green zone regia di Paul Greengrass Gran Bretagna, USA 2010
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green zone (2010)

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locandina del film GREEN ZONE

Titolo Originale: GREEN ZONE

RegiaPaul Greengrass

InterpretiMatt Damon, Greg Kinnear, Jason Isaacs, Amy Ryan, Khalid Abdalla, Yigal Naor, Nicoye Banks, Said Faraj, Sean Huze, Bijan Daneshmand, Raad Rawi, Jerry Della Salla, Edouard H.R. Gluck, Allen Vaught, Brendan Gleeson, Antoni Corone

Durata: h 2.36
NazionalitàGran Bretagna, USA 2010
Generethriller
Al cinema nell'Aprile 2010

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Trama del film Green zone

Nel 2003, durante la prima fase dell'occupazione americana dell'Irak, l'ufficiale Roy Miller (Matt Damon) e la sua squadra vengono incaricati di rintracciare le armi di distruzione di massa che si pensa siano nascosti nel deserto. Invece di scovare i micidiali ordigni si ritroveranno immischiati in una serie di losche operazioni organizzate dai servizi segreti che finiranno per cambiare completamente l'obiettivo della loro missione...

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Voto Visitatori:   6,66 / 10 (123 voti)6,66Grafico
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Voti e commenti su Green zone, 123 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/03/2012 22:47:36
   5 / 10
Ho letto commenti anche molto lusinghieri nei confronti di quest'ultima fatica di Verdeerba.
Però a me è sembrato il solito insipido action-thriller, la solita americaz.zata spacciata per grande film, il solito manicheo-non-manicheo polpettone patriottico americano in cui il Bene trionfa sul male, ma rimane l'amaro perché intanto le minchiate si sono fatte già. Ai limiti della credibilità ogni singolo personaggio, azioni mozzafiato-ma-neanche-tanto, Damon sottotono (anche se è un attore che apprezzo molto). Più che concentrarsi sulla mdp in movimento, io porrei l'accento sulla pochezza di questo film in quanto a contenuti, estetica, significato. Un film dove tutto si risolve in un ammazzamento (per mano di un improbabilissimo Freddy (Mercury) iracheno, forse l'unico a saper recitare però) e dove i potenti sono potentissimi per una certa parte del film e non lo sono in una cert'altra, e dove sono significativamente interpretati tutti dalla stessa persona (ma che Washinton e Washinton). Il genere di film che viene SEMPRE tratto da un libro e ci si chieda chi li legga questi libri quando basta leggere un giornale decente se ci si vuole informare oppure leggere un autore un po' più serio se si vuole semplicemente intrattenere il cervello. No, niente da fare, "Green Zone" è l'ennesima caduta del cinema come veicolo artistico, è l'ennesimo trionfo dei soldi degli americani. Quelli, Iraq o non Iraq, guerra o non guerra, ci sono sempre.

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Ultima risposta 29/04/2017 21.55.51
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Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  20/04/2011 16:43:19
   8½ / 10
Si tratta di gran bel film, diretto magistralmente da Paul Greengrass, già regista degli ultimi due capitoli della Trilogia dedicata al personaggio di Jason Bourne, interpretato dal grande Matt Damon, anche qui protagonista. Benchè il tema sia stato già trattato, devo dire che Greengrass è riuscito a mescolare il tema della Guerra del Golfo con una buona caratterizzazione del personaggio interpretato da Damon, l'ufficiale Roy Miller, e con la giusta dose d'azione.
Alla fine, però, ciò che viene narrato non è propriamente completo: nel senso che, secondo me, si preme troppo sulla segnalazione della CIA della presenza delle Armi di Distruzione di Massa (una delle tante cause della guerra), tralasciando l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, guidata da Saddam. Considerando il cast e la storia, si poteva fare di più. Comunque, se si intendeva girare un film propriamente rivoluzionario e trattante un tema molto "scottante", devo dire che il colpo è entrato. A mio parere, però, notevolmente superiore è "Nessuna Verità" di Ridley Scott.

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Ultima risposta 13/11/2011 08.10.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  12/04/2011 14:57:16
   5 / 10
Se si riescono a superare i primi 20 minuti senza vomitare a causa del continuo movimento della camera, gli zoom fatti a casaccio e i cambi di inquadratura ogni mezzo secondo, il film diventa abbastanza interessante. Peccato che è impensabile creare della suspence puntando tutto sulla "sconvolgente" rivelazione che le armi di distruzione di massa in Iraq erano un pretesto inventato di sana pianta. Attendiamo con ansia il prossimo film in cui ci verrà rivelata la non esistenza di Babbo Natale.

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Ultima risposta 18/08/2018 10.52.46
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alan  @  14/03/2011 16:11:31
   8 / 10
Credo che questo film non sia stato totalmente compreso.
O meglio, che la gente si aspettasse qualcos'altro: più scene di guerra, più azione e meno fronzoli politici.
In effetti me l'aspettavo anch'io un film un pò più convenzionale, nonostante ciò il risultato mi ha estremamente convinto: non è il solito filmetto bellico come ne esistono già fin troppi, questo sposta decisamente il tiro ed agisce su un terreno molto dissestato, poiché tratta non di guerra ma delle ragioni che la scatenano.
Un mea culpa che in America dovrebbe far riflettere sul concetto di "esportazione della democrazia" che tanto decantano.
Un mea culpa che nel mondo dovrebbe far riflettere e basta. Il cinema non è solo puro intrattenimento, questo film non vi è piaciuto perché volevate spegnere il cervello per un paio d'ore con sparatorie e violenza fine a sé stessa? Spiacenti di avervi deluso.

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Ultima risposta 12/04/2011 16.43.49
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enter  @  02/03/2011 20:57:32
   6 / 10
Il film aggiunge poco a quanto ormai si è visto sull'argomento negli ultimi anni, anche se e una cruda realtà...il film non annoia ma per essere d'azione non c'e ne molta...premetto che non e il mio genere ma credo che pure per gli amanti del genere e del regista (non mi vergnogno nel dire che e il primo film del regista che vedo)non sono stati affatto contenti

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Ultima risposta 02/03/2011 22.47.22
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riobissolo  @  21/09/2010 09:46:20
   7 / 10
Buon film da vedere senz'altro. Di Caprio bravissimo .

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Ultima risposta 14/10/2010 16.23.18
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/07/2010 14:30:48
   7½ / 10
Gradita sorpresa questo "Green Zone",film che riesce a coniugare un'indiavolata azione con il cinema impegnato.Non che serva a rendere noti chissà quali altarini,infatti da questo punto di vista il film arriva fuori tempo massimo riferendo di fatti già assodati,illustrando come la presenza delle armi di distruzione di massa in Iraq sia stata solo una bufala, un'invenzione del governo americano per giustificare l'intervento militarizzato nel paese medio-orientale.Greengrass conferma una predisposizione versatile sempre in perfetto equilibrio tra denuncia e puro intrattenimento,la sua duttilità è un gran punto a favore di quest'ultima fatica,in grado appunto di sfruttare una costruzione tipicamente bellica e contaminarla con una necessità critica,atta a riportare l'immoralità di un amministrazione di governo mai limpida.
Matt Damon torna a girare con Greengrass dopo gli ultimi due capitoli della saga dedicata allo smemorato superagente Jason Bourne,la sua prestazione convince per buona aderenza ad un ruolo d'importante sacrificio fisico.Regia e montaggio sono molto nervose ma mai caotiche,servono a rendere bene il clima disorganizzato di una nazione sull'orlo del baratro oltre che ovviamente accendere le scene di guerra,capaci di non disattendere un certo realismo riscontrabile anche nello svolgimento della trama,mai troppo romanzato e diretto nel centrare le tematiche salienti senza inutili divagazioni.Ciò permette di apprendere ogni sfumatura senza eccessivi sforzi logici,cosa che favorisce un totale abbandono alla verve del racconto insieme allo sdegno per l'ennesima bugia fatta passare sotto il nostro naso.

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Ultima risposta 14/07/2010 15.24.22
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7HateHeaven  @  06/05/2010 22:42:24
   5 / 10
Noia mortale.. Certo ambientazionee soldi spesi per i vari mezzi rendono una visione al cinema quasi passabile, ma i film sufficienti sono altra cosa.
Fastidioso il messaggio di fondo, sembra di sentire: " in realtà la guerra in Iraq l'hanno fatta pochi cattivoni, noi americani adoriamo giustizia e buon senso"

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Ultima risposta 16/05/2010 13.52.35
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pierpiero  @  15/04/2010 22:30:16
   6 / 10
troppo facile.
troppo facile fare un film d'azione in presa diretta,
troppo facile scegliere un protagonista sempre buono, metterlo nell'esercito buono e schierarlo nella fazione buona dell esercito buono.
e non vi confondete al rigurado: gli americani sono comunque i buoni! hanno sconfitto Saddam e stanno portando la Democrazia in Irak!
troppo facile non schierarsi.
facile che venga presto dimenticato.

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Ultima risposta 18/07/2010 17.46.43
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  14/04/2010 16:23:28
   6 / 10
Greengrass è stato forse il primo a fare uso di uno stile (che, messo a punto, non ha più rimodulato) fondato quasi esclusivamente su: mdp a mano, movimenti di macchina "sporchi" e frenetici, zoomate improvvise.
E' uno stile "dentro all'azione" che, prima, vedevamo solo in certi film d'autore, e appariva "semi-documentaristico".
Del documentario, di cui questo stile vuole essere una raffinata imitazione, viene presa la mobilità del punto di vista di un soggetto (l'operatore; l'occhio) che rinuncia alla centralità di un set costruito intorno a lui, ma vuole essere "in più" sulla scena, esattamente come accade al reporter le cui immagini "rubate" vengono poi inserite in un documentario.
Si tratta di una raffinata finzione, come dicevo, che ha il duplice scopo di portare lo spettatore in mezzo all'azione con particolare efficacia (si ha la sensazione di poter quasi percepire il calore e gli odori), e di restituire la sensazione del caos: la realtà descritta da Greengrass è sempre caotica, labirintica, con una verità e un senso sempre sfuggenti.
Caotica e quasi inconoscibile è la situazione dell'Irlanda del nord in "Bloody Sunday", quella dei misteri dell'11 settembre in "United 93", quella di Bourne, e - qui - quella dell'Iraq appena messo a ferro e fuoco dalle truppe USA.

Lo stile di Greengrass è oggi ampiamente utilizzato da altri registi: insomma è una formula che ha avuto fortuna. E già è stato applicato all'Iraq (da K. Bigelow in "The hurt locker" a R. Scott in "Nessuna verità; ma prima ancora da Gaghan in "Syriana", probabilmente il migliore fra questi film citati). Ovviamente, Greengrass ha in qualche modo il marchio di fabbrica del proprio stile come poc'anzi descritto; gli altri ne utilizzano una versione oggi ampiamente diffusa, che declinano con sfumature diverse e in modo spesso comunque personale.

Se ho dedicato tanta attenzione allo stile è perché ritengo che l'interesse di questo film ruota per gran parte intorno allo stile adottato.
Il fatto che però lo stile di Greengrass si sia ormai ampiamente diffuso, unitamente al fatto che non sia cambiato di una virgola, limitano a mio avviso l'importanza della pellicola.
In qualche modo, su "Green zone", c'è da dire relativamente allo stile quanto occorre dire relativamente al soggetto: la verità sul "falso" relativa alle armi di distruzione di massa è un fatto storico (già quando era attualità, si dubitava si trattasse di un falso). Di conseguenza, l'intero impianto di una "verità sfuggente" attorno al personaggio di Roy Miller interpretato da Matt Damon, è un impianto assai poco sfuggente.
Lo spettatore non vive insieme al protagonista lo stesso spaesamento e la stessa vertigine di (non)senso: si tratta di una rievocazione, cui manca la forza della rivelazione.

Sinteticamente, per il resto, il film è un buon esempio di cinema bellico d'azione, più vicino ai film di Bourne che a "Bloody sunday" o "United 93".
Infatti, l'interesse a costruire una storia di fiction e di intrattenimento (per quanto a partire da un contesto reale e nella fedeltà agli eventi storici di base) prevale sulla necessità di denuncia, sulla volontà di svelare, non tanto la "reale verità" (come accade qui), quanto l'abisso di ambiguità - quasi insondabile - celato dietro la superficie della non-verità ufficiale.

Motivo per cui, dopo un'ora di film, l'evolversi della storia si segue con meno interesse di quanto ne aveva destato la sua ambientazione: insomma la narrazione è molto meno interessante della descrizione. Forse la causa sta proprio nei limiti dell'impianto - su di un tessuto storico reale - di una vicenda di fiction in se stessa piuttosto "povera".

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Ultima risposta 15/04/2010 00.58.21
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  14/04/2010 11:52:45
   6 / 10
Film con una sua dignità però dalla banalità del presupposto si riesce a costruire una storia abbastanza avvincente.

Peccato per la regia al Parkinson rovina tutto

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Ultima risposta 15/04/2010 11.37.25
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  13/04/2010 12:48:39
   6½ / 10
Greengrass e Demon, ossia "Bourne Supremacy", "Bourne Ultimatum" o, ciò che è lo stesso, "Green Zone". E' inutile andare al cinema ed aspettarsi un gran film quando già si sa dai precedenti lavori del regista e dell'attore che la pellicola sarà un action/thriller/deadbrain senza troppe pretese. Regia eufemisticamente mossa, attori che fanno il minimo indispensabile, scenario di guerra, un tenero spruzzo di denuncia e tanti tanti scontri. E basta.
Settate il vostro corpo su "stato vegetativo" e vedrete che le due ore e trenta andranno via come niente.

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Ultima risposta 13/04/2010 12.54.15
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larry1991  @  11/04/2010 01:19:50
   8½ / 10
ottimo film! e lo trovato anche più di un banale action movie come certi vogliono far credere, infatti anche la trama racconta un realtà di questi anni.
in oltre dal punto di vista tecnico, il film è girato cone la trilogia di "bourne", infatti il regista è lo stesso(greengrass) anzi è ancora più frenetico di "bourne", ma tutto questo susseguirsi di azione molto realistica con effetti della telecamera come "traballamento" o zoom da documentario, rendono il tutto più reale e credibile, e l'effetto è molto piacevole.
consigliato assolutamente!

4 risposte al commento
Ultima risposta 14/04/2010 11.33.46
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Schmitt  @  07/04/2010 05:51:00
   7½ / 10
matt e´sempre bravo ad interpretare i suoi ruoli...
d´altronde il film rispecchia purtroppo una delle moltissime verita´nascoste del sistema americano politico-militare.
dal 9/11 settembre il governo trovo´come scusa l´attacco ad al-quaida e al terrorismo x entrare in iraq per conquistare i pozzi petroliferi....

GLI ILLLUMINATI $ LE ALTRE MASSONERIE SN I RESPONSABILI X LA CADUTA DELLE TORRI GEMELLI E X OGNI GUERRA SCOPPIATA SULLA TERRA.
nn ci credete???? guardate su youtube....

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Ultima risposta 24/04/2010 14.16.51
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tnx_hitman  @  08/03/2010 00:36:31
   9 / 10
Sottolineiamo che sono ancora insieme in questo film il carico regista Paul Greengrass e il divo Matt Damon che nella trilogia di Bourne erano stati ottimi.

Cosa c'era di interessante nella trilogia di Bourne?
Un personaggio con perdita di memoria che deve ricomporre i pezzi della sua identita',sfuggendo intanto a forze dell'ordine corrotte che hanno messo in piedi un programma che perfezionava killer da mandare in giro per il mondo a uccidere "fecce"all'interno del mondo della politica.Bourne contro Governo Bast.ardo era il centro di tutto..e da li si potevano inserire le straordinarie scene d'azione che hanno fatto brillare la trilogia.

Cosa c'e di interessante in questo film?
L'ufficiale Roy Miller(Damon)durante la prima occupazione americana in Iraq nel 2003 deve rintracciare alla svelta armi di distruzione di massa..in questo delicato compito si mettono in mezzo componenti della Cia e del Pentagono...attenzione pero':c'e' puzza di marcio anche in questo film.
Roy Miller scopre il fattaccio...e qualcuno inizia dall'interno di una di quelle organizzazioni a mandare chiunque per eliminare l'ufficiale Damon.

L'elemento comune tra la trilogia di Bourne e Green Zone:Damon contro Governo Basta.rdo.
Come se Greengrass e Matt avessero fatto un Bourne 4...il che e' fottut.amente straordinario per gli amanti dei Bourne e degli amanti dei thriller d'azione adrenalinici all'inverosimile.

Magari c'e qualche piccola aggiunta di CG..ma la regia e' ancora serrata e scrupolosa,sequenze action ancora magnifiche(e quando combatte Damon c'e da sbavare..della serie"2 mosse e faccio fuori 5 cattivoni"),storia anche se ambientata in Iraq,sorprendentemente si concentra sulla battaglia intestina tra membri del governo e non su U.S VS Iraq,poi e'appagante siccome Miller deve stare contro molta gente ed e'bello rivederlo in azione dopo l'Ultimatum che ha fatto,e ben supportata dalla sceneggiatura efficace di Brian Helgeland(L.A Confidential,Mystic River e i prossimi Robin Hood con Crowe e Salt con la Jolie ancora pompata nell'action),attori attorno all'imponente Damon che sono ben piazzati e,come nei Bourne,valorizzano ulteriormente la pellicola.

Insomma,cito anche le parole che mi hanno colpito nella recensione da parte della testata giornalistica Empire"L'AGENTE BOURNE DIVENTA MITO".

Aspettatelo con ansia e godetevelo quando esce.Ritorna la caccia all'uomo che piu' ci piace XD.

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Ultima risposta 09/04/2010 11.55.32
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