good night, and good luck regia di George Clooney USA 2005
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

good night, and good luck (2005)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK

Titolo Originale: GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK

RegiaGeorge Clooney

InterpretiDavid Strathairn, Alex Borstein, Robert John Burke, David Christian, Patricia Clarkson, George Clooney, Jeff Daniels

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2005

•  Altri film di George Clooney

Trama del film Good night, and good luck

Edward R. Murrow, è un famoso anchor man della CBS. Venuto a conoscenza di una lista di proscrizione redatta dal senatore Joseph McCarthy in cui vengono inseriti i nominativi di tutti coloro che sono sospettati di avere simpatie filo-comuniste, decide di divulgare la notizia e di dedicare parecchie puntate del suo show, "See it now", alla controversa figura del politico...

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   6,89 / 10 (94 voti)6,89Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Good night, and good luck, 94 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  
Commenti positiviStai visualizzando solo i commenti positivi

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  13/01/2023 12:49:37
   7½ / 10
"Noi siamo artefici della nostra storia e i media devono liberarsi da troppe compiacenze"
Perché Clooney a un certo punto ha smesso di fare film come questo? Ah doveva mangiare anche lui, ok.

kafka62  @  26/04/2018 12:00:52
   7 / 10
Quello di George Clooney non è per niente simile, nonostante una certa affinità ideologica e la scelta di uno stile quasi documentaristico, al cinema di Michael Moore, ma rimanda piuttosto a quei registi (Lumet, Pollack, Pakula, Ritt) e a quei film ("Tutti gli uomini del presidente", "Il prestanome") che verso la metà degli anni settanta diedero vita a un fertile e vitale periodo di cinema liberal, fortemente impegnato a smascherare le storture e le ipocrisie del potere, senza però mai alzare la voce e soprattutto senza mai mettere in discussione l'american way of life. Anche la civilissima battaglia di Clooney è una battaglia di metodo più che di merito: Clooney non ha simpatie radical, non parteggia con i presunti comunisti perseguitati dal senatore McCarthy, ma mette in scena un infervorato j'accuse contro tutte le violazioni, da qualunque parte provengano, dei fondamentali diritti all'informazione, contro la censura bieca ed occhiuta, e contro le inquisizioni ed i processi montati ad arte attraverso l'utilizzo di prove arbitrarie o inesistenti, le delazioni strappate con le minacce o l'addebito di colpe assurde, come quella di essere il figlio o addirittura un semplice conoscente di un qualche iscritto alle "liste nere". A tal punto sta a cuore al regista la veridicità della storia di Edward R. Murrow, il giornalista televisivo che osò sfidare McCarthy dagli schermi della CBS, che egli sceglie un bianco e nero quanto mai classico e realistico, l'inserimento di autentici inserti documentari, un attore (David Strathairn) dalla recitazione e dai modi quasi impassibili, e in genere un tono di estremo understatement, anche a scapito della spettacolarità e della facilità di visione del film. Il risultato è un pregevole ed onesto pamphlet sulla libertà di stampa e di informazione, oltremodo attuale in un'epoca in cui la televisione sembra aver definitivamente rinunciato alla sua vocazione pedagogica per inseguire spregiudicati scopi di persuasione occulta a fini politici e commerciali. Forse, se proprio si vuole cercare il pelo nell'uovo, un maggiormente intenso climax narrativo e qualche furberia alla Ron Howard in più non avrebbero guastato, ma George Clooney, abile nel padroneggiare la macchina da presa come un regista consumato e nel dirigere i suoi attori nell'angusto e claustrofobico spazio della redazione televisiva in cui il film è praticamente rinchiuso dall'inizio alla fine, è un artista da prendere sul serio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/06/2016 14:06:26
   8½ / 10
Sottoscrivo totalmente il discorso di Murrow (un immenso Stratham) che apre e chiude il film di Clooney. Un monito che rimarrà inascoltato di un uomo integerrimo e che aveva dolorosamente capito la china che stava prendendo lo strumento televisivo, più precisamente sull'uso di tale strumento. La vicenda Murrow e McCarthy fornisce lo sfondo di un duello tra due uomini, ma anche di un nemico meno identificabile e che in fondo tra due litiganti, riuscira a trarne maggior godimento. Il film di Clooney è lucido e teso, perfetto nella sua scelta del bianco e nero per sfumare le differenze fra fiction e filmati di repertorio, ma offre anche una riflessione amara di quel discorso: più intrattenimento, più distrazione e meno informazione. Prendendo spunto dalle parole del discorso di Murrow, sono passati 50 anni e non si può porre più rimedio.

Invia una mail all'autore del commento diderot  @  11/03/2014 18:49:36
   7 / 10
Anche se non è molto chiaro a causa di discorsi a volte difficili da seguire, l'ho trovato abbastanza interessante con una buona regia e ottime musiche. La tipologia è un misto tra dramma e documentario. Il fatto che sia in bianco e nero non pesa minimamente anzi... inaspettatamente credo che gli attribuisca qualcosa in più. Non è un film per tutti.

Matteoxr6  @  24/06/2013 01:17:00
   6½ / 10
Tematica importante, buone interpretazioni, ma alcuni dialoghi potevano essere sviluppati meglio. Buono.

kako  @  25/02/2012 12:26:21
   7 / 10
film interessante, storia vera diretta molto bene da Clooney e ben interpretata da un ottimo cast. Tema attuale e importante, la pellicola paga forse la lentezza di alcuni passaggi ma nel complesso incuriosisce e appassiona.

gemellino86  @  25/01/2012 10:24:19
   7 / 10
Nonostante qualche buco nella sceneggiatura il film convince e risulta impegnato con un argomento non facile da seguire. I buoni dialoghi sono il cavallo di battaglia di Clooney. Consigliato.

Alex89  @  25/01/2012 02:13:53
   7 / 10
Clooney mi piace molto da regista, film coraggioso, con addirittura video reali inseriti alla perfezione.
Ottimi attori, forse il bianco e nero è un po' troppo, ma il film vuole raccontare una storia mostrando tutta la sua agghiacciante e grigia verità.
Difficile portarlo al grande pubblico.
Apprezzo il coraggio di George.

MarkTheHammer  @  24/12/2011 20:09:32
   7½ / 10
Ho trovato questo film estremamente interessante, un po' lento forse ma intrigante. In questo film è riassunta la potenzialità dei media e sul coraggio richiesto nel fare informazione, un tema quantomai attuale. Un grande cast, una grande fotografia, una splendida storia. Coraggiosa la scelta di utilizzare i filmati originali di McCarthy.

Sofie Fatale  @  18/11/2011 22:13:42
   7½ / 10
Uno di quei film che suscita un profondo orgoglio per una certa tipologia di persone, e una terribile vergogna per altre. E un grande amore per la libertà d'informazione.
Clooney dirige con classe ed eleganza, ha un tocco sempre misurato, e il film ci incanta con i suoi intermezzi musicali e il suo splendido bianco e nero.
Molto bene, George.

Schizoid Man  @  09/06/2011 15:21:26
   8 / 10
"Quello che sto per dire a molti non piacerà. Quando il discorso sarà terminato alcune persone potranno accusare questo reporter di sputare nel piatto in cui mangia. E la vostra organizzazione potrà essere accusata di aver dato ospitalità a delle idee eretiche e addirittura pericolose. Ma la struttura articolata di network, agenzie di pubblicità e sponsor non subirà scossoni, né sarà alterata. È mio desiderio e mio dovere parlare a tutti voi apertamente di ciò che sta accadendo alla radio e alla televisione, e se quello che dico è irresponsabile, allora io solo sono da ritenere responsabile. La nostra storia sarà quella che noi vogliamo che sia. E se fra cinquanta, o cento anni degli storici vedranno le registrazioni settimanali di tutti e tre i nostri network, si ritroveranno di fronte a immagini in bianco e nero o a colori, prova della decadenza, della vacuità e dell'isolamento dalla realtà del mondo in cui viviamo. Al momento attuale siamo tutti grassi, benestanti, compiaciuti e compiacenti. C'è un'allergia insita in noi alle notizie spiacevoli o disturbanti, e i nostri mass media riflettono questa tendenza. Ma se non decidiamo di scrollarci di dosso l'abbondanza e non riconosciamo che la televisione soprattutto viene utilizzata per distrarci, ingannarci, divertirci, isolarci, chi la finanzia, chi la guarda e chi ci lavora si renderà conto di questa realtà quando ormai sarà troppo tardi per rimediare".
Si apre con queste parole, pronunciate dal giornalista Edward R. Murrow, il secondo film da regista di George Clooney, che, dopo l'ottimo esordio con "Confessioni di una mente pericolosa", si riconferma dimostrandosi un cineasta intelligente. Le parole sopra citate Murrow le pronunciò, nel 1958, dai microfoni della Radio-Television News Directors Association: un discorso, il suo, duro ma ineccepibile, che denunciava come la televisione stesse venendo meno al suo dovere principale, ossia quello di informare la gente riportando tutte le notizie senza filtri censori, per fare spazio a programmi stupidi che avevano come unico scopo quello di distrarre le persone dalla realtà (praticamente la stessa cosa che sta succedendo nel nostro Paese da tre decenni a questa parte, grazie a Silvio Berlusconi e alla televisione spazzatura di cui è proprietario, vale a dire Mediaset, con la quale è riuscito ad ottundere le menti degli italiani; e così il Nostro può sfuggire alla giustizia continuando a farsi eleggere all'infinito come Presidente del Consiglio…). Ma chi era Edward R. Murrow? Per chi non lo sapesse, era un giornalista televisivo della CBS che, nel 1953, ebbe il coraggio di schierarsi apertamente contro il senatore Joseph B. McCarthy, fautore della cosiddetta "caccia alle streghe", per provare quanto fosse assurda e ridicola la persecuzione che quest'ultimo attuava nei confronti dei comunisti.
Con "Good Night, and Good Luck", dunque, Clooney (autore anche della sceneggiatura insieme a Grant Heslov) si muove sul doppio binario della politica e della televisione, per dimostrare come la prima utilizzi l'arma della paura per restringere le libertà civili delle persone, mentre la seconda si assume il compito di coprire le malefatte dei politici distraendo la gente – come già detto in precedenza – con programmi idioti che evitano completamente di affrontare la scomoda realtà quotidiana. Bisogna evitare che le persone pensino, questo l'imperativo dei politici: è pericoloso che la gente ragioni con la propria testa, perché se facesse ciò, potrebbe rendersi conto di quello che combinano realmente i "signori" che li governano.
E per evitare che le persone comuni si facciano domande scomode, non c'è niente di meglio che lobotomizzarle con la televisione.
Clooney ha realizzato un film esemplare, sia per come è stato scritto (ottimi i dialoghi) sia per come è stato girato (con uno stile classico, in uno splendido e rigoroso bianco e nero). Ambientato quasi tutto negli studi della CBS, "Good Night, and Good Luck" convince pienamente grazie ad un ritmo serrato che non concede pause, ad una sceneggiatura di ferro che delinea con precisione i personaggi, sia i principali che i secondari, e alla regia sicura di Clooney, che bada al sodo senza cercare inutili voli pindarici. Il film, inoltre, si avvale anche di un ottimo cast: David Strathairn, nei panni di Edward Murrow, giornalista indomito che giustamente se ne infischia delle minacce che gli riservano i potenti da lui criticati, è straordinario; ma sono eccellenti pure gli altri interpreti che lo affiancano, da Robert Downey Jr. (Joe Wershba) a Frank Langella (William Paley), da Jeff Daniels (Ted Church) a George Clooney stesso, che si ritaglia la parte di Fred Friendly, il braccio destro di Murrow.
"Good Night, and Good Luck" è un'opera giusta e necessaria, perfetta per risvegliare le coscienze dormienti delle persone rintronate dalla tremenda televisione spazzatura che ci viene propinata quotidianamente.

kaoslady  @  26/02/2011 18:58:53
   6½ / 10
poteva essere un gran bel film ma sviluppato poco. sicuramente bravi gli attori e la regia, interessante il tema e bene sviluppato.
il bianco e nero ci stava ma se era presente una trama un po più spessa. film troppo lineare sembra che nn decolli mai. comunque consiglio di vederlo

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  06/02/2011 10:12:50
   7 / 10
Innanzitutto un applauso a Clooney, che ha percepito 3 dollari per dirigere, scrivere e recitare nel film, e si è anche voluto ipotecare la casa, tanto credeva in questo progetto. Di stile ce n'è tantissimo e la patina del film è quasi irreale. Bravi anche gli attori. Quel che non mi ha convinto è la lentezza estrema che fa sembrare interminabile questo film cortissimo. E il tema, che di per sè poteva essere sterminato, che si è ridotto a pochi elementi, lasciando molta carne al fuoco e un sacco di interrogativi.

guidox  @  22/11/2010 19:56:36
   6 / 10
un film che non mi ha lasciato poi molto sinceramente.
alcune scelte stilistiche sono impeccabili, l'atmosfera anni Cinquanta è resa perfettamente e c'è molta cura per il dettaglio.
gli attori forniscono una buonissima prova e la regia ne evidenzia la psicologia con buone inquadrature che arricchiscono il contesto.
purtroppo però il tema è un po' sfruttato e il suo sviluppo non sempre va a segno; il discorso sulla televisione e sui suoi effetti e la discussione sul modo di utilizzarla è da sottoscrivere, ma non è approfondito per nulla e rimane sempre in superficie, così come le interrelazioni stampa-potere.
a differenza poi di una pietra miliare come Tutti gli uomini del presidente, non c'è lo sviluppo di un'inchiesta, il che ferma il tutto a un'esposizione dei fatti tramite filmati e dialoghi lunghissimi, che alla lunga è annoiante e limita notevolemente il buon potenziale del film.

paride_86  @  25/10/2010 00:15:49
   8 / 10
Davvero un bel fioml, questo di George Clooney regista.
Con un sofisticato bianco e nero racconta la missione e gli scrupoli di un famoso giornalista americano. Le battaglie sue e del suo staff sono, in realtà, una metafora per raccontare il mondo di chi si occupa dell'informazione, ponendo l'accento sulle caratteristiche che deve avere l'informazione in un paese che si definisce democratico.
E' un tema scottante e sempre attuale; Clooney lo affronta con eleganza e raffinatezza, sia per ciò che riguarda i contenuti che per la confezione.

rob.k  @  04/09/2010 11:13:08
   6 / 10
La qualità del film è sicuramente buona, peccato che gli argomenti trattati siano per lo più sconosciuti alla maggior parte del pubblico italiano...

Parsifal  @  14/02/2010 21:25:53
   8 / 10
un bel film interessante il soggetto barvi gli interpreti e Clooney come regista si è dimostrato sicuramente all'altezza.Complimenti.

edmond90  @  24/10/2009 08:45:26
   9 / 10
Eccezionale,George Clooney dimostra davvero di avere della stoffa come regista confezionando una pellicola asciutta,senza fronzoli e molto significativa per il messaggio in essa contenuto.Consigliatissimo

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/10/2013 12.00.54
Visualizza / Rispondi al commento
addicted  @  21/10/2009 23:24:18
   8 / 10
Forse è il caso di spendere qualche parola su Clooney regista.
Ma vi siete resi conto che ha un certo talento dietro la macchina da presa?"Confessioni di una mente pericolosa" mi era già piaciuto molto. "In amore niente regole" era stata una piacevole conferma. Questo "Good night, and good luck" mi sembra addirittura meglio dei precedenti.
Molto bello il bianco e nero, l'uso del primo piano, la finezza di certe inquadrature sghembe e alcune dissolvenze ad effetto. Bellissimi gli intermezzi musicali, che spezzano l'azione come delle salutari pause di riflessione. Insomma, mi sembra di intravedere uno stile. E anche una certa classe, una specie di eleganza tutta sua.
Il suo tema ricorrente sono i media, il loro potere, la loro ambiguità e la loro importanza per le democrazie contemporanee. Un argomento che da noi è, oggi, più scottante che mai. E lo è anche in America, dopo l'11 settembre.
Sto diventando un fan del Clooney-regista. Mi piace di più del Clooney-attore.
Mi sembra sincero, onesto, impegnato e di classe.
Bravo!

rorai  @  30/04/2008 19:29:00
   7½ / 10
Un bel film ed una buona prova di regista da parte di clooney. Il tema per noi italiani è abbastanza sconosciuto, interessante.

amoreblu  @  31/12/2007 16:08:29
   7½ / 10
Clooney gira in bianco e nero e riflette (e ci fa riflettere) sulla potenza del mezzo televisivo negli anni del maccartismo.
Godibile e bravo l'attore protagonista.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  12/08/2007 17:17:31
   7½ / 10
ma si dai è carino, ma ben lungi dall'essere un capolavoro o un gran film, Clooney deve imparare ancora molto su cosa voglia dire "fare un film senza noia e che finisca con un senso e non solo con una frase ad effetto come buona notte e buona fortuna". insomma, metà dei dialoghi sono incomprensibili e se il film all'inizio doveva spaziare su grandi argomenti alla fine arriva a parlare di un tenente russo ingiustamente licenziato...resta l'amaro in bocca.
però di film così abbiamo bisogno e soprattutto di attori come Clooney, Downey jr. e Strathaim che sappiano fare cinema con coscienza e interesse e con un pò di originalità. il jazz qui è magnifico, in perfetta armonia con gli stati d'animo del film, abilità rara al giorno d'oggi.
Clooney ha voluto fare il suo Quarto Potere (innumerevoli le immagini rubate dal capolavoro di Welles), ma invano. cosa resta? un buon film.

tidy  @  01/07/2007 17:32:20
   7 / 10
a tratti davvero troppo lento...ma cmq la storia è molto bella

Samsam  @  15/05/2007 09:56:14
   8 / 10
Piccolo capolavoro tecnico e di ricerca. Come fare un documentario in bianco e nero sul Maccartismo, e già non aiuta, formato da filmati d'epoca e lunghe discussioni su temi politici a noi lontani, aggiungerci dialoghi serrati a tratti confusi l'uno all'altro con pause riflessive contornate solo da fumo di sigaretta e jazz modulato.... e far rimanere lo spettatore incantato a guardare.
Fotografia eccelsa, regia da brivido, interpreti perfetti, su tutti Strathairn, faccia più che espressiva e tremendamente telegenica.
Il regista si ritaglia per sé una particina giusta e fondamentale (così come aveva fatto in Confessioni di una mente pericolosa).
Ho abbassato di un voto x patriottismo... è un tema davvero troppo distante.
Una volta di più:
Clooney attore odioso sempre sopra le righe, monocorde e spesso antipatico
Clooney regista capace, sensibilissimo e sempre attento a regalare emozioni

The Monia 84  @  07/01/2007 14:54:42
   9 / 10
Film perfetto ad ogni livello e in ogni suo componente.
Oserei dire addrittura sorprendente, perchè son partita prevenuta nei confronti di questo film, di Match Point e Capote per finire poi ad apprezzarli e a rivederli sempre con piacere.

Clooney si è tolto completamente i panni del divo, affidandosi ad un attore eccezionale e ad una messinscena che poteva compromettere la riuscita commerciale del film. Interni e assenza di colore per dare peso all'atmosfera soffocante di un'epoca da caccia alle streghe. Una grande lezione di come si svolge un mestiere appassionante come quello del protagonista.

Trash (ehm, Crash) ha vinto su film come questo, Munich, Brokeback Mountain, Capote (per non parlare di film come The New World, The History of Violence o Match Point che manco erano in nominations). Mah: forse sono io che di cinema capisco poco o nulla.

Ch.Chaplin  @  27/12/2006 20:52:17
   8½ / 10
ottima l'interpretazione di strathairn, clooney si vede poco come attore ma si dimostra molto abile come neo-regista..devo dire ke me lo aspettavo diverso.innanzitutto pensavo fosse molto + lungo, almeno almeno di mezz'ora, invece nn fa a tempo a cominciare ke già è finito (e questa è forse l'unica pecca cmq!)..x il resto ho apprezzato parecchio lo stile documentaristico e la scelta del bianco e nero, coraggiosa ma efficace.dovrebbero essere molti di + oggi come oggi i registi ke scelgono il bianco e nero, ormai nn è + una questione di esser poco progrediti rispetto a quelli ke usano il colore, è un problema di comunicazione visiva, espressiva.
quanto al contenuto, oltre a sapere cos'era stato il maccartismo, nn ero al corrente dell'episodio qua narrato, mi ha affascinato parecchio, ed è stato anke molto semplice da seguire, rispetto x esempio ad un altro film starring clooney, syriana.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/10/2006 11:02:33
   7½ / 10
Un buon film, una buona prova di Clooney regista, per la seconda volta. Una pellicola in bianco e nero che parla dell'importanza e del come si possono, e si dovrebbero usare i media. In questo caso si parla di televisione, di CBS, che per l'America è un emittente storica.
Questo film analizza il periodo storico che l'America ha vissuto negli anni della guerra fredda, gli anni della "terribile paura del comunismo", anni di terrore e di angoscie, per tutte le persone, più o meno coinvolte. Gli anni del senatore McCarthy; che appare in filmati originali per tutta la durata della pellicola.
Un ottima interpretazione di David Stratheirm, meno brillante l'interpretazione di Clooney. Un film da vedere.

frangipani79  @  12/10/2006 11:20:46
   8½ / 10
Good Night, and Good Luck è un film che credevo più pretenzioso e inarrivabile. Invece, e non è un offesa, l'ho trovato accessibile e interessante.
Basato su fatti effettivamente accaduti (mi auguro non ci siano aggiustamenti), certamente sono fatti di cui noi conoscevamo solo la superficie e a volte non è possibile seguire al 100% i discorsi (come potrebbe essere Buongiorno Notte o Il Caso Mattei per un americano).
Tuttavia è chiaro come Murrow non abbia sfruttato per scopi personali, ma a beneficio di tutti, la sua posizione ed abbia smascherato un malcostume ormai dilagante negli States di allora.
Per Clooney quella di McCarthy era una paranoia, ed è così che la storia l'ha metabolizzata, ma perlomeno egli aveva il coraggio di farsi carico di un allarme che scuoteva già molti cittadini (e non come si vuole far credere che McCarthy fosse un solitario che ha plagiato poi le persone grazie al fatto di essere un politico).
Il film comunque non calca troppo su questo aspetto e gli va riconosciuto, mettendo sempre in primo piano l'onore della professione giornalistica. Tra l'altro il film dura un'ora e mezza scarsa ed è girato magistralmente. Non si può che plaudire ad un cinema così di qualità.
Coppa Volpi a Strathairn meritatissima.

Tuco ElPuerco  @  25/08/2006 03:36:00
   8½ / 10
Il tipo di film che si potrebbe ascoltaree basta (la ciccia sta nei dialoghi,meno nel visivo).La sceneggiatura e' qualcosa di fenomenale,un profondissimo e articolato duello di pensiero tra un giornalista televisivo e l'attuale per quei tempi,senatore degli stati uniti.
Bello il bianco e nero tipicamente anni 60 annebbiato nel fumo di sigaretta.
Molto consigliato

domeXna79  @  04/08/2006 21:58:44
   7 / 10
Bel film, ottima la narrazione degli eventi che hanno attraversato la storia americana degli anni ’50 (il “McChartismo”).
Data la struttura quasi documentaristica, la pellicola risulta a tratti un po’ lenta e di difficile visione ..cmq importante il messaggio che l’emergente regista G. Clooney vuol lanciare, e che riguarda l’importante ruolo dei media, della comunicazione, della televisione quale strumento di cultura, di denuncia sociale..
Ottima la prova degli attori, che grazie ad una buona direzione, riescono a trasmettere a pieno la forza di uomini, pronti a lottare con l’arma della verità, al fine di dirimere quel clima di paura, che venne a prodursi in America nella metà del secolo scorso.
Film da vedere per riflettere sul ruolo del più importante strumento di comunicazione di massa..

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  31/05/2006 21:23:23
   6 / 10
Magari la televisione fosse veramente così, credo che network liberi al momento in Italia non ne esistano. Per quanto riguarda il film sicuramente una sufficienza la merita, belli i dialoghi ma una volta visto si dimentica subito, a mio parere.....

andalucia04  @  08/05/2006 19:39:16
   9½ / 10
film straconsigliato.aiuta a capire tante cose sul ruolo spesso sottovalutato della televisione,sui suoi pericoli (vedi informazione distorta,di regime,e così via)e sull 'importanza che invece deve avere l'informazione, quella della verità,della chiarezza che forse oggi tanto ci manca.bravi e intensi il protagonista e clooney

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  03/05/2006 15:17:56
   7 / 10
Prova intensa ed interessante su un tema molto difficile, ben recitata e fotografata, ma troppo spesso pesantuccia. Detto ciò, lode a Clooney che sta maturando sempre di più come professionista; s si pensa che appena 10 anni fa era il protagonista di Batman & Robin...

piernelweb  @  24/04/2006 20:24:07
   7½ / 10
E' davvero sorprendente la metamorfosi con la quale George Clooney ci sta deliziando; da attore scanzonato da action movie o da commedia nera alla Coen in regista impegnato dalla tecnica sopraffina. Questo good night, and good luck è un film che colpisce per il suo stile: tutto girato in un pastoso bianco e nero e ambientato esclusivamente in interno è un film di sguardi, di volti tesi, di intese sussurrate e paure confinate. La faccia di Strathairn è perfetta, la sua tensione è coscienza del compito al quale non si può sotrarre, il rigore cronistico è l'ineluttabile imposizione alla quale attenersi...

rickshaw_man  @  20/04/2006 22:48:56
   9½ / 10
mamma mia, che filmone!! un'intelligenza ed un'attualità assolutamente fuori dal comune... di un altro pianeta rispetto alla spazzatura che invade le sale cinematografiche...

sceneggiatura da oscar, con un ritmo assolutamente incalzante! davvero non capisco come un normo-udente e normo-vedente possa definirlo "noioso", "pesante", o "film che non emoziona"...

certo che se i commentatori hanno nick come "FlatEric", molto, se non tutto, si spiega...

jahwork  @  19/04/2006 14:12:44
   8 / 10
Bel film, sapiente regia che a mio parere racconta e interpreta a meraviglia la tensione presente nel film. Forse a volte un pò futurista per un film che racconta storie passate ma probabilmente vuole essere una trasposizione al passato di problemi ancora presenti.

style  @  15/04/2006 17:55:52
   7 / 10
buon film, ma mi aspettavo di più

taglio quasi documentaristico, regia e interpretazione "freddi" (in questo caso non è un difetto, ma una precisa scelta nell'impostazione del film)

bello il messaggio del film (toccante il discorso del protagonista all'inizio e alla fine)

purtroppo a conti fatti il film non mi ha esaltato, spesso pesa la lentezza in certe scene e la sensazione di "distacco" verso la storia (è raccontata in modo poco coinvolgente, in pratica)

un onesto 7

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  12/04/2006 11:07:20
   7½ / 10
Film ricco di contenuti di estremo interesse. Recitazione e regia sopra le righe. Difetta nella sceneggiatura che è troppo sbilanciata tra linguaggio visivo e linguaggio delle parole inoltre è rinunciataria sul piano del gioco delle tensioni, indispensabili quest'ultime in un film del genere. Comunque è da vedere per il buon livello culturale e storico delle scene.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  23/03/2006 21:21:36
   7 / 10
un film che fa il suo dovere in maniera più che eccellente, supportato a mio avviso da una bella fotografia e da un protagonista magnetico.
tuttavia la storia trattata non mi ha emotivamente preso più di tanto.
quindi tanto di cappello ma mi fermo ad un buon voto.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  23/03/2006 14:24:36
   8½ / 10
un film asciutto, ma non asettico.
il volto di David Strathairn mi si è scolpito in mente: nello sguardo, pur distaccato, un fuoco palpabile appena mascherato dalla coltre di fumo che sale dalla irrinunciabile sigaretta.
ciò che più mi colpisce, mi spaventa e mi disturba è la strana familiarità che ritrovo verso la cultura del sospetto, l'ombra del dubbio sull'integrità di un uomo.
Perchè la drammaticità del maccartismo è tutta qui: o la pensi come noi o sei un traditore, chi non è d'accordo è un comunista. La paura negli occhi dei collaboratori, il coraggio velato di incertezza che si alza a combattere un'armata di illazioni, l'infamia, le parole sussurrate che ti restano addosso.
Bellissimo, lento ed intenso come si conviene ad un messaggio da metabolizzare, in un gioco di luci ed ombra che sottolineano la grande umanità dei volti.

6 risposte al commento
Ultima risposta 23/03/2006 20.39.36
Visualizza / Rispondi al commento
badovino  @  28/02/2006 03:39:03
   8½ / 10
Bello...molto bello questo film di George Clooney. Il bravo attore americano mi ha sorpreso e forse sta sorprendendo un pò tutti man mano che la sua carriera artistica si intensifica. La storia di un giornalista, Edward Murrow, deciso a dare voce alla verità..alla libertà...al senso reale di nazione e di umanità.L'utilizzo del bianco e nero dà un tocco di eleganza alla pellicola e la musica leggera e soft snellisce le atmosfere della vicenda raccontata con impeccabile freddezza. Regia dinamica e veloce di Clooney e attori bravi che hanno reso perfettamente il senso di oppressione sociale di quel periodo. Il maccartismo è stato una delle tante pagine nere...nerissime...lerce...della storia americana. In fondo gli USA hanno questo di singolare.......l'eterna contraddizione. Nacquero sotto gli auspici di libertà e giustizia....regalando a tutti una possibilità di grandezza. Ma si sa...tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare....anzi un abisso oceanico. Quante ingiustizie sono nate lì e continuano ad esserci......razzismo contro gli uomini di colore...la pena di morte....la persecuzione ai comunisti...la bomba atomica sganciata in Giappone...la guerra del Vietnam...del Golfo....e la guerra odierna...... Tutto ciò non mette assolutamente in evidenza le caratteristiche di un paese libero e liberale. Si......probabilmente l'idea era quella di fondare davvero il paese delle meraviglie......ma ben presto le cose sono cambiate. Ancora oggi si parla di maggiore democrazia negli USA in quanto i mezzi di informazione sono liberi dai poteri politici...ma è davvero così? Davvero Bush e i suoi scagnozzi russi ed italiani possono dare lezioni di giustizia al mondo intero? Io dico di no.No...gli Stati Uniti non sono altro che una bambola di pezza pubblicizzata bene e confezionata ancor meglio...ma sempre bambola di pezza rimane. Clooney nella sua lucida descrizione di quell'epoca, attraverso il giornalista Murrow, offre una riflessione adatta anche ai nostri tempi e regala un ultimo messaggio pesante come un macigno. I mezzi di informazione possono essere e devono essere usati per ricercare la verità...la cultura...la giustizia...la libertà. Se questo non accade...gli stessi mezzi di informazione non hanno motivo di esistere. Basta creare inutili cacce alle streghe...basta denigrare l'uomo.Il voto è tra l'8 1/2 e il 9 - .

hitman83  @  19/02/2006 17:19:25
   6½ / 10
Secondo me per immedesimarsi in questo film bisogna essere americani e per di più di quella generazione, un ventenne italiano non puo' che trovarlo noiosino anche se la tematica è interessante...(direi interessante ma non avvincente). La scelta del bianco e nero non aiuta

Reservor dog  @  15/02/2006 09:18:57
   7½ / 10
Un'altra prova di gran qualità da parte di Clooney. Un film scomodo e istruttivo che ripercorre gli anni bui del maccartismo, segnati dal sospetto e dalle facili suggestioni. Girato interamente in ambienti chiusi e appestati dal fumo di sigaretta che ogni singolo personaggio consuma avidamente, il film trasmette sensazioni claustrofobiche e precarie proprie di quel tempo, dove dissentire o pensare liberamente significava essere un spia sul libro paga dei russi. Ambientato mezzo secolo fa risulta di sconcertante attualità.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  07/02/2006 23:29:35
   7 / 10
Clooney si riscatta dalla prova d'esordio ( a mio avviso troppo pretenziosa) confenzionando un film impeccabile quanto algido. Di difficile fruizione, lo si apprezza in pieno solo sforzandosi di seguire il bel compitino svolto da George. Forse qui sta il limite di questo film troppo verboso.
Clonney vuole fare il regista impegnato, e ci riesce, ma forse la sua indole è di altra natura.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR tylerdurden73  @  07/02/2006 10:06:50
   7 / 10
Alla seconda prova da regista Clooney conferma quanto fatto vedere di buono in precedenza.
Film particolare "Good night, and good luck" capace di trasportarci efficacemente negli U.s.a. durante gli anni della caccia alle streghe da parte del senatore McCarthy. Realizzato con un bianco e nero affascinante ed aviluppante il film si dipana in maniera tutt'altro che lenta grazie al notevole spessore dei dialoghi.
Clooney è bravissimo ad approfondire l'argomento e in un ora e mezza di pellicola vi riesce molto bene, aiutato anche da un gran bel cast d'attori (su tutti il bravissimo David Strathairn).
Bella anche l'idea di far svolgere la trama quasi per intero all'interno degli uffici della CBS ricostruiti in maniera suggestiva e probabilmente verosimile e memorabile il monologo che Edward R. Murrow tiene di fronte ad una platea incantata... sicuramente un film atipico, quasi un documentario, tant'è che alcune scene sono proprio girato dell'epoca...
Un importante opera per ricordare come anche in un paese che si ritiene sia fra i più liberali al mondo avvenne una persecuzione vera e propria nei confronti di chi la pensava diversamente dal governo; é inoltre palese la frecciata da parte del regista alla politica di Bush, pronta ad accusare di antipatriottismo chiunque osi prendere di mira il presidente ed il suo operato, vedasi a tal proposito le polemiche subite da famosi attori come Sean Penn, Susan Sarndon o Tim Robbins.
Inoltre Clooney sottolinea quanto siano subdoli e potenti i mass-media, capaci ieri come (soprattutto) oggi di convicere la gente, ed indirizzarla a pensare a proprio piacimento.

Invia una mail all'autore del commento emmanuelec  @  06/02/2006 22:29:03
   7 / 10
Più documentario che film. Più incompleto che completo. Bella la regia, il montaggio e l'interpretazione dei protagonisti. La sceneggiatura è complessa e, probabilmente, perde qualcosa nella traduzione in italiano. IL tema trattato non è così semplice come sembra dal film.

O.D.  @  30/01/2006 19:03:30
   9 / 10
Ho trovato questo film decisamente bello bello bello...., appena è finito sono tornato indietro per risentire e gustare ancora i due splendidi monologhi che il protagonista dice alla fine del film sulla televisione e quando risponde al senatore McCharty (..."l'accusa NON è una prova...", ecc...).
Bello il B/N del film e le musiche jazz che portavano lo spettatore da una scena all'altra, attori magnifici e ottima regia.
Non so il perchè ma ho pensato che un film di questo genere se fosse stato fatto da uno Spielberg sarebbe durato almeno un'ora in più con didascalistici momenti di riflessione e più...
Invece qui è tutto diretto, il film parte, prende una certa direzione e poi arriva alla fine senza raccontare troppi fronzoli o cose che non c'entravano...
Insomma, secondo me un gran bell'esempio di cinema moderno, poi a chi è piaciuto è piaciuto, a chi no non posso farci nulla.
Il protagonista si meriterebbe tranquillamente l'Oscar a mio parere, sguardo alla Bogart e decisamente in parte.
Speriamo che Clooney regista continui su questa strada perchè ha cominciato veramente bene!!!!
(nel senso che anche l'altro film suo mi era piaciuto un sacco)

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  30/01/2006 01:56:44
   8 / 10
Grande esempio di cinema civile, che sa guardare al passato con lucidità e senza retorica. Asciutto e sobrio, mai pesante: bella prova d'autore per G. Clooney regista.

Invia una mail all'autore del commento cnf2  @  22/01/2006 17:02:27
   6½ / 10
il film è effettivamente interessante ma non ha nessuno slancio.seguire la storia non è molto facile per cui il quadro che uno ottiene del periodo del maccartismo non è molto completo.da vedere,certo,ma non è un film da oscar.

kastaldi  @  26/12/2005 17:34:23
   9 / 10
Il sapiente uso del B/N, con il suo forte contrasto che evidenzia le rughe ed il (tanto) fumo onnipresente nei 90 minuti di pellicola, ha contribuito in buona parte a rendere molto bello questo film, oltre alla scelta di un fenomenale sottofondo jazz ed al carisma di Strathaim. In un'epoca dove gli effetti speciali fanno un film e non il contrario, Clooney ci dimostra ancora che è la bravura a vincere su tutto e tutti. Da vedere assolutamente.

andreab74  @  17/11/2005 13:39:49
   9 / 10
Non l'avesse fatto Clooney, sarebbe considerato un capolavoro...
Essenziale, profondo, scarno, tagliente...(come letto in molti altri commenti)
Mi è rimasta scolpita nella testa (dopo tanto dalla visiione del film) l'ultima inquadratura...perfetta sintesi del contenuto...
In sala c'è stato un minuto di applausi alla fine del film, cosa RARISSIMA per un cinema romano...
Grande George...e chi se l'aspettava!!

marcel  @  09/11/2005 20:43:12
   9 / 10
Splendido film di Clooney, sorretto da una stupenda sceneggiatura e dalla superba interpretazione di David Strathairn. Scarno, essenziale, giornalistico e straordinariamente attuale è sicuramente uno dei film di spicco della stagione cinematografica . In un'epoca di isole , grandi fratelli e politica spazzatura cucinata in tutte le salze finalmente un film di grande spessore umano e morale. Per chi vuole pensare e ragionare.

desmo  @  31/10/2005 17:56:38
   7 / 10
Del film di Clooney ma non solo e non proprio

Al di là delle intenzioni di chi scrive e realizza un film l’impatto sullo spettatore mette in moto variabili di riflessione apparentemente lontane dalle tematiche trattate;si tratti di associazioni”libere” o di rielaborazioni dovute a pensieri ancora inespressi a livello cosciente, le considerazioni che seguono appartengono a questa categoria:se un tema può racchiuderle è quello della libertà di scelta e pensiero rispetto all’informazione .

“Good night and good luck”, mi dice che si può o si potrebbe ancora sperare?O mi dice che allora si poteva e ora siamo- come- siamo e abbiamo perso tempo e occasioni?
Voglio credere al messaggio positivo? Bene, sono convinta che il ruolo del giornalista sia determinante in questo processo ma sono , anche,certa che l’eventuale intervento su lati oscuri delle nostre società,la sensibilizzazione dell’opinione pubblica da parte di qualche audacia giornalistica non rientra nei programmi né tantomeno nelle intenzioni degli addetti ai lavori:è fin troppo evidente che i processi in atto vadano in direzioni completamente opposte.
Siamo ben lontani dalla generosa e appassionata volontà di risvegliare coscienze se non,ben s’intende, per scopi puramente di “schieramento”:qualsiasi scheggia impazzita sarebbe ricondotta all’ordine.Ma già ipotizzare l’esistenza di una scheggia impazzita è un pensiero di un’ingenuità inaccettabile:essa, semplicemente non è perché nel Sistema non ci sono i dati genetici per generarla Ma… il film di Clooney si riferisce ad un fatto reale:Signori,il fatto è accaduto veramente: il Cattivo è stato annientato dalla forza della Verità giornalistica!. Ecco quindi che le mie tesi cadono di fronte alla REALTA’e Clooney,forse, dice “si può,si potrebbe….”Però- e la possibilità dell”abbiamo perso tempo e occasioni si rende allora più plausibile-il fatto “ accadde”- e il passato sembra ancora più remoto- non ora ma allora.Tempi diversi, società diversa? Bah! Quegli uomini fumanti inconsapevoli degli spettri cancerogeni in agguato erano più liberi di noi? Vivevano in una società che non aveva ancora a fondo scoperto la sicura morte nel tabacco e non si era ancora resa conto di dovere, per la sopravvivenza comune ,vietare fumo e imbavagliare le bocche della comunicazione…Quegli uomini,divenuti personaggi nel film, fumavano e parlavano liberamente:quante cose doveva ancora scoprire l’America nel bene e nel male!
Pensando alla rielezione di Bush bisogna ammettere che ha imparato bene ed in fretta..
Ora siamo-come-siamo forse perché dagli anni ottanta in poi abbiamo abbassato la guardia noi che avevamo-se non altro – vissuto la nostra gioventù negli anni sessanta-settanta abbiamo creduto in una sorta di di vaccinazione universale che non poteva comunque immunizzare le generazioni future.E perché non accadessero più “le brutte cose” del sessantotto mentre noi vivevamo, lavoravamo, facevamo figli o morivamo , intorno a noi ci si organizzava.per la grande operazione dell’Esclusione del Pensiero”:realizzabile nell’esercizio della manipolazione del cervello-utente che viene attuata attraverso la lobotomizzazione costante e ripetuta operata attraverso il pattume dei programmi di prima serata , l’esclusione sistematica,,in quelle ore, dai palinsesti telivisivi di tutto ciò che non sia squisitamente d’evasione, come se poi la cosiddetta evasione debba necessariamente essere di tale bassa qualità.
Nasce, la manipolazione, nell’irrispettosa convinzione che chi assiste alle programmazioni proposteci non sia(o non debba?)essere in grado di volere e apprezzare altro e l’intenzione sottostante e, a ben vedere, malcelata, è quella di mandarci a letto cullati da e nel pensiero- assente , pronti a riprendere le nostre giornate lavorative senza che alcuna sospetta e non omologata riflessione si sia attivata più di tanto nelle ore serali,ore che possono sfuggire al controllo, spazi di tempo che potrebbero rappresentare attimi di risveglio di coscienze necessariamente inattive durante le giornate di lavoro, di figli, di problemi della ordinaria quotidianeita’ ......è nelle ore serali che si è consumata la perdita del pensiero libero.
Lontana la via delle mie riflessioni dalle tematiche di “Good night and good luck”?Non lo so. Ma, a proposito del messaggio implicito ,ma non tanto,nel film “Troviamo il coraggio perchè nessuno è cosi potente come si pensa...la paura è ciò su cui si conta ...”penso, pessimisticamente, che le vie di illibertà abbiano oggi sperimentato e trovato mezzi più sofisticati e radicali che –semplicemente- nessuno combatte perché non crede che ci sia nulla contro cui indignarsi.
Siamo in una scatola nera” e nessun( pensiero) ci troverà….( in prestito da Francesco De Gregori,se ben interpretato)


1 risposta al commento
Ultima risposta 10/11/2005 15.40.55
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  22/10/2005 15:20:58
   10 / 10
Un film superbo, magnifico, eccellente, insomma un capolavoro come se ne vedono pochi oggi. Ottima prova di clooney che dimostra di non essere un attore commerciale ma un uomo e regista che pensa con la propria testa e conosce sia la strada del giornalismo che la storia americana. bravissimo davvero, dopo il suo grande e originale esordio di qualche anno fa.
guardando il film sembra di trovarsi negli anni 50, la cura dei particolari, la fotografia, i costumi e gli attori scelti sono qualcosa da grande cinema e oltre. in particolare l'attore protagonista è da applausi per l'intensità con cui si è calato nella parte. capolavoro davvero, finalmente un film degno di essere visto e rivisto. per fortuna in america c'è ancora qualcuno che conosce la parola cinema e che ci sa fare (eccome!) con la cinepresa.

4 risposte al commento
Ultima risposta 21/08/2006 18.12.53
Visualizza / Rispondi al commento
Wolf  @  13/10/2005 23:59:43
   9 / 10
Proprio un bel film, prima di tutto per l'atmosfera : il B/N, gli ambienti interni, il sottofondo di musica jazz, calano perfettamente nell'epoca. Notevole per l'argomento trattato, che dà molto da riflettere, anche in confronto con i tempi attuali: la "caccia alle streghe" non finisce mai, e lo scopo della TV di addormentare il popolo è sempre esistito fin dalle origini.
Uniche pecche, il finale "tronco", e, per noi italiani, le troppe alllusioni a fatti e personaggi che non conosciamo, mentre il film sembra darli per scontati.
Ma da vedere senza dubbio.

marco86  @  13/10/2005 12:53:40
   7 / 10
All'inizio forse ci mette un pò a prendere il volo,ma una volta partito il risultato è più che buono.Bravissimi gli attori(specie il protagonsta)e bella la fotografia in bianco e nero.

Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  12/10/2005 12:08:02
   7 / 10
Bel lavoro, ottima fotografia, i filmati d'epoca si sposano perfettamente con un bianco e nero molto "glamour", il regista cerca di esaminare le vicende in maniera obiettiva ma talvolta si lascia un pò andare alla retorica (forse era inevitabile, considerando la tipologia dell'argomento), e a certi tagli che ricordano un pò la nuova scuola telefilmesca americana (come la storia del amico commentatore e la coppia che si sposa di nascosto... sono abbastanza inutili allo sviluppo del intreccio principale). Nonostante questi piccoli difetti resta kmq un OTTIMO lavoro, che tratta un tema politico in maniera dura, fredda e distaccata; secondo me vale la pena vederlo anche solo per la sua atipicità dalle centinaia di prodotti che escono ogni anno dalla fabbrica holliwoodiana.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  11/10/2005 13:57:43
   7 / 10
Dare un giudizio su quiesto film non è facile. Da un lato c'è il forte impegno dimostrato dal tema trattato, dall'altro però un film a tratti lento e noioso.
Il film parte molto bene, l'inizio è davvero interessante e la sceneggiatura sorregge benne l'architettura filmica. Ma dopo un pò l'interesse scema, soprattutto nel finale. Questo sia per la regia di Clooney che continua sempre con gli stessi piani e diventa appunto ripetitiva sia per la sceneggiatura che secondo me non ha un buon momento culminante nel finale.
In definitiva credo che sia un film che merita di essere visto (temi quali la libertà di stampa e quale debba essere l'utilizzo corretto del mezzo televisivo sono interessanti e sempre attuali), ma non ha assolutamente la stoffa di un capolavoro.

Mensanina  @  06/10/2005 18:02:17
   8 / 10
Film molto bello. Mi è piaciuta soprattutto l'atmosfera che rende veramente bene l'idea dell'America di quegli anni...compreso il duro lavoro che i mass media si trovavano ad affrontare.
Il protagonista è davvero bravo, ed un plauso anche al doppiatore italiano.
Da vedere sicuramente! Personalmente, l'unico elemento che mi ha un po' delusa è la componenete storica che pensavo, in un film del genere, venisse rimanrcata più a fondo!
Il voto è 7,5, ma non volevo penalizzarlo con mezzo voto meno!
Bravo Clooney.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/10/2005 14.00.46
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  06/10/2005 13:35:35
   7 / 10
superlativo tutto..dalla bravura degli attori(anche secondari)alla regia,alla fotografia e alla stampa di un bianco e nero che sposa perfettamente la storia,i movimenti macchina e le trasfocature di un talento e di un professionista che non si può non amare!!in bocca al lupo george per la tua prossima sfida privata;sono sicuro che vincerai anche questa volta!!!!
w il cInema

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/10/2005 22.12.11
Visualizza / Rispondi al commento
Sanachan  @  05/10/2005 11:28:54
   7 / 10
Un film interessante e ben fatto,con un protagonista da applausi.
Uscita dalla sala mi sentivo il puzzo di sigaretta addosso.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/01/2006 17.03.53
Visualizza / Rispondi al commento
Asia17  @  03/10/2005 17:18:55
   8 / 10
Mi è piaciuto e l'ho trovato molto interessante..assolutamente NON noioso.
voto: 7,5

Invia una mail all'autore del commento actorar  @  28/09/2005 08:31:34
   6 / 10
Forse mi aspettavo di più....sono andato a vederlo sia perchè interessato ma anche perchè mi avevano detto un gran bene...invece devo dire che può raggiungere solo la suficenza un voto maggiore sarebbe sprecato....racconto abbastanza lento e noioso...secondo me la scelta del bianco e nero la potevano pure evitare...bello il messaggio che ha voluto lanciare come il credere fino in fondo ai propri ideali e la correttezza avanti a tutto....apprezzabile la colonna sonora e la ricostruzione dei costumi ma è un filmuccio mediocre.....comunque da vedere.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  27/09/2005 10:48:09
   7 / 10
Non credo proprio che Clooney abbia avuto intenzione di fare un film sulla storia del maccartismo, il suo intento è quello di denunciare il pericolo di censura e di controllo anche all’interno di una grande democrazia. Per fare questo racconta un episodio realmente accaduto durante il periodo maccartista, che ha segnato una controversa pagina della storia americana. Nel parlarcene, sceglie un percorso narrativo difficile, ambientando tutta la storia all’interno di uno studio televisivo e affidandola completamente alla forza della parola; sono i dialoghi, fitti e onnipresenti, che sostengono l’intero impianto narrativo. Ciò ne costituisce il pregio ma anche il difetto: se lo scopo di Clooney era quello di difendere la libertà d’informzione, con continue allusioni al presente, avrebbe forse dovuto scegliere una narrazione più facilmente fruibile.

Detto ciò, il film è bello, lo si assapora lentamente e riesce anche ad emozionare, nonostante il taglio giornalistico, rigoroso e distaccato, dato dal regista. Benché Clooney si sforzi di restare obiettivo, non sempre ci riesce e talvolta trapela l’affetto e l’ammirazione per il protagonista, evidente nei primi piani del suo volto, alla ricerca di emozioni nascoste da uno sguardo solo apparentemente imperturbabile. Lo sguardo di Murrow è ciò che più mi ha toccato del film , più delle sue belle parole, perché è lo sguardo di un uomo fiero, che nasconde la paura e il dolore del momento drammatico, dissimulando con occhi freddi e severi la passionalità e la dignità dell’uomo che lotta con determinazione per ciò in cui crede con forza.

Esteticamente il film rivela il gusto raffinato di Clooney : eccellente la fotografia ,un bianco e nero azzeccato che si amalgama perfettamente con i filamati d’archivio; l’ambiente degli anni Cinquanta ricostruito con stile, dagli abiti agli arredi, dai gesti alle voci, persino le incessanti e continue fumate; musica blues sofisticata a delineare i passaggi importanti della storia.
Clooney mi ha convinta per la seconda volta, ha diretto bene un film coraggioso e difficile raggiungendo,a mio avviso, un risultato più che dignitoso.



17 risposte al commento
Ultima risposta 01/10/2005 20.03.43
Visualizza / Rispondi al commento
pigio00  @  26/09/2005 20:30:09
   7 / 10
Good night, and good luck. Buona notte, e buona fortuna.
Il film potrebbe riassumersi davvero in queste poche parole.
Non si assiste ad un'agiografia di Edward R. Murrow - come a prima vista si potrebbe immaginare - perchè George Clooney (a seguito di un lunghissimo studio sulla sceneggiatura e di una meticolosa documentazione dei fatti) cerca di confezionare un film lucido e pulito, scrupoloso e senza digressioni.
E' per questo che, a tratti, sembra più la lettura di un articolo di cronaca del New York Times che un film.
Non si può parlare di ritmo, la trama non ha colpi di scena, il peso delle parole supera di gran lunga quello di ogni singolo fotogramma, volutamente lasciato in bianco e nero per rendere ancora più evidente il netto distacco tra ciò che si vede e ciò che si ascolta.
E' un insegnamento. Un insegnamento sulla libertà e sulla società, una lezione che varrebbe la pena imparare, assimilare per metterla a confronto con la nostra realtà.
Non c'è dubbio: la pellicola richiede un'attenzione notevole, perchè Clooney non indugia su spiegazioni iniziali e non fornisce delucidazioni che esulerebbero dalla scarna vicenda storica, lasciando nello spettatore la sola alternativa tra il documentarsi prima o l'attenzione massima anche ai dettagli.
Resta, in ogni caso, una lezione che - se non si vuole imparare - vale almeno la pena di ascoltare.
Perciò non è film "da ultimo spettacolo".... altrimenti risulta più potente di un valium.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/09/2005 20.37.42
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento LVisconti85  @  26/09/2005 19:51:01
   7 / 10
Un'ottima prova per Clooney, sia attore che regista. Dopo l'esordio dietro la macchina da presa di "Confessioni di una mente pericolosa", l'osannato attore hollywoodiano supera sè stesso con questo "Good night, and good luck". L'impiantistica del film è tutta particolare - inanzitutto la decisione di girare il film in bianco e nero, poi la presenza di movimenti di macchina da presa decisamente particolari, oppure la claustrofobia che il film suscita nello spettatore essendo girato quasi interamente all'interno della redazione della CBS - ne fa un prodotto originale anche dal punto di vista estetico, se non bastasse la novità del tema trattato. Senza star qui a ripetere la trama, visto che qualunque telegiornale nei giorni del Festival di Venezia l'ha sbandierata ai quattro venti, preferisco sottolineare la SCELTA della trama: il macchartismo infatti è uno degli argomenti obliati dal cinema hollywoodiano da sempre. George Clooney ha quindi osato molto, ma ha anche regalato al pubblico attento un prodotto eccezionale. I movimenti di macchina e le scelte registiche non sono assolutamente dilettantesche, come qualcuno ha sottolineato, ma sono anzi molto argute e sensate: basti pensare all'utilizzo serrato di primissimi piani sul protagonista (ottimamente interpretato). Anche la scelta del bianco e nero, oltre ad essere molto affascinante, è perfettamente filologica e contribuisce a lenire le differenze tra pellicola girata e filmati d'epoca, stupendamente intersecatifino quasi a rendere "vivo" MacCarthy.

3 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2005 23.17.41
Visualizza / Rispondi al commento
viagem  @  26/09/2005 09:10:14
   6 / 10
Forse ero stanco e l'ho visto in seconda serata, ma personalmente l'ho trovato un po' pesantino, anche se interessante. Ottima la fotografia e la recitazione di Strathairn, poteve essere reso sicuramente più coinvolgente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/09/2005 09.44.27
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  24/09/2005 09:59:55
   6 / 10
...sono abbastanza delusa anche se mi avevano avvertito che era un film più attento all'estetica che al contenuto...contenuto che si prestava ad una ben più approfondita e coinvolgente analisi...purtroppo clooney non ha saputo mettere insieme nulla di entusiasmante...l'inizio è molto bello, asciutto, promettente ma poi il rigore diventa piattezza perché non supportato da una sceneggiatura interessante...belli il bianco e nero, il jazz, i costumi, la fotografia...anche se è una caratterizzazione dell'epoca abbastanza abusata...ma poi? personaggi appena abbozzati, narrazione piatta e confusa (secondo me chi non conosce già il senatore mc carthy e la sua tristemente nota campagna contro le "attività antiamericane" non ne esce certo con le idee molto chiare)... i sipariettidi domestici tra robert downey jr e sua moglie sono inutili e fuori luogo...che senso ha farceli vedere a letto o in bagno in una dimensione di intimità che non ha niente a che fare con tutto il tono corale e claustrofobico del film (quasi un pò alla talk radio film comunque diversissimo e decisamente superiore)? neanche fossero due personaggi chiave...alla fine resta un senso di incompiutezza e di noia...bravissimo david stratheim anche se un pò gelido nella sua interpretazione elegante e distaccata...

Gruppo COLLABORATORI _Orion  @  23/09/2005 16:00:22
   7 / 10
davvero molto bello e ben fatto. Mi è piaciuta molto la fotografia e la critica sociale. Da vedere, ma nn se sei assonnato altrimenti può essere micidiale =D

Edo  @  23/09/2005 12:02:49
   7 / 10
Clooney riinventa in modo geniale la docufiction (quando il documentario contamina il linguaggio filmico tradizionale... ne sono esempi BLAIR WITCH PROJECT, ZELIG di Woody Allen), mescolando in manera perfetta filmati reali (così da far diventare co-protagonista il vgero McCarthy e alcuni dei protagonisti di quella pagina fobiaca americana.
Questo il mpregio più grande assieme ad una interpretazione notevolissima del protagonista principale.Il difetto è forse una non troppo avvincente dinamica drammatica e una chiusa finale un pochino "a tesi".
Ciò nonstante il film, proprio per la sua fedele ricostruzione, è un film interessante (guarda a caso uno dei film catalizzatori di Venezia assieme al documentario della Guzzanti), e conferma il Cloney, anche bravo regista.

Anvelicon  @  22/09/2005 18:14:52
   7 / 10
a tratti claustrofobico e dilettantesco nella regia (dò comunque un 6 abbondante al caro George). siamo sicuri che sia ambientato negli anni 50 e non sia una parodia dei nostri giorni?
Di che marca erano le sigarette?

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  20/09/2005 12:46:48
   8 / 10
Clooney racconta con molta efficacia l’oppressione della libertà espressiva nel periodo del maccartismo, filtrata attraverso la storia di un gruppo di giornalisti televisivi della CBS. Il film ha un taglio documentaristico e alterna momenti di “fiction” a intermezzi presi direttamente dagli archivi di quegli anni, ricordando a tratti il bellissimo “JFK” di Oliver Stone.
Tecnicamente la pellicola è bellissima: colpiscono la fotografia in un bianco e nero sgranato, l’assenza di temi musicali portanti (la colonna sonora si compone solo di alcuni classici brani jazz, incisi “in diretta” negli studi della CBS), la bravura del cast, l’ottima resa dell’atmosfera degli anni ’50.
Nel complesso un’opera davvero molto interessante ancorché, come rilevano alcuni, vagamente (ma forse volutamente) fredda e “distaccata”.


21 risposte al commento
Ultima risposta 01/10/2005 00.26.56
Visualizza / Rispondi al commento
driver  @  19/09/2005 17:25:28
   6 / 10
un documentario televisivo barbosissimo, salvato da una fotografia e una prova di attori (tutti) eccellenti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2005 14:19:27
   7 / 10
Finalmente, ne possiamo parlare, liberi dal climax opprimente della mostra del cinema e dalla critica unanime nell'esaltarlo. La seconda prova registica di Clooney è un'opera essenziale, senza fronzoli, vigorosa e callibrata come un orologio svizzero: un film al cui disordine creativo del pur intrigante "confessions of a dangerous mind" si oppone un'idea di cinema coerente, precisa e tuttavia mai accademica. Girato in un b/n prodigioso, che rievoca il primo Lumet, il noir classico e forse Howard Hawks, "Good night and. good luck" anche per il tema prescelto rivela l'interesse per Clooney verso i personaggi "minori", che alla luce della fama e del maelstrom sociale si rivelano impietuose forme dell'aberrazione del potere che tenta di schiacciarle definitivamente. Il gigionismo di Stockwell lasciamolo ai posteri: l'Ed Murrow di David Strathairn è sobrio, implacabile, forse un po' cinico, per nulla simpatico ma abbastanza consapevole del suo ruolo per trovare solidarietà negli spettatori. Il tema già consolidato con diversi film di buona qualità ("come eravamo", "il prestanome", "reds", "indiziato di reato" etc.) non si limita a una cronistica dimensione della realtà del maccartismo, non è propriamente un biopic da almanacco, ma una denuncia sulla libertà di stampa con uno sguardo rivolto anche e soprattutto alla realtà contemporanea. Nelle immagini di repertorio noi respiriamo il climax di quegli anni, che costituivano il binomio assoluto tra i venti conservatori del senatore McCarthy e le aperture progressiste di Kinsey e del cinema "voyeur" (probabilmente la degenerazione della caccia alle streghe ha influito molto nel processo di rinnovamento dell'idealismo Usa). Il cinema Usa da una parte cerca di riportare in auge, come in questo caso, la figura del cittadino comune (giornalista non comune? Murrow) dall'altra segue l'effetto opposto, agiografando i miti per una rievocazione enfatica dell'American Dream (come ha fatto Scorsese nel suo "aviator"). Sono affidate a shorts di repertorio le figure di McCarthy o del consiglio dei 10, inframmezzate da spiritose interviste con personaggi illustri come il pianista gay Liberace, "colto" (fateci caso) in una domesticità che esprime l'influenza ancora molto forte della comunicazione radiofonica rispetto al "moderno" sistema televisivo. Ma piu' che Strathairn, Downey Jr fornisce un'interpretazione eccellente. Personalmente mi resta l'impatto con un'opera impeccabile benchè vagamente raggelata. Il registro scelto da Clooney impone un clima opprimente e vagamente Beckettiano agli studi della cbs e all'emblema della libertà di stampa che mette in gioco un traguardo indissolubile: la scelta - un po' troppo utopica e idealista - di un'integralismo professionale senza una vera vita privata. E' appunto per questo che non mi sento di promuovere a pieni voti un'opera comunque interessante, capace di operare una vera e propria radiografia fisiognomica nei volti degli interpreti. Una denuncia vicina per questo al cinema bellico, dove gli uomini possono convivere e condividere una dimensione di Resistenza che "altrove" (gli esterni così duramente negati) ha coordinate ed espressioni ben diverse

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2005 14.58.31
Visualizza / Rispondi al commento
super zik  @  17/09/2005 14:30:19
   9 / 10
Una riflessione sul ruolo del cinema e della televisione, che colpisce per la sua terribile attualità, nonostante sia riproposta da Clooney attraverso fatti e parole di 50 anni fa.

Breve (per la serie "vogliamo dire quel che c'è da dire senza frizzi e lazzichi").

Colpisce. Mi ha fatto riflettere. Lo consiglio a tutti quelli che non vogliono andare in giro con le fette di salame sugli occhi.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  17/09/2005 01:15:59
   8 / 10
Davvero molto bello, sembra un film dei vecchi tempi, per la scenografia e la fotografia (davvero bellissima cmq). Un bravo a Clooney.


  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049842 commenti su 50709 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESBLIND WARCACCIA GROSSACHAINED FOR LIFECHIEF OF STATION - VERITA' A TUTTI I COSTICONFESSIONI DI UN ASSASSINOCONTRO 4 BANDIERECUGINE MIEDAREDEVIL - IL CORRIERE DELLA MORTEDAUGHTER OF DARKNESSDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDGIRL FLU - MI CHIAMANO BIRDGUIDA ALL'OMICIDIO PERFETTOI 27 GIORNI DEL PIANETA SIGMAINTIMITA' PROIBITA DI UNA GIOVANE SPOSALE DIECI LUNE DI MIELE DI BARBABLU'MERCY (2023)NOTTI ROSSEORION E IL BUIOOSCENITA'RAPE IN PUBLIC SEASANGUE CHIAMA SANGUESPECIAL DELIVERYSUSSURRI - IL RESPIRO DEL TERRORETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE EXECUTIONTHE GLENARMA TAPESTHE PAINTERTHE WAITUNA SECONDA OCCASIONEUNA TORTA DA FAVOLAUN'ESTATE DA RICORDARE (2023)VENDETTA MORTALE (2023)WHAM!

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net