hana-bi regia di Takeshi Kitano Giappone 1997
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hana-bi (1997)

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locandina del film HANA-BI

Titolo Originale: HANA-BI

RegiaTakeshi Kitano

InterpretiTakeshi Kitano, Kayoko Kishimoto, Ren Osugi, Susumu Terajima, Tetsu Watanabe, Hakuryu, Yasuei Yakushiji

Durata: h 1.43
NazionalitàGiappone 1997
Generethriller
Al cinema nel Settembre 1997

•  Altri film di Takeshi Kitano

Trama del film Hana-bi

Nishi, un poliziotto dalla morale professionale non proprio limpida, con sensi di colpa per la morte del figlio, la moglie gravemante ammalata e la Yakuza che lo perseguita, decide di fare una rapina in banca e di fuggire con la moglie in una località marittima.

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Voto Visitatori:   8,03 / 10 (76 voti)8,03Grafico
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Voti e commenti su Hana-bi, 76 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  24/08/2023 12:25:44
   9 / 10
In un capolavoro come questo, in un film stratificato come HANA-BI il genere di appartenenza diventa un carattere distintivo secondario e si finisce con l'ignorare che si parli di polizia e yakuza, di morale e violenza, e si finisce con il rendersi conto di essere semplicemente all'interno di una grande tragedia, con un concept semplice e pungente (stuzzicante per il suo pubblico, se vogliamo) ma che vive di pace e armonia e non di sofferenza e punizioni divine.
L'estetica fredda e riflessiva di Takeshi Kitano è un tutt'uno perfetto con ciò che si trova dentro il quadro visivo, regalando meravigliose inquadrature che trasmettono perfettamente non una ricerca caotica della serenità interiore ma esclusivamente la serenità interiore stessa, in cui la gelida risposta violenta è solo parte del modo di vivere "zen" e la morte è ampiamente accettabile.
L'alternanza di paesaggi bluastri coi dipinti montati all'interno del film, anch'essi riflesso di quello stato di quiete dell'anima, sono esempio di unicità artistica.

VincVega  @  04/04/2023 17:23:24
   8 / 10
Tra quelli che preferisco di Kitano. Evidente il contrasto tra momenti di delicatezza assoluta (soprattutto i momenti in cui il protagonista è assieme alla moglie malata oppure l'amico sulla sedia a rotelle che vuole disegnare) e altri di forti esplosioni di violenza. Poi c'è il protagonista Nishi, interpretato dallo stesso Kitano, che non parla quasi mai, solo quando è strettamente necessario e nonostante ciò è caratterizzato benissimo. Ottimo utilizzo della colonna sonora qui molto importante, fa strano perchè in "Sonatine" per esempio era quasi assente. Di alto livello la regia di Kitano e si nota anche nelle piccole cose.

Thorondir  @  16/03/2022 14:40:04
   8½ / 10
Pellicola violenta e allo stesso tempo poetica, brutale e toccante, Hana-bi di Kitano sembra volerci raccontare, tramite la duplice anima del protagonista silente, le due anime del Giappone: quella chiusa, intimista e capace di irragiungibili vette di poeticità e quella che di tanto in tanto prorompe nella storia: violenta, senza freni, fredda nella sua asettica brutalità. Un film quindi quasi politico ma anche e soprattutto capace di andare all'essenziale del cinema: messa in quadro, fotografia, musica in un crescendo dinamico che nella seconda parte raggiunge toni straordinari (con due-tre scene da antologia, come quella dei fiori che diventano dipinti).

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/08/2020 15:06:59
   7½ / 10
Poetico, straniante, struggente. Difficilissimo commentare l'opera di Kitano, meglio osservare in silenzio.

bitlis69  @  02/11/2019 00:58:35
   4 / 10
livelli stratosferici di piattezza e noiosità,in parecchi gridano al capolavoro ma a mio avviso i capolavori sono ben altri

StIwY  @  02/06/2019 23:41:28
   5½ / 10
Peccato, l'inizio era promettente, nonostante il claudicante prosieguo negli avvenimenti, complici anche i temi musicali azzeccati ed evocativi. Tecnica dei flashback. Ma nella seconda parte cascano completamente le palle. Di una lentezza estenuante, e finisce per diventare l'ombra di se stesso. Da notare l'eccessivo uso di sangue finto nelle s*****ttate

kafka62  @  09/05/2018 15:59:00
   8½ / 10
Kitano è un autore nel senso più esteso del termine: suoi sono la regia, la sceneggiatura, il ruolo principale (quello di Nishi, indimenticabile con gli occhiali scuri, taciturno e ostinatamente chiuso di fronte al dolore che lo circonda), il montaggio, la scenografia, e persino i bellissimi quadri dipinti da Horibe. E', oltretutto, un autore geniale, perché reinventa il genere del film poliziesco, innestandovi motivi esistenziali che fanno del suo cinema un qualcosa di estremamente personale ed originale (avvicinabile forse ai noir di Melville di un mezzoi secolo fa). La violenza esasperata tipica dei film yakuza è qui contrappuntata da una visione romantica dell'esistenza (romantica nel senso vero e crudo del termine, quello che presuppone uno scarto ineliminabile tra ideali e realtà: qui tra il desiderio di una vita finalmente pacificata dopo tanti orrori e la violenza che, retaggio del passato, insegue Nishi condannandolo fatalmente all'annientamento). Il silenzioso e tenero rapporto tra Nishi e la moglie malata fa scorgere una imprevedibile vena contemplativa (vedi le poetiche scene in riva al mare), a tratti affettuosamente comica, che, se in qualche momento fa sorgere il timore di una regressione senile alla Kurosawa, subito lo dissolve con quella inesorabile progressione narrativa verso il doppio suicidio finale (il quale avviene, opportunamente, fuori quadro), che dà al film un'inconfondibile atmosfera malinconica.

antoeboli  @  11/05/2016 14:31:20
   10 / 10
Maestoso , poetico , affascinante .
Come descrivere Hana-Bi se non con queste semplici ma importanti parole .
takeshi Kitano , autore in tutto e per tutto della pellicola , mescola vari generi tra cui il dramma dell'individuo , la Yakuza , simbolo del Giappone purtroppo , l action puro con momenti violentissimi , e una regia particolare , come lo sono i film nipponici , ma anche di alto livello .
Kitano però impressiona più sul lato dell'interpretazione del suo protagonista , che è un soggetto taciturno , pronto a scatenare i suoi malumori violenti verso il prossimo , ma che non può dimenticare di trovarsi in un momento esistenziale molto difficile , con una moglie malata e una figlia morta in fase fanciullesca.
Ost stupenda in alcune sequenze , mentre in altre il film si lascia vedere attraverso il silenzio , e le immagini che scorrono .
Dovete assolutamente vederlo !!

Neurotico  @  11/02/2015 16:19:10
   8½ / 10
Straziante, dolcissimo, elegante e, com'è tipico dello stile di Kitano, assolutamente pessimista. Il grande regista giapponese in questo meraviglioso e poetico noir affronta con una tenerezza infinita e una classe innata, il tema della morte e della preparazione ad essa. Il poliziotto Nishi ha da poco perso la figlia e ha sua moglie con la leucemia, malata terminale. Il suo collega e grande amico Horibe rimane paralizzato dalla vita in giù, e viene lasciato dalla moglie e dalla figlia.
Entrambi vivono una solitudine a cui non è possibile porre rimedio, se non con una fuga drastica dalla vita.
Han-bi vive di silenzi ed esplosioni dolci, alternando tenerezza e violenza, malinconia e disperazione, in una sorta di rappresentazione disillusa della vita. Belle le musiche di Joe Hisaishi, ma ho preferito quelle di Sonatine.

"marito e moglie, in fondo ognuno pensa solo a sé stesso"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  25/08/2014 18:12:18
   7 / 10
Lo vidi oramai parecchio tempo fa e devo ammettere che non lo ricordo in maniera perfetta. Certo ho memoria di un film molto classico di Kitano, gli stessi temi e gli stessi elementi (il mare su tutti) presenti in molte sue pellicole, sempre raccontati con la consueta poetica di Beat Takeshi. Ricordo anche anche degli accenni di noia qua e là, ma nonostante ciò è fuor di dubbio che "Hana-Bi" sia un film struggente, nonchè uno dei più importanti della carriera dell'attore/regista, nonostante io ne preferisca altri.

Nic90  @  25/07/2014 21:30:56
   5 / 10
Troppo angoscioso per me,non è un thriller,è drammatico.

GianniArshavin  @  19/07/2014 13:04:51
   6½ / 10
Per quanto riconosca la grandezza di Kitano come regista e artista in generale , al momento non riesco ad entrare in sintonia con il suo cinema.
Dopo questo secondo e non totalmente soddisfacente tentativo di approccio con i suoi film mi rendo conto di come ad oggi Beat Takeshi non riesce ad emozionarmi , coinvolgermi o scuotermi con i suoi lavori , malgrado molti elementi ispirati e di indubbio valore.
La pellicola in questione , "Hana bi" è sicuramente un passo avanti dopo "Dolls" , ha un buon numero di bellissime sequenze e la trama denota una sensibilità evidente dell'autore. Purtroppo non riesco mai ad entrare in totale empatia con i personaggi e mi è difficile mantenere la concentrazione per tutta la visione.

InvictuSteele  @  30/01/2014 13:40:50
   7½ / 10
Il maestro Kitano in un film sulla debolezza interiore (a differenza della forza esteriore del personaggio) scandita da silenzi interminabili per una vita triste. Le diverse vicende sono montate alla perfezione dove il mare d'inverno è il luogo della riflessione, del riscatto e della riconciliazione. Poetico e bellissimo ma non il migliore di Kitano.

Sestri Potente  @  26/11/2013 22:48:21
   7½ / 10
Hana-Bi, pur nella sua durezza, riesce a strappare in più occasioni sia un sorriso che una lacrima: è questo lo stile di Beat Takeshi, che magari non è per tutti, però se si riescono a superare i momenti di silenzio (tra l'altro testimoni in tantissimi film asiatici) e se si entra un pochino nella mentalità del regista allora lo si apprezza appieno.
Bel film, ma sinceramente preferisco altri lavori del regista.

genki91  @  20/11/2013 23:58:11
   8 / 10
Sempre il migliore, il maestro Takeshi.
Fino alla fine pensavo che mancasse quel qualcosa che lo caratterizzasse, pensavo che questo non fosse stato fra i migliori. Una di quelle volte in cui ci si ricrede in un batter d'occhio, insomma. Mi ha spiazzato, colpito; un epitaffio che consacra l'intera pellicola.
Ricco di pathos come sono tutti i film che finora ho visto del Maestro, Hana-Bi è dall'alto della sua cruda violenza, anche un film molto dolce.
Ottimo.

Crazymo  @  14/04/2013 00:14:32
   9 / 10
In Hana-Bi troviamo tutte le caratteristiche del cinema di Kitano mixate alla perfezione: il ritmo rilassato che crea dei veri e propri affreschi indimenticabili, che schizza all'improvviso in esplosioni di violenza inaudite, asciutte, crude, senza alcun commento musicale e senza nessuna spettacolarizzazione, indulgiando sui protagonisti del film in una maniera ermetica, fatta di tanti silenzi e di tanti sguardi, suggerendoci e mai dicendoci esplicitamente ciò che stanno pensando nella loro aura di disperazione, nella loro solitudine; il cinema di Kitano è una poesia fatta ad immagini e musica, è un'amara poesia che affronta la vita insieme ai suoi personaggi, ed in questo film in particolare il tutto termina laddove tutti i film di Kitano passano: nel mare. Il mare, un elemento presente in tutti i film di questo regista, dove tutto scorre, dove nulla resiste al passare del tempo, dove tutto prima o poi finisce. Hana-Bi è il perfetto esempio del cinema di Takeshi Kitano, regista, attore, montatore e pittore, oltre che padre di una bellissima figlia che compare nel finale del film, tutte queste sue capacità in questo film vengono a galla. Fantastici i piani sequenza che mette in alcuni momenti, soprattutto nelle parti più violente. Magnifico

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 14:28:20
   10 / 10
Strameritato Leone d'oro per il film che lanciò il maestro Kitano anche in Occidente. Le musiche di Hisahisi e lo stile unico della regia accompagnano lo spettatore nelle pieghe di un dramma con yakuza che lascia senza fiato.

Sicuramente non per tutti i gusti, ma per chi voglia confrontarsi con un Cinema di livello altissimo Hana-Bi è una tappa irrinunciabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  06/11/2012 01:22:40
   6 / 10
Non riesco purtroppo ad accodarmi all'entusiasmo per questo lavoro di Kitano, un film vincitore di un prestigioso premio come il Leone D'Oro e la pellicola che consacrò il riconoscimento del regista a livello mondiale.
Ma d'altronde è l'ennesima conferma che devo faticare per riuscire ad apprezzare a pieno il cinema orientale, perlomeno quello recente. Non riesco a lasciarmi andare alla riflessività, ai silenzi, a quel "non detto" di cui si fa da sempre portavoce.
Di Hana-Bi sono certamente apprezzabili i densi simbolismi. La tragedia della perdita dei propri cari. La delicatezza dei fiori che si contrappone all'esplosione del fuoco delle pistole, elementi che a loro volta si uniscono nella spaventosa bellezza dei fuochi d'artificio. Il vano tentativo di far rivivere qualcosa o qualcuno che non esiste più ("Perchè continui a bagnare quei fiori? Ormai sono appassiti!"). Ma continuo a maltollerare l'uso della violenza senza che ci si dia la pena di analizzarne le dinamiche e le sfumature.
Ho rivisto nel personaggio di Kitano solamente alcuni degli stilemi dello yakuza film come Violent Cop, messi al servizio di un dramma molto pessimista e all'insegna della staticità.
Nishi sembra essere (o esser diventato?) praticamente "schiavo della violenza". Ne è talmente permeato che essa si manifesta in modo incontrollato, eccessivo, anche e soprattutto nei confronti degli innocenti. Ma perchè? Va bene giocare sul contrasto fra lui ed il suo collega Horibe per illustrare la diversità delle reazioni ad un sentimento universale quale il dolore. Ma perchè non darsi la pena di scavare più a fondo? (mi riferisco anche ai comportamenti aggressivi del personaggio dello sfasciacarrozze).
E poi ecco inserirsi, fra le pieghe del racconto, qualche parentesi umoristica che non riesco a non trovare fuori luogo.
Insomma un film girato con maestria e al servizio di temi di profondità notevole, ma non privo di una sgradevole sensazione di incompletezza e di superficialità che - almeno per quanto mi riguarda - lascia allo spettatore dopo la prima visione.

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Ultima risposta 19/08/2014 10.00.17
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m3tal  @  27/07/2012 17:53:35
   9 / 10
Di parole per descriverlo è difficile trovarne, comme è raro udirne nel film stesso, che spinge riflettere tanto, con poco, fino all'epilogo, meraviglioso e scioccante. Leone d'oro meritatissimo.

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Ultima risposta 27/07/2012 17.54.26
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/05/2012 11:36:48
   7½ / 10
Il principale difetto dei film di Kitano non è quello di toccare gli stessi temi, figurarsi, autori come Bergman lo hanno sempre fatto senza mai annoiare ad esempio, ma quello di essere stato in passato spesso ripetitivo.
Hana-Bi è un ottimo thriller che viene lentamente destrutturato: parte con l'azione, si arriva alla "grande rapina" e poi ai momenti di pace e silenzio, un silenzio che si fa sempre più grave e, nel finale, delicato. Con momenti di esplosiva violenza che arrivano all'improvviso, nel miglior stile di Kitano.
Attorno al personaggio principale una galleria di uomini depressi, nevrotici, grotteschi o caricature che spiazzano completamente.
E come con tutte le opere del regista nipponico, non si capisce mai dove si andrà a finire e forse questo spiazzamento che dura per buona parte del film p causa di ripetitività, anche un pò di noia. Fino a quando, guardando il mare e la ragazzina con l'aquilone, capisci tutto.

Kitano conobbe la consacrazione internazionale proprio con Hana-Bi; posteriormente non si può dire che il leone d'oro e i vari premi non siano stati meritati, ma forse (anzi sicuramente) la critica occidentale non conosceva alcuni lavori precedenti come Sonatine che sono di gran lunga superiori.
Ma certo anche Hana-Bi è una validissimo esempio del suo cinema dai tratti unici e che ad alcuni possono essere anche indigeribili.

Tornando a quanto espresso all'inizio, non bisogna cadere nell'equivoco di considerare i film di Kitano ripetitivi: sarebbe come dire che Bergman ha fatto solo film sul rapporto di coppia, la morte e Dìo. Di per sé è vero, ma è un etichetta limitante e che non fa capire appieno la portata profonda e nichilista di questo personaggio unico nel suo genere, un cabarettista versatile che sa far ridere e piangere teso com'è verso l'annientamento generale e di sé stessi. Grande cinema, ma dello stesso Kitano c'è di meglio prima e dopo anche se il finale, questo è vero, è di una bellezza anche quella disarmante. Come tutto il suo cinema.

7219415  @  01/05/2011 23:48:16
   5½ / 10
Mi ha annoiato a morte...

incubodimorte  @  09/04/2011 17:42:52
   5 / 10
Credo che Kitano non faccia per me. Dolls l'ho trovato un esercizio di stile, senza chissà che profondita di significato. Anche questo Hana-Bi con quei silenzi dovrebbe comunicarmi qualcosa, ma sinceramente non lo fa. La storia di per sè non è per niente originale. Kitano come attore non è un granchè, ha sempre la stessa espressione (del resto dice anche lui di non essere un buon attore). Insomma non ci ho visto molto contenuto, un film basato sull'estetica. Darò un'ultima possibilità a Kitano con Sonatine.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  04/10/2010 12:27:01
   8½ / 10
Uno degli esempi di come un film giapponese non potrebbe venire rifatto in occidente. La forza di questo film, in tutti i suoi espetti estremi, sparirebbe nei nostri modi di essere a metà. Mentre in giappone, dove l'assoluto esiste ancora negli animi, non solo tutto questo funziona, ma riesce ad arrivare pure a noi. Ci arriva tutto quest'uomo che non conosce alcuna mezza misura, che vive disperato ogni cosa al massimo, pagandone le conseguenze. Uno dei migliori Kitano.

cris_k  @  27/08/2010 12:27:48
   9 / 10
Ho scoperto kitano da poco ed è un regista bravissimo. Alcune (brevi) scene sono forse girate in modo banale e mi impediscono di dare un voto più alto. Però è un film bellissimo. Ci sono pochi dialoghi ma non annoia mai. Il tempo è calcolato al millesimo per far ragionare lo spettatore davanti ai volti eloquenti degli attori. Inoltre è un film che racchiude in sé un thriller ma anche una riflessione profonda sulla vita, sull'arte, sull'amore, ed è condito con brillanti momenti di ironia. Un film sincretico e ben riuscito. Fa riflettere ma trascina e coinvolge. Da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/07/2010 22:57:57
   9 / 10
Rimane tuttora uno dei migliori film di Kitano. Una pellicola che si esprime soprattutto per immagini altamente evocative che diventano veicoli di dolore e angoscia verso la ricerca di una vita spezzata. Diversi sono i registri che fanno capolino: violento e brutale, malinconico e poetico senza lasciar fuori un pizzico d'ironia che allenta la cupezza della vicenda. Su tutto la maschera imprescrutabile di Kitano, capace di esplosioni di violenza inaspettate a momenti di autentica dolcezza e poesia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  09/06/2010 18:08:27
   7½ / 10
Nonostante la qualità melodrammatica della storia "Hana Bi" è uno dei film più duri di Kitano, non il migliore nella sua fimografia ma cmq un esempio perfetto del suo credo cinematografico: stile minimalista, lunghi silenzi, scoppi di violenza improvvisi, suoni ovattati interrotti dal rumore degli spari, per un racconto struggente fatto di traumi e contraddizioni.
Ottima come sempre la regia, particolarissima e carica di fascino la sua espressività, meraviglioso il finale sulla spiaggia dove in un piccolo cameo vediamo la vera figlia del regista orientale - è la ragazza con l'aquilone -

TheLegend  @  23/03/2010 03:16:54
   7 / 10
Buon film di Kitano,sicuramente non un capolavoro come descritto da altri.
Altri suoi film sono migliori a mio avviso.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  20/03/2010 02:23:34
   10 / 10
Ai suoi ingredienti preferiti quali la dignità, la morte intesa come liberazione e rivalsa sulla vita, l'onore e l'infantilismo... Kitano aggiunge pura poesia fatta di silenzi prolungati, dipinti che "parlano" e una struggente e malinconica fuga d'amore che esplode nel finale come un fuoco d'artificio in riva al mare.

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Ultima risposta 07/10/2010 18.08.40
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maurimiao68  @  09/03/2010 02:20:00
   9 / 10
Film e musiche da oscar..senza ombra di dubbio la miglior opera del regista nipponico!

ROBZOMBIE81  @  29/12/2009 13:45:31
   8 / 10
Davvero un film particolare e affascinante..lento, pacato,un film fatto molto più di silenzi che di parole con dialoghi ridotti all'osso..un film che mescola più di un genere,più di un emozione..immagini e sfondi poetici che si alternano a una violenza dura e a un dolore interiore molto forte..è il terzo film di Kitano che vedo ma sicuramente ne vedrò altri perchè è impossibile non rimanere incantati dai film di questo regista..magnifico..

paride_86  @  20/11/2009 00:41:31
   6½ / 10
Noir violento e sentimentale, in perfetto stile Kitano.
I dialoghi sono limitati allo stretto necessario, le immagini sono forti e il sangue scorre a fiotti. Il finale è intuibile, ma d'altronde era forse inevitabile.
Molti lo considerano un capolavoro, eppure non mi ha conquistato.
Musiche stupende.

Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 12:44:38
   9½ / 10
Il lavoro più poetico di Kitano, che si prende con tutti i meriti il Leone d'Oro a Venezia. Opera estremamente polimorfa, che riesce a fondere con grande maestria più generi su un'unica pellicola. Si va dal poliziesco al melodramma, dal noir alla riflessione. Strepitoso, meriterebbe una media molto più alta

bulldog  @  16/07/2009 11:32:22
   8½ / 10
Gran film di Kitano.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/09/2009 10.17.52
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Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  04/07/2009 13:57:44
   10 / 10
Il Picco poetico del regista, non c'è che dire.
Bellissima la musica di Joe Hisashi, Belli anche i Dipinti di Kitano. La "sensibilità Silenziosa" raggiunge qua la più alta delle sue forme nella filmografia di Kitano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  12/05/2009 16:54:53
   9 / 10
Assolutamente particolare, poetico, violento, immaginario, stratosferico, coinvolgente e un epilogo tragico ma bellissimo. Uno dei film più belli degli ultimi 30 anni. Vi invito a vederlo non ne rimarrete delusi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  19/04/2009 14:39:36
   9½ / 10
Riuscire a comunicare con le immagini, con gli sguardi, con le musiche, con i giochi nel più totale silenzio. Provare piacere nel guardare le cose belle del mondo, le meraviglie che la vita ci offre, il disegno, la pittura, l'amore per una donna, il lento e inesorabile fruscio delle onde e del tempo che passa. Mentre un mondo violento e cattivo tenta di distruggere tutto. Bang bang!
Il cinema del silenzio, "fiori di fuoco".

11 risposte al commento
Ultima risposta 19/04/2009 16.47.37
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BlackNight90  @  10/04/2009 20:48:13
   10 / 10
La poetica del silenzio di Kitano ai suoi massimi livelli. L'amore vissuto in tutta la sua semplicità, come sentimento che aiuta a vivere e rende meno terribile la morte.
L'amore che non si nutre di parole ma di sguardi, di risate, di gesti e di giochi, i dialoghi sono ridotti all'essenziale e sembrano estratti a fatica dalla sofferenza interiore dei protagonisti.
L'amore di Nishi per sua moglie si incrocia alla tragedia di Horibe, scaraventato nella paralisi dagli errori del suo passato, incomincia a vivere di nuovo attraverso l'arte, che come tale è prodotta ed assaporata solo nel silenzio.
Molti flashback nella prima parte frammentano la visione e fanno capire meglio l'animo di Nishi, anche lui costretto a rimediare al suo passato, mentre si alternano scene di quiete a picchi di violenza.
La natura nella sua serenità e nella sua bellezza accompagna l'ultimo viaggio di marito e moglie, il mare, che in Sonatine era un comprensivo compagno di giochi, qui diventa un impotente spettatore della loro tragedia e della loro (forse inevitabile) scelta di risolvere il loro amore nell'eternità della morte, in uno dei finali più struggenti e melodiosi mai visti.
E' un film bellissimo, non credo che Kitano riuscirà più a colpirmi così in futuro.

10 risposte al commento
Ultima risposta 11/04/2009 17.00.44
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VikCrow  @  17/03/2009 19:53:10
   10 / 10
Dopo Dolls, il più bel film di Kitano. Assolutamente splendido.

polbot  @  10/03/2009 10:02:43
   7½ / 10
Una discesa verso la scelta finale. Uno strano mix di dolcezza e scarna violenza. Una splendida musica. La vicenda poco articolata insieme al ritmo lento di certo non aiutano a tenere alta l'attenzione..

3 risposte al commento
Ultima risposta 12/03/2009 16.39.30
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Febrisio  @  18/02/2009 22:10:22
   4 / 10
Sopravvissuto per miracolo fino alla fine. Potrebbero fare un film di quando lo guardavo, sarebbe meno noioso.

Ciaby  @  24/12/2008 13:09:23
   10 / 10
altro capolavoro di kitano

mr orange  @  13/12/2008 23:59:41
   9 / 10
ulteriore grande lavoro da parte del grande kitano, un film molto particolare, risalta subito la scelta di ridurre i dialoghi al minimo indispensabile, una poesia molto malinconica, solitudine, amore, il pensiero sulla morte a farne da tematiche, con i soliti giochi e la spiaggia tanto cari al regista. un film che si divide in due,da una parte come già annunciato c'è il dramma personale dei protagonisti , questi sono caratterizzati in modo egregio, non la solita ricostruzione che si ferma ai caratteri più superficiali ma una lenta costruzione fino alla fine del film di caratteri veri, con sfaccettature assolutamente credibili e che fanno apprezzare tutta la durata del film. dall'altra parte c'è il classico poliziesco alla kitano che come succede in brother o in violent cop, c'è una violenza cruda la quale non distingue tra buoni o cattivi (come invece siamo abituati con i film occidentali).
bellissime musiche e meravigliosi i dipinti, che da quanto so sono stati dipinti da kitano stesso.

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xxxgabryxxx0840  @  26/09/2008 17:37:21
   7½ / 10
Per i miei gusti forse il peggiore di Kitano, è comunque una pellicola di indiscussa qualità. Ne facessero di film così...

Dan of the KOB  @  02/04/2008 21:25:09
   7 / 10
La storia è veramente bella e potente, così intensa che si sorregge benissimo anche con i soli sguardi ed i silenzi dei protagonisti!
I dialoghi infatti sono molto rari e tutti ben misurati!
La recitazione di molti degli attori è discreta però e sicuramente questo influisce negativamente sulla mia valutazione del film!

Ultima cosa, non ho ben compreso tutte le scene con i quadri, cosa volevano rappresentare? Mi è sfuggito il significato di tutto ciò!
Resta comunque un film da vedere, anche se il vero capolavoro di Kitano per me rimane Dolls!

MM11  @  20/03/2008 03:31:53
   8½ / 10
Montaggio interessante..
Storia stupenda..
Sceneggiatura incredibile..
Kitano stratosferico..
un film grandissimo.

Che dire del finale.. senza parole.

M|zaR  @  06/02/2008 01:18:14
   10 / 10
Rispetto per la morte, il valore di un'amicizia, l'eternità di un'amore...
Poetico, sofferto, intenso, violento, dolce, amaro... cos'è un capolavoro, se non tutto questo?

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  02/02/2008 11:01:52
   4 / 10
Stesso giudizio di "Infernal affairs": tanta confusione, poco coinvolgimento, lentezza e attori poco convincenti. Stesso voto quindi: 4!

8 risposte al commento
Ultima risposta 19/07/2009 19.54.10
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  29/01/2008 10:31:49
   8½ / 10
Diviso a meta’ tra il noir ed il melodramma “Hana-bi”,letteralmente “Fiori e fuoco” ,con i fiori emblema di dolcezza ed il fuoco come quello delle armi o anche inteso come “Fuochi d’artificio”(ravvisabili in una scena molto bella) è sicuramente uno dei titoli piu’ significativi della lunga e notevole carriera dell’ottimo Takeshi Kitano.
Il regista fin dal titolo si impone di scindere nettamente la sua opera basandola su un forte contrasto,ovvero sia quello tra una violenza cieca,quasi primitiva, ed un amore devastante,talmente profondo e radicato che risulta impossibile da cancellare nonostante le gravissime avversità cui è sottoposto.
Il regista che anche qui si ritaglia il ruolo di protagonista assoluto,riesce nell’impresa miscelando il suo film in lunghe sequenze feroci,dove il sangue scorre in abbondanza,con altre estremamente toccanti,dove la tenerezza del detective Nishi nei confronti della moglie malata esplode in tutta la sua potenza,una potenza fatta di lunghi silenzi,ma anche di sguardi e gesti affettuosi a sottolineare l’inutilità delle parole di fronte ad un sentimento cosi’ sincero.
Anche la personalita’ di Nishi è scissa ,da una parte un detective aggressivo senza scrupoli e pronto a tutto,dall'altra un uomo che esprime tutto il suo amore in maniera anomala,ma che riesce comunque a colpire il cuore della donna che ama donando se stesso in maniera totale.
“Hana-bi” è un film strano, intriso di violenza ed al tempo stesso d’amore e poesia,è tremendamente drammatico e ricco di scene geniali e trova il suo culmine artistico nello splendido e commovente finale,un pezzo di gran cinema impossibile da dimenticare.
Kitano si affida anche alla pittura per donare piu’ intensità al suo operato,cosa che fara’ in maniera ancora piu’ radicale in “Dolls”,dimostrando ancora una volta la sua grande versatilità che lo rende un regista di grande cultura,sempre affamato di nuovi interessi.
Un film molto toccante e profondo,premiato giustamente al Festival di Venezia.

marco86  @  03/11/2007 13:41:03
   8½ / 10
la poesia che incontra la violenza (come i fiori col fuoco):straordinario film di Kitano,malinconico ma mai patetico.il personaggio principale è indimenticabile,e il finale un colpo al cuore.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/09/2007 12:06:34
   8½ / 10
ALTRO FILMONE FIRMATO DA KITANO. QUI VIENE RAPPRESENTATA L'AMAREZZA DELLA ESISTENZA. DIALOGHI, MA SOPRATTUTTO SILENZI ELOQUENTISSIMI. IL VAGHEGGIAMENTO DEL MARE, L'INFINITO, LA MANCANZA DI RISPOSTE... GRAN FILM.

Beefheart  @  09/09/2007 01:11:32
   6½ / 10
Il tipico poliziesco "alla Kitano", ovverosia una tragedia metropolitana tra il pulp ed il poetico, che ruota intorno alla figura del poliziotto Nishi-San, ennesimo personaggio interpretato dal regista, taciturno, burbero, introverso, quotidianamente alle prese con i drammi della vita più o meno indotti. La dura realtà che il destino gli pone innanzi condiziona le sue azioni, lasciandolo a volte al di qua, altre al di là, di ciò che è giusto. Per lui stare al mondo non è (mai?) stato semplice ma, nonostante tutto, il contegno emozionale è sempre totale; tenacia e determinazione fanno parte di lui e sono tutte racchiuse nella sua postura, asimmetrica ma energica, e nella sua espressione facciale, perennemente sospesa tra la vacua fissità e l'irriducibile risolutezza. Il film comunque più che una mera partita a "guardie e ladri" è una miscela di azione e riflessione, con consistenti divagazioni poetiche ed esistenziali, tendenti ad illustrare i sentimenti e le emozioni dei personaggi e ad enfatizzare la solennità dei momenti; ed è proprio in occasione di tali digressioni che, purtroppo, si ha la sensazione di un'eccessiva dilatazione autocompiacente. Ad appesantire ulteriormente la visione intervengono alcuni improvvisi salti narrativi che sballottano lo spettatore avanti e indietro nel tempo e nello spazio sino ad affaticarlo. Soggetto non originalissimo, sceneggiatura poco fluida ed eccessivo virtuosismo, a fronte di qualche buono spunto, un discreto impatto visivo ed una buona recitazione. Tirando le somme direi che si tratta di un prodotto dignitoso, probabilmente addirittura affascinante, la cui efficacia è però diluita in abbondante manierismo.

Dick  @  17/08/2007 20:51:18
   9 / 10
Film sulla fuga della realtà quotidiana senza una meta tra improvvise eplosioni di violenza e momenti veramente commoventi
come ormai si trovano solo in veramente pochi film al giorno d' oggi e dove Kitano si diverte anche a giocare con lo spettatore:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  09/08/2007 13:02:39
   8½ / 10
Intensa, spietata e complessa opera drammatica firmata da Kitano.
Indubbiamente una vera pellicola d’autore, giustamente premiata con il Leone D’Oro a Venezia nel 1997, nel quale si stravolge il senso comune dei generi cinematografici (dramma, commedia, pulp) per consegnarci un prodotto unico, indissolubilmente legato alle mani del proprio autore.. prima parte della storia non facile, si fa un po’ fatica ad entrare negli ingranaggi del racconto, tutto risulta solo accennato ed i personaggi mantengono un particolar alone di mistero ..poi tutto si chiarisce e diventa davvero sublime il modo in cui si racconta il dolore, la sofferenza, ma senza parole (i dialoghi vengono ridotti al minimo), in cui tutto viene demandato alla forza delle immagini, dei paesaggi, all’espressività dei volti ..la contrapposizione tra sangue, sparatorie e la dolcezza degli attimi senza alcun rumore crea quell’impatto emotivo scevro da inganni retorici, in cui nessuno vuol essere diverso o pretende di essere diverso da quello che è, ma diventa solo uno scandire di lunghi ed intensi attimi diretti ad inseguire semplicemente il proprio ineluttabile destino.
Di alto livello la colonna sonora, anche’essa parte fondamentale della narrazione, pronta a sottolineare ed enfatizzare i momenti più importanti ..l’epilogo, in stile chiaramente orientale (la morte come scelta di liberazione, come unione oltre la vita terrena), risulta da antologia, immerso in uno scenario naturale suggestivo e reso greve dalla sublime musica di sottofondo ..apprezzabili le interpretazioni dell’intero cast, su tutti il protagonista Kitano, che si cuce addosso un personaggio espressione di redenzione, nella “razionale fuga dalla realtà circostante”.
Una delle punte più alte raggiunte da cinema orientale degli ultimi anni ..imperdibile!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  23/06/2007 14:45:39
   9 / 10
"Hana-bi" (al diavolo il sottotitolo) è Scorsese che incontra Samuel Fuller, è Proust o forse Conrad riletti da una personalissima variazione del poliziesco d'ispirazione occidentale, è uno di quei rari film dove l'UOMO mette a nudo se stesso, la sua esasperazione, la sua violenza, la sua solitudine, il suo dramma personale e famigliare.
Brutale, vero, violento, affidato a silenzi che tagliano come rasoi (i dialoghi sono assai calibrati e spesso rari), a sguardi che guardano oltre l'immensità del mare cercando una collocazione o una risposta alla propria esistenza.
Immensa prova di attori (lo stesso Kitano, Kishimoto, l'eccezionale Watanabe) che fa pensare quanto sia improponibile chiedere a un attore americano o europeo di recitare con lo sguardo con altrettanta efficacia "orientale".
E immenso film: meritatissimo Leone d'Oro a Venezia, sguardo implorante e gelido di un cinema che ha la capacità di confondere, ma al tempo stesso assorbire lo spettatore in una spirale di amarezza e crudeltà (Tarantino non è mai troppo amaro, al contrario di ciò che si crede) senza via d'uscita

Bathory  @  17/06/2007 15:14:04
   9 / 10
Onore al grande maestro Kitano!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/04/2009 01.53.51
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Tom24  @  01/05/2007 22:42:26
   9½ / 10
Kitano gira uno dei film più romantici e drammatici di sempre, senza mai sforare nel patetico. Violenza e colpi di pistola vengono nascosti dietro attimi felici passati assieme, cercando, almeno per un momento, di vincere un destino già segnato, in sottile equilibrio fra vita e morte, fiori e spari... E in più c'è la fenomenale regia di Takeshi, e il suo volto, come spaccato in due, più vero che mai... Un capolavoro fondamentale.

Tony Montana  @  14/02/2007 23:18:14
   10 / 10
Capolavoro del maestro Takeshi Kitano.
Poesia, violenza e un pizzico di humor si fondono alla perfezione dando vita ad una bellissima storia d'amore e di amicizia (molto drammatica) capace di regalare grandi emozioni, grazie anche alla bellissima colonna sonora del grande Joe Hisaishi.

quaker  @  08/10/2006 23:32:38
   10 / 10
E' un film di non semplice lettura. Molto giapponese. Il giapponese è come una cipolla: strato dopo strato, pensi di arrivare ad un nocciolo duro che non c'è (Così diceva T. Terzani).
Film lentissimo, con una recitazione statica alla quale lo spettatore medio occidentale non è certo abituato. Per questo può sembrare a tratti perfino noioso. Ma ci sono una serie di guizzi di regia, una decina (almeno) di inquadrature da maestro, alcune trovate da geniaccio del cinema che fanno passare sopra queste lentezze orientali. Guardate i paesaggi, quelli urbani soprattutto. ma anche il mare, il lago, la neve... stati d'animo e natura riflessi gli uni nell'altra... .
Detto questo c'è una storia di una malinconia profonda, e di uno struggente, autentico romanticismo: chi la sa apprezzare in pieno dirà che questo film è al top dei top. Io ... stavo per dare solo 9 facendone quasi una colpa a me e non a Kitano, ma devo correggermi: questo è un vero assoluto capolavoro: guardatelo, compratelo, riguardatelo!!!! Ma soprattutto, prima di giudicarlo, attendete il tempo necessario per metabolizzarlo.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  11/06/2006 18:21:46
   4 / 10
Sono sicuro che è un capolavoro, ma a me sinceramente non è piaciuto neanche un po'. E' lento, anzi lentissimo; imita un po' Kurosawa, un po' Tarantino senza mai raggiungerli. Non sono neppure riuscito a finirlo perchè sono mi addormentavo. Non gli affibbio un due solo perchè so che questo regista è un mito in Giappone. Comunque nell'immediato futuro ho intenzione di vedere "Brother" che in molti mi hanno consigliato.

12 risposte al commento
Ultima risposta 11/11/2008 16.08.53
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Diames  @  01/06/2006 12:34:16
   8 / 10
Uno dei migliori di Kitano. Molto poetico.

DJ_Fetish  @  12/05/2006 12:06:30
   8½ / 10
La poesia di Kitano, cruda come il sashimi, quì raggiunge la sua summa.

La violenza c'è ma fa da ingrediente utile e mai coprente nei confronti della psicologia dei personaggi che invece domina la scena.
Il bello di Kitano è che i suoi protagonisti non te li svela completamente, te li fa digerire e somatizzare a poco a poco, a volte lasciandoti con dei buchi.
E tutto questo ti fa pensare.

POESIA CRUDA.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

ds1hm  @  28/03/2006 15:17:21
   9 / 10
a parer mio hana-bi è un film per soli adulti. devi sentirlo addosso, devi sapere di cosa è fatta la vita, devi sapere che le disfatte quotidiane sono parte integrante delle tue giornate e della tua mente (e no perchè sei un perdente) ma perchè solo così capisci gli eccessi di violenza e capisci sopratutto i silenzi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/03/2006 15.26.31
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Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  24/03/2006 19:57:23
   7½ / 10
Lo definirei : Cinismo in salsa d'amore...
Film molto bello, a chi piace il genere lo troverà superlativo. Per molti altri invece sarà un film noioso e ridicolo.
Certamente non si puo' dire che sia un film banale, vuoto e privo di sentimenti. Ce ne sono tanti e contrastanti. Merita.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/03/2006 16.35.33
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squabs  @  24/02/2006 11:12:13
   8 / 10
Kesson  @  15/02/2006 13:14:32
   10 / 10
É uno dei capolavori di Kitano (assieme a Sonatine, Dolls e L'estate di Kikujiro'). In questo film traspare tutta la poesia che il regista riesce a riporre nelle sue opere. Una poesia raccontata attraverso gli sguardi, i sospiri dei suoi personaggi, attraverso storie esistenziali permeate di una certa cattiveria e allo stesso di tempo di una profonda purezza, raccontate dal punto di vista, unico, di un grande autore che fa sembrare tutto questo quasi semplice.

Il modo di fare cinema di Kitano é unico, non arriva a tutti sfortunatamente, é un cinema riflessivo, fatto di immagini, colori e sensazioni, piccoli brividi che solcano l'anima dello spettatore e duri colpi che vanno a segno.
Hana-bi é poesia, senza compromessi, sincera, "aiutata" anche dalle meravigliose musiche di Joe Hisaishi che completano un'opera che rasenta l'eccellenza sotto tutti i punti di vista.

5 risposte al commento
Ultima risposta 30/04/2006 19.54.31
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Zeur  @  15/02/2006 09:55:10
   5½ / 10
Molto lento e noioso...

Si salva la storia commovente e
la colonna sonora nel finale...

lupin 3  @  10/02/2006 22:26:04
   5 / 10
Davvero lento, lentissimo, gli sbadigli e le occhiate all'orologio non mancano!

8 risposte al commento
Ultima risposta 07/08/2008 00.34.32
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sweetyy  @  10/02/2006 22:14:13
   5 / 10
Mi dispiace mettere questo voto ma non riesco a dare di più..Troppo troppo lento,non so quanti sbadigli ho fatto durante il film,e per poco non mi addormentavo.Non mi sono annoiata vedendo ferro 3 che addirittura è parlato pochissimo e con questo invece il tempo non passava mai.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/05/2006 13.40.56
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Invia una mail all'autore del commento Ken ilguerriero  @  09/02/2006 17:50:31
   9½ / 10
Takeshi Kitano,è sempre un grande,un film stupendo.
Non per questo,vinse il Leone D'oro al Festival di Venezia

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  07/02/2006 14:56:41
   8½ / 10
un film che sfugge agli schemi tipici del poliziesco e del noir, pur prendendone le mosse all’inizio ne smorza presto i toni, e finisce per diventare un dramma esistenziale.
Vi è in questo film un senso di necessità che giustifica una violenza che non indugia in estetismi o in giudizi sociali, e pur nel sangue si snoda una storia punteggiata di lirismo e piccole comicità orientali.
Splendido il viaggio di Nishi e la moglie in un paesaggio niveo, una ricerca di purezza ed espiazione, la dolcezza di una foto mal riuscita, il volo dell'aquilone, il lancio della palla da baseball, il silenzio sorridente negli occhi di lei.
E’ come se il film di kitano riflettesse i suoi quadri: uno strano innesto di fiori, animali ed uomini.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  25/11/2005 12:30:02
   9 / 10
pure poesia... unico difetto forse un po troppo autocompiacimento...

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  29/07/2005 14:24:33
   9 / 10
Che strano tipo Kitano....per la televisione giapponese realizza quei programmi tanto derisi in "Mai dire Banzai". Poi al cinema tira fuori questi film poetici e riflessivi, fatti di silenzio, gesti, sorrisi, paesaggi.
Un film bellissimo e molto intenso giustamente premiato a Venezia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/07/2005 15.01.03
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benzo24  @  13/05/2005 12:40:59
   10 / 10
La sublime arte dell'immagine e della visione. Capolavoro assoluto.

guitarvenne  @  24/02/2005 20:31:51
   9 / 10
Film di una dolcezza terribile. Violenza mai gratuita, amore per l'immagine, creatività, genio.
Kitano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  12/01/2005 20:09:53
   8 / 10
solo il nome: hana-bi, è favoloso!
questo film mette sul piatto della bilancia da una parte silenzi malinconici e dall'altra violenza crudele. E' il mio 2° kitano (dopo zatoichi), ho anche brother e non vedo l'ora di vederlo insieme a tutti gli altri. kitano-beat si rivela ottimo come regista e attore (i tic non fanno altro che caratterizzarlo ancora di +, un po come il neo di de niro).
mitico!!!

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  05/11/2004 08:52:49
   8 / 10
Kitano riesce sempre a coniugare una sorprendente delicatezza di rapporti con la spietatezza dei gangsta-movie; questo ne è un perfetto esempio.
Bellissimi gli intermezzi con i quadri e i fiori e magnifico il finale.

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