Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
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Un ragazzino in un sistema dove vige legge morale di andare avanti, anche negando il proprio benessere. Una vita da sottomettere imparando il rispetto verso il prossimo. Senza ma, senza se, ciò che viene imposto lo si fa! Una bella storia drammatica che mi ricordano i "nostri" genitori nati e cresciuti in quegli anni. Una nuova generazione sta nascendo, e noi ne siamo la prova vivente oltre che il frutto dei loro cambiamento educativo ed istruttivo. Son curioso di vedere che succederà con i genitori futuri fra 30 anni, quelli nati nello spudorato consumismo, e registrati su facciadibuk. Come cresceranno i figli? Cos'era meglio? Chissà... bella sorpresa...
Dal lato umanistico "i 400 colpi" è un bel film, no anzi stupendo. Il suo lato negativo, se così può definirsi, è che nella sua enorme somiglianza con la realtà, offre allo spettatore una semplicità estrema, praticamente uno spezzone di realtà. A tratti sarà piacevole vedere questi ragazzini ingenui e spontanei, ma nel loro piccolo già tanto cresciuti e maturi, ma in molti altri risulterà molto piatto. In sistesi è sicuramente da vedere. Se poi lo vedessimo insieme al padre o al nonno, beh... forse dopo i lfilm assoperemo gradevolmente una storiella in più.