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Straordinarie le performance attoriali di Olivier e di Caine. A parte questo però il film non è poi così straordinario. Alcuni momenti sono direi troppo forzati. Il film è anche troppo verboso, per carità il duetto tra i due attori è ottimo però a lungo andare si rischia di annoiarsi un po' ed infatti alla fine il film diventa un po' pesantuccio e si aspetta solo che finisca. C'è comunque da apprezzare l'idea, la location e, come dicevo prima, le magistrali prestazioni dei due attori.
A parte la recitazione magistrale di Olivier e Caine, entrambi alle prese con un gioco psicologico/verbale del tipo "sei furbo, ma io lo sono ancora più di te", questo film non mi è piaciuto proprio per niente. Lo humour e le movenze tipicamente britanniche uccidono la potenziale tensione fin dalle prime scene, ma poi in generale tutto il film è terribilmente lento, verboso, e con dei colpi di scena molto poco efficaci; personalmente dopo una prima, dura mezz'ora di visione stavo già cominciando ad annoiarmi e a perdere il filo dei discorsi tra i due protagonisti. Non mi sono piaciute neanche le musiche e la location, troppo smorta e troppo monotona per un film di due ore e passa. Dulcis in fundo, è invecchiato proprio male, e questo non si può negare.
Non posso dargli un'insufficienza, ma per me è stata una vera agonia. A sto punto, suggerirei più volentieri "Il Delitto Perfetto" di Hitchcock (che nella struttura teatrale è molto simile a questo).
Uno dei duelli più raffinati mai visti nella storia del cinema. Lo scontro fra due intelligenze pronte alla sopraffazione e all'umiliazione dell'altra in un gioco di trappole e trabocchetti senza via d'uscita. La figura femminile è solo un pretesto per dominare il proprio avversario. Un contesto barocco e inquietante, due tra i migliori attori del grande schermo. Oltre due ore di film e vorresti che quel gioco durasse sadicamente in eterno.
Un film davvero riuscito. Una sceneggiatura brillante e due protagonisti perfetti rendono il lavoro di Mankiewicz un piccolo gioiellino. Un film sul gioco intellettuale, sulla devastazione psicologica dal ritmo sempre sostenuto e dai dialoghi superbi. Da vedere.
Il gioco come arte sublime dell'intelletto, continua ricerca della devastazione psicologica altrui per il proprio ludibrio, perenne sfida alla propria ed altrui astuzia. "Sleuth" è un miracolo di brillantezza, che diverte e stimola per oltre due ore nonostante i soli due protagonisti in scena e nonostante la fissità dell'ambientazione: ci riesce grazie ad una sceneggiatura perfetta, dialoghi geniali ("QUesta è la stanza da letto della signora, ma immagino ci sia già entrato" "Nella stanza o nella signora?") e due attori strepitosi e perfetti nei rispettivi ruoli. Improponibile il paragone col verboso e soporifero remake di Kenneth Branagh, che cade in tutti i trabocchetti brillantemente evitati da Mankievicz, nonostante circa 45 minuti in meno di durata.
Questo film è qualcosa di meraviglioso, è la prova che non sono i soldi che creano le migliori pellicole, ma le idee, l'ingegno, il cervello di un regista come Mankiewicz. I giochi, le illusioni,la vendetta,l'incertezza,il capovolgersi degli eventi,questo film contiene tutto ciò, appare completo e scorrevole nonostante l'unico luogo in cui si svolga sia una semplice casa. L'inquietudine che mi hanno trasmesso quelle bambole sarà difficile da dimenticare.
Questo film è veramente un Cult. Una sfida. Un duello tra attori. Pieno di colpi di scena, di ironia, sono due ore e venti per pochissime sequenze, di duetto tra Laurence Oliver e Michael Caine. Un film che mi ha colpito molto, sicuramente una delle prove migliori e più complesse di Mankievitz, regista con la R maiuscola, spesso dimenticato.