno e fa una strage con un...LANCIARAZZI!!!), e il resto...Bhe, scopritelo da voi.
Dedicato a tutti coloro che disprezzano il cinema di genere...


Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  20/11/2004 01:03:59
   9 / 10
Mi inchino di fronte a questo grndissimo noir. Assolutamente imperdibile per chi ama Tarantino.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/11/2004 16.27.23
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