i due volti di gennaio (2014)

Eccomi a recuperar questa pellicola. La visione è un thriller molto lento, noioso in alcune parti, vivace in altre... narrato in alcune sue parti bene e piacevoli.
Ben ricreata come location, scenografie e la stessa fotografia di questa Grecia negli anni 60.
Un finale "già" scritto, che a diviso sicuramente.
Buon film nel suo complesso, sottovalutato in parte.


Kristen Dunst : bella, solare, regge il film e regge il suo saper recitare. Convinto
Viggo Mortensen: buona la sua prova, recita e tiene botta
Oscar Isaac: buon comprimario, sa farsi piacere, recita e convince.

Il regista, minore, si prende cura di questa pellicola, un thriller un po' atipico, un po' incolore,., un po' lento, lento e vivace in altre come il tris di intreccio che lega tutto. Buona prova nel complesso. Divide come l'ha chiuso. Apprezzate le sue scelte di location, fotografia ed alcune scenografie.

Un thriller che sicuro poteva esser migliore, forse, sottovalutato.

Si lascia vedere nel suo complesso e alla fine divide. Piccolezze? forse!

Thriller piuttosto scialbo. Nonostante l'inizio promettente, poi sarà una parabola discendente fino all'epilogo. Niente che non si sia già visto. Sceneggiatura molto scadente, e trama poco articolata per tenere viva l'attenzione.

Le uniche cose buone sono Mortensen e la Dunst, inadeguati rispetto a tutto il resto.....in senso positivo ovviamente.

Discreto thriller. Buona l'ambientazione nella Grecia del 1962. Purtroppo scade un po' nel finale. Senza infamia e senza lode.

Senza infamia e senza lode. Troppo piatto in certi frangenti, manca il guizzo.

Un buon inizio da film vecchio stampo con una situazione abbastanza intrigante... dopo queste premesse tuttavia il film si sgonfia progressivamente e si siede su se stesso. Tenta la carta di delineare psicologicamente i personaggi senza riuscire a cavare un gran che. Si fatica un po' ad arrivare alla fine e la fatica non viene premiata da un finale valido...

Visto al cinema qualche tempo fa..bruttino..trama confusionaria e forzata.

insomma...davvero niente di che.

Film senza mordente, intreccio ormai prevedibile, trasposizione troppo da manuale per poter catturare davvero l'interesse degli appassionati del thriller/giallo.
Ai non appassionati potrà piacere forse un po' di più.
Mortensen e la Dunst perdono sempre più smalto.

Non è un capolavoro, è prevedibile fin da subito e soffre per una fotografia da cartolina proprio come Il Talento Di Mr Ripley, però condivide proprio con quest'ultimo un'ambientazione splendida ed elementi old school che rendono la visione piacevole.
Non mi ha fatto impazzire il protagonista a tratti troppo ingessato, in compenso Mortensen e la Dunst sono una garanzia.

Non una delle trasposizioni più memorabili delle pagine della Highsmith. Ricorda un po' "Il talento di Mr. RIpley", ma gli è nettamente inferiore. Niente da dire sulla confezione, senza infamia e senza lode.

Mi aspettavo qualcosa in piu'..un buon film ma niente di eccezzionale

Fortunatamente mi fido ben poco di alcuni voti pessimi , ed infatti avevo ragione a credere in questo film che mi ha catturato sin da subito. L'ambientazione è fantastica , la Grecia con la sua storia è il panorama perfetto per ambientare un thriller dal ritmo concitato e per nulla lento, quasi richiama per certi tratti i romanzi gialli di Agatha Christie o altri autori del passato. La musica accompagna splendidamente ogni momento del film ,rendendo il giusto pathos nell'attimo ideale. Lo stesso titolo del film è strettamente legato alla vicenda ed al susseguirsi degli eventi. Unica pecca che rovina un capolavoro , che avrebbe sfiorato le vette della perfezione , è il finale troppo perbenista e risolutivo , deludendo gli osservatori che dai vari colpi di scena si sarebbero aspettati ben altro.

Sarà che sono molto intelligente e ci capisco molto più di voi, non voglio metterlo in dubbio, per carità, ma questo thriller mi ha davvero preso.
Per niente piatto come gracidate voi. Ma siete sicuri che non avete scaricato per sbaglio su emule un porno col titolo sostituito? Me sa!

Ennesimo complesso edipico irrisolto!
Attori eccellenti e bella fotografia al servizio di una sceneggiatura piatta che racconta con eccessiva linearità, senza sorprese né colpi di scena una storia che non appassiona e che non coinvolge. Anche il fatto che non sia nitida l'identità del protagonista della vicenda non giova al coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Lo stile c'è, la recitazione pure, quel che manca sono le emozioni. Non trasmette passione, non trasmette né desiderio né turbamento.
Sostanzialmente una bella confezione per un film noioso e perdibilissimo.

Peccato, c'erano tutti gli element per un grande film, ma alla fine l'eccessiva linearità narrativa rende il tutto un po' noioso ed insulso.

sorpassato

Essendo tratto dal romanzo della Highsmith, si sentono le assonanze con altre pellicole come la saga di Ripley o L'amico americano. Questo fim di Amini riesce a far fede al suo titolo, sia a livello narrativo dove l'apparente triangolo amoroso e la conseguente fuga dopo l'omicidio dell'investigatore privato si trasforma lentamente in un tormentato rapporto padre/figlio tra le due figure maschili. Anche a livello visivo il film offre questa dualità con l'alternanza tra la bellezza e solarità del paesaggio e l'atmosfera oscura di alcuni passaggi (le rovine di Cnosso) dove emerge per contrasto il lato più nascosto e intimo dei protagonisti. Le intepretazioni del terzetto di attori sono di sicura presa data la buona alchimia che si crea fra loro, ma lo sviluppo della storia, malgrado una certa solidità nel complesso, sfocia nella prevedibilità smorzando la tensione che si era creata nell'evoluzione dei personaggi. Luci ed ombre quindi che si riflettono sulla qualità di un film con elementi positivi e negativi che si bilanciano fra loro e che poteva offrire di più.

Piu che un thriller lo trovato un film drammatico...

Il film ha una storia molto interessante,non è spiegata benissimo ma comunque si lascia guardare l'unica pecca è che e troppo lento

Questo film lascia una sensazione di incompiutezza. Gli attori fanno un buon lavoro, la fotografia e la colonna sonora sono ottime, ma nulla riesce a salvare la pochezza del film. La storia è veramente poca cosa, il film è troppo, troppo lento, e il finale è deludente. Non sembra una storia degna di essere raccontata in un film: per il cinema ci vuole altro. Forse il romanzo della Highsmith è un capolavoro, la storia si adatta bene per un'opera letteraria visto che scava molto sulla psicologia dei personaggi (non c'è dubbio che Chester sia un personaggio interessante e complesso), ma alla fine sul grande schermo ci vuole ben altro per non sprofondare nella noia.

SPOILER

Il risultato di questa trasposizione cinematografica (dall'omonimo romanzo di Patricia Highsmith) è un thriller psicologico così fumoso e poco emozionante che neppure le buone interpretazioni del terzetto Mortensen, Dunst, Isaac, riescono a risollevarne le sorti.
L'aria sana delle pellicole vecchio stampo è il solo aspetto positivo di un film insipido e decisamente scritto male.
Due parole sul titolo bisogna dirle. Essendo l'inizio di ogni nuovo anno, "gennaio" rappresenta la fine del vecchio e la nascita del nuovo, così come rappresenta la dualità dell'uomo, con Ianus (Giano) tradizionalmente raffigurato con due facce che guardano in direzioni opposte.
Sì d'accordo, ma di tutta questa prosopopea metaforica si poteva tranquillamente fare a meno.

Sicuramente molto originale.

Piacevole, tranne per la fine pessima, che impoverisce totalmente la pellicola

Premetto che mi piace molto Vigo Mortensen quindi il giudizio potrebbe essere influenzato, però é un gran bel thriller da non perdere con un finale anche abbastanza sorprendente