Nonostante Giulietta e Giorgio abbiano festeggiato l'anniversario di matrimonio con amici, tra loro le cose non sono più come prima. Lui è cortese, ma distante ed è preso da un altro amore; lei per trovare conferme e consolazioni si rivolge ad un medium indiano...
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"Giulietta degli Spiriti" non sarà il film più bello di Fellini, ne il più famoso... però è senza dubbio il mio preferito! Un film che è avanti anni luce rispetto ai tempi in cui è stato concepito (come tanti altri film del regista del resto); un'opera in cui Fellini mette in scena, con un'abbondante dose di sana ironia, tutte le contraddizioni e i vizi della società borghese. Non c'è un solo aspetto che non sia di altissimo livello in "Giulietta degli Spiriti", a partire da quei stupendi colori che colpiscono fin dal primo fotogramma e, ovviamente, dalla straordinaria interpretazione di Giulietta Masina. Un film estremamente sottovalutato, senza dubbio.
Federico Fellini, un vero artista, uno dei più grandi del 900, è pensare che i film di quell'essere vomitevole di Muccino o di Moccia hanno un punteggio più alto di film come questo, la cosa è esasperante. Ma poi pensi, vivo in Italia nel 2009, tutto torna: la maggiorparte è cresciuta con i format televisivi che ne possono sapere di cultura o arte..... Giulietta degli spiriti è una sorta di otto e mezzo al femminile, Fellini sviscera la vita svuotandola e riempendola continuamente di cose diverse. Un corpo senza organi, così come è il pensiero dentro la testa: differenziare l'ogasmo contro la vita ******* e mediocre, Fellini si pone una vita fatta di attimi e di disposizione dell'attimo, dimenticare il sè inserito nel tempo in favore del gioco degli attimi fuori dal tempo cronos, così come era per il Mas*****nni di otto e mezzo. Il "non capire" non è necessariamente un qualcosa di negativo, tutt' altro. La vera poesia del '900 è simbolista (Apollinaire), onirica, ermetica. Si è arrivati ai primi del secolo scorso a capire che l' uomo è inteso, in poesia, quasi solo come l' albatross di Baudelaire, ovvero un essere che riesce magnificamente a volteggiare in cielo per poi dimostrarsi goffo e derisibile una volta toccata terra, tra gli altri uomini. Tutto il Fellini maggiore fino al Casanova è Narciso ingigantito, non elevato fino all'annichilimento di sè solo perchè saldamente inserito volontariamente dentro la gerarchia sociale precostituita e la gerarchia come ben si sa soffoca e blocca il gioco nell'immobilità.