Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. L'anno è il 1943 e, nel pieno del conflitto, la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I quattro giovani sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, "a piede libero" in una città in guerra.
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si mescola l'idea di base di Freaks (il capolavoro del 1932) agli X-Men, poi si aggiunge l'ambientazione della seconda guerra mondiale, e poi i nazisti e poi gli ebrei.... lo spettatore dopo un'ora si è perso perchè non si capisce più dove il film voglia andare a parare
Impatto visivo e fotografia, specie di alcuni passaggi, è davvero notevole, tecnicamente si vede che c'è stato un grosso lavoro (molto probabilmente anche grazie al cast). L'idea probabilmente era repilicare (e andare oltre) il successo di "Lo chiamavano Jeeg Robot", superandone i difetti (e, tecnicamente infatti, è ineccepibile), con un film, sempre a tema "supereroi caserecci", però corale: senza un solo protagonista, ma una squadra di coprotagonisti. E, a mio parere, è mancata la capacità di riuscire a gestire in maniera equilibrata tutto questo. Resta un film piacevole da seguire, ma nien'altro...