girl power - la rivoluzione comincia a scuola (2021)

Moxie è un film parte da buone intenzione e di questo bisogna rendergliene atto. Utilizza il genere teen movie come una chiave per sensibilizzare fin dall'età scolastica un messaggio di uguaglianza fra i due sessi. La Pohler utilizza gli stereotipi del genere per cercare di sfumarli ed a volte anche sovvertirli, ma non sempre ci riesce. A parte l'evoluzione del personaggio di Vivian, ragazza che passa fra l'indifferenza degli altri, non emerge nè è bullizzata, ma che prende coscienza della stortura di un sistema scolastico sostanzialmente indifferente e calmieratore delle reali dinamiche al suo interno. Il guaio è che, eccezioni a parte, molti personaggi non riescono ad emergere dal gruppo. Le tematiche sono molteplici e ci si rende conto come molte vengano trattate in maniera molto schematica. Tuttavia, come detto prima, il film ha delle buoni intenzioni, non tutte compiute a dovere, però abbastanza per una sufficenza.

Ci sono ingenuità evidenti in questa teen dramedy femminista, in un racconto che si snoda in maniera prevedibile e stereotipata. E anche la carta dello stupro, giocata dalla regista e interprete Amy Poehler, risulta fiacca e poco incisiva.
Certamente prodigo di buone intenzioni, atte a sensibilizzare e informare le menti più giovani, GIRL POWER però non convince pienamente, forse per la poca esperienza della regista (al secondo film) e per l'enfasi nella caratterizzazione di alcuni personaggi che nulla aggiungono a una sceneggiatura poco originale, infarcita con dialoghi e situazioni forse troppo convenzionali.
Vedibile ma, a parer mio, poco ficcante.