gomorra regia di Matteo Garrone Italia 2008
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

gomorra (2008)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film GOMORRA

Titolo Originale: GOMORRA

RegiaMatteo Garrone

InterpretiToni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster

Durata: h 2.15
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Tratto dal libro "Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra" di Roberto Saviano
Al cinema nel Maggio 2008

•  Altri film di Matteo Garrone

Trama del film Gomorra

Tratto dall'omonimo bestseller di Roberto Saviano, il film è un ritratto della camorra e della criminalità contemporanea nella città di Napoli.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,51 / 10 (298 voti)7,51Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior filmMigliore regiaMigliore sceneggiaturaMigliore produttoreMiglior montaggioMiglior sonoroMiglior canzone (Herculaneum)
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia, Migliore sceneggiatura, Migliore produttore, Miglior montaggio, Miglior sonoro, Miglior canzone (Herculaneum)
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Gomorra, 298 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

david briar  @  28/06/2014 22:26:44
   6 / 10
Osannato come la rinascita del cinema italiano all'estero,in effetti "Gomorra" ha alcuni meriti non indifferenti su cui sarebbe ingeneroso tacere,ma anche dei difetti vistosi che ne compromettono irrimediabilmente la riuscita complessiva.
Fra i meriti,c'è stato sicuramente il coraggio,da parte di Roberto Saviano,Matteo Garrone e compagnia, di fare un film su un romanzo che già aveva suscitato molto clamore e messo in pericolo il suo autore.Che poi alcuni degli attori del film siano stati in seguito arrestati per attività criminali, non ha nessuna rilevanza,perché il film ha avuto un impatto notevole sul pubblico,e anche se fosse in qualche modo associato alla camorra, è strutturato in modo assolutamente non commerciale e a tratti minimalista,la volontà dimostrata di rappresentare la realtà così com'è va elogiata.
Certamente,Garrone è un regista capace nel mostrare gli ambienti campani e il loro degrado,nel seguire impotente i personaggi come se fosse una mosca che gli ronza intorno,senza poterli disturbare e intervenire .Diversi momenti hanno un certo effetto,come l'incipit e alcune scene che riguardano i ragazzini.Il problema è che questo realismo non funziona del tutto,per quanto mi riguarda.
Manzoni nell'800 pose come obiettivi della letteratura l'utile come scopo,il vero come soggetto e l'interessante come mezzo.Obiettivi che se applicati al cinema da persone competenti garantiscono la riuscita del prodotto,e avrebbero garantito anche quella di "Gomorra".Perché se i primi due punti sono assolutamente rispettati,che fine fa l'interessante come mezzo?Il cinema si basa anche su personaggi e su vicende a cui appassionarsi,e qui c'è una carenza di tutte e due le cose.La prima ora è innegabilmente noiosa,i personaggi non sono approfonditi e nemmeno le vicende,non si capisce il perché di alcune azioni.Si migliora nella seconda,ma essenzialmente si tratta di un film noioso,poco coinvolgente,che non rivedrei.Un film che non appassiona davvero,che non crea delle relazioni convincenti,anche perché se fai un film sul Sistema Mafia,lasciando intendere che chiunque può essere sia vittima che carnefice,non puoi mettere cinque storie senza collegarle minimamente fra loro,come se tutti andassero per conto loro,in un mondo basato su causa-effetto come questo.Ancora,la storia dei due ragazzini,che sulla carta poteva essere molto interessante,viene spesso trascurata,perdendo d'intensità ed efficacia.
Spicca Toni Servillo fra gli attori,l'unico a interpretare un personaggio che non viene impostato freddamente,più per meriti recitativi che di scrittura.Gli altri raramente mi hanno colpito,o meglio mi hanno colpito più o meno quanto mi avrebbero colpito se avessi letto le loro storie su un giornale.A questo punto avrei

Detto questo,non si può bocciare un film così importante, che a tratti è efficace e rispetta sicuramente l'utile come scopo e il vero come soggetto, cosa da non sottovalutare. Ma il cinema,parere personale, ha bisogno almeno un po anche dell'interessante come mezzo,altrimenti i film non se li ricorda più nessuno dopo che si son visti,e gli altri due obiettivi si sfaldano del tutto..

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/06/2014 10.58.57
Visualizza / Rispondi al commento
barone_rosso  @  05/08/2012 17:39:30
   1 / 10
Ammetto di non averlo visto fino alla fine, non so se questo sarà oggetto di rimozione del commento, ma non ce la facevo ad andare avanti sentendo parlare una lingua sconosciuta, manco fosse in russo sottotitolato! Fatto sta che siamo in italia, cosa ci voleva per mettere semplicemente l'accento napoletano nei dialoghi, per quanto marcato, evitando di arrivare all'estremo di fare un film dove i dialoghi sono in una lingua incomprensibile?

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/08/2012 17.59.32
Visualizza / Rispondi al commento
M.R.  @  21/04/2012 14:27:56
   3 / 10
Questo film purtoppo non mi è piaciuto proprio. All'inizio pensavo che sarebbe stato proprio interessante vederlo, ma poi...il vuoto. I personaggi uniti tra loro senza un filo logico...film inespressivo e senza emozioni...tutto un bal bla bla e io che non ci ho capito nulla. Mi dispiace dirlo, ma Gomorra è uno dei film più brutti che abbia mai visto. Anzi per me non sembra nemmeno un film, ma un documentario!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/05/2013 15.34.22
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  29/03/2012 23:28:21
   5 / 10
Beh, l'inizio è scioccante.

Malgrado ciò è parlato in napoletano (credo) molto stretto. Non ho capito tante frasi, malgrado i sottotitoli che vengono messi di tanto in tanto.

Vi faccio un esempio: "Vè au sustu e pasa arenta a e muru che ghè e ghein che ta dà una murdià".

Dialetto di Novi Ligure.
Qualcuno ha capito qualcosa?
Io sono nella stessa situazione.

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2012 01.41.00
Visualizza / Rispondi al commento
Gabo Viola  @  29/11/2011 00:13:12
   4½ / 10
FIlm ben diretto da Garrone, buona la prova corale degli attori, musiche funzionali al contesto e alla storia narrata. Però una domanda sorge spontanea a fine film: "e quindi?". Se ne sentiva davvero il bisogno di questo ennesimo raccontino sulla camorra e le sue case popolari? San Saviano è perseguitto per aver creato qualcosa di simile alla sceneggiatura de "I Soprano" ? Superfluo ma inappuntabile

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/05/2013 15.49.51
Visualizza / Rispondi al commento
Regista Ricky  @  26/11/2011 11:02:24
   4½ / 10
Mi spiace ma non ci siamo.
il film è noioso e non ci si può lamentare che agli oscar non l'hanno considerato.
ci credo il mondo sa come siamo conciati e un altro film sull'argomento è solo ripetizione.

e poi i sottotitoli mi hanno stufato,
mi spiace dirlo, io voglio preservare la cultura anche regionale è giusto farlo, ma quando vedo un film gradire l'ITALIANO grazie

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/11/2011 11.09.38
Visualizza / Rispondi al commento
giraldiro  @  06/10/2010 01:15:34
   8½ / 10
Pellicola di grande rilievo che mostra con rigida obbiettività e realismo una delle realtà più deplorevoli del nostro sistema. Il fatto poi che questo film sia girato quasi come fosse un documentario rende ancor di più alle storie che lo compongono, in quanto esposte in modo estremamente diretto.

Se ha una media così bassa lo dobbiamo a tutte quelle persone che non hanno capito che questo è un film di denuncia sociale e che non è stato fatto per sbancare il botteghino.

7 risposte al commento
Ultima risposta 02/05/2011 03.39.22
Visualizza / Rispondi al commento
elmoro87  @  20/06/2010 12:47:29
   4½ / 10
Nel film viene raffigurato uno spaccato crudo e violento della Napoli camorristica, non preoccupandosi però di evitare di generalizzare o di dare anima e coraggio ad una denuncia che non ne ha; in questa pellicola infatti manca secondo me una figura che attraversa gli episodi, che fa da filo conduttore al fine di trarne conclusioni precise e mirate, dando più che altro una connessione emotiva alle varie storie, qui indipendenti l'una dall'altra, che si prefiggono di narrare aspetti diversi dell'organizzazione, ma che finiscono per raccontare tutti la stessa cosa, che era ovvia anche prima, e lasciano il tempo che trovano perdendo quindi il senso che principalmente doveva avere. La sceneggiatura non è per nulla valida e sminuisce molti aspetti del racconto, ridicolizzando i protagonisti e riducendoli a macchiette (vedi i due ragazzi che rubano le armi)... Gli episodi sono tutti abbastanza inconcludenti, fatta eccezione per l'episodio di Scampia, che ha vita autonoma ed è un piccolo capolavoro, poichè i ragazzi raccontano se stessi, la loro mentalità e la loro smania, genuina e spontanea, di essere protagonisti in questo film raccontando un pezzetto delle loro vite, forse anche e soprattutto per evadere da un contesto sociale sempre più orrido.
Il film in conclusione manca di molte cose che il regista non si è preoccupato di inserire, preferendo una versione più cruda per impressionare... con me non c'è riuscito.

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2010 14.39.38
Visualizza / Rispondi al commento
--Pio--  @  02/02/2010 20:54:46
   1½ / 10
Veramente un capolavoro....dell'orrido, si intende!

Sembra girato da un bambino di 6 anni, e poi i dialoghi...non condivido la scelta del napoletano...Nel complesso un film bruttino...da vedere unicamente in alternativa ad un calcio nelle palle.
Detto in modo + signorile:

Da evitare come la peste

19 risposte al commento
Ultima risposta 22/03/2011 12.35.01
Visualizza / Rispondi al commento
InsolitoEs  @  14/01/2010 15:38:45
   5 / 10
La Camorra dorme sonni tranquilli anche grazie a questo prodotto commerciale.
Questa non e' la vera camorra. Manca la P

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/01/2010 17.48.25
Visualizza / Rispondi al commento
pardossi  @  06/01/2010 13:01:49
   7 / 10
Credevo meglio, si limita a destrivere l'orribile attualità di alcuni posti ormai al limite dell'umana decenza, stento a credere che siano Italiani anche loro, uno dei tanti modi per conoscere l'inferno sulla terra è guardare questo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/01/2010 13.06.43
Visualizza / Rispondi al commento
Sentenza  @  04/01/2010 22:51:44
   1 / 10
Non è un film..è un documentario raccapricciante..inguardabile.

16 risposte al commento
Ultima risposta 10/04/2010 17.36.16
Visualizza / Rispondi al commento
gandyovo  @  17/12/2009 17:37:30
   5 / 10
mi dispiace, mi dispiace a me non mi è piaciuto. Mi allineo, senza sottotitoli non si capisce quasi niente ma non è stato questo il problema. X me non è stato ne un film ne un documentario, ne carne ne pesce. No mi spiace, bocciato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/01/2010 13.03.31
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  11/04/2009 13:37:37
   6½ / 10
Non mi è proprio piaciuto come mi aspettavo. Diciamocela tutta, non è un capolavoro soprattutto sotto il punto di vista cinematografico. Un "neo-neorealismo" raccontato forse sin troppo macchinosamente che stenta a partire sino agli ultimi minuti concitati e pungenti.
Poi bisognerebbe anche valutarne l'attinenza con il libro (che ho letto e mi è sembrato decisamente più concreto) e le storie che si è deciso raccontare.

Rimane un buon prodotto ma fa riflettere poco su una situazione che in questi termini conosciamo tutti.
Giusta l'esclusione all'oscar, Bashir e la Classe a Gomorra se lo mangiano (aspettando di vedere Departures).

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/04/2009 15.13.51
Visualizza / Rispondi al commento
LoSpaccone  @  03/03/2009 16:27:50
   8½ / 10
Grandissimo film, un pugno nello stomaco di chi pensa di sapere tutto della vita ma che in realtà conosce solo il suo orticello.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2010 22.45.20
Visualizza / Rispondi al commento
Tirolese  @  18/02/2009 17:42:19
   2 / 10
Lo voto perchè ho visti che ci sono tanti voti e il mio non abbasserà di molto la media...Ho avuto la sfortuna di guardarlo senza sottotitoli e non si capisce praticamente nulla...Forse un napoletano lo apprezzerà moltissimo ma per uno che non conosce questo dialetto è assurdo e alcune situazioni e comportamenti irritante...Mi spiace!

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/02/2009 17.43.49
Visualizza / Rispondi al commento
macs76  @  04/02/2009 13:09:12
   1 / 10
Uno schifo immane,vergogna nazionale che merita di essere dimenticato per sempre, non si salva nulla e i sottotitoli sono penosi, non si legge e capisce nulla, parla poi di realta' peggio che quelle africane, una lingua da far rabbrividire e fare vergognare qualunque italiano serio e intelligente, lavori del genere vanno proibiti altro che oscar, ma all'estero sono piu' intelligenti di noi e non lo hanno proposto, una pagina nera italiana

5 risposte al commento
Ultima risposta 18/03/2009 20.01.02
Visualizza / Rispondi al commento
eaglet  @  25/01/2009 09:50:39
   4 / 10
Marco (Udine)
Fotografia pessima, lento, indegno rispetto al libro. Non posso che essere d'accordo con coloro che hanno deciso d escludere questo film dalla corsa per gli Oscar.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2009 12.28.26
Visualizza / Rispondi al commento
ALESS!O  @  23/01/2009 13:42:02
   3 / 10
Pessimo documentario. Attori anonimi (ma non è colpa loro, non essendo veri attori), trama inesistente (un insieme di storie che non si intrecciano e che lasciano tutto all'interpretazione), lingua incomprensibile (ho capito qualcosa, ma giusto perchè sono del sud e capisco meglio il loro dialetto). Un film che non lascia niente.
Come accade sempre in questo genere di trasposizioni, il libro sarà mille volte migliore.

La sua candidatura all'Oscar sarebbe stata un insulto al Cinema (quello vero).

Un film che può piacere solo agli italiani (alcuni).

Meno male.

19 risposte al commento
Ultima risposta 12/02/2009 21.55.23
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  15/01/2009 11:32:55
   7½ / 10
La discussa pellicola tratta dal famoso best-seller di Saviano.
Difficile giudicare questa pellicola, difficile per un partenopeo vedere una realtà che, se pur con le opportune costruzioni di scena, dipinge un lato del mondo che viviamo.. ..taglio documentaristico, telecamera a spalla, l’uso del dialetto, molti attori non professionisti, ingredienti che danno e allo stesso tempo tolgono qualcosa al racconto.. ..lontani anni luce dal neorealismo del dopoguerra (quelli erano capolavori) ma, forse inevitabile, un richiamo a quel modo di fare cinema, non so quanto voluto e con quale reale motivazione, che, nel quadro che si vuol mettere in scena, diventa un punto a sfavore ..partendo da una matrice comune, scorrono in parallelo più storie, ognuna espressione di quel degrado che troppo spesso è passato indifferente d’innanzi ai nostri occhi.. ..però in “Gomorra” si respira l’aria di una pellicola necessariamente destinata a dover essere “un capolavoro”, vuoi per il fortunato libro da cui è tratto o vuoi perché ha ipocritamente risvegliato le coscienze nazionali su un fenomeno vecchio di secoli.
Allora sembra giusto riportarlo a ciò che è, ovvero un film, e come tale giudicarlo ..non tutto scorre liscio, alcune storie risentono di un calco troppo forte, spinto oltre il necessario ..così come l’interpretazione dei giovani attori mostrano dei limiti oggettivi in più momenti ..tecnicamente la direzione di Garrone risulta invece davvero superlativa, inquadrature larghe che ne esaltano gli ambienti degradati, ma allo stesso tempo pronte a stringersi per soffermarsi sui volti dei protagonisti ..il collage tra le diverse vicende viene ben amalgamato così come la costruzione di alcune figure “di contorno” ..nel complesso il film rileva pregi e difetti che lo pongono, tutto sommato, ad un buon livello artistico, ma certamente lontano dall’essere considerato un capolavoro!

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/01/2009 19.54.49
Visualizza / Rispondi al commento
inferiore  @  12/01/2009 22:23:07
   8½ / 10
Quasi un documentario sulla mafia ma molto, molto di più. Matteo Garrone reca sul grande schermo il romanzo - inchiesta di Roberto Saviano ''Gomorra'' di cui tanto si è discusso per le tematiche trattatte sia dal libro che dallla pellicola. Il film raffigura un insieme di storie di malavita e lo fa in maniera cruda e spietata, ma soprattutto in modo realistico che più realistico era impossibile. Basta udire il modo di parlare degli attori praticamente tutti in dialetto napoletano, il cast è semi sconosciuto a parte qualche eccezzione (Servillo...). Tecnicamente perfetto, ambientazioni, fotografia e regia tutto magistrale.
''Gomorra'' non è un film che capita tutti i giorni e credo sarà duro da ripetere, teniamoci questo gioiellino stretto stretto perchè in italia film cosi ne capita uno ogni dieci anni se non più. Speriamo bene per la notte degli oscar, sarebbe meritato.
Da vedere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2009 17.52.11
Visualizza / Rispondi al commento
SANDROO  @  10/01/2009 15:21:13
   4½ / 10
Delusione totale.... Dialoghi in napoletano stretto che devi andare ad intuito per capire (se esiste) una trama. 2 ore e 15 (sembrano che ne sono passati 6) buttate via.... SOPRAVALUTATO

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2009 19.47.53
Visualizza / Rispondi al commento
benzo24  @  02/01/2009 12:12:53
   3½ / 10
Non si fa altro che parlare di questo film, e le aspettative nel vedere questo film erano altissime. Inutile dire che mi ha profondamente deluso. Il film non ha equilibrio, non si capisce se vuole essere un documentario o una fiction. i personaggi sono abozzati, non definiti, non hanno nessuna introspezione psicologica, quindi non si capiscono le scelte che arrivano a fare. Alcune scene sono del tutto prive di senso (perche quei due sparano in mutande?), o non possibili (bambini di 5 anni che guidano camion!), l'interpretazione di servillo è oltre ogni modo sopravalutata. Ora tutti parlano di film di denuncia, ma quanti film sono già stati fatti sull'argomento? Insomma Gomorra in campo cinematografico non rappresenta nessuna novità, ne nel genere , ne ne nello stile con cui è girato. Un successo certo non dovuto alla qualità del film, piuttosto ad un abile pubblicità, sostenuto dal libro e dalla vita in pericolo dello scrittore...ma questo è il contorno, io preferisco giudicare il film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2009 16.16.12
Visualizza / Rispondi al commento
Tony Ciccione90  @  26/12/2008 14:49:19
   7 / 10
Ho letto lo sconvolgente libro di Saviano ed è stato come uno, ma che dico, mille pugni nello stomaco. Mi sono sentito davvero male a leggere quelle cose. Il libro di Saviano mi ha coinvolto dalla prima all'ultima pagina. Così non è stato per il film. Da come ne parlavano i miei amici, mi aspettavo un capolavoro, un film super coinvolgente, spettacolare. Gli elementi "neorealistici" sono apprezzabilissimi (il dialetto di quelle zone incomprensibile per chiunque viva a nord del Molise, gli attori di strada, le espressioni tipiche ecc), ma alcune parti sono davvero noiose (la storia di Pasquale il sarto, ad esempio. Nel libro era stata sviluppata meglio). L'aver realizzato tutto il film in tanti episodi da una parte è un merito, perchè crea suspense, dall'altra è un aspetto negativo, perchè deconcentra lo spettatore e lo disorienta (come se non bastasse il tema trattato). Si parlava di una super interpretazione di Servillo. Ora, Servillo è un grandissimo attore e qui è stato bravissimo, ma non è stata una parte "particolare" (perdonate il gioco di parole). E' stata una normale, buona interpretazione, non era un personaggio sconvolgente, il suo. Forse il fascino di questo film nasce più da tutto il "rumore" mediatico che (giustamente) c'è stato intorno al coraggioso libro di Saviano. Che altro dire? E' comunque una boccata d'ossigeno per il nostro cinema e va visto più per il tema trattato che per il film in sè.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/12/2008 15.29.51
Visualizza / Rispondi al commento
tati  @  14/12/2008 09:02:13
   4 / 10
che palleeeeeeeee......scusate ma ho dovuto toglierlo a meta'.NON CAPIRO' NULLA DI CINEMA..........ma a me sembrava piu' un documentario televisivo.

16 risposte al commento
Ultima risposta 14/01/2009 15.13.15
Visualizza / Rispondi al commento
Alex89  @  11/12/2008 22:58:21
   4½ / 10
Sarò uno dei pochi ha pensarla così, ma l'ho trovato di una noiosità mostruosa..pesantissimo,non ho trovato nemmeno un vero filo logico..
Inquadrature eccelse,recitazione indotta a rispecchiare il vero napoletano,infatti attori presi per strada,quindi in parte da considerare più che buona e poi Servillo bravo come sempre, ma per li mio giudizio personale trovo questa pellicola per nulla al mondo piacevole..Impossibile guardarlo interamente..Da evitare assolutamente..Se poi si considera il film per i temi trattati,la sfrontatezza di mettere a nudo la verità giornaliera della camorra allora è un altro conto,si che accetto questa media altissima,ma considerando questa Film nel complesso e non solo x il tema trattato lo trovo assolutamente lontano dall'essere considerato ottimale !

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/01/2009 16.57.46
Visualizza / Rispondi al commento
Ernesto Guevara  @  30/11/2008 15:30:09
   6 / 10
Senz'altro preferisco consigliare il libro, piuttosto che il film.
Il racconto di Saviano è lucido e agghiacciante; ecco perchè la malavita si è accorto di lui, ecco perchè oggi è costretto a nascondersi!
Il film invece, è un'accozzaglia di episodi, con molteplici protagonisti, dove tutti, si ritrovano ad essere contro tutti, in una guerra di cosche che purtroppo corrisponde alla realtà. Dubito però che in una organizzazione che ahimè, è così ben radicata nella società, esistano tante piccole cellule impazzite: il vero meccanismo mafioso (camorristico, della Ndrangheta, della sacra corona...) è che, una volta dentro, non puoi più uscire (vivo)! La fame di potere potrebbe essere una giustificazione al tentativo di strafare ma, solo degli stupidi, in una situazione da far west come quella che vivono i due guappi, continuerebbero a fare il proprio comodo in barba al boss... Così dicasi x il sarto, x il messo-sciacallo.... Saviano conosce bene il fenomeno di cui parla e lo fa con raccapricciante dovizia di particolari...Garrone, il regista, nell'intenzione di rendere un ampio quadro, ha peccato un tantino di superficialità. E' il paragone Libro/Film che troppo spesso è un massacro!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/02/2009 21.06.48
Visualizza / Rispondi al commento
JOKER1926  @  27/11/2008 02:26:16
   4 / 10
“Gomorra” e’ un quadro sbagliato e assai superficiale del movimento Camorristico meridionale, in questo caso rappresentato dalla Campania…

Il tema Camorra e’ sterminato, il regista riporta sulla scena vicende di un sarto e di ragazzini “ambiziosi”…

“Gomorra” “cerca” di denunciare la Camorra ma i risultati sono deficitarii con una “ragnatela” di episodi che si intrecciano stile “Pulp fiction”.

Oltre alle immense carenze del contenuto denoto una miriade di difetti tecnici.
Attori penosi e irritanti, canzoncine buttate a caso nel film cercano vanamente di coinvolgere e sconvolgere lo spettatore…
Il regista abusa sul fenomeno Camorra e rappresenta, idealizza una incredibile, paradossale, inverosimile cornice di drammaticità, rozzezza e di oscurità…
I “cori”, le urla si ripetono sistematicamente nel film, il tutto e’ enfatizzato a livelli cosmici, ma il “disegno” della Regia e’ quello di “ipnotizzare” la massa con scene “belle” e “struggenti”...

A Me sinceramente il film non convince minimamente, il regista non offre un prodotto definito ma si limita ad offrire un film che tratta “parallelamente” e vagamente il problema Camorra in Campania.

Le attenzioni cadono su due ragazzini che vogliono diventare miti (come Tony Montana)…
La teoria criminale si esalta nella pratica, la giovane coppia sarà protagonista di piccoli “sgarri” e sarà vittima di “vendette”; la pellicola inoltre e’ (quasi sempre) una specie di documentario che riporta episodi banali collegati ovviamente all’organizzazione…

Ma il “viaggio” del regista e’ un percorso astratto e puramente commerciale; a tratti “Gomorra” risulta essere ripetitivo e inutile.
Non trovo pregi in questa pellicola, l’episodio del sarto e’ la metafora del potere Napoletano nella moda, episodio veramente inconcludente che “viaggia” su altri binari, ovvero sui movimenti commerciali (abusivi) Campani a Mio parere fuori contesto e troppo lontani...
Il sarto si “vende” ai cinesi (ogni lezione e’ pagata duemila euro) e insegna loro l’arte di produrre abiti di alta moda simili, o meglio uguali a quelli originali; ma tale movimento rappresenta un ipotetico “sorpasso” economico dei cinesi che possono battere i Napoletani come numero di manodopera e dunque fornire un immenso numero di “copie” di vestiti che venduti su larga scala fanno cadere l’economia Napoletana che si basa sulla qualità e su una quantità (manodopera) relativamente limitata…
Da questo argomento si capisce l’intenzione, lo scopo di “Gomorra”, il film se ne fotte del vero, tangibile problema Camorra e tratta argomenti staccati e puramente inutili.
Altre icone (come Don Ciro) svolgono funzioni poco importanti e davvero poco interessanti, in gergo la Regia/scrittore fanno molto fumo e poco arrosto…

Il finale ( i vari finali) del film girano intorno alla retorica e alla drammaticità estrema, ma in effetti il “succo” del tutto e’ solo un miraggio, tanto, troppo fumo e poca concretezza…

Il film vuoto e banale non colpisce minimamente Me; inoltre e’ fatta una cattivissima pubblicità a Napoli e Campania, il film e’ troppo declamatorio e a tratti falso e ridondante.

Episodi sciocchi e frivoli compongono il film, la parte dello smaltimento rifiuti del Nord e’ forse una delle migliori parti del film con discrete trovate della Regia che quasi metaforicamente denuncia il problema.

La lista dei difetti (immensa) trova gloria anche sul piano delle recitazioni…
Il film in Lingua Napoletana risulta essere suggestivo ma a volte ridicolo…
Non mancheranno parlate Napoletane quasi “italianizzate” dalla Regia, davvero irritante!

Il film inoltre offre stralci della guerra “scissionistica” Napoletana, questa parte assai superficiale si basa solo su scene precettistiche e assai vuote.
“Gomorra” dunque non riesce a rappresentare niente di concreto, giro astratto e retorico intorno alla Camorra…
Il film di “camorristico” ha ben poco, “Gomorra” tratta tematiche “vuote” e non tratta il vero problema…

La potenziale forza della Camorra nasce dalla corruzione politica, rappresentiamo, riportiamo sulla scena dunque “complotti” “Politica-Camorra” e tiriamo in mezzo lo Stato…

L’emozione, la tensione, la meraviglia in questo film e’ inesistente, inoltre atmosfere estremamente cupe ed eccessivamente drammatiche risultano essere una pecca (abbastanza grande) nell’economia cinematografica del prodotto.

“Gomorra” nasce dal libro di Saviano, il visionario scrittore non tratta il vero problema ma parla del problema economico Campano che si estende nel mondo a dismisura (ma che nel contesto non dovrebbe essere preso in considerazione) esploso nel ventre Camorristico, la Camorra e’ potente economicamente, ha organizzazione, tattica…
Quindi la sfida di Saviano “sorpassa” il problema “interno” della Camorra fatto di corruzione, morte e si lancia a capofitto nel “Boom” economico della Camorra che regna sovrana in Italia e nel mondo.
Dunque il progetto non e’ quello di denunciare il concreto ovvero la morte e la fame in Campania ma quello di denunciare le “azioni” imprenditoriali della Camorra, il tutto cade inesorabilmente in discorsi differenti e non collegabili a quello (ipoteticamente) principale, l’obbiettivo e’ in pratica quello di raccontare e denunciare una “nascita” imprenditoriale che bene o male fa girare l’economia di tutto il mondo, da ciò si ritorna (o meglio si arriva) a parlare dei danni “paralleli”, per certi versi “consequenziali” accaduti a Napoli.
Nella città Partenopea la miseria abbonda, ma e’ inutile addossare tutte le colpe ai movimenti criminali, lo Stato non riesce a gestire niente e se la politica e la “tattica” governativa manca si scivola pericolosamente in situazioni poco felici, più Stato pulito e di conseguenza meno Camorra…
Evitando i giri di parole (come Saviano e Garrone) Voglio dire che lo Stato è la piu’ grande Camorra, criminalità e politica si fondono e la massa rappresentata in primis da Napoli e “passivamente” dal resto delle persone ne paga le care conclusioni…

In fin dei conti “Gomorra” resta un prodotto Solo commerciale che magari cerca di guadagnare più dell’organizzazione stessa citata e diffamata per tutto tempo…

Giuseppe Tornatore invece riuscì a generare un film utile, il regista si basava sulla vita di Cutolo per poi arrivare o meglio penetrare violentemente nel disastro economico e sociale Campano, “formulando” un qualcosa di veramente concreto e pesante… altri tempi altra Regia…

JOKER1926

113 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2010 11.33.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  29/10/2008 14:17:34
   9 / 10
Siamo in Italia,più precisamente in Campania,ma potrebbe essere qualsiasi luogo del mondo in cui le organizzazioni criminali hanno talmente attecchito sul territorio che neppure il sole si degna più di scaldare o illuminare questi posti, dove violenza,paura,ignoranza e sofferenza hanno spazzato via qualsiasi altro sentimento.
Matteo Garrone si conferma regista di gran talento,il suo film trasuda un realismo disperato e senza futuro,una voragine criminale illustrata abilmente per mezzo di luoghi senza nome e degradati,collocabili geograficamente solo per il linguaggio utilizzato dai protagonisti e per le inquadrature dedicate a quell’aborto di agglomerato urbano che è “Le Vele”.
“Gomorra” non si arroga il diritto di spiegare cosa sia la camorra,come essa sia regolata o su quali spietati dettami poggi la propria esistenza,bensì mostra quali disastri la criminalità organizzata sia riuscita a produrre su un territorio potenzialmente ricco e florido.Il risultato è quello di aver creato uno stato all'interno dello stato,abitato da persone ormai asservite totalmente al potere oscuro che aleggia su quelle zone,costrette ad accettare come unico mezzo di riscatto quello proposto con la forza dai boss e dai loro tirapiedi,marionette i cui destini vengono decisi ad un tavolo da gioco o in una fredda sala d’attesa di un ospedale.Individui dall’animo corrotto,capaci di tutto pur di sopravvivere,inquinati come i territori che abitano,pieni zeppi di rifiuti tossici che inesorabilmente richiedono il loro tributo di morti ogni anno.
Le atmosfere del romanzo di Saviano sono riportate in maniera prepotente,rendendo bene quale punto di non ritorno si sia ormai raggiunto.Garrone sceglie di raccontare il suo tragico spaccato sociale attraverso cinque storie che hanno come unico punto comune la desolazione e la disperazione,oltre che l’aridità dell’uomo,capace di trattare i suoi simili come un mucchio di terra da trasportare e gettare quanto più lontano.Eccellente il lavoro svolto sulle inquadrature,capaci di mostrare rari ed effimeri momenti spensierati,minacciati da un incombente senso d’angoscia ed oppressione.
Ecco allora dipanarsi un’umanità varia finita nella rete della criminalità organizzata:c’è il ragazzino che per sottostare al volere dei clan dovrà prendere una scelta molto difficile,c’è il contabile della camorra invischiato nella faida tra bande,quindi due giovani sprovveduti il cui sogno è emulare le gesta di Tony Montana in Scarface ed ancora il sarto che passa alla concorrenza straniera rischiando la vita,ed infine il grande Servillo nei panni di uno procacciatore di siti per lo smaltimento di scorie tossiche.
“Gomorra” è un film importante,pur parlando di temi conosciuti li spiattella con rara lucidità senza mai tirarsi indietro ed osando senza mezzi termini,riuscendo a creare un mondo che sembra non appartenerci mache in realtà è molto più vicino di quanto si possa pensare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/11/2008 09.32.30
Visualizza / Rispondi al commento
AMERICANFREE  @  21/10/2008 21:20:34
   5 / 10
sinceramente la maggior parte di questi voti sono esagerati sara' stato che l'ho visto senza sottotitoli( l'aramaico lo avrei capito!!) ma non mi ha entusiasmato e mi sono molto annoiato!! la recitazione era buona ma le varie storie dei personaggi un po' meno!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/10/2008 09.17.31
Visualizza / Rispondi al commento
Crimson  @  23/09/2008 19:25:13
   8 / 10
Agghiacciante e estremamente pulsante nel raccontare una realtà, perchè che lo si voglia o no tutto ciò che vediamo è una parte importante del tessuto socio-culturale dell'italia. Una degenerazione morale penetrata fino al midollo. Un incubo, il vuoto che regna sovrano, ragazzini che vedono come modelli i camorristi (la scena del 'trapasso' da ragazzino a uomo è incredibile), speculatori fieri di togliere problemi da una parte e portarli dall'altra, arricchendosi alle spalle degli altri che secondo il codice devono anche essere riconoscenti. I due sciagurati ladruncoli invasati dal senso del possesso (che poi, che 'senso' è?). Solo un briciolo di speranza, ossia Roberto, il figlio raccomandato che apre gli occhi e ha il coraggio di farsi da parte e rigettare ricolmo di schifo: è il sentimento prevalente che ti assale e che in realtà non ti lascia molto a cui appigliarti per immaginare come potrebbe cambiare realmente, tanto è pervasiva questa piaga. Non mi soffermo ulteriormente, il film è prevalentemente visivo. Tutto ciò che ho voluto fare appena uscito dalla sala è stato premere il pulsante play del mio lettore mp3 sulla title-track di 'when all the laughter has gone' dei Dolorian, e prendere a calci in **** Afef.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/09/2008 23.15.01
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  12/08/2008 16:25:30
   5½ / 10
Più che un film mi sembra un documetario sulla malavita a Napoli, ....come se queste coase riguardassero solo Napoli.

Alcuni temi che tratta sto film sono meglio delucidati su due puntate di Report.
Il resto è propaganda.

Qual'era lo scopo di questo film/Documentario?

Mi devo sentire in qualche modo responsabile anche io di ciò che succede li?

La Mafia sta in tutto il mondo.
In Colmbia in Cina In America In Spagna in Portogallo e chi più ne ha più ne metta.

Di cosa dobbiamo ancora stupirci?

Il 5 e mezzo è perché non si può seguire un film interamente sottotitolato in quanto è tutto parlato in dialetto stretto, ciò comporta una fatica enorme a chi non è di Napoli a seguire il film.

Personalmente non sopporto l'idea di sfruttare il Grande Schermo per fare denuncia sociale.

Il Cinema è fatto per intrattenere e per divertire.

18 risposte al commento
Ultima risposta 29/11/2008 12.38.50
Visualizza / Rispondi al commento
alex75  @  16/06/2008 12:15:15
   9 / 10
In una Napoli da incubo scandalosamente indistinguibile dalle favelas sudamericane si intrecciano storie di ordinario squallore, tra giovani adepti di mammà camorra, miseria e ignoranza da terzo mondo e un ineluttabile destino di morte che regna sovrano.
Grande cinema che trascina lo spettatore negli orrori del presente, che violenta lo sguardo con una fotografia iperrealista da reality show e che insinua un'inquietudine quasi insostenibile nello spettatore italiano che si chiede: ma l'Italia di oggi è questa? Come è possibile che esista questa realtà?
Il tutto filtrato da una regia lucidissima e spietata che non cede mai alle facili soluzioni e al pietismo di tanto cinema neo-neorealista degli ultimi dieci anni. I "cattivi" sono mostri di violenza e squallore e i "buoni" sono disgraziati condannati all'eterna sofferenza di un mondo, quello della Napoli di Scampia, immutabile nel suo orrore.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/07/2008 20.27.37
Visualizza / Rispondi al commento
stallonemania  @  10/06/2008 09:16:51
   6½ / 10
bello e bello, ma e decisamente lento e macchinoso in varie scene...

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/06/2008 09.33.14
Visualizza / Rispondi al commento
filosofo  @  09/06/2008 01:57:02
   5 / 10
Bah... sto film m'ha fatto schifo... Il divo è diecimila volte più bello.
E' solo un intreccio di storie...
Per non parlare del finale penoso...
Non riesco a capire come può piacere questo film... dovrebbe provocare ribrezzo per questa schifosa realtà... mah

12 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2010 17.07.49
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI paul  @  07/06/2008 14:54:08
   10 / 10
Dopo avere visto Gomorra la prima cosa che mi è venuta voglia di fare è stata una bella doccia, una doccia fredda, purificatrice. Ed ho ringraziato il cielo per essere più fortunato (ripeto, più fortunato, non più bravo) dei protagonisti del film appena visto.
Perchè Gomorra ti porta dentro la storia, non lascia respiro, sei dentro ed è impossibile uscirne. Si è parlato non a torto di neoralismo: siamo di fronte ad una pellicola che avrebbe inorgoglito PPP e De Sica, un Accattone moderno, un Umberto D. dei giorni nostri, sebbene con tematiche diverse.
La fotografia è sporca e reale al tempo stesso, sempre macchina a mano, mai steady, il montaggio non conosce pausa, e gli attori sono a dir poco eccezionali: ma su tutti va reso onore a MATTEO GARRONE, che entra nell'olimpo dei grandi registi italiani firmando uno dei film più belli e controversi degli ultimi vent'anni.
Il dialetto stretto partenopeo sottotitolato contribuisce a creare inoltre un'aurea "mitica" su tutta l'opera.
Nichilismo allo stato puro, in stile Coen Bros, con un solo briciolo di speranza, guarda a caso il meno realistico e il più romanzato (l'assistente di Servillo che si ribella al suo datore di lavoro e se ne va, a riprova che è dalle famiglie semplici e oneste che può partire la risposta). Un film imperdibile.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/11/2008 20.46.46
Visualizza / Rispondi al commento
Gentiluomo  @  05/06/2008 21:29:41
   9 / 10
Un film non si giudica solo dalla tecnica cinematografica...Ma come in Una Poesia dall'emozione,da ciò che ti riesce a suscitare all'interno dell'animo.A me personalmente ha toccato,molto e A ME QUESTO BASTA.Dare 1 a questo film è un'esagerazione...Un film si giudica anche da ciò che ti lascia quando esci dal cinema,non solo dalla luce,dal sonoro,etc.,la sostanza di un buon film è ben altra...


X TUTTI I SAPIENTONI::::

Film come sogni, film come musica. Nessun'arte passa la nostra coscienza come il cinema, che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo, nelle stanze scure della nostra anima. (Ingmar Bergman)

LASCIATE STARE LA SEMPLICE E SUPERFICIALE CRITICA TECNICA....

13 risposte al commento
Ultima risposta 10/06/2008 10.27.41
Visualizza / Rispondi al commento
alesfaer  @  05/06/2008 15:21:02
   4½ / 10
un film di denuncia nel complesso valido. ma io non giudico il coraggio di 1 regista o la crudezza e veridicità degli argomenti. guardo recitazione, dialoghi e tanto altro. e il dialetto napoletano cn tanto di sottotitoli mi ha infastidito non poco. la somiglianza poi tra i vari attori pelati cn nasone finiva solo x confondere.

13 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2009 16.21.35
Visualizza / Rispondi al commento
Mizoguchi  @  05/06/2008 09:13:02
   5½ / 10
Sentendomi in dovere di giudicare un film sempre "cinematograficamente" e non moralmente, Gomorra mi ha lasciato l'amaro in bocca...
Il film inizia alla grande con un sonoro da nave spaziale (che in realtà è semplicemente la ventola della doccia abbronzante) e una dissolvenza naturale cioè il passaggio dal nero all'incadescenza delle lampade, le prime battute, la musica neomelodica (che magicamente pur essendo perfettamente integrata al contesto ha spesso un effetto straniante, ma non è la prima volta che viene usata in questo modo) e una strage improvvisa: bello stile, secco, che lascia il segno...
Poi il film continua, montaggio serrato, coraggioso (non c'è una dissolvenza) però comincia subito a deludere, Garrone non è un regista da film corali, le psicologie abbozzate di tutti i suoi personaggi non valgono nemmeno una virgola dell'introspezione dei suoi due "noir" precedenti, forse vorrebbe tornare al ritmo delle sue prime commedie, ma il tutto non funziona.
Sulla camorra vista dal di dentro da personaggi "ai margini" aveva già detto tantissimo (e meglio) nell'imbalsamatore, qui invece sembra un ennesimo film di camorra come "pater familias" con qualche sparuto guizzo.
La sceneggiatura è piena di cliché e previdibilissima, il portasoldi che vuole tirarsi fuori ed è combattuto tra amicizia e desiderio di salvarsi la pelle, la traditrice da eliminare, i due scavezzacolli che sfidano il sistema, lo scaricatore di rifuti tossici cinico e il suo compare che si redime... (forse solo l'episodio del sarto è degno di nota)
Insomma più passa il film più mi rendo conto che Gomorra non è altro che una becera operazione commercial-intelletuale, in cui il grande indipendente si è "procacciato" con tanti quattrini il libro dell'anno e ne ha affidato il film alle mani di uno dei registi più talentuosi del recente cinema italiano, e cavalcando l'onda dei recenti problemi della Campania ha sbancato la francia, dove tutte le vicende del film appaiono naturalmente surreali.
Insomma solo un modo per dare un po' di cronaca nostrana agli intelletuali stranieri e non, che guarderanno, scuoteranno la testa, diranno qualche banalità su come è dura la vita a napoli e zone limitrofe e poi ovviamente continueranno a condurre le loro esistenze.
Insomma un film dal successo sicuro, che cinicamente sfrutta il parlare di sè a monte ma che cinematograficamente non funziona, è risaputo, prevedibile ed arronzato nella sceneggiatura.
Lo stile di Garrone si vede solo in qualche raffinato gioco di fuoco, le tonalità di colori e l'orchestrazione delle scene di uccisione che sono proprio quelle riuscite meglio.
L'unico episodio che funziona è quello del sarto che ha sicuramente più guizzi ed un paio di giochi metacinamatografici molto ben riusciti: il sarto che compare nello schermo di proiezione e l'episodio di scarlett j...
Poi ci sono delle scene una spanna sopra le altre e cioè l'iniziazione del ragazzo, i bambini che guidano i camion, l'emblematica immagine delle pesce buttate via che la dice tutta sulle schifezze che ci fanno mangiare qui e il dolly della fuga di ciro tra i cadaveri (anche se non capisco perché sia così rozzo e traballante)

Forse scandalizzerà questo modo di giudicare il film solo cinematograficamente ma non mi sento di nobilitare un film perché si arreca il dovere morale di portare delle problematiche dalle pagine scritte al cinema, il libro lo hanno letto già in tantissimi in italia e all'estero, quindi non c'era alcun dovere morale nè bisogno nel trasporre questo materiale su pellcola, del resto lo ha detto anche Garrone nelle interviste...

Attenzione però a non confondere i contenuti con la sceneggiatura, che è un'altra cosa e qui è, come già detto, banale...

Mi rammarico perché se vogliamo parlare di denuncia film come Gomorra circolano in centinaia di copie e documentari davvero importanti come "biutiful cauntri" non hanno lo spazio che meriterebbero doverosamente...

Piccola nota sonora, si è tanto strombazzato di questo tecnico del suono di gus van sant, poi alla fine sono andati fino in america per scoprire l'acqua calda e cioè dei suoni decontestualizzati o semplicemente più sintetici, complimenti ancora a Leslie Shatz che a volte fa sentire anche i "tac" tra un campione sonoro e l'altro.

Ah! e poi complimenti ai sottotitolatori che di fronte ad una marea di controluce e scene volutamente sovraesposte non si sono degnati di inserire almeno uno striminzito bordino nero alle scritte.

p.s.
da riscoprire "LaCapaGira" di Alessandro Piva, a cui il film è piuttosto debitore...

29 risposte al commento
Ultima risposta 29/08/2008 16.19.18
Visualizza / Rispondi al commento
ds1hm  @  04/06/2008 17:05:10
   1 / 10
Non giudico il cinema.
Garrone mi è sempre piaciuto, Servillo con una quindicina di anni di ritardo viene scoperto dal cinema italiano……ma sarà una scoperta breve, come quelle di Volontè….passato il film di occorrenza meglio dimenticarli certi attori, meglio seguire gli attori insignificanti che non sanno recitare e che ci mettono di buon umore con le loro e nostre incapacità intellettive.
Ma non posso non giudicare la sostanza del film.
Si parla di film di denuncia…..ma dove sta la denuncia?......se una parte del paese attende un film per capire o venire a conoscenza della camorra o della mafia io credo che semplicemente non sia merito del film in questione ma un grave demerito della coscienza civica e critica del nostro paese, nella fattispecie di turno coi loro esponenti del mondo giornalistico e intellettuale che farebbero bene a uccidersi a vicenda.
La sostanza è che si deve provare vergogna se si realizzano film del genere, ma c’è qualcosa che va ben oltre la vergogna. Se è ovviamente possibile che da notizie e supporti giuridici e penali si possano realizzare film come questo, dove gli autori conviene a tutti farli passare come eroi, ma poi non si in è grado o molto peggio non si vuole proteggere le persone che sono alla base di testimonianze e collaborazioni giudiziarie (nel fine settimana scorso un ferito e un morto tra le file dei pentiti o loro parenti) il rischio è quello paradossale che film del genere siano del tutto nocivi per le realtà interessate e soprattutto risulta intollerabile il silenzio sul futuro delle organizzazioni stesse, e caso vuole che questi sono giorni in cui lo stato è seduta al tavolo con la camorra per cercare non tanto “nuovi” accordi ma il modo di preservarsi reciproco nell’organizzazione del futuro, una pianificazione del potere e della ricchezza da vero autentico “socialismo” criminale.
Non spetta al cinema occuparsi di giustizia, fare “nomi” o “circostanze”, come non spetta alla giustizia pararsi il cu.lo dietro i pentiti che non è in grado di proteggere.
Il rischio, mer.doso e se mi concesso di dire anche attraente, è quello di arrivare al giorno in cui capiremo tutto ma attraverso la camorra stessa, quando “sconfitta” dallo stato ci dirà cosa fare e come pensare in quanto sarà del tutto istituzionalizzata, e non solo qui a Napoli, dove l’unica coerenza è quella di delinquere nella quotidianità, sia con lo scopo di aggredire che per quanto occorre difendersi. Nel resto d’italia invece di occuparvi di clandestini e di cinesi guardatevi dalla mer.da che avete in casa vostra, perché qui da noi è dal di dentro che si è persa la cognizione delle cose giuste da quelle cancerogene, e perchè mai e nessun paese avrà il controllo pieno del suo stesso potere. Momenti difficili, per la prima volta da sempre sembra non solo per qualcuno, e il merito di questo film sta solo in questo, ma resta l’errore storico di base col quale ci si confronta a certi temi credendo che questi siano problemi solo di alcuni, così come quei napoletani illusi ed ipocriti di essere “gente per bene” non capendo e non volendo ammettere che la camorra ce l’hanno nel sangue anche loro, che nel chiudere gli occhi sta il principio di uno stato parallelo.

14 risposte al commento
Ultima risposta 28/05/2009 15.33.07
Visualizza / Rispondi al commento
jhon-mambo  @  01/06/2008 19:49:05
   3½ / 10
Allora premetto che il film l'ho visto 3 o 4 giorni fa ed ho voluto aspettare prima di commentare perchè dovevo sbrogliare alcune matasse create dal successo mediatic e dalla massa.appena uscito dal cinema sono rimasto esterrefatto per la grandezza abissale di questo film che condanna la camorra napoletana e casertana ma già dopo qualche giorno mi sorgono i primi dilemmi che poi mi hanno portato a mal giudicare questo operato!
Il film come è noto tratta delle tematiche interessanti : i rifiuti la camorra la droga la delega a falsificare delle grandi marche ai piccoli artigiani locali etc etc....ma purtroppo devo ammonire Garrone e Saviano perchè se un ragazzo napoletano di 14 anni vedesse questo film diventerebbe la persona + confusa della terra!e questo perchè Garrone e Saviano parlano dei casalesi clan di casal di principe come di un semplice clan(ma non è così perchè loro non sono venditori di droga,loro sono politici a tutti gli effetti che hanno avuto i permessi da BASSOLINO e company per delinquere negli appalti pubblici)!questo è il primo punto a sfavore del duo che ha composto il film!il secondo punto a sfavore è dato dal fatto che ci sono miliardi di film sulla camorra napoletana tutti uguali e GOMORRA non mi ha detto nulla di nuovo a me che sono napoletano!quindi avrei preferito un film che fosse informativo sia per i non conoscenti della situazione campana sia di approfondimento per chi come me le cose narrate le sa già a memoria
Il terzo punto a sfavore che secondo me è quello + grave è il modo di narrare la vicenda dell'immondizia poichè garrone affibia ai camorristi napoletani il 100% delle colpe cosa che non è affatto così perchè dietro a questi fatti,COME SI PUO' LEGGERE DAGLI ATTI DELLA PROCURA E DEI TRIBUNALI,ci sono i politici campani mischiati a quelli di ROMA che ci hanno mangiato e ci continueranno a mangiare sopra(ma qui ho il dubbio che GARRONE si sia fatto influenzare dalla sua fede politica e nn abbia voluto fare i nomi dei politici coinvolti,e su ciò acnhe saviano è colpevole).E non voglio più ascoltare la favoletta che noi campani siamo i diavoli e quelli del nord sono santi in paradiso poichè tutti abbiamo scheletri nell'armadio(di questi tempi anche il papa ne ha)e questa favoletta è quella degli industriali del nord che non sospettavano affatto cosa ne facessero di questi rifiuti nonostante li smaltissero ad un prezzo ridicolo!
La prova di tutto ciò che dico sta nel semplice fatto che nella provincia di napoli e di caserta ci sono decine di comuni posti a commissariamento perchè le giunte sono state sciolte per associazione mafiosa!quindi sia GARRONE che ha girato il film sia SAVIANO che gli ha dato un pò troppa libertà hanno peccato di gran lunga poichè la camorra come ci hanno fatto capire loro non è solo a gent e miezz a via oppure chi vende la cocaina nelle piazze ma la camorra sta anche nei palazzi istituzionali!e pensare che l'hanno pubblicizzato come un film verità quando poi di verità ce ne sono il 50%....... e l'altro 50%?sono profondamente deluso però apprezzo almeno il coraggio di tentare....

13 risposte al commento
Ultima risposta 06/07/2008 11.11.14
Visualizza / Rispondi al commento
marco86  @  01/06/2008 14:51:41
   9 / 10
non è un film su dei personaggi,ma è un film su un contesto,una sorta di impietosa analisi antropologica sul degrado culturale,umano,sociale,politico di una parte d'italia,simile però ad altre parti d'italia.una città punita da Dio,insomma,come il magnifico titolo suggerisce.

garrone,che già con l'imbalsamatore aveva dimostrato di essere bravissimo,sceglie a mio parere il metodo migliore per raggiungere il suo scopo:l'iperrealismo,che sembra quasi documentario per quanto è vero.
tutto l'opposto quindi dei pur bellissimi film americani sul genere che tendono alla spettacolarizzazione,finendo col rendere (loro malgrado,certo)criminali come scarface o il padrino dei veri e propri modelli.
in gomorra è tutto l'opposto:una macchina da presa e via tra le strade vere di storie vere con persone vere.e così si intrecciano i destini (che condividono una certa tragicità)di persone diverse,accomunate però da quel fatidico "contesto".

la camorra è trattata per quello che essenzialmente è:un fenomeno culturale,che per essere combattuto appieno necessita soprattutto di una battaglia,appunto,culturale.quindi anche chi non ha l'apparenza di camorrista,ma anzi non impugna mai una pistola e ha paura del sangue (come la figura del contabile)finisce comunque col far parte dell'ingranaggio,condividendo un certo modo di vivere e di ragionare.tant'è che un camorrista,di quelli veri,con la pistola,arriva a dirgli :"io ammazzo le persone,tu porti i soldi.siamo uguali".
oppure il personaggio del sempre bravissimo servillo:anche dietro la sua faccia perbene si nasconde la camorra,anche se lui,visto che non spara,probabilmente non se ne rende neppure conto.chi vive immerso nell'illegalità più totale,non si rende neppue conto che quello che fa non andrebbe fatto.

meriterebbe un trattato intero la scena finale.crudissima,senza speranza,bellissima.quei 2 ragazzi ricordano lontanamente il ray liotta di quei bravi ragazzi ("ho sempre desiderato fare il gangster").ma garrone,che come già detto decide di non spettacolarizzare nulla,osa mostrarci lo squallore di queste anime nel loro lato più torbido:quando vanno a *******,quando piangono dopo essere stati picchiati,quando di punto in bianco rapinano una sala giochi e quando infine vengono uccisi.in tutti questi momenti,mi sembrava di riconoscere tanti ragazzi che nella camorra non vedono un nemico,ma una famiglia.

altra scena da pelle d'oca:il ragazzino che per fare un favore al proprio clan fa uccidere la donna sua amica.il senso è che per diventare uomo (laddove per uomo si intende camorrista)bisogna mettere da parte i propri sentimenti e agire per l'interesse del proprio gruppo.come quando un suo amico lo minaccia quasi di morte per il semplice fatto che ora appartengono a due clan diversi.

per descirvere la camorra,ma un discorso analogo lo si può fare ovviamente per le altre mafie,non servono cifre che ricordino i morti ammazzati.basta rappresentarne appena 2 ore come ha fatto garrone,facendoci illudere di essere lì.dandoci fastidio,disturbandoci come se avessimo visto un horror.per questo trovo pleonastiche le scritte finali:al contrario di quello che pensa Lot più giù,questo film non deve puntare alla testa,ma allo stomaco.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/06/2008 14.54.51
Visualizza / Rispondi al commento
giusss  @  31/05/2008 22:23:04
   10 / 10
Realta' sociale cruda e cruda che lascia molto riflettere.


Consiglio davvero a tutti di vedere questo film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/06/2008 00.25.09
Visualizza / Rispondi al commento
2502rik  @  31/05/2008 15:36:07
   4 / 10
Solito pretestuoso filmaccio di denuncia che non aggiunge nulla al già vomitevole cinema italiano,
Purtroppo viviamo in un epoca talmente arida di cinema che questa roba da programma di approfondimento di canale 5 viene proiettata sul grande schermo.
Sarebbe bello che quacuno incominciasse ad aprire gli occhi e pretendesse di vedere dei bei film cinematografici, non questi affari troppo finti per essere documentari, e troppo amatoriali per essere film.
Ottimo solo come dibattito da Bruno Vespa(per chi ama l'autolesionismo)

12 risposte al commento
Ultima risposta 04/06/2008 19.12.34
Visualizza / Rispondi al commento
kaizen  @  28/05/2008 12:34:39
   7 / 10
Difficilissimo dare un voto a questo film. Plauso per l'argomento trattato, plauso per alcune scelte puramente registiche, plauso per la fotografia in alcuni punti. Solo per il coraggio di proporlo e per il realismo della rappresentazione, merita 10.
Il punto è un altro pero', ed è il motivo per cui mi sono fermato a 7: da un punto di vista "filmico" mi ha lasciato l'amaro in bocca, e avevo grandi aspettative, anche senza aver letto il libro. Forse è proprio il fatto di non aver letto il libro, ad avermi limitato. Le trame si incrociano in maniera molto confusa in diversi punti. Non si capiscono tante cose (che vengono date per scontate, a capire da commenti di altri, e sono spiegate nel libro) e non sono riuscito ad farmi prendere dalle storie. E' pesante e, purtroppo, noioso in diversi punti.
Ma io credo che se non fosse stato cosi' legato alla realta', se fosse stato una pura finzione, non avrebbe avuto questo successo. Per quello che dico 10 per il coraggio, la scelta, il pugno nello stomaco, la rappresentazione vivida. Ma 5 per la confusione delle storie, e l'incapacità di creare un feeling con i personaggi che sono poco approfonditi (per scelta?).
Opinione opinabilissima!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/05/2008 14.16.32
Visualizza / Rispondi al commento
wuwazz  @  28/05/2008 00:46:34
   5½ / 10
Con tutto il rispetto per l'argomento trattato, è un film pesante. Non mi ha detto nulla e mi ha addirittura annoiato in certi punti. E' girato bene, ma non sono stato preso neanche un pò. Il punto è questo: se voglio documentarmi sulla camorra non guardo gomorra (semidocumentario) di due ore e mezzo, mi leggo il libro o mi leggo quello che voglio leggermi su internet. Il fatto che tratti temi seri e reali non giustifica da solo un premio al festival di Cannes (o forse si...)

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 23.08.01
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  27/05/2008 16:31:22
   9 / 10
come già detto da molti: mai vista una rappresentazione fittizia così realistica.
e ci sono un paio di scene di una bellezza straordinaria, su tutte quella di ciro il portasoldi che si allontana dal luogo del massacro appena avvenuto.
a tratti viene voglia di uscire dalla sala, prendere una boccata d'aria 'buona' e solo dopo rientrare.

6 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2008 00.38.15
Visualizza / Rispondi al commento
Mirea  @  26/05/2008 12:56:45
   6½ / 10
Ho letto il libro e la scelta che ha fatto il regista non l'ho condivisa: ovviamente bisognava scegliere alcune scene da inserire in sole 2ore di film, perchè sono tantissime e sarebbe stato impensabile metterle tutte (tra l'altro alcune scene non sono state fedelmente riprodotte, c'è sempre qualche differenza da quella che è stata la realtà).. A parer mio si poteva scegliere molto meglio.
(SPOILER)
In ogni modo il film non sostituisce il libro (assolutamente): la realtà è ben più grave di come l'ha descritta Garrone.
Si poteva fare meglio.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/05/2008 12.58.46
Visualizza / Rispondi al commento
Delfina  @  25/05/2008 00:53:23
   5 / 10
Premetto che non conosco il libro, il caso mediatico, l'inchiesta di Saviano.
Ma immagino che la perdita di capacità narrativa, in questo film di Garrone, sia probabilmente imputabile alla volontà di trascrivere fedelmente il libro.
Purtroppo, al film manca una storia solida e l'affresco di taglio documentarista - antropologico, manca di una vera profondità di campo.

SI sente la presenza, nella narrazione della vicenda "camorra", di un punto cieco dietro al quale intuiamo esserci però la parte più interessante.
Come è nata la camorra? Chi l'ha favorita? Quali sono i suoi agganci complessi, chi la mantiene, quale funzione svolge nella rete mondiale delle mafie?
A tutto questo non si prova nemmeno a dare una risposta, ma si spiattella davanti agli occhi il degrado campano, esibendo mostriciattoli umani, più o meno grossi, di lombrosiana memoria. Le bestie cattive.

Ma non si può ragionevolmente credere che i capi della camorra stiano dentro "Le vele". Mostrare la manovalanza sa di operazione di facciata, tanto clamore e poca sostanza.

A parte questo, il film è anche piuttosto noioso, tranne in alcuni punti, e la fotografia non è particolarmente potente né brillante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/09/2008 16.27.04
Visualizza / Rispondi al commento
Vegetable man  @  23/05/2008 20:30:32
   8 / 10
Sono davvero combattuto nell'assegnare un voto a questo film, poichè non credo vada giudicato con i criteri canonici.
La sua forza rappresentativa, se si intende cosa voglio dire, va oltre quello che è il gusto dello spettatore, va oltre il normale affermare "mi è piaciuto", "non mi è piaciuto".

Il film non mi è piaciuto. L'ho trovato farraginoso, piatto nel dipanarsi delle varie vicende, senza una vera conclusione poichè non c'è uno svolgimento. Certo, mi accorgo che questa è la tecnica narrativa che si è scelto di utilizzare. Però, rende il film ancora più pesante di quanto già faccia il contenuto.
Non mi è piaciuto anche perchè non mi ha lasciato molto. Ero in una situazione particolare: tramite la mia ragazza, che aveva letto il libro, sono venuto a conoscenza solo di alcuni aspetti, quelli che l'avevano maggiormente colpita, del libro. Tra questi, vi era l'organizzazione, l'ampiezza del sistema-camorra. Il suo dipanarsi in ambiti di qualsiasi tipo, commerciale, economico, finanziario. I suoi traffici toccano moltissime aziende che consideriamo nella legalità.
Questo punto, che tanto mi aveva colpito, è solo accennato nel film.
Infine, i personaggi. Non sono approfonditi, non si sta in pena per la loro sorte, non ci si immedesima. Risultato, a due ore dalla visione questo film non mi ha lasciato granchè, rispetto a quello che già prima dal libro sapevo.
A sentire gli altri commenti però, sono in minoranza riguardo a questo.

Passiamo invece alle note positive: l'impronta stilistica di Garrone è molto cruda e realistica, certamente indovinata, per l'atmosfera che crea. La scarsa profondità di campo, le riprese in ambienti reali e carichi di vissuto, gli attori non professionisti, sono scelte che vanno nella giusta direzione.
E' molto apprezzabile anche la scelta di non scadere nella docu-fiction televisiva, l'assenza di sbavature che svelino la finzione, l'assenza di moralismi inutili.

Si potrebbe dire, è un bel film-brutto. Sopratutto, un film troppo importante per ragioni non strettamente cinematografiche, per meritarsi un voto inferiore a quello che ho dato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 10.18.42
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  22/05/2008 19:25:54
   8½ / 10
"Tu porti i soldi e io uccido la gente, siamo uguali io e te in questa guerra"

La guerra... l'emulazione che porta dei ragazzini a comportarsi come se fossero tra i vietcong di Platoon, il lancinante sparo che mitraglia il silenzio (ovunque c'è silenzio, complicità e fatalismo).
Un girone infernale, con il quartiere di Scampìa che sembra rievocare certi film sulla resistenza degli anni Cinquanta, ma qui non si parla certo di fascisti e comunisti... soldi, morte, delazioni, usura, cocaina, truffa: un mondo inerme dove c'è chi sfida il potere per emularlo (v. i due ragazzi che rubano armi alla camorra). Una sequela di vicende (frammenti che appartengono alla vita) che non hanno nulla del bozzetto o della caricatura, anzi Garrone riesce splendidamente a trovare uno stile asciutto e minimalista, anche nel calibratissimo stacco tra immagine e suono (merito del sound designer Leslie Shatz, già collaboratore di un certo Gus Van Sant).
Come la grande solitudine - pari al suo squallore - di Ciro, o l'ambiguità di Pasquale, che si è "venduto ai cinesi", o ancora Franco (Servillo, una maschera di cinismo ineguagliabile) e Roberto.
E in questo maelstrom urbano quant'è liberatorio proprio il suo rifiuto, com'è acclamato il bisogno di dire "io non sono come voi": un attore stupefacente, Carmine Paternoster, che - almeno virtualmente - rappresenta un pò l'eroe nazionale che tutti vorremmo avere.

"Gomorra" è dunque un film importante, girato magistralmente, anche se forse ha più il coraggio della sperimentazione tecnica che quella ideologica (un giorno spero di poter spiegare perchè) ma con almeno due sequenze che rimarranno tra le pagine più belle del cinema italiano degli ultimi vent'anni: l'agguato ai cinesi sullo sfondo di rovine di gesso o di marmo (un'excursus surrealista che preannuncia la decadenza "aristocratica" di un vero mondo post-bellico come la camorra) o l'iniziale faida nelle saune, dove per certi versi Cronenberg viene a patti con Piscicelli.

Per una volta, ripeto, nessuna forzatura di maniera, nessun retaggio paratelevisivo, nessuna enfasi populista: è un miracolo che in Italia esistano ancora film del genere

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 21.08.51
Visualizza / Rispondi al commento
roy rogers  @  22/05/2008 18:55:10
   5 / 10
Premetto che mi aspettavo davvero molto da questo film e forse mi aspettavo troppo,o meglio mi aspettavo qualcosa di diverso. Il film prodotto neorealista come già molti qui hanno detto,certamente tratta tematiche molto delicate e complesse non facili da esporre al pubblico; illustra la cruda realtà di una zona d'Italia a me sconosciuta e come un'organizzazione possa tenere in "scacco" molte persone. Il film non è certo facile da seguire,sia per tematiche e personalmente anche perchè essendo fatto maggiormente in dialetto napoletano con i sottotitoli personalmente ho trovato abbastanza difficoltosa la visione. Obiettivamente parlando lo definisco un film davvero coraggioso perchè credo non sia da tutti produrre una pellicola del genere,illustrare a una intera nazione le problematiche presenti in una zona molto pericolosa. Il mio voto negativo però scaturisce dal fatto che ho trovato il film terribilmente lento e anche i dialoghi non mi hanno detto più di tanto.... il film certamente disturba e fà riflettere lo spettatore ma a me personalmente non ha lasciato niente. Non voglio andare contro corrente e non intendo sminuire il film ma io ho parlato a livello personale e può anche entrare in gioco il fatto che non apprezzo un certo tipo di cinema...possono essere molti i fattori...resta comunque il fatto che a me il film non è piaciuto.

6 risposte al commento
Ultima risposta 24/05/2008 14.08.26
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI martina74  @  22/05/2008 12:54:52
   10 / 10
Un amico imprenditore edile di Napoli una volta mi disse che estirpare la camorra è impossibile: i camorristi delle ultime generazioni non sono rozzi banditi privi di cultura ma, studiando, si sono inseriti nella società che conta, nei luoghi di potere, nell'imprenditoria e in tutti i posti di comando.
Mentre seguivo l'episodio di Franco (un magnifico Toni Servillo) ripensavo a quelle frasi e a quanto sia profonda la connivenza tra l'imprenditoria che appare scintillante e "clean" – come si affanna a dire il "paròn" dell'azienda che deve smaltire le scorie – e l'infinito buco nero della malavita, che inghiotte tutto e non si lascia sfuggire nulla.
"Gomorra" è un film necessario perché lascia intravedere una realtà che si vorrebbe invece negare per troppa paura di guardarla in faccia accorgendosi che siamo tutti nella melma: è da premiare per il coraggio e per lo stile neorealista con il quale è girato. Agisce come un pugno nello stomaco dello spettatore, senza smancerie o tentativi di umanizzare la brutalità, ma anche senza eccedere nella violenza. I camorristi con la faccia da tagliagole sono gli stessi che fanno le lampade e la manicure, e vestono abiti firmati (cuciti in laboratori clandestini a prezzo stracciato, con la compiacenza delle griffe). Non viene mostrata la storia di nessuno, non ci sono padri da piangere o situazioni familiari disastrose a giustificare l'affiliazione alla famiglia. Ci sono solo la droga, il dominio sul territorio, il ricatto, la paura e i soldi. E l'unico modo per uscire dalle Vele è a piedi in avanti.

"Gomorra" è un grande docu-film, con regia inusuale tutta giocata sui primi piani e sul sapiente e insistito uso della profondità di campo, fotografia perfetta per rappresentare la miseria labirintica delle Vele di Scampia, colonna sonora fatta di neomelodico napoletano e continuo fruscio di mazzette. Alcune scene lasciano addosso la sensazione di una violenza al di sopra della comprensione: l'iniziazione dei ragazzini e il finale sono perfette fotografie di quanto valgano la vita umana e la dignità, nella mentalità camorristica. Carne da macello e nulla più.

22 risposte al commento
Ultima risposta 27/05/2008 09.19.08
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  22/05/2008 12:42:48
   10 / 10
Dò 10 perchè io, qualcosa di simile al cinema, non l'avevo mai visto.
Se "Il sorpasso" è stata un'istantanea dell'Italia del Boom, "L'albero degli zoccoli" un dipinto dell'Italia contadina della fine dell'800, "Gomorra" è senza ombra di dubbio una fotografia impietosa della camorra napoletana. Neorealismo come non lo si era mai visto prima: il tanfo di marciume e monezza viene emanato perfino dalla sala.
I commenti precedenti al mio hanno già detto tutto quel che c'era dire e pertanto sprecare altre parole è assolutamente inutile. Guardatelo e basta.

8 risposte al commento
Ultima risposta 09/07/2008 15.45.42
Visualizza / Rispondi al commento
giulymovie  @  21/05/2008 15:44:01
   8½ / 10
Veramente un bel film sulla camorra calabrese.

21 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 20.31.38
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  21/05/2008 14:32:28
   7½ / 10
Forse tifavo in partenza per il documentario rispetto al neorealismo ma, a mio parere, il film va più alla pancia che alla testa e in questo perde dal libro, dando un'immagine forse relativa di un fenomeno che, pur nella spietatezza del ghetto (parlano da sole le Vele in campo lungo), è tutto fuorché locale. Rispetto al testo, che era miracolosamente in bilico tra saggio, inchiesta e dramma sociale, quest'ultimo sembra prendere indebitamente il sopravvento e sciogliere la freddezza necessaria.
Anche in questi termini in ogni caso il film regge e colpisce, disturba e rimane, offrendo squarci di sistema vissuto che ne riflettono purtroppo il radicamento, la solidità e la specificità rispetto a un normale apparato criminale (penso in particolar modo al sistema delle mesate).
In questo senso l'iconografia e l'estetica criminale, dal reale al cinema e ritorno, finiscono per cortocircuitare e ritrovarsi prive di senso nell'efficacia della quotidianità.
Notevoli cast (Servillo su tutti), regia e fotografia, Garrone lascia parlare l'inquadratura, impreziosendo con qualche lirismo ma evitando inutili didascalismi che avrebbero appesantito un film già impegnativo per sua natura.
Come detto in apertura, probabilmente non perfetto ma senza dubbio coraggioso e necessario.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

11 risposte al commento
Ultima risposta 23/05/2008 13.45.29
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  21/05/2008 13:11:53
   7 / 10
Disturbante, paranoico e freddo. Il tutto senza essere cinico.
Garrone dirige con la gelida fermezza di una risonanza magnetica, decidendo di mostrare le parti in gioco senza propendere per le une o per le altre.
Quasi alla ken loach, ma senza interesse per i protagonisti.
Dopo la visione del film viene voglia di fare una doccia.

9 risposte al commento
Ultima risposta 07/07/2008 14.34.19
Visualizza / Rispondi al commento
quaker  @  20/05/2008 16:06:31
   8½ / 10
Da un libro assolutamente eccellente (classificato, ma non so sa bene operché, come romanzo) è stato tratto un film più che dignitoso, opera prima di un "giovane" ma talentuoso direttore della fotografia, come Matteo Garrone. Non credo che si potesse fare di più, senza rischiare.
Unico possibile difetto, per chi non ha letto il libro, è la difficoltà di capire alcune scene, situazioni, personaggi. Ad esempio quanso Tony Servillo va a trovare il vecchio contadino e tratta il prezzo di certi terreni, si "deve" capire che è malato di cancro, per effetto dei rifiuti tossici depositati nella zona; oppure che la villa di Scarface - Schiavone esiste veramente, che ha le pareti annerite per il fumo dei copertoni, dopo essere stata sequestrata al boss... o ancora chi sono gli scissionisti; tutte cose che credo non siano conosciute dallo spettatore medio e che forse bisognava cercare di spiegare meglio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/05/2008 21.56.51
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  20/05/2008 11:26:43
   9½ / 10
Gomorra è un film straordinario e terribile che mostra in modo crudele, secco e senza ornamenti una situazione vera e quotidiana vista dall’interno e senza giudicare. Da un approccio documentaristico alla questione della camorra, che controlla a più livelli l’esistenza delle persone, nasce però un film dalla trama appassionante e coinvolgnete.

Non ci sono buoni o cattivi, le storie vengono narrate da questi personaggi che vivono nelle zone d'ombra; in quelle zone grigie tra il bene e il male alla ricerca della soppravvivenza, dove la vita non è un diritto ma la si deve guadagnare.

52 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2008 12.45.00
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento logical  @  20/05/2008 10:55:58
   7½ / 10
Ok, Scampia über alles, il quartiere di concentramento del presepe camorrista. Una grande fotografia di Marco Onorato come in Primo amore e nell'Imbalsamatore, sovraesposta, incisa, piena di luci e di profondità, il solito grande Servillo che sembra appena uscito dalle Conseguenze dell'amore, con lo stesso tic per contare il contante che ha contagiato tutto il cast, cento facce DOC per incarnare il male incanottato e ciabattante a rischio brucellosi, obesità e tracheotomizzazione.
Tutto scorre parallelamente, nuclei di storie che si sovrappongono come nelle lotte tra i cani, droga e rifiuti sembrano andare forte, sesso, gioco, commercio, edilizia forse nel sequel. Primo amore era un viaggio nel delirio pesato al grammo, in una passione che svuota le ossa per lasciare solo quello che 'è importante', come l'oro nascosto nei muri di un laboratorio del nord est; era una scoperta che diventava consapevolezza, qualcosa che dava un corpo a una sensazione. Gomorra, forse per troppa reverenza al libro, non ha questo slancio, non riesce a raccontare né il male assoluto né quello relativo. Un contributo alla sterminata iconografia della malavita che è solo condannata a ripetersi identica ovunque.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/05/2008 21.26.19
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  20/05/2008 00:17:55
   9 / 10
Non ho mai commentato un film subito dopo la visione, penso che Gomorra sia una eccezione e debba essere valutato a caldo senza metabolizzarlo.
Garrone è bravo a dare una propria impronta al libro di Saviano, riuscendo tuttavia a coglierne l’anima e ad estrapolarne cinque degli episodi più significativi, che racconta con stile articolato come quello del libro.
Il regista elimina lo sciorinare di dati, di cifre e di numeri presenti nel romanzo-inchiesta di Saviano e punta tutto sulle emozioni, mostrandoci una realtà che ha risvolti sconvolgenti, un’umanità che pare appena uscita da un girone dantesco, dove l’appartenenza ad un clan determina la vita o la morte, entrambi completamente prive di valore e di significato.
I numerosi primi piani su visi densi di autenticità, ne mettono a nudo i sentimenti con un realismo impressionante, alimentato dagli ambienti lividi di squallidi palazzoni o di magazzini sotterranei, che la fotografia riesce a rendere più lugubri.
Su tutto domina violenza e controllo capillare e il fine supremo, inviolabile, è il denaro, la linfa stessa del sistema di cui si nutrono tutti( non solo in Campania) e che cancella con sorprendente naturalezza il confine tra lecito ed illecito.
Il film potrebbe apparire più spietato dell’opera da cui è tratto, perché non lascia speranza, ti prende alla gola, lo segui in apnea fino alla fine.In realtà anche attraverso le immagini di Garrone ritorna quell'eco del “ IO SO e ne ho le prove”: allontanare l’indifferenza e il silenzio può essere un inizio di speranza.

4 risposte al commento
Ultima risposta 20/05/2008 17.15.05
Visualizza / Rispondi al commento
viagem  @  19/05/2008 22:40:23
   8½ / 10
Il cinema nostrano storicamente ha sicuramente un pregio: riuscire a raccontare l'Italia anche nelle vicende più nefaste e nei costumi più degenerati in maniera rigorosa e obiettiva anche a breve distanza di tempo dagli eventi, uno sorta di sguardo quasi storico su vicende attuali, paradossalmente superando in oggettività il giornalismo medio del nostro paese. Per fare un esempio il cinema spagnolo a fatica racconta il terrorismo basco in maniera esauriente ed è ancora totalmente incapace di gettare uno sguardo veritiero sul periodo franchista. Gomorra impressiona e sgomenta. Indubbiamente per la bontà della sua realizzazione: oggettivo senza essere documentaristico, girato nei luoghi reali teatro delle faide di camorra con buona parte degli attori non professionisti e pure loro realmente a contatto con la piaga camorrista nella vita di tutti giorni.
Ma lo sgomento viene principalmente dalla presa d'atto che la camorra è ovunque. Nel film non appare mai lo stato, la civiltà, una seppur minima condivisione di valori morali. La camorra ti trova il lavoro, se non lavori pensa al tuo mantenimento, è la tua massima aspirazione da bambino e ti segue anche all'obitorio per l'ultimo saluto. E' il matrimonio al piano di sotto e contemporaneamente lo spaccio di droga al piano di sopra in quella diabolica costruzione che sono le Vele di Scampia, veri e propri cerchi infernali. E' padre Pio che trasloca per seguire il nuovo clan, è in definitiva una condanna scritta su chi nasce in quei luoghi senza lasciar intravedere alcuna possibilità di riscatto per le generazioni a venire.
E in mezzo a tutto questo una colossale enorme montagna di soldi, presente costantemente in quasi ogni scena del film, molto più di qualunque attore, anche più del sangue.
Allucinante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/05/2008 12.54.43
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/05/2008 11:35:18
   10 / 10
Più che un film direi un vero e propio incubo:nero,cupo e privo di ogni barlume di speranza,Gomorra è una pellicola capace di generare angoscia e disagio a ogni sequenza...la realtà sputata in faccia allo spettatore senza nessun tipo di vincolo,attori presi direttamente dalla strada e affiancati da due "mostri" come Servillo e Imparato (la prova attoriale del secondo è immensa),luoghi e vicende capaci di inchiodare chiunque alla poltrona allontanadosi finalmente da un certo tipo di cinema estetizzante e spettacolare,perchè la pellicola di Garrone è un "documentario" straordinariamente reale,una fotografia lucida e spietata di un mondo chiuso,violento e impenetrabile.Girato nelle strade di Scampia,il film è caratterizzato da cinque storie tratte direttamente dal libro di Saviano:ognuna di esse brilla per efficacia e riuscita,nessun punto debole,nessuna caduta di tono,zero battute a vuoto,Garrone dirige un vero propio capolavoro,uno dei migliori film sulla malavita mai concepiti nella storia del cinema,un prodotto necessario e capace di generare un senso di malessere a tratti insostenibile.Un film da premiare a pieni voti e una pellicola di cui andare fieri.

18 risposte al commento
Ultima risposta 20/05/2008 19.46.39
Visualizza / Rispondi al commento
zeta  @  19/05/2008 11:10:15
   5 / 10
Questo film è la logica conseguenza di una logica commerciale studiata a tavolino ben prima che Gomorra fosse scritto. Tralasciando un parere sul libro (che non mi è piaciuto) credo che il film, seppure tratti di temi che rappresentano la realtà, non sia in grado di dare una logica narrativa al tutto né di immergere all'interno del suo plot uno spettatore che non conosce la realtà di cui si parla (io sono napoletano e la conosco bene). Le scene sono girate a Scampìa senza che venga fatto capire cosa sia Scampìa. Il film va avanti a colpi di scena ma non fornisce dati, nè la dimensione di quello che succede. Senza considerare la prevedibilità di alcuni passaggi (come la retorica redenzione finale dell'aiutante di Toni Servillo). Fare un lungometraggio dal libro di Saviano non era certo facile, ma il risultato poteva essere migliore. Invito coloro che hanno dato volti altissimi, immagino con ottime ragioni, a fare una ricerca su tutti i saggi che sono stati scritti sulla malavita napoletana. Quello di Saviano, che sia ben chiaro riporta dati e informazioni di indagini e processi già pubblici e non fa un lavoro investigativo originale, di certo non è il primo, dal mio punto di vista non è il migliore (parere personale) ma, sicuramente è il più pubblicizzato. Mi dispiace che in questo girotondo di marketing sia incappato un regista bravo come Garrone che non riesce a dare alla sceneggiatura quel quid in più che ci si aspetta dalla trasposizione cinematografica di un libro.

21 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2008 00.59.14
Visualizza / Rispondi al commento
Supergiaf  @  17/05/2008 22:41:46
   8 / 10
Film eccezionale.Napoli e la Campania sono ormai una emergenza europea .Finalmente il Cinema italiano distrutto dai vari Boldi e De Sica sta tornando a un certo neo realismo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/05/2008 13.32.22
Visualizza / Rispondi al commento
The Legend  @  17/05/2008 21:59:23
   6½ / 10
Ha lo stile asciutto di un documentario, un crudele ed angosciante documentario sulla Camorra: Napoli e la sua criminalità sono queste, eccole servite.

Buone le interpretazioni, ritmo vorticoso e sequenze incisive, alla fine mi è rimasta però la sensazione di un discorso rimasto nel complesso ancora in superficie, con storie e caratterizzazioni che si potevano sviluppare più in fondo dei soliti clichè. Qualche banalità di troppo non manca.

Un buon film sicuro, ma non un capolavoro.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2008 23.43.47
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE maremare  @  17/05/2008 15:50:06
   9½ / 10
Non era per nulla facile portare sullo schermo il saggio-verità di Saviano, con le sue mille storie tentacolari e disperatamente esaustive. Garrone ci riesce concentrandosi su alcune delle tante storie, esemplari nel descrivere la violenza del Sistema Camorra e la impossibile via di scampo di chi è nato nel suo Ventre. Egli sceglie l’unica strada percorribile, quella del film-documento, e ci riesce perfettamente. La fotografia livida, la scelta accurata delle facce, il suono in presa diretta, tutto contribuisce a calare lo spettatore nel girone infernale di Gomorra, luogo abbandonata da dio e dalle istituzioni, luogo stuprato e infetto, dove l’umanità non è di casa.
Chi ha respirato, anche per un solo secondo, l’aria nauseabonda di una certa cultura meridionale sa che le cose stanno esattamente così, come le hanno descritte Saviano e Garrone.
Non credo sia un azzardo definire Garrone un Pasolini dei giorni nostri e non solo per il titolo del film che rimanda direttamente all’altro luogo maledetto, quello di Sodoma, rappresentato dal grande regista scomparso nella sua Opera testamentaria e profetica.
Garrone è l’erede di Pasolini per la capacità, dimostrata anche nei film precedenti, di fare respirare, attraverso lo specifico filmico, l’aria malsana e nauseabonda di un luogo sia sociale che dell’anima dai più negato.
Film da non perdere

33 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 20.55.06
Visualizza / Rispondi al commento
kosmonotte  @  17/05/2008 11:59:24
   8½ / 10
Toccante, crudo....ogni singola scena è un pugno allo stomaco.
Descritta benissimo la realtà delle famose "vele" di scampia, tempio della ciminalità.
Era sicuramente difficile realizzare un film sulla base di questo libro sia per il racconto in sè, sia per la vastità dei temi trattati, nonostante ciò il film è di ottima fattura ma io sicuramente non avrei rinunciato ad alcune parti del libro tipo: la rivolta delle donne contro la polizia; la parte degli eroinomani trattati come cavie...Scene forti ma di grande valore simbolico.
Comunque da vedere assolutamente e da farlo vedere a tutti, nonostante alcune scene molto violente...ma ahimè, reali

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2008 12.16.17
Visualizza / Rispondi al commento
Borg  @  17/05/2008 10:34:48
   7 / 10
Visto.
Come prima cosa dovremmo consigliare a Matteo Garrone di offrire una pizza ai fratelli Dardenne...
Intendiamoci, in qualche modo il regista italiano nei propri film ha sempre "dardenneggiato", ma mai come nell'ultimo "Gomorra"...
Ora, per carità, questo stile particolare decisamente "Dogma", dove i personaggi vengono inseguiti, mostrati nelle loro azioni senza tanti fronzoli di sceneggiatura, dove i corpi che si muovono e agiscono ( più che le parole) hanno il compito di mostrare l'evidenza del reale, può sicuramente essere efficace per dipingere con freddo realismo il tema trattato, la Camorra, il sistema, e la varia umanità che contribuisce (quasi senza avere alternative o possibilità di scelta) ad alimentarlo.

Il problema di Garrone è che non sempre ci regala episodi (e il film ne ha tanti) con quegli elementi indispensabili affinchè un prodotto del genere funzioni: la tensione e la suspense (qualità che almeno ai Dardenne, e a qualche loro emule, non sono mai mancate)...
Forse in "Gomorra" c'è troppo materiale, non sempre sviluppato in maniera cinematograficamente interessante (ripeto, cinematograficamente), e il rischio è che per buona parte del film l'attenzione e il coinvolgimento dello spettatore non sia proprio ai massimi livelli.
Gli episodi più intriganti (montati alternativamente agli altri, pur non essendo necessariamente legati), di fatto, sono quello con i due ragazzi che sognano di sfondare in solitaria nell'ambiente all'insegna di Tony Montana, e l'altro con il sarto Pasquale che va a insegnare i suoi segreti ai cinesi...
Boccio quello con Tony Servillo, con finalino un pò troppo e ingenuamente edificante (possibile che il giovane aiutante non avesse considerato prima la natura di quel lavoro?) e quello con l'iniziazione del ragazzino con successivo "uso" del medesimo...
A metà si trova l'episodio del porta soldi (la cui posizione diventa critica una volta che il clan si spacca), che solo verso l'epilogo offre un buon momento...

Insomma, per non farla lunga, ovviamente il materiale è interessante, purtroppo non sempre la resa cinematografica è altrettanto...
In effetti "Gomorra" si poteva realizzare in mille altri modi, magari con una soluzione meno "difficile e autoriale", e se è vero che oltreoceano erano interessati al libro si poteva senz'altro tentare la strada della coproduzione, magari ci sarebbero stati meno "dardenneggiamenti" (spesso a vuoto) di Garrone e forse, alla fine, più pubblico portato nelle sale a conoscere una realtà di cui tutti devono prendere atto.

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 13.54.09
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento principecarlo  @  17/05/2008 09:54:06
   8½ / 10
che bel film ma che brutta realta

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/05/2008 16.49.31
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

ancora un'estateanother end
 NEW
augure - ritorno alle originiautobiography - il ragazzo e il generale
 NEW
back to black
 NEW
brigitte bardot forever
 NEW
cattiverie a domicilio
 NEW
challengers
 NEW
civil warcoincidenze d'amore
 NEW
confidenzadamseldicono di tedrive-away dollsdune - parte duee la festa continua!ennio doris - c'e' anche domanieravamo bambinifino alla fine della musicaflaminiaforce of nature - oltre l'ingannoghostbusters - minaccia glacialegli agnelli possono pascolare in pacegodzilla e kong - il nuovo imperoi delinquentii misteri del bar etoile
 NEW
il caso josette
 NEW
il cassetto segretoil diavolo e' dragan cyganil mio amico robotil teorema di margheritaimaginaryinshallah a boykina e yuk alla scoperta del mondokung fu panda 4
 NEW
la moglie del presidentela seconda vitala terra promessala zona d'interessel'estate di cleolos colonosmay decembermemory (2023)monkey manneve (2024)
 NEW
non volere volareomen - l'origine del presagio
 HOT R
povere creature!priscillarace for glory - audi vs lancia
 NEW
rebel moon - parte 2: la sfregiatricered (2022)ricky stanicky - l'amico immaginarioroad house (2024)se solo fossi un orsoshirley: in corsa per la casa biancasolo per mesopravvissuti (2022)
 NEW
spy x family code: whitesull'adamant - dove l'impossibile diventa possibiletatami - una donna in lotta per la liberta'the animal kingdomtito e vinni - a tutto ritmototem - il mio soleun altro ferragostoun mondo a parte (2024)
 NEW
vita da gattovite vendute (2024)zafira, l'ultima reginazamora

1049792 commenti su 50680 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESCHAINED FOR LIFEDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDFABBRICANTE DI LACRIMETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE GLENARMA TAPES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net