halloween kills (2021)

Ormai da questi sequel mi aspetto poco, se non nulla, ma devo ammettere che questo "Halloween Kills" presenta degli spunti interessanti, su tutti il voler far vedere il comportamento della "massa" di Haddonfield in conseguenza al ritorno di Michael, dalla follia isterica (scena dell'ospedale) fino all'unione in un fronte comune per affrontare il killer stesso (se la memoria non mi inganna è la prima volta che succede nella serie) che sfocia in un finale che non mi aspettavo con



SPOILER


Va anche detto che il modus con cui ciò avviene è spesso frutto di una mala scrittura, perché il più delle volte il comportamento delle pedine in campo appare privo di senso e coerenza; che poi il dover vedere persone che fanno cose "a caso" è il più atavico dei difetti degli slasher quindi ci si stupirebbe piuttosto del contrario.
Altro punto positivo è la buona dose di splatter e scene cruente che non vengono risparmiate.

Insomma un film che non si può definire eccellente, ma sicuramente superiore alle (mie) aspettative e il miglior film della saga di "Halloween" da un bel po' di capitoli a questa parte.

interessante variazione su un tema già abusa in tanti (forse troppi) film.
di fatti sebbene il fulcro centrale sia sempre Michael Mayers che cerca di uccidere la sorella, qui si da ampio spazio a molti personaggi apparsi nel primo film, il bimbo a cui Lauris stava facendo da babysitter ormai cresciuto, l'infermiera che aiutava Loomis (ad altri personaggi creati ad ok con una retcon forse troppo invasiva) tutti personaggi rimasti traumatizzati e che diventano parte attiva di una caccia al serial killer che stavolta si trova ad avere tutta la città contro.
alcune situazioni sono belle e molto ben gestite, come la sequenza all'ospedale.
altre forse troppo clichè della saga e monotone, ma nel complesso anche questo capitolo mi è piaciuto

Meglio del precedente, al netto di un didascalismo a tratti eccessivo che si poteva ovviare con un po' di labor limae. Gordon Green aggiusta il tiro dello schizofrenico predecessore e sforna un sequel molto più centrato nella direzione tematica da prendere. Se il capitolo del 2018 voleva aggiornare la saga alle sensibilità del #metoo, Kills guarda al recente passato dell'America post-Trump, sviluppando quella sottotraccia paranoide e di "ereditarietà" del male che era presente pure in Rob Zombie, qui allargata all'intero contesto cittadino.
Certo, la dimensione politicizzata non va oltre la superficie, né giunge a originali conclusioni, ma quantomeno le necessità tematiche riescono ad esaltare al punto giusto un'escalation di suspense e violenza che troveranno nell'atto finale la dovuta consacrazione. Anche questa volta, la regia di Gordon Green si fa notare per la secchezza formale e l'ottima gestione dei tempi.

Il sequel dell'incomprensibilmente acclamato "Halloween" del 2018 inizia riprendendone un certo momento nella parte centrale per poi ripartire da dove finiva,e riporta in scena vari personaggi di contorno dell'originale(l'infermiera Marion Chambers,Lindsay,Lonnie) e di "Il signore del male"(mostrando brevi spezzoni di entrambi).Stavolta l'attenzione si concentra sui cittadini di Haddonfield che esasperati dagli omicidi e trascinati dalla furia vendicativa dei parenti delle vittime finiscono per diventare parte di quello stesso Male che li ha così a lungo soggiogati.E la metafora del paese che,aizzato dalla politica di Trump,è sempre più accecato dall'odio e smanioso di linciare il "nemico" di turno,assume connotazioni inquietanti se si considerano le somiglianze tra la sequenza dell'incursione all'ospedale e l'assalto a Capitol Hill del gennaio 2021.Cosa che probabilmente non era nelle intenzioni del regista,ma indubbiamente regala qualche punto in più al film.E le uccisioni,tolta la parte centrale statica,sono un pò più cruente del film precedente.Per il resto siamo dalle stesse parti:situazioni stratrite,e l'unico personaggio simpatico finisce per essere proprio Myers.Gli altri quando va bene sono sopportabili a fatica(Laurie e la figlia che battibeccano vien voglia di pigliarle a schiaffoni).E il finale,pur sanguinosamente efficace,è il solito ruffianissimo pretesto per poter continuare la saga,che infatti prosegue con "Halloween Ends".E speriamo che sia davvero la fine!La cosa divertente(anche no) è che stavolta incassi e critica sono andati meno bene che col film precedente.Carpenter torna a co-produrre con la Curtis,e compone di nuovo le musiche col figlio Cody.Il Dott.Loomis è interpretato nel flashback da Tom Jones jr,reso identico grazie a un superlativo make up protesico.

La premessa è fantastica, con questo intendo le idee che hanno messo nella pellicola, portano avanti un concetto che nella saga erano stato accennato o mal spiegato nei diversi seguiti. Oltretutto per i grandi fan dello splatter qui viene messo il pedale sull'acceleratore che è una delizia, Green con la sua scuola di visione "alla Malick" ben si presta alla saga come regista, questo film è una conferma. Peccato che la premessa si perda costantemente in scellerate scelte di narrazione, che minano la concretezza generale di quello che si racconta. In parole povere i personaggi quando agiscono, agiscono in modo troppo poco logico rispetto a quello che ci viene raccontato, risultando le classiche macchiette da macello. Se non fosse per queste scelte discutibili, ci troveremmo davanti a un signor seguito alla pari con Halloween 2 di Rob Zombie. Comunque il look di Michael, in questo film, è il più bello che abbia visto dai tempi del primo di Carpenter.

Sempre più violento, più cattivo. Michael Myers è terrorizzante, la produzione della Blumhouse e la supervisione di Carpenter hanno fatto bene.
Non mi ha convinto però il forzato inserimento del "capro espiatorio". Si poteva trattare l'incattivamento della società a causa della paura in modo migliore. Quella scena messa così è forzata e senza vera motivazione.
Vorrei inoltre applaudire alla gente che si ostina a mettersi sotto le grinfie di Michael: si era capito bene che bisogna stargli alla larga, ma la sceneggiatura deve per forza inserire personaggi idioti.
Jamie è la final girl per eccellenza, grande Lei. Bello rivedere anche Loomis.
Mi sento di premiare i seguiti dal 2018 con un bel 7.

Michael Myers l'immortale, altro che Ciro di Gomorra!
Bah!

Mi ha convinto meno del predecessore di questa trilogia.
Resta comunque un prodotto slasher che fa il suo dovere di intrattenimento. Jamie Lee Curtis ha un ruolo davvero troppo marginale.

Il tema principale resta sempre lo stesso, ovvero che riprendere in mano questa saga non aveva alcun senso dal punto di vista della storia, è stata solo un operazione commerciale, questo bisogna metterlo in chiaro.
I 4 sequel ufficiali del tempo avevano già fatto il loro lavoro in maniera più o meno degna, quindi di Michael si sapeva già tutto.

Si è deciso però di cancellare tutto quello e ripartire da dove aveva interrotto Carpenter, questo ha portato Michael a cercare Laurie. ormai vecchia con una figlia e una nipote, per porre fine al lavoro iniziato 40 anni prima.
Le cose interessanti di questo film sono le parti in flashback, che riprendono personaggi minori che hanno in qualche modo avuto a che fare con Myers e sono sopravvissuti e la parte psicologica della cittadina di Haddonfield, nulla di nuovo intendiamoci, però è stato messo bene in scerna il panico generale, la voglia di chiudere la storia definitivamente e l'orrore che molti hanno voluto cancellare ma che ritorna prepotentemente un'altra volta.

Per il resto è il classico slasher pieno di omicidi, alcuni anche interessanti visivamente e che ci porta verso la conclusione, che lascia un pochino perplessi per la forzatura.
Tutto sommato abbastanza piacevole da vedere, nonostante faccia fatica a pensarlo come un reboot totale di una delle mie saghe preferite.

Tolta la fotografia e il nostalgico flashback iniziale tributo a Carpenter il film è di una pochezza unica. Mazze e forconi e un dettaglio del passato.... tutto qui. Dò il 6 per l'affetto che nutro per Michael, ma in confronto a questo e anche al precedente rivaluto il seppur mediocre halloween H20 e addirittura i film di R. Zombie che non ho mai sopportato.

Capitolo di mezzo della nuova trilogia dedicata all'ormai immortale Michael Myers che come spesso succede fa da preambolo all'ultimo atto, sperando veramente che il personaggio super sfruttato venga messo definitivamente in pensione. Dopo un prologo ambientato nel 1978 dove Michael fa la sua entrata in scena, si passa al 2018 ricollegandosi al finale del primo capitolo. Laurie/Curtis è ferita e non partecipa alla caccia all'uomo che la popolazione di Haddonfield scatena contro il serial killer mascherato, scatenando più disordine che altro mentre il nostro amico uccide tranquillamente chi gli capita a tiro... Più sanguinolento rispetto agli altri ma oramai la sostanza è ben poca c'è poco da inventarsi. La musica creata da Carpenter ci è ormai enrata in testa ed il film è godibile. Il finale aperto preannuncia il duello definitivo tra Myers e la Strode.

Degno sequel dove si vede qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri,per me e girato bene e il ruolo marginale della Curtis e per prepararsi al gran finale che vedremo tra qualche anno

Degno erede di una "saga" tra le mie preferite. Ben fatto sotto ogni punto di vista.

Bel sequel ottimamente collegato al film precedente. Molto più splatter ma Jamie Lee Curtis ha una parte marginale. Finale inaspettato. Consigliato.

film d'atmosfera.
da non perdere.

Non male come seguito, più splatter rispetto al film del 2018. Il finale non mi ha convinto molto e poteva essere fatto in maniera diversa... Sicuramente ci sarà un nuovo capitolo.

Seguito che amplifica il ri-collegamento col primo capitolo, sia con i flashback, sia con i personaggi (c'è Anthony Michael Hall che interpreta la versione adulta del bambino accudito da Laurie nel primo capitolo del 1978 di Carpenter, ma ce ne sono anche altri). Ottima l'idea anche di continuare direttamente dalla fine del film del 2018 e si può dire che "Halloween Kills" è una gioia per gli amanti dello slasher, ovvero sangue e splatter a fiumi, la macchina di morte Michael Myers contro la cittadina. I difetti però non mancano, da alcuni dialoghi imbarazzanti a situazioni un po' forzate, che sono perdonabili nell'ottica di non aspettarsi nulla di eclatante. C'è anche una venatura di critica sociale a dir la verità non incisivissima.

Seguito della pellicola del 2018 e XII capitolo della saga. Sempre il solito immortale Michael Myers, che però si è evoluto assieme al cinema, e ora è più inclusivo, ovvero include più afroamericani e gay nei suoi sanguinolenti omicidi.
Una serie che non ha da tempo più nulla da dire, riesci qui a dire una piccola cosa: i mostri siamo noi. Sarà stato Michael Myers a trasformare tutta la cittadina in criminali assetati di sangue, o è lui stesso un prodotto della falsa coscienza di una società marcia?

Non sono no un grande conoscitore della Saga ma qualcosa di Carpenter si respira, quello degli esordi ("Le brigate della morte") e della maturità ("Il seme della follia"). Ed è il Seme che costringe l folla a fare i conti con i propri impulsi repressi, un tema poco originale ma interessante. Svolto magnificamente nella sequenza in Ospedale, con un omonimo Presunto braccato da una folla (follia) inferno ita. Nonostante il ricorso a stereotipi cfr. I due gay molto troppo macchietta e una fotografia troppo lugubre per suscitare interesse, il film funziona. Violentissimo al punto di chiedersi quanto sia compiaciuto nel suo stile Iconoclasta, ma efficace. La Curtis è bravissima, somiglia forse ormai più a Robert Plant ma il personaggio evoca quasi l'ossessione di una vita di Sigourney Wrabver in "Alien". Ripeto il film funziona e a tratti appassiona, pur senza grossi colpi d'ala. Un paio di sequenze magnifiche restano in mente

Paragonabile al primo film di questa nuova trilogia Halloween Kills ha il sapore del film vintage. Certo David Gordon Green non è Carpenter è si vede, rifà il verso alla pellicola originale ma senza introiettare nulla di nuovo, sinceramente c'era bisogno

SPOILER
Si riparte quindi (finalmente!) dal finale con Michael intrappolato nella cantina della casa di Laurie avvolta nelle fiamme, e con l'arrivo dei pompieri che involontariamente evitano che il serial killer finisca letteralmente in cenere. Qui l'uomo nero fà il primo massacro del ( nuovo) film, almeno 11 pompieri massacrati. Laurie finisce all'ospedale per la coltellata inferta dal mostro, e non si muoverà da lì per tutto il film, coerentemente con la sua condizione di ferita. Per il resto Michael si muove per la città, massacrando in maniera efferata chi ha la sventura di incontrarlo.
Le vittime sono stupidamente convinte che sparare al Bogeyman serva a qualcosa, il problema è però che tra panico e inesperienza neanche riescono a colpirlo. Il finale con la folla in cerca di vendetta che inscenano un vero e proprio linciaggio nei confronti del killer sembra ineluttabile e invece

SPOILER
Aspettando l'anno prossimo il (spero definitivo) finale il film tutto sommato non annoia e esplica una violenza superiore al precedente capitolo, consigliato ai fans duri e puri.
"Siamo diventati noi i mostri!"

A livello narrativo riprende Halloween Kills riprende da dove era finito il capitolo precedente. Ma qui l'azione si sposta. Vero che nella sostanza è pur sempre un duello tra Michael Myers e Laurie Strode, come annuncia il finale del film. Mal il personaggio della Curtis è più defilato, per non dire ridotto ai minimi termini. Qui ci sono i riflessi della violenza del singolo e la reazione sproporzionata della collettività. I bambini protagonisti del primo halloween di Carpenter e l'infermiera aggredita sempre nello stesso film del 1978, sono i protagonisti. Aizzano la folla innescando una caccia all'uomo altrettanto spietata come l'indere di Michael Myers. Basta vedere la bella sequenza dell'ospedale paer dare un'idea. Un mostro che uccide praticamente ogni essere umano che gli capita sotto contrapposto alla violenza esercitata dalla folla altrettanto cieca che non fa distinzioni tra bene e male. Sotto questo aspetto il film mi è sembrato riuscito. Rispetta le regole dello slasher, ma un certo livello denuncia è ben presente e nemmeno tanto sottinteso.