Nonostante Giulietta e Giorgio abbiano festeggiato l'anniversario di matrimonio con amici, tra loro le cose non sono più come prima. Lui è cortese, ma distante ed è preso da un altro amore; lei per trovare conferme e consolazioni si rivolge ad un medium indiano...
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Qualcuno forse griderà vendetta per il coraggio (ci vuole coraggio) del tributo di Christian De Sica su "Faccione": la voglia di misurarsi, in un debutto, con autori "alti", quando l'attore/regista vanziniano è più simpatico nella comicità becera e volgarotta di cui è maestro. Un film che richiama indirettamente certi imbarazzanti gossip autobiografici della Masina, e rispecchia il rapporto simbiotico e frustante dell'autore verso le "sue" donne. In un crocevia dove domina l'assurdo e il nonsense, il paradosso e un vago surrealismo "domestico", l'autore lascia lo spazio alla femminilità con cui celebrerà quindici anni dopo - e con tardiva esultanza - il "dominio" misogino e al tempo stesso "femminista". Il ricordo che ne conservo è di un'opera dove mai come prima e/o dopo Fellini ha potuto esibire liberamente l'empatia e il distacco verso le sue Eva, ma con qualche manierismo di troppo. Il Paradiso Terrestre visto come l'inferno di un situazionismo borghese, di un conformismo sottile