Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Interessante ma a distanza di quasi dieci anni è un documentario leggermente datato. Partendo dai capostipiti del genere (Psyco e L'occhio che uccide), negli anni settanta si assiste ad un forte sviluppo fino ad esplodere definitivamente con Halloween di Carpenter, seguito a ruota da Venerdì 13 e qualche anno dopo da Nightmare di Craven. Fenomeni che hanno permesso il proliferare di pellicole di vario livello qualitativo ma anche la pericolosa standardizzazione del genere e la sua serializzazione (i vari sequels) che hanno prosciugato un genere più attento all'effettistica che alla narrazione. Doverosa la digressione sullo slasher italiano e l'ovvio parallelismo fra Venerdì 13 e Reazione a catena di Bava. La rinascita con Scream, operazione decisamente cinefila. Poteva essere più coraggioso nel proporre la crisi in atto del genere e di tutto l'horror americano con la proliferazione dei remake, chiaro segno di una mancanza di idee. Citato con Non aprite quella porta, ma si nota la mancanza di Tobe Hooper.
Indicata ed ottima continuazione di The american nightmare, di 6 anni prima.
Questo Going to pieces difatti cita sia visivamente sia tematicamente l'opera del 2000 dicendo che i film horror difatti si ispirano o comunque sono influenzati da precedenti fatti di cronoca, politici e non.
Si citano le storiche basi dell'horror (L'occhio che uccide, Psycho, ecc.) e, trattando di Myers, Krueger e company si tirano in ballo ovviamente killer moralisti che ammazzano le persone che fanno sesso, lamentele di persone disturbate da killer che nei film ammazzano in special modo donne, gli slasher che di solito son devastati da critici sino ad arrivare a creazioni recenti come Hostel, Scream e i film di Rob Zombie.
Montato benissimo, qua e là di pososno anche ammirare certi effetti speciali di Tom Savini che a volte sono avvero strabilianti.
I film horror piacciono eprchè sanno trasmettere emozioni, fanno paura, ci attraggono e ci respingono allo stesso tempo.
Moderno, giovanilistico, meno tetro rispetto a The american nightmare, questo film di Mike Bohusz è davvero un signor documentario.