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Non ho trovato tanto male questa sorta di Twilight Zone in chiave "trilogia berlinese". I tre episodi hanno come filo conduttore, ognuno a suo modo, trasmettono una buona dose di tensione ed angoscia.
nel primo si lascia intuire che la tortura e la decapitazione siano una fantasia macabra della ragazza ascoltando il notiziario e pensando al porcellino d'india mutilato, anche se il finale, con le 2 valigie (che potrebbero contenere la testa e il corpo dell'uomo? Chissà...) lasciano col dubbio
Il secondo è forse il meno riuscito, sembra ricordare vagamente uno degli episodi di Twilight Zone di cui sopra.
Tre episodi caratterizzati bene in termini di sangue, violenza e mistero ma all'atto pratico poco incisivi nelle esposizioni dove molte cose sembrano lasciate in sospeso. Il primo episodio è caratterizzato dal tema della vendetta, non si sa bene se per un abuso su una ragazzina o su un porcellino d'India. Nel secondo è la violenza e la xenofobia a caratterizzare una storia piuttosto acerba dal punto di vista della narrazione. Nel terzo, il sesso fa da contorno alla parte preponderante rappresentata dal mistero esoterico di una sorta di setta. Complessivamente non ci si annoia, anzi alcune sequenze mostrano unità d'intenti notevole, ma difficilmente GERMAN ANGST susciterà la voglia di una seconda visione.
Trilogia teutonica firmata da due registi non proprio celebri e dalla punta di diamante Jorg Buttgereit.
Proprio all'autore di perle underground come "Der Todesking" e Nekromantik" è affidato aprire le danze. Il suo "Final girl" è un lavoro notevole dal punto di vista stilistico con profonda immersione tra sogno - o meglio, incubo- e realtà, sottolineata dall'alternanza tra insistiti primi piani e immagini fuori fuoco. Si presume una storia di abusi e conseguente vendetta, un disagio famigliare che trova bizzarro parallelismo nel rapporto uomo/animale. Piuttosto brutale in un paio di sequenze è comunque un episodio lontano anni luce dalla nota capacità di inquietare da parte del regista tedesco, solitamente abile nel dare luce ad una poesia macabra tutta sua, purtroppo in questo caso ficcante solo in rari passaggi. Voto 6
Il secondo segmento è firmato da Michael Kosakowski. "Make a wish" è riflessione fin troppo moralista sulla violenza nella società moderna, degenere figlia degli scempi perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale dagli accoliti di Hitler. Vittime designate due sordomuti polacchi che capitano nelle folli mani di un branco di nazi all'interno di un fatiscente edificio. Le scene cruente non mancano ma tutto appare fine a se stesso, gratuito, senza una vera logica. Xenofobia spiccia con svolta fantasy veramente ridicola. Voto 5
Il terzo episodio ("Alraune") appare invece come un'occasione mancata. L'approccio formale anni '70/80 tra dipendenze tossiche ed erotiche, con eccellente pre-finale lovecraftiano, intriga parecchio, in una storia ricca di misteri e personaggi ambigui. Una ricerca del piacere, della trasgressione che fa rima con una discesa all'inferno in cui viene tirato in ballo anche il mito della mandragora. Purtroppo la storia gira un po' a vuoto denotando parecchi buchi di sceneggiatura, il finale è facilmente anticipabile mentre il racconto si popola di personaggi dallo spessore davvero fragile. Dirige Andreas Marschall, con stile e perizia. Uno script meno confusionario, più asciutto, avrebbe sicuramente fornito maggior soddisfazione. Voto 5.5
Io non vado matto pervi film a episodi o almeno, sono veramente pochi quelli che mi hanno convinto (i tre volti della paura, Necronomicon...) e questo german angst non mi è dispiaciuto per niente... Le tre storie sono molto carine ma la terza l ho apprezzata di più (peccato che del regista non sono riuscito a trovare nulla)... La seconda storia non l ho vista cosi malaccio ma nel finale non ho ben capito cosa è successo.... Cmq un film veramente ben fatto merita una visione
Tre episodi diretti da altrettanti registi horror tedeschi. Nel primo di Buttgereit l'essenzialità della messa in scena rimanda certamente alle sue opere migliori (più De todesking rispetto a Nekromanik), il senso di desolazione esistenziale è tangibile in ogni sequenza. Il livello è più che discreto ma diciamo che il buon Jorg dirige con il pilota automatico. Il secondo si può tralasciare tranquillamente per la sua pretenziosità e il livello veramente irritante della messa in scena. Il terzo è più lungo e certamente il più ricercato stilisticamente. Buone atmosfere fortemente decadenti con piccolo retrogusto di sapore lovecraftiano. Due discreti episodi (il primo e il terzo), inframmezzati da una ciofeca. Appena sufficiente.
Sono abbastanza sulla stessa linea di axel94, anche se non parlerei di delusione.. semplicemente c'era d'aspettarselo, la commercializzazione e modernizzazione di certi prodotti difficilmente può rendere quanto gli alternativi, sperimentali prodotti degli anni in cui i mezzi ancora non erano così grandi. I tre episodi di German Angst, sono tutti tranquillamente guardabili e seppur completamente diversi tra loro, tutti ad un livello di sufficienza che però non decolla mai verso qualcosa di più. Personalmente quello che ho apprezzato di più è l'ultimo "Alraune" per l'atmosfera dark e per il fascino di Kyra e del club segreto, anche se l'ho trovato non recitato benissimo specie dalla coppia, e un po' troppo surreale in qualche punto.. vedi
Il mega mostro tentacolare mi ha ricordato Possession, anch'esso ambientato a Berlino
.. comunque sia, il primo episodio invece è molto "tranquillo", gli avvenimenti sono pochi ma crudi, ma anche qui non mi ha preso troppo.. sarà che è troppo patinato? L'episodio nel mezzo, quello del produttore Kosakowski, l'ho trovato disturbante per l'intelletto minimo dei nazi.. veramente fastidiosi.. la storia in sè invece è un po' favoleggiante. Nel complesso comunque merita un voto più che sufficiente, stilisticamente è curato bene, manca soltanto il fascino del prodotto artigianale.
Una cocente delusione questo German Angst,tre cortometraggi girati da due grandi registi horror tedeschi (Jörg Buttgereit e Andreas Marschall) e da un tipo che sinceramente non ho mai sentito nominare (che a quanto pare è anche il produttore del film). Il primo corto,il migliore, secondo me è girato da Jörg Buttgereit e vede una ragazzina abitare in un appartamento con un uomo legato ad un letto.......... Quello che colpisce del film è che è fatto di silenzi che riescono ad essere gestiti piuttosto bene dal regista,anche grazie all'aiuto di una voce fuori che purtroppo non ho capito perfettamente cosa diceva ma sembrava raccontare cose che centravano poco con ciò che veniva mostrato.... comunque per concludere l'opera del vecchio Jorg è abbastanza affascinante e nonostante non aggiunga nulla a ciò che il regista aveva già detto nei suoi precedenti film si lascia seguire con piacere.VOTO 6,5 Il secondo corto è invece diretto da Michal Kosakowski ed è il peggiore,la trama racconta di due sordomuti ebrei che finiscono nelle mani di un gruppo di neo-nazi e che riescono a salvarsi grazie ad un medaglione magico..... Tutto sommato il corto si lascia seguire discretamente (nonostante il soggetto è assolutamente ridicolo) grazie ad una discreta dose di violenza (lo splatter comunque non è presente in grosse quantità),ma infastidisce il fatto che il regista per raccontare una storiellina del cazzò debba tirare in ballo argomenti piuttosto importanti come la guerra e (ancora) l'olocausto,senza trattarli assolutamente o trattandoli in maniera sbrigativa. VOTO 5,5. L'ultimo corto è quello girato da Marschall regista che negli ultimi anni si è meritato una certa fama internazionale grazie a "Lacrime di Kali" e a "Masks". Il suo episodio vede un uomo girare alla ricerca della miglior notte di sesso della sua vita,con risultati che non saranno proprio appaganti...... Marschall dirige un corto abbastanza divertente e citazionista,caratterizzato da degli effetti speciali che ricordano parecchio quelli di certi film anni 80. Un corto che non lascia nulla di particolare allo spettatore ma che risulta senza pretese e facilmente vedibile. VOTO 6 Da due registi come Buttgereit e Marschall mi aspettavo qualcosa di più comunque alla fine è un filmetto gradevole,consigliato agli amanti dei film ad episodi.