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Il film non è un capolavoro; ma la zampata alla Dario Argento c'è tutta, per chi la vuole capire...poche storie, la genialità di Argento non è scomparsa, sono certi suoi "fan" che non sono in grado di capirla e sanno che va di moda dirne peste e corna (anche la Terza Madre aveva un'ottima fotografia e non era affatto quel filmaccio che si dice).
Come viene detto anche dalla sorella della ragazza, l'ìspettore era in combutta con il serial killer, vi siete chiesti chi ha fatto ritrovare la vittima nell'auto dopo che il killer era morto? si spiega così anche perché Argento abbia fatto interpretare le due parti a Brody, è lampante che il serial killer sia lui senza la barba, è il motivo per cui lo mostra in faccia a metà film: è una rivelazione che rivela solo a metà chi sia il mostro...non male...
Cioè dopo questa penso che si sia rin********to definitivamente, si é tirato la zappa sui piedi!no dico ha scritto CAPOLAVORO su un film che fa decisamente schifo!capisco lo avesse scritto su PROFONDO ROSSO, GLI UCCELLI DALLE PIUME DI CRISTALLO,...mah...e pensare che in un'intervista ha detto che sapeva di aver fatto schifo in questo film non per niente é uscito prima il DVD e poi al cinema. Sarà un'autopresa in giro?
Poi un'altra cosa: Argento é il maestro del cinema horror italiano per quanto riguarda la suspense ma qui non sembra nemmeno lui!Ve la ricordate SUSPIRIA?l'assassino si vedeva solo alla fine e tu rimanevi li con il cuore in gola. Qui l'assassino si vede già a neanche metà film!
Solo per il nervoso che mi ha fatto venire gli metterei 1 ma confido nel suo rinverdire, i suoi film passati sono sempre classici del cinema, uno così non può sparire nel buio, no, non può!
ma quanto e brutto e imbarazzante sto film....dario argento ha sbroccato...attori pessimi compreso l'assassino che solo a vederlo faceva ridere, pareva il fratello der monnezza...adrien body sarà scappato dall'italia dopo questa interpretazione...vergognoso
Argento ci prova ancora con una produzione americana e un budget davvero molto corposo (14 milioni di dollari) tentando di mischiare il thriller alla sua maniera (il trauma nel passato dell'assassino e in quello dell'ispettore giusto per fare un esempio) con il torture porn proveniente dagli USA ma che ormai già di suo non ha più molto da dire… E Argento da dire ne ha ancor meno perché ormai vecchio e, sembra pure, stanco e perché di fatto è ormai in caduta libera da un ventennio abbondante (il sufficiente NonHoSonno a parte)…
La regia non è malaccio ma io sono di parte perché adoro lo stile registico del regista romano, ma la fotografia da serial televisivo e una colonna sonora un pelo anonima non aiuta la resa visiva del film… Ma il problema grosso di Giallo è che è pieno zeppo di personaggi e situazioni caratterizzate da credibilità nulla… La figura del killer (che poi è lo stesso Brody truccato dal buon vecchio Stivaletti) è tra le più ridicole della storia del cinema con voce da cartone animato, con un viso che ricorda il cattivo de I Guerrieri della Notte e Francesco Salvi con bozzi a casaccio, con l'epatite e con la fascia da Rambo mentre il flashback sul passato dell'ispettore è talmente delirante ed insensato da essere quasi weird (e tra l'altro è la scena meglio girata del film secondo me)… La scena in cui Brody inciampa mentre insegue il killer mi ha fatto venir voglia di spegnere, e forse non sarebbe stata una poi così brutta idea visto che il finale è abbastanza fiacco o per meglio dire canonico e non sempre sensato (perché il poliziotto accende la torcia nel garage illuminato? Genialata di Argento? Mah!)…
Argento prova ad andare incontro ai gusti cinematografici attuali ma la verità è che è fuori tempo e spaesato, lui nato nella scia di Mario Bava (se non ci fosse stato l'immenso Mario probabilmente Argento sarebbe finito a dirigere spaghetti western) con l'avanzare degli anni ha mostrato sempre più i suoi limiti e difetti ed il buttarla sulla violenza e sullo splatter sembra più che altro un tentativo per coprire questi difetti… Però la scena delle martellate mostra la differenza lampante tra un regista che ha dato il meglio di sé una trentina d'anni fa e un vero anarchico/terrorista del cinema attuale come Uwe Boll…
Tutti i registi di genere negli ultimi anni della propria carriera hanno avuto un calo qualitativo considerevole ma almeno avevano la scusa della morte del genere e di dover lavorare senza budget e con cast improvvisati, Argento il calo ce l'ha potendo permettendosi di spendere 14 milioni di dollari e di sprecare un talento come Brody (bravo come poliziotto, male come killer)… Sarebbe davvero ora di appendere la mdp al chiodo ma finché i film te li producono in famiglia e finché gli ultras Argentiani continuano a difenderti e finché i soldi arrivano (non arrivano a Brody ma questa è un'altra storia) a Dario penso non gliene potrà fregare di meno… Tanto un film brutto in più un film brutto in meno nella sua filmografia non fa tanta differenza!
Il fatto che Giallo non sia riuscito ad avere uno straccio di distribuzione nei cinema ma che sia uscito direttamente in DVD dovrebbe far parecchio pensare Darione nostro… Che comunque ha fatto di peggio bisogna dirlo! Per ultras ed estimatori di Argento, loro riusciranno a farselo piacere!
Beh, da appassionato di Argento, quello con la A maiuscola, non posso apprezzare questo film come degna prosecuzione dei fasti. In ogni caso, a prescindere da tutto, a livello oggettivo è un film che intrattiene per due ore. Il "maniaco" del caso è un pò forzato dalla regia, cioè si ha l'impressione di un qualcosa di artefatto, così come in vari aspetti della cornice. Il racconto di Brody in cui si vede il commissario di oggi anziano, allora evidentemente più giovane eppure già vecchio nell'immagine e addirittura con una divisa da poliziotto semplice....uno sforzo di trucco lo avremmo apprezzato e poi altre cose, come il finale quasi tagliato come in alcuni film tedeschi di seconda serie. Insomma, si poteva far di meglio e non serviva un budget, ma forse l'idea di qualcosa...ispirarsi a sè stesso? un Profondo Rosso ispira da sè! Ecco, inquadrare dall'alto e poi sempre più vicino la piazza dove c'è la fontana di Nettuno magari con i protagonisti che parlano al bar, poi sequenze più lente, una musica migliore, ecco, credo che un argentiano si aspetti questo e magari una casa strana e non un deposito di gas e le porte che fanno un bel tonfo in chiusura e quel senso di maestoso che rimane in te dopo una visione, specie al cinema. Insomma, questo non c'è nemmeno questa volta. Starai invecchiando davvero Dario?
Con quest'ultimo film Argento conferma la sua parabola discendente. Passato direttamente in dvd senza l'uscita nelle sale "Giallo" è un thriller senza capo nè coda, la sceneggiatura è superficiale, i dialoghi improbabili e vuoti, la recitazione pessima per non parlare del make up da denuncia. Un film veramente da dimenticare.
Che Dario Argento sia un grande regista non si discute e questo Giallo, sotto il profilo tecnico della regia lo conferma. Tuttavia sembra aver perduto quella straordinaria capacità visiva e visionaria che ha caratterizzato i suoi film degli anni settanta. La storia di Giallo è al di là dei limite del paradosso:
Enzo Avolfi è stato vittima di un trauma infantile e si è reso colpevole di omicidio... non sarebbe mai stato ammesso nelle forze dell'ordine, almeno in Italia; Avolfi vive in uno scantinato della Questura... immagino come il ministero dell'interno metta a disposizione alloggi del genere ai suoi dipendenti; Avolfi, il lupo solitario che non tollera avere compagni, si lascia fin da subito affiancare nell'indagine da Linda; la malattia da cui è affetto l'assassino si dimostra il solo escamotage narrativo in base al quale l'assassino è individuato e per il resto si rivela un particolare assolutamente gratuito nella trama, eppure dà il titolo al film; un pluriomicida impacchetta una ragazza creduta morta quando questa è ancora viva... ha il tempo di dire che lui è giallo e poi muore (è possibile, ma è ridicolo); si potrebbe continuare a lungo...
il film è in bilico fra il thriller e il torture movie, ma non impressiona, non fa paura e non tiene in tensione. Le motivazioni del killer sono di una superficialità sconcertante, ma questo potrebbe anche starci, se invece non fosse mascherato da un falso approfondimento psicologico:
dimostrato anche dal fatto di voler giocare sulla tematica ormai vecchia come il cucco che il killer e il poliziotto sono due predatori assai simili e mossi dagli stessi istinti. In questo senso è divertente, ma sostanzialmente inutile aver fatto interpretare a Brody entrambi i ruoli pur camuffandolo come si deve (grazie all'esperienza e all'abilità del mio carissimo amico Sergio Stivaletti). neppure il cliché del macellaio assassino ci è stato risparmiato...
I dialoghi sono scarni e spesso inutili sia sotto un profilo narrativo sia sotto quello della caratterizzazione dei personaggi. La progressione narrativa, nonostante che sia vivacizzata da un montaggio assai frammentato e in certi casi gratuito, non convince e non appassiona, anzi è lenta. Anche le scene che ben si sarebbero prestate ad essere violente e truculente sono assolutamente castigate (forse nella versione italiana sarà differente...?).
La buonissima regia di Dario Argento, la notevole fotografia di Fasano e l'interpretazione ottima, come sempre, di Adrien Brody non bastano a salvare un film povero di interesse. Sarebbe il caso che le storie e le sceneggiature fossero più curate e più articolate in modo da garantire ad un prodotto tecnicamente valido anche una certa attrattiva per il pubblico.
mah, avendo letto le critiche temevo molto peggio... E' un poliziesco-giallo nella media. Nulla di speciale, ma neanche da buttare via. A tratti riesce bene anche la suspence. E sul finale le citazioni de "Il Gatto A Nove Code" si sprecano. Certo è distante dai capolavori del maestro, ma è un film passabile, che intrattiene, e trovo lo faccia anche abbastanza bene. Sicuramente è ad un altro livello de "La Terza Madre". Quello si che è veramente una schifezza.
Un film che tutto sommato non è uno sfacelo. Anzi, è piacevole e intrattiene, con qualche flashback che fa conoscere di più il personaggio dell'assassino. Non aspettatevi il solito thriller-giallo in cui il volto del killer si fa vedere solo alla fine.
Ma per Dario Argento è norma e regola far finire "bene" un film? Gli unici che ho visto e che sono finiti "male" sono i due MoH, va bè che questo è un thriller, però anche gli horror come Suspiria e Phenomena...
Trama e killer abbastanza convincenti,con metodi di uccisioni e modus operandi ben preparati.Interpretazioni sulla media,con Brody e la Seigner che reggono la pellicola.
Il problema?E che e' un thrillerino che non si differenzia dalla media.Con una storia cosi' Argento poteva dare il massimo e ribaltare la sua reputazione,che piano piano e' andata a distruggersi.Niente scene da ricordare,nessun elemento splatter notevole,nessun taglio registico da tener nota.Piatto e monotono. Il finale del film poi e' frettoloso e per nulla buono...e anche un poketto ridicolo.
Discreto ultimo film in ordine di realizzazione del prode Argento.
Interpretato nientepopodimeno che da due attoroni internazionali di seria A come Adrien Brody ed Emmanuelle Seigner, come storia non innova per nulla ma si lascia comunque seguire grazie alle buone capacità registiche del nostro Dario.
Piuttosto violento, ben recitato, ha però un finale monco o comunque poco sviluppato che fà un pò male al film preso di per sè.
Insomma, l'Argento mediocre o pessimo per fortuna è stato tale solo in pochi film.
Be dai, tutto sommato bisogna dire che questo nuovo thriller di Dario Argento supera di molto gli ultimi film del regista. Ormai bisogna mettersi via che il buon Argento e arrivato al tramonto della sua definirei media-alta carriera ( un inizio carriera molto positivo ed un finale che lascia più di quache punto di domanda) e secondo me se in futuro Argento farà altri film thriller e horror, sarà una bella impresa se raggiungeranno i livelli di giallo, anche se il risultato non e comunque grandissimo. Però una cosa la voglio dire, la distribuzione italiana fa pena, perchè anche se Dario negli ultimi anni ha eseguito *******te colossali, i suoi film in Italia devono essere distribuiti comunque, perchè e sempre comunque Argento, un regista che ha eseguito Suspiria, ha eseguito Profondo rosso, Phenomena, Tenebra cioè dei colossal nel suo genere, quindi i suoi film devono essere distribuiti almeno nel suo stato, non solo in Giappone, Inghilterra e chissà dove. Dopo questa piccola parentesi, direi di parlare del film: un thriller che tutto sommato si lascia guardare, con alti e bassi abbastanza sparsi per tutto il film, le scene di sangue sono molto buone devo dire, si può notare anche qualche scoppiatura dal passato per realizzare alcune scene di sangue, che fanno sicuramente piacere, buone e convincenti gli attori. Un Argento che migliora come ripetuto prima, ma non di molto, diciamo mediocre.
ATTENZIONE: l'assasino è un necrofilo bruttissimo che si masturba davanti al pc col ciuccio in bocca. Questo "Giallo" comunque non è il peggior lavoro di Argento, a badate bene alla visione che cos' è 'sto giallo. Un charlie? Il genere? scopritevelo anche voi. Alla sceneggiatura come sempre siamo sull' assurdo (tutti che parlano inglese a Torino, un cittadino che può andare tranquillamente nell' ufficio dell' investigatore, quest' iltimo che se la prende con se nelle indagini, situazioni imbarazzanti, buchi, scene telefontate citofonate e wolkie tolkie tutto compreso..l' Argento che tutti conosciamo), ma non l' ho trovato ridicolo come "Non ho Sonno" o il "Cartaio". Forse Brody che offre l'unica interpretazione convincente della filmografia argentiana riesce un po' a salvare il film, forse Argento si è volutamente contenuto con le amenità, ma tant'è. Ultima parte comunque inqualificabile prima del finale aperto...eh sì ragazzi...vorrebbe sembrare un finale aperto.
Sufficiente, dai. Il nostro Argento dimostra di non riuscire ad arrivare ai livelli di tempo fa, ma comunque non ha ancora girato film così infimi come alcuni dicono. Questo “Giallo” non ha una trama del tutto originale e appassionante, ma l’assassino è riuscito bene e le interpretazioni degli attori questa volta sono plausibili (vabbé, si parla di Brody e della Seigner). Certe riprese sono buone e la musica è appropriata; le uniche cose da obiettare sono il finale (secondo me non sapeva come finire il film!) e l’atmosfera che non è per nulla malsana come invece cercava di fare Argento (alcune scene sembrano venir fuori da “Frontiers”, però non ha nulla da spartire con quella pellicola).
P.S. Non c’entra assolutamente nulla Byron Deirdra!
imbarazzante. quanto è brutto questo film. giallo è un film scritto malissimo, scritto così male che anche due bravi attori come brody e la seigner recitano da cani. ridicolo che a torino parlino tutti inglese, ridicolo ed imbarazzante. ridicola è la trama, scopiazzata e involontariamente comica. manca la suspance e la fotografia è pessima. giallo quest'ultimo film di argento è veramente una schifezza. se volete vedere una pazzo che sfigura le modelle meglio che guardate nip/tuck quello si che è scritto bene, è originale e ha momenti di alta tensione.
Giallo è la conferma che il miglior Argento al cinema negli ultimi dieci anni sia stato quello del sottovalutato Non ho sonno. La trama diventa noiosa dopo i primi dieci minuti,la tensione che il regista sapeva creare in ogni scena fa capolino solo timidamente in rarissime occasioni ma siamo di certo su livelli più alti de La terza madre. Il fatto è che sembrava già dal titolo un ritorno al giallo che Argento amava nei '70 e '80 ma invece è un thriller sottotono,con tanto di ottimo cast per una volta (sottotono pure loro ma bravi) che però,inevitabilmente,verranno rovinati dai doppiatori italiani dei film di Dario. Avendolo visto in Inglese ho avuto modo di apprezzare la voce di Brody,autore di una buonissima interpretazione,prima di venire rovinata dal prossimo doppiaggio. Le musiche sono discrete e la storia sa di già sentito oltre ad avere i soliti buchi su cui questa volta si può però passare sopra. Ma ricordiamo che per una volta la storia non è scritta interamente da Argento e un collaboratore ma per la maggior parte da altri due sceneggiatori ovvero Jim Agnew e Sean Keller (non ho idea di chi siano). La mia convinzione,puramente personale,è che Argento dopo gli stroncamenti del Cartaio e de La terza madre non abbia voglia più di rischiare come scritto anche dal commento sottostante. Sarebbe meglio tentare un azzardo però,altrimenti rischiano di venir fuori film non riusciti come Giallo dove il 5 e mezzo è un voto largo,purtroppo. Però alcune buone trovate ci sono. Oltre ai soliti momenti gore (pochi) ormai senza più alcuna tecnica nè anima da parte del regista come ci aveva abituato anni or sono, è felice anche la scelta del finale e del rapporto tra Brody e la Seigner dove alla fine,per chi se ne è accorto,
Brody fa la stessa fine di Giallo,etichettato come mostro e scacciato,quindi c'è un interessante analisi delle analogie tra killer e detective più volte mostrate anche durante il film,non a caso sono entrambi assassini.
Buonissimo anche il finale tronco,probabilmente il finale più riuscito e ad effetto dell'Argento degli ultimi venti anni. Rimane troppo poco per cercare una sufficienza,fosse qualche altro regista l'avrei pure data ma da quello che era considerato non a torto il Maestro del thriller italiano uno deve aspettarsi di più e non solo paragonando Giallo con La terza madre. Sono ripetitivo ma se Argento tornasse alle felici atmosfere di Non ho sonno,ultimo lavoro che gli si può dire riuscito (e neanche del tutto) sarebbe un ottimo passo in avanti. Questo Argento è un ibrido che non sa di niente per quanto tenti di fare qualcosa di buono. Dire che Giallo sia tra i migliori film di Argento degli ultimi dieci anni fa riflettere ma rispetto all'Argento del '90 perlomeno abbiamo avuto un salto di qualità,anche se di poco. E meno male che si è affidato ai consigli di Polanski per il cast altrimenti ci ritrovavamo di nuovo Asia nei panni della protagonista e,chissà perché,prevedevo un altra bocciatura in quel caso. Bocciatura assoluta e non parziale come in questo caso. Volendo essere buoni diciamo che Argento salva il salvabile ma nel futuro dovrà fare di più,altrimenti meglio un ritiro che non sarebbe neanche dignitoso visti gli ultimi film.
Quasi sufficiente. Non è un film gettato via come il Cartaio o come Do U like Hitchcock, non è orrendo come la terza madre; ci sono camera works interessanti, sia in esterni sia quelli girati in teatro dove Argento aveva dato il meglio di se in "Opera" e ci sono due attori finalmente buoni anche se non diretti come la loro bravura avrebbe meritato (ma si sa che questo è un tallone d'achille del regista). Il resto però sono dolori. Trama insulsa, sceneggiatura che non sta in piedi nemmeno concedendo le solite attenuanti ad Argento (vedi spoiler), attori di contorno totalmente anarchici, specialmente quelli italiani sono inguardabili, noia mortale e finale, sebbene diverso dal solito clichè argentiano, poco interessante. Una vera occasione persa, forse l'ultima, per rimettersi in gioco.
un tizio che diventa commissario di polizia dopo aver squartato un uomo sotto gli occhi della legge è assurdamente ridicolo. Mi fermo qui perchè basta e avanza ma se dovessi continuare....
Dario dove sei ???????????????????????????????????????? film visto in inglese, mamma mia che *******ta di film, il vecchio buon Dario nazionale si è perso DEFINITIVAMENTE