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Mediometraggio horror di Tsukamoto fortemente metaforico, claustrofobico all'ennesima potenza di cui condivido gli apprezzamenti, decisamente un lavoro interessante e da recuperare a chi dovesse mancare per gli amanti del genere, ma che in totale onestà non ne capisco i voti eccelsi.
Scusate ma quindi??????? Qual'è il senso di questo film non l'ho capito? Come finisce? Claustrofobico ed angosciante ok, ma poi non si spiega un bel nulla.
"Haze" si può dividere idealmente in due parti. La prima parte: angoscia e oblio. Un uomo spaesato, terrorizzato e completamente immemore, schiacciato tra enormi ed insondabili pareti buie ed opprimenti, in un buio labirinto di angusti cunicoli senza via d'uscita. La seconda parte: speranza e simbolismo. Una lotta per riappropriarsi della vita e della memoria, in un susseguirsi di immagini e momenti che confondono le coordinate temporali - passato e presente che si confondono, così come la realtà si confonde col ricordo o con la metafora. A far da discrimine, l'incontro con una donna. Un incontro che porta con sé il risveglio della speranza di sopravvivere e la riscoperta della forza di volontà, ma anche il risveglio di immagini cruente e di voci di un passato doloroso.
Il primo approccio induce all'errore. I primi minuti creano nello spettatore la convinzione di assistere ad una bizzarra versione dell'ennesima situazione "fuga e sopravvivenza". L'incontro con la donna apre una seconda parte che a sua volta apre, seppur parzialmente, occhi e mente dello spettatore. La trappola è una metafora, le immagini e le voci provengono dal significato celato dietro il velo dell'apparenza. Muro e labirinto, metafora di perdizione ed oppressione, il buio è il colore dell'angoscia. Oblio, smarrimento, soffocamento, sangue, buio e morte: esauriente compendio delle ossessioni umane. Amor vincit omnia? Solo l'amore salva: in una selva di arti mozzati, due mani si stringono alla ricerca della vita, prima della morte, oltre la morte. Lo spettatore si ritrova tra le mani una metafora e vuole comprenderla, una misteriosa scatola cinese di cui vorrebbe apprendere il contenuto, ma di cui non sa trovare un'univoca chiave d'apertura.
La prima parte è una facciata ben costruita, che avvolge lo spettatore in una sensazione di oppressione che fa sorgere la nostalgia della luce e dell'aria. La seconda parte è rivelazione e mistero: in una selva di dettagli determinanti, vengono offerte all'ingegno molteplici chiavi di lettura, ma non viene indicata la soluzione definitiva.
Più che un film, una metafora rivelata ma non svelata; un enigma che si compiace di restare essenzialmente irrisolto.
Sì, sì, di sicuro è pieno di significati profondi e tutte le altre pugnette che vi pare. Ma che due palle oh. Maronn. Per i miei schifosi gusti personali è stata una noia ..pazzesca, giusto per restare in tema. Frutto più che altro di lungaggini esagerate, a mio profano parere (toh, ho appena scoperto che nel progetto iniziale doveva durare la metà, guarda un po' il caso), ma non solo. Ho sbadigliato più volte durante l'infinita scena del tubo. Riconosco a Tsukamoto un gran talento visivo e non m'è neanche dispiaciuto come attore, ma trovo che questo suo lavoro possa incutere un senso claustrofobico soltanto a chi realmente ne ha la fobia o a chi prova angoscia quando Pollicino non trova la strada di casa.
La prima parte del film la si capisce: due persone sono intrappolate in quel gabbione di cemento con pezzi di corpi, e si ricordano poco o niente del loro passato. Alcuni flashback lasciano intendere però che le due persone si conoscono. Le ipotesi che io ho fatto sono: il protagonista ha assunto droghe; il protagonista sta sognando; ci sono gli alieni. Ogni tanto però il protagonista intravede nel dormiveglia una ragazza che gli dice "Mi dispiace"... quindi qualcosa di reale e di poco piacevole è davvero capitato.
Nella "seconda parte" del film il protagonosta si ritrova in una stanza bianca, luminosa, con la ragazza stesa a terra e ferita. Chiama quindi soccorso col telefono. E' quella la realtà? Cosa è capitato? Il protagonista aveva accoltellato loa ragazza o quella averva tentato il suicidio? Oppure erano stati rapinati? O avevano preso droghe?
Nella "terza parte" si vedono i due che guardano beati e contenti i fuochi d'artificio. Cosa c'entra questo con le scene drammatiche di prima? In che ordine temporale va collocata questa scena?
Nella "quarta parte", che dovrebbe essere quella che dà un senso al tutto, si vede il protagonista anziano che si alza da una poltrona, passa accanto alla foto della donna (ormai anziana) e probabilmente già morta, e si porta fuori su una terrazza assolata fra biancheria stesa ad asciugare: è contento e sereno.
Mi aiutate a dare un senso al film? Come lo avete interpretato voi? Come avete collegato questi vari... monconi? ;-)
La definizione di "gioiellino" per questo film calza a pennello!!Il maestro Tsukamoto (Tetsuo) riesce a concentrare in 49 minuti tutte le caratteristiche che un horror dovrebbe avere: malato, disturbante, ansiogeno e claustrofobico come pochi altri...Da vedere senza riserve!!