i giorni dell'abbandono regia di Roberto Faenza Italia 2004
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i giorni dell'abbandono (2004)

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locandina del film I GIORNI DELL'ABBANDONO

Titolo Originale: I GIORNI DELL'ABBANDONO

RegiaRoberto Faenza

InterpretiMargherita Buy, Luca Zingaretti, Goran Bregovic, Alessia Goria

Durata: h 1.36
NazionalitàItalia 2004
Generedrammatico
Tratto dal libro "I giorni dell'abbandono" di Elena Ferrante
Al cinema nel Settembre 2005

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Trama del film I giorni dell'abbandono

Olga ha 35 anni e due figli. Suo marito Mario l'ha abbandonata e lei ha perso completamente la fiducia in se stessa e si sta lasciando andare. Uno spiraglio di felicità e speranza arriva grazie ad una sofferta autoanalisi e a una serie di incontri, tra cui quello con un musicista vicino di casa...

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Voto Visitatori:   5,14 / 10 (52 voti)5,14Grafico
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Voti e commenti su I giorni dell'abbandono, 52 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento the passion  @  13/01/2006 12:23:36
   7 / 10
splendida margherita buy... per me è una delle meglio attrici italiane, in questo film usa recitare in teatrale, mi è piaciuta questa donna confusa e frustata da un marito tornato bambino.... luca zigaretti non si è visto molto bene ma il suo personaggio mi ha fatto capire che avvolte gli uomini cadono nel bisogno di provare nuove emozioni dopo anni di matrimonio o convivenza... e perdono l'amore della propria compagna...
da questo film ho imparato una cosa: che bisogna reagire nella vita e mai lasciarsi andare nel profondo blu dell'dolore..... ci si può riarsare da una rottura con un amico... ma quando si tratta di amore tutto rimane più difficile,

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/01/2006 15.44.34
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andreab74  @  17/11/2005 13:43:09
   2 / 10
..2 solo perchè 1 spetta ai vari Vanzina & Co... anche se non posso dire che sia "dimenticato"... dopo un mese ancora mi ricordo quanto è brutto
Il film "impegnato" più brutto che abbia mai visto
Dialoghi scontatissimi
Recitazioni inguardabili (anche per ottimi attori come Buy e Zingaretti)
Storia orrenda... sembra quasi che alla fine la Buy si innamori di Bregovic solo perchè è famoso...(???) non mi sembrava questo il messaggio del libro...

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/01/2006 12.27.12
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Aphex  @  26/09/2005 02:55:24
   10 / 10
SALVE A TUTTI, FACCIO IL PROIEZIONISTA DA ANNI ORMAI E DI FILM MODESTAMENTE ME NE INTENDO Sò SE UN FILM VALE LA PENA DI VEDERLO O MENO,E QUESTO E UNO DI QUELLI CHE CONSIGLIEREI. FORSE MOLTI NON SANNO CHE I CRITICI CREDONO DI SAPER VALUTARE UN FILM SOLO PERCHE' HANNO LA NOMINA PER FARLO E CHISSà MAGARI NON GLI INTERESSA NEMMENO IL CINEMA....E PROBABILMENTE LO FANNO PIù PER LAVORO CHE PER PASSIONE, VORREI ANCHE AGGIUNGERE CHE FISCHIARE UN FILM IN SALA E' VERAMENTE DA GRAN CAFONI!!
CRITICI = BOCCIATI
FILM = PROMOSSO!!

IL MIO VOTO è 8 MA METTO 10 PER ALZARE LA MEDIA INGRATA PER QUESTA PELLICOLA


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Ultima risposta 23/11/2005 14.05.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  25/09/2005 17:12:45
   2 / 10
Del recente disastro cinematografico di Faenza non avrei voluto parlare: porbabilmente mi sarei risparmiato il linciaggio che qualche ammiratore del film (non posso credere siano molti) sicuramente agiterà contro di me. Ma siccome nella vita bisogna aver coraggio nel difendere le proprie idee, anche a costo di infastidire qualcuno, da una parte mi riprometto di rivederlo con più calma un secondo momento, dall'altra mi spiace assecondare l'aria che tira da qualche anno alla mostra del cinema di Venezia, ovvero il gioco al massacro verso un film "solitamente" italiano. Temo purtroppo che stavolta i censori abbiano ragione da vendere. Prima di tutto mi reputo un insospettabile, visto che finora ho sempre ritenuto Faenza un regista dignitoso e interessante, anche se solo in un caso capace di realizzare un'opera esaustiva dall'inizio alla fine ("Jonah che visse nella balena"). Per il resto ci sono quei classici frammenti preziosi (cito il bambino chiuso e diffidente di prendimi l'anima, la triste parabola di Don Puglisi in una città di persiane chiuse) che compongono buoni film mancati. Ora, ok, "I giorni dell'abbandono" è tratto da un romanzo di cui si parla tanto (troppo?), ma il "caso" letterario qui è un'alibi per un pretenzioso, tediosissimo, presuntuoso pamphlet di psicanalisi femminile, il tutto condito con un linguaggio da fotoromanzo di bassa lega, o peggio degno di Harmony. Non sarà una novità trovare una Torino metafisica (chissà perchè lo è sempre al cinema, e piu' ancora nella realtà) dove la mdp filma con emotivo distacco (?) - è degno di un dilettante che usa il tutto come fossero i filmini per le vacanze - le infelicità coniugali della protagonista. Ma non è questo il motivo per cui ho detestato sopra ogni cosa questo film, certamente uno dei peggiori esempi di cinema italiano (anzi, diciamo di cinema e basta) a cui io abbia avuto la disgrazia di assistere. Cio' che è inaccettabile è l'atteggiamento di Faenza: si vincola, si omette, con l'intenzione specifica di lasciare alla Buy tutto il consueto repertorio delle nevrosi cui in altre occasioni ha dato il meglio di se': ipocondria da crisi isterica, o clichè di un'attrice che rischia di diventare la Mia Farrow italiana, e non parlo della pur brava attrice, ma dell'ex-moglie di Allen fagocitata dai gossip (era meglio quella vecchia canaglia di Frank, vero?). Se è vero che un'oratorio teatrale avrebbe funzionato meglio, il linguaggio cinematografico di Faenza pretende di essere insolito e "originale", ma ahimè Cocteau è un'altra cosa e "La voce umana" al cinema venne interpretato da Anna Magnani, la regia di Rossellini, non so se mi spiego. La Buy non è assolutamente in grado di reggere a lunga distanza tutto il film, anche se sembra l'unica presenza certa dell'opera (Zingaretti e Bregovic figure di contorno un po' alla Beckett, i bambini, forse il cane) e forse Mariangela Melato con qualche anno di meno avrebbe retto meglio il contraccolpo. Quel che è certo è che capitano cose di questo tipo: un'attrice che crede di aver preso parte a un'opera d'arte (o alla definitiva consacrazione di sè) senza aver dato troppo preso all'ardua impresa dello script e dei ridicoli dialoghi del film, un'autore che ha (spero non definitivamente) rovinato la sua credibilità sentendosi improvvisamente l'erede di Freud : in realtà qui si barcamena tra i peggiori clichè dell'insopportabile Leo Buscaglia. Salvo solo il finale che almeno ci restituisce i titoli di coda mettendo fine alla tortura di aver perso inutilmente due ore della mia vita a sperare nelle sorti del "nuovo cinema italiano". Con la rassicurazione che molte donne di questo sito troveranno pane per i loro denti. Pensiero: è sufficiente esprimere qualcosa per trovare un filo di interesse comune?

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Ultima risposta 05/08/2006 02.04.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  24/09/2005 19:02:39
   9 / 10
Un film splendido, di un realismo che già di per sè crea emozioni molto forti.
E' il realismo dell'amore con tutte le sue gioie e pene. L'amore nel film è più forte del matrimonio, se nel matrimonio l'amore non c'è più sembra dire il regista lo si cerca fuori, in un'avventura disperata ma inevitabile.
Tecniche letterarie ridotte al minimo perché non necessarie a sviluppare le tensioni emotive.
Numerosi flash back di ricordi che consentono interpretazioni anche psicanalitiche della storia.
In ogni storia d'amore c'è già potenzialmente un film sembra dire il regista Faenza basta mettere da parte il pudore e dire come si svolgono le cose.
Faenza bravo e lucido.
Attori bravissimi compreso il cane.
Film che gioca tutto sul verismo rinunciando quindi a un finale nettamente a lieto fine. La moglie abbandonata,dopo tante sofferenze, trova alla fine un amore educato, lieve e tenero, lontano dall'erotismo passionalmente arcaico che gli dava il marito.


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Ultima risposta 25/09/2005 17.18.47
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pilone  @  21/09/2005 20:56:46
   3 / 10
Un film italiano che parla di relazioni in crisi.... non era mai successo!!!!!! Un plauso ad un tema così originale che mai e poi mai mi sarei aspettato da un film nostrano!

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Ultima risposta 09/02/2012 14.00.04
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KANE  @  17/09/2005 10:43:26
   5 / 10
il voto è p er l'incoraggiamento al cinema italiano!
il film è difficile da giudicare: la regia è inesistente, ci si accorge che c'è qualcuno dietro la macchina da presa solo alcune volte, la recitazione è altalenante al massimo (parlo di quella della bui,... lasciamo perdere quella di zingaretti..penosa, e lasciamo perdere pure bregovic) si passa da una recitazione buona, coinvolgente, originale, ad un piattume terrificante da fiction di quart'ordine, la sceneggiatura ispirata dal romanzo credo che sicuramente non sia degna dello stesso, si intuisce sicuramente una trama profonda ed un introspezione psicologica notevole, che però è resa abastanza male nel film di faenza.
credo che 5 sia un voto giusto, anche se non ho voluto tener presente che:
1 è l'ottocentesimo film di problemi di coppia made in italy
2 è presente nel cast Gaia, quella della pubblicità della tim
3 non sò il romanzo ma tutto il film è una enorme publicita a torino 2006!
4 nel film ci sono personaggi , come la madre della bui, cosi bruttalmente caretterizzati che neanche una recita dell'asilo
5 ieri volevo vedere il castello di howl ma l'hanno sostituito con due single a nozze!!e ho dovuto ripiegare su questo!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/09/2005 09.29.16
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