flags of our fathers regia di Clint Eastwood USA 2006
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flags of our fathers (2006)

 Trailer Trailer FLAGS OF OUR FATHERS

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locandina del film FLAGS OF OUR FATHERS

Titolo Originale: FLAGS OF OUR FATHERS

RegiaClint Eastwood

InterpretiRyan Phillippe, Jesse Bradford, Adam Beach, Barry Pepper, John Benjamin Hickey, John Slattery, Paul Walker, Jamie Bell, Robert Patrick

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 2006
Genereguerra
Al cinema nel Novembre 2006

•  Altri film di Clint Eastwood

Trama del film Flags of our fathers

La storia dell'estenuante battaglia combattuta tra le truppe americane e giapponesi sull'isola di Iwo Jima verso la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Film collegati a FLAGS OF OUR FATHERS

 •  LETTERE DA IWO JIMA, 2007

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (154 voti)7,17Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Flags of our fathers, 154 opinioni inserite

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harlan  @  06/10/2023 19:08:02
   8 / 10
davvero uno dei migliori di zio clint. nonostante si conti un numero infinito di film sull'argomento, si nota la differente prospettiva, il differente taglio che il regista conferisce alla pellicola e questo lo pone in una posizione molto diversa e sicuramente piu' elevata rispetto ai suoi omologhi... sapere che poi dopo c'è il suo gemello giapponese ad aspettarti...tutto assume un senso di esclusività e preziosità ancora piu' intenso.

Invia una mail all'autore del commento elvis84  @  28/02/2021 01:31:21
   7½ / 10
Il racconto di una storia vera della seconda guerra mondiale, con tutte le sue sfaccettature. Si vede la mano di Eastwood. A mio avviso i protagonisti non sono ben caratterizzati, coinvolgono poco, a differenza di diverse scene della pellicola, sensazionali quanto crude e realistiche, così come l'arrivo degli americani sull'isola, e l'attacco dei giapponesi nascosti. Il nemici, i cattivi che non si vedono. Ma li troviamo nel secondo film. Grande film di guerra, storia vera, forse troppo lungo, ma da vedere assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  09/10/2020 16:34:31
   8 / 10
Ho rivisto due volte Flags of our fathers prima di votarlo, la prima volta non ero riuscito a seguirlo e mi aveva convinto poco, rivedendolo è stata tutta un'altra cosa.
Un bellissimo film, ingiustamente passato in penombra, che merita veramente. La missione di Clint stavolta è quella di desacralizzare l'impresa che fece l'esercito americano nella battaglia di Iwo Jima, mostrandoci il vero volto dei marines impegnati in quel cruento scontro: non eroi pronti a morire per la patria, ma gente normale, non battagliera,pronta a morire per loro stessa e per i propri compagni; attuando così un'operazione di velato anti-patriottismo, condannando gli alti vertici USA, che usano il patriottismo per convincere la gente a comprare dei buoni guerra, per continuare la guerra.
Il film, grazie ad una notevole sceneggiatura e fotografia, si lascia vedere ben volentieri, e ci mettiamo poco nel metterci nei panni dei presunti e scombussolati militari che hanno alzato quella bandiera, simbolo della "vittoria" e immortale icona dell'amor patrio americano.
Il montaggio riesce a dividere bene le parti in cui i soldati sono impegnati nel fronte e nella campagna pubblicitaria, dove nel fronte si assiste al loro lato più intimistico e umano, mentre nel ritorno alla civiltà sembrano dei robottini senza spina dorsale sotto la balia della america menzognera.
I tre attori protagonisti sono tutti molto bravi e convincenti, il mio preferito è Adam Beach nei panni del nativo americano Ira.
Un film che parla di uomini e delle grandi ingiustizie della guerra, l'aspetto politico prevale un po' troppo, levando un po' di ossigeno alla bella visione del film, ma rimane un grande lavoro, a mio avviso più bello di Lettere da Iwo JIma. Capolavoro.

Jokerizzo  @  14/02/2020 09:51:28
   8 / 10
Ho preferito "Lettere Da Iwo Jima", ma devo ammettere che anche questo fa il suo dovere.
Patriottico, troppo.

AMERICANFREE  @  28/05/2019 21:23:15
   6 / 10
Discreto film di guerra, per me inferiore a Lettere da Iwo Jima. Ottima regia e cast.

Filman  @  14/04/2019 15:46:24
   6½ / 10
L'eleganza di Clint Eastwood per l'occasione di dirigere un film di guerra si piega alla moda hollywoodiana, traslando da un'estetica tenebrosa, grigia e malinconica ad una videoriproduzione estremamente digitalizzata al servizio dell'effetto speciale posticcio, sempre poco curato nei film del regista californiano. FLAGS OF OUR FATHERS vince nel suo minimalismo, nella sua struttura narrativa non lineare e nelle sue prospettive che esulano dal campo di battaglia, ma perde più o meno in tutto il resto, facendo venire a galla tutte le incongruenze di un discorso repubblicano su questo tema principalmente umano e non scavandolo mai a fondo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  19/02/2019 19:38:28
   7½ / 10
più o meno sullo stesso piano del gemello anche se nella seconda parte la vicenda per sapere chi ha tirato su la bandiera ruba un pò la scena al vero senso della battaglia e della sua rilevanza politico -miltare .
Nella prima parte invece tanta retorica del cinema come piace agli americani , con lo sbarco spettacolare, le esplosioni, la battaglia le azioni eroiche .
Comunque fatto benissimo , in molti momenti la tensione è palpabile e sembra veramente di esser lì.

fabri70  @  09/03/2018 21:53:48
   6 / 10
Direi che mi è piaciuto abbastanza...forse avrei fatto meno flash back e più ambientazione sull isola...ma va bene cosi...clint non sbaglia un colpo

kafka62  @  28/02/2018 10:06:48
   8½ / 10
"Flags of our fathers" è prodotto, oltre che dallo stesso regista, anche da Steven Spielberg. Può essere perciò un gioco utile e interessante quello di analizzare i punti di contatto e quelli di differenza tra i due registi, il secondo dei quali aveva diretto anni prima un epocale film bellico quale "Salvate il soldato Ryan". Lo stile di entrambi è la quintessenza della classicità: i loro film sono i film che guarderanno fra cinquant'anni le nuove generazioni di cinefili come esempi emblematici del cinema americano a cavallo tra XX e XXI secolo. Ma se Spielberg ama collocarsi soprattutto sul versante della spettacolarità intelligente e un po' semplificatrice, quando non addirittura retorica (fanno eccezione poche pellicole, come ad esempio "Munich"), Eastwood è il campione di un cinema sobrio, virilmente composto, prosciugato di ogni sentimentalismo anche quando percorre le pericolose strade del melodramma. Lo spartiacque tra i due sta proprio nella figura dell'eroe: nel cinema di Spielberg gli eroi abbondano (magari evolvendo e maturando nel corso del film a partire da una condizione specularmene opposta, come il protagonista di "Schindler's list"), mentre in quello di Eastwood vengono demistificati e demoliti, anche se a questa operazione ne segue un'altra di segno contrario, mirante a tirar fuori la profonda e complessa umanità che si agita dentro i personaggi. La storia di "Flags of our fathers" è esemplare: la famosa fotografia dei soldati che piantano la bandiera a Iwo Jima conduce tre di loro a essere promossi del tutto immeritatamente al rango di eroi nazionali e a fare trionfalmente il giro degli States con il proposito di raccogliere quanti più fondi possibili per la costosa prosecuzione della guerra. Come in un moderno "Quarto potere", veniamo a sapere – attraverso intricati flash back e interviste del figlio di uno dei tre soldati ai compagni sopravvissuti – come andarono le cose: come la fotografia che aveva fatto il giro del mondo e dato origine a una campagna di trionfalistiche celebrazioni fosse in qualche modo un falso, come qualcuno dei soldati di cui nella foto non si vede la faccia c'era veramente e qualcun altro no. Ma Eastwood – come si è detto- se da una parte compie un'operazione di smitizzazione, dall'altra guarda con grande affetto ai suoi tre personaggi. Doc, René e Ira non sono certo degli eroi, sicuramente non più degli altri che – magari morti anonimamente in battaglia – non hanno mai avuto alcun momento di gloria. Il concetto di eroismo è – se così si può dire – un'invenzione politico-mediatica: serve per scopi prosaici (fare di un individuo l'alfiere di un ideale rivoluzionario, sollevare il morale di una nazione o – come nel film – assicurare la vendita dei "prestiti di guerra") o meramente psicologici (spingere l'immaginario collettivo a identificarsi con una figura ideale dai connotati tali da far sorgere il desiderio dell'emulazione), e alla base c'è un modello molto semplificato e manicheo del mondo, dove esisterebbero solo eroi o canaglie. La realtà è invece molto più complessa e sfaccettata, ed è questa realtà, con le sue aspirazioni, i suoi sogni, i suoi slanci di generosità, ma anche con i suoi egoismi, le sue paure e le sue vigliaccherie, che Eastwood intende esplorare, magari per raggiungere una conclusione analoga a quella ufficiale: che cioè i suoi eroi erano veramente dei grandi uomini, ma non perché pervasi dallo spirito patriottico e pronti a farsi immolare per la giustizia o la democrazia, bensì perché hanno lottato per loro stessi e per il compagno che era al loro fianco, come giovani qualunque in balia di una cosa assurda, incomprensibile e troppo più grande di loro come la guerra. E' questa visione intimista della vita che viene onorata in "Flags of our fathers", non la conquista militare dell'isola e la vittoria bellica, e più delle celebrazioni kitsch vale l'inappagato senso di nostalgia per uno spensierato bagno in mare tra giovani che avrebbero meritato di andare a fare il surfing sulle onde della California o studiare in un campus universitario piuttosto che andare incontro a una medaglia d'oro alla memoria o a un indesiderato futuro da eroi.
Con una originale ed elaborata struttura a incastri (uno dei due sceneggiatori è il premio Oscar Paul Haggis), in cui al presente si mescolano ricordi di guerra a Iwo Jima e – qualche mese più tardi – in terra d'America (a volte sovrapponendosi, come quando la notturna scalata al monte in mezzo ai cannoneggiamenti si scopre essere la presentazione dei tre eroi di fronte a uno stadio gremito di folla, illuminato dai fuochi d'artificio), "Flags of our fathers" è un film ricco di fascino visivo (specialmente nelle concitate e tesissime sequenze dei combattimenti) e di spunti di riflessione. Con il suo proverbiale perfezionismo, che ha permesso di rivivere quasi documentaristicamente le scene dello sbarco grazie al meticoloso restauro delle originali imbarcazioni della marina e a una straordinaria e virtuosistica fotografia che – senza essere bianco e nero – è riuscita praticamente a eliminare ogni colore, Eastwood ha scritto una pagina di grande cinema, che potrebbe rivelarsi un ideale punto di riferimento per chi volesse rivisitare in chiave critica e anticonformistica la storia americana moderna. A questo proposito può risultare interessante sapere che "Flags of our fathers" è la prima metà di un dittico, di cui fa parte anche "Lettere da Iwo Jima", film in cui la celebre battaglia viene vista dalla parte degli sconfitti: la definitiva riprova, se mai ce fosse il bisogno, che Eastwood (come il Fuller de "Il grande Uno Rosso") è in grado di comporre la frastagliata e caotica narrazione del mondo in una superiore visione di stampo umanistico, pronta ad accogliere perfino le istanze dei nemici, anch'essi vittime dell'insensata e orrenda violenza della guerra.

john doe83  @  15/02/2018 21:52:37
   6½ / 10
Film di guerra un po' atipico, le gesta dei soldati passano in secondo piano, fulcro del film è la propaganda militarista attuata dal governo, avvalendosi di tre soldati che erano nel posto giusto al momento giusto.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  05/03/2017 23:35:09
   7 / 10
Meno bello di Lettere da Iwo Jima, ma sempre un film riuscito.

barebone  @  15/12/2015 11:59:16
   8 / 10
Quello che molti pare non abbiano capito è questo film non si proponeva, in primis, di raccontare la storia della battaglia di Iwo Jima, ma solo di mostrare il background di una fotografia che oltre a far vincere il Pulitzer a Rosenthal, ancora oggi continua a fare il giro del mondo. E in questo contesto, le scene di guerra sono solo accessorie all'evoluzione delle diverse storie individuali dei personaggi coinvolti in un unico e specifico evento.

Eastwood, magistrale come (quasi) sempre, confeziona un film dalla struttura complessa, con flashback a nastro e dettagli svelati progressivamente, che con la violenza della guerra sullo sfondo caratterizza un'epoca e i tratti di alcuni singoli soggetti trasformati, loro malgrado, negli eroi per caso che in realtà non sono, solo per fini propagandistici.

Peccato che le scene dello sbarco iniziale, troppo simili a quelle del Soldato Ryan, siano solo una grande fesseria storica. Il Pacifico non è la Normandia, e lo sbarco iniziale su Iwo Jima in realtà non venne minimamente ostacolato dai Giapponesi, che assolutamente consci dei propri limiti, si erano ritirati e fortificati nell'interno, dove aspettarono gli americani... Errore poi corretto dallo stesso Eastwood nel successivo "Lettere da Iwo Jima".

Immenso, ma come si può notare anche da alcuni commenti, non sempre di facile comprensione.

Consigliato sì, ma non per una spensierata serata con amici chiacchieroni.

pernice89  @  03/08/2015 20:27:14
   8 / 10
Molto interessante. Premetto che non mi sono mai piaciute le scene di guerra, e di conseguenza non ho mai amato particolarmente i film di guerra. Però questa raccontata è una storia che non conoscevo, davvero curiosa.
Poi buona la prova di tutto il cast, molto malinconico il finale e ottima la colonna sonora.
Ve lo consiglio, bella storia e ben raccontata.

Goldust  @  22/05/2015 16:30:13
   7 / 10
La riflessione sul mito dell'eroe per caso e sulla statura morale dell'uomo medio voluta da Eastwood risente molto dell'influenza di Spielberg ( qui nelle vesti di produttore ) specialmente nelle scene di battaglia e in quelle di raccordo del racconto: c'è meno phatos forse e più spettacolo, ma è un lavoro coerente con il percorso del regista. Però c'è pure la solita, pesante ed inevitabile dose di patriottismo a stelle e strisce, non proprio il massimo della vita. Sorprende in positivo un cast del tutto composto da nomi qualunque, tutti all'altezza del proprio ruolo. Da vedere e confrontare con Lettere a Iwo Jima, dello stesso Eastwood.

BlueBlaster  @  30/01/2015 01:54:58
   7 / 10
E' un valido film ma lo credevo decisamente migliore anche perché è una pellicola bellica solo per metà in quanto buona parte è un "tirare le somme" da parte dei protagonista ma sopratutto il racconto dell'ipocrita propaganda messa in piedi (grazie alla famosa foto che da il titolo) dagli Stati Uniti per finanziare il continuo di una guerra che pareva infinita e che hanno vinto a carissimo prezzo!
Interessantissimo venire a conoscenza di quella lunga e sanguinosa battaglia, sono stato spinto a documentarmi ulteriormente sulla Guerra nel Pacifico...decine e decine di migliaia di morti su entrambi i fronti e pochi mesi dopo si svolse pure la Battaglia di Okinawa che fu ancora più dispendiosa in termini di vite umane.
Mi chiedevo per quale motivo gli U.S.A. volessero a tutti i costi conquistare quella piccola isola sterile e perché lo avessero fatto con uomini sul campo e non bombardando...vedendo il film e leggendo in giro ho capito che quello era un avamposto strategico per successivi attacchi alle città giapponesi( avendo pure aeroporti), i bombardamenti mirati per non distruggere le strutture sono valsi a poco visto come si nascondevano i giapponesi.
Sapevo che gli scontri nel Pacifico furono di una ferocia inaudita e probabilmente peggiori, per quanto possibile, a molte situazioni sul fronte europeo; molto più subdoli ed furbi i giapponesi...persino dediti al cannibalismo, bestiali nei trattamenti inflitti al nemico, con un patriottismo che li rendeva inarrendevoli e dediti a gesti kamikaze.
In questo film vi sono molte scene per stomaci forti con sbudellamenti, membra umane sparse a terra e moltissimi morti.

La regia di Eastwood è anche questa volta magistrale così come la fotografia, panorami straordinari anche quando si immortalano luoghi infernali.
Alla produzione c'è pure Spielberg e questo spiega la forte somiglianza con "Salvate il soldato Ryan" nello sbarco iniziale ed infatti questa battaglia è proprio una specie di Sbarco in Normandia.
Bellissime le musiche ad opera dello stesso Eastwood (specie nel finale e nei titoli di coda toccanti), buona la prova del cast ma non eccezionale.
Roboanti le scene di azione (con sonoro eccellente) che vantano un montaggio frenetico ed ineccepibile, sequenze ad alto tasso di tensione, grande cura nei dettagli e con un make up di alto livello.
Immagino anche il dispendio per mettere in piedi una situazione così realistica con centinaia di comparse ed attori oltre che mezzi anfibi e navali ad oltranza.

Il problema sorge nel conciliare queste ottime sequenze belliche alla trama storica e drammatica che vede i nostri di ritorno negli Stati Uniti. La narrazione diviene macchinosa e a tratti confusa nonostante sia apprezzabile l'idea di questo montaggio con andirivieni cronologici. Inoltre ho riscontrato lo stesso problema di "American Sniper" dove allo stesso modo le parti di film ambientate in patria scoprono il fianco rispetto alle scene di guerra, si cade un pò troppo nella retorica e ci si perde in momenti leggermente noiosi.
Comunque vale la pena anche scoprire questo lato della storia che tratta la macchina di propaganda e sopratutto i sentimenti personali dei reduci con pure accenni a quella che sarà chiamata in futuro Sindrome del Golfo.

Se dovessi guardare la storia e la messa in scena sarebbe un film eccellente ma manca di fluidità e sopratutto, essendo tratto da un libro, ci sono tantissimi personaggi che si faticano a ricordare e che mettono confusione ad una prima visione.
Bellissimo e profondo l'ultimo quarto d'ora!

Wilding  @  04/01/2015 20:49:33
   8 / 10
Interessantissimo come tutti i film diretti da Eastwood e come tutte le pellicola che narrano "la Storia". Questa è infatti la storia della notissima fotografia scattata sull'isola di Iwo Jima che ritrae dei soldati americani issare la bandiera. Avrei preferito fosse più lineare, mi sembra che quel continuo saltane nella narrazione tra i fatti sull'isola, il post-foto in America e i nostri giorni, confonda un pò e indebolisca il racconto. Ottimo comunque.

Spotify  @  28/11/2014 00:23:12
   7½ / 10
Gran film di Eastwood sulla battaglia di Iwo Jima. Bello, appassionante e avvincente dall'inizio alla fine e pieno di messaggi di fondo. E' la storia di tre dei sei soldati che hanno piantato la bandiera statunitense sull'isola, e una volta tornati in patria sono usati come burattini dai propagandisti interessati solamente ai loro interessi e fregandosi degli altri 3 combattenti morti. Ci viene fatto capire di come gli eroi per noi sono solo coloro che sono riusciti a tornare indenni, e non ci rendiamo conto che quelli veri, sono quelli che la patria hanno dato la vita. Però l'uomo è troppo ingenuo e superficiale per capire certe cose, e infatti penso che Eastwood con questa pellicola, si sia voluto concentrare su questo punto, e cioè sulla superficialità umana, specialmente riguardo a certe cose, almeno io l'ho vista così. E aggiungo anche l'uso assurdo di questi poveri ragazzi che per soddisfare gli egoisti e gli speculatori della società devono sottoporsi a figure imbarazzanti, rivivendo quegli attimi terribili. Le scene di guerra sono eccezionali, e c'è una perfetta alternanza tra queste ultime e quelle su ciò che è successo dopo. Ottima l'idea del regista di usare il flashback. Ho trovato una straordinaria fotografia, caratterizzante e perfetta per un film del genere, ti fa proprio respirare l'aria di guerra. Bellissime le ambientazioni, molto curate. La sceneggiatura è ferrea, solida e di qualità, infatti è ottimo lo sviluppo di molte scene. Musiche caratterizzanti e portanti. La regia è solida e usata in modo sapiente, è veloce e le sequenze di battaglia sono avvincenti. Il ritmo è sempre alto, non ci si annoia mai e ci si "diverte". Le poche cose che non apprezzato sono l'inutile violenza che il regista ha messo, troppa per un film che poteva tranquillamente farne a meno, si vedono delle scene troppo forti, alcuni spettatori potrebbero rimanere disturbati. Poi qualche dialogo è un po' sciocco (unico errorino di sceneggiatura) e c'è da ammettere che Eastwood, per le scene del conflitto, ha preso leggermente spunto da Salvate il Soldato Ryan di Spielberg, specialmente nella scena dello sbarco che risulta molto simile al successo del 1998, per come avviene, per le scene molto crude e per la durata. Il cast non è composto esattamente da gente conosciutissima, però se la cava più che bene, e tutti impersonano molto bene la sofferenza di un reduce da un esperienza del genere.

Grande film, pieno di messaggi morali e di valori. Consigliatissimo. E ora appena possibile vedrò anche il sequel Lettere da Iwo Jima.

pak7  @  05/01/2014 02:54:05
   6½ / 10
Il gusto e il sentimentalismo di Eastwood sono sempre qualcosa di eccezionale, eppure a parte quest e due componenti, Flags of our fathers è riuscito a smuovere poco in me, forse perchè sono riuscito a empatizzare poco coi protagonisti, che non offrono un'intepretazione memorabile. Stupendo il montaggio e straordinaria la fotografia.

peppone  @  31/10/2012 09:48:04
   6 / 10
Pellicola che non eccelle nel suo complesso. La produzione di Spielberg tradisce i tratti demagogici che il film presenta. Tutti i film di spilberg sono demagogici, e quindi anche questo film seppur prodotto e non diretto da Spielberg contiene questi tratti demagoici. In sintesi film demagogico che vuol far credere allo spettatore di denunciare la demogagia adottata nel periodo in cui è ambientato. Un cane che si morde la coda che ha buoni contenuti tecnici e buoni contenuti narrativi. La mancanza di sostanziali combi di ritmo, rende la pellicola leggermente soporifera. Raggiunge la sufficienza comunque vista la complessità del tema trattato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/12/2012 01.01.44
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drobny85  @  26/05/2012 12:31:01
   7½ / 10
Davvero notevole, trattandosi di un lavoro di Clint Eastwood non ne sono stupito apprezzandolo come regista ed attore.
La pellicola parla della battaglia di Iwo Jima e di una foto scattata nel momento in cui è stata issata una bandiera (la seconda) sul monte Suribachi.
Un'istantanea che assume un importantissimo significato per la gente, permettendo al governo degli Stati Uniti d'America di usarla a scopo di propaganda (tramite tre dei sei militari immortalati usati come mascotte) per la raccolta di fondi.
La storia ci viene spesso proposta tramite flashback, le scene di guerra sono davvero ben realizzate e mai eccessive, questo l'ho apprezzato molto dato che fatico a vedere film del genere, ritengo i conflitti a fuoco come una stupida roulette russa.
Ora non mi resta che guardare la pellicola vista dal versante Nipponico "Lettere da iwo Jima"

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Invia una mail all'autore del commento franx  @  04/12/2011 18:17:11
   6½ / 10
Per fortuna la retorica dell'eroe medio americano è quasi (quasi) del tutto assente, qui.
Non mi piaccono gli attori, tantomeno l'interpretazione dell'indiano che proprio mi è andata storta (anche per WINDTALKERS, stesso attore, stesso incapace).
Bellissimi i tratti in bianco e nero.
Perfetta la scelta dei temi e la ricostruzione che fa assumere al film quasi i contorni di un documentario storico.
Sbudellamenti per nulla fastidiosi perchè inquadrati in un contesto corretto.

gemellino86  @  27/10/2011 10:45:25
   7½ / 10
Ho apprezzato il tema della guerra patriottica vista da Eastwood. Dramma e sentimento insieme fanno un buon misto. Sono rimasto soddisfatto. Davvero un bel film.

giams  @  25/07/2011 11:13:07
   6½ / 10
film di guerra abbastanza buono..non amo molto il genere ma l'ho trovato molto interessante e godibile..a mio avviso leggermente inferiore a "Lettere da Iwo Gima"

Elmatty  @  02/01/2011 13:22:40
   8½ / 10
Ennesimo capolavoro di Clint Eastwood.
Molto diverso rispetto ai suoi film per via principalmente della trama non lineare (che è una caratteristica fondamentale nei suoi film).
Il tutto si svolge tramite diversi Flashback dove i tre soldati della bandiera, durante il tour per vendere i buoni di guerra, ricordano lo svolgersi della battaglia di iwo jima, una delle più terrificanti della guerra del Pacifico.
Le scene di guerra sono impressionanti, alcune anche rifatte secondo le inquadrature dei filmati veri.
Ma non è questa la forza del film.
E' il ritorno a casa che si completa la tragedia dei tre soldati: dopo il ritorno a casa sono stati buttati nella mischia della campagna dei buoni, ricordando quello che nella loro testa non si consideravano tali: eroi.
Questo, assieme alla orrenda esperienza della guerra, li segnerà per tutta la vita.
Vi invito a leggere il libro da cui Clint ha tratti il film, scritto dal figlio di uno dei tre della bandiera, molto toccante e commovente.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  21/11/2010 10:52:39
   6½ / 10
E'un film antimilitarista quanto la sua controparte Lettere da Iwo Jima, ma qui la vera grande sconfitta è a casa, dopo la guerra (mentre là è veramente durante il conflitto). Sono 2 film strettamente uniti e che, in ogni caso, mostrano come dalla guerra si esca sempre sconfitti. A differenza dell'altro, però, questo film è riuscito peggio, con un intricarsi della trama poco efficace ed un risultato finale non del tutto convincente.

EdwardBaker  @  29/09/2010 20:22:18
   7 / 10
Un buon film di guerra con una bella fotografia. Niente di più, niente di meno.

crimal9436  @  16/06/2010 18:40:37
   8 / 10
Incolla, una pagina di storia raccontata ed interpretata molto bene, con risvolti e tratteggi soggettivi illumina(n)ti

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tylerdurden80  @  06/05/2010 03:36:51
   7½ / 10
meno film di guerra,più film drammatico rispetto all'altro capitolo(lettere da iwo jima)

dall'insieme dei 2 film si evincono profonde differenze:gli americani combattono rassicurati (fasullamente) sul fatto che torneranno a casa vivi e combattono solo per difendere i propri compagni;i giapponesi combattono invece sapendo di andare in contro a morte certa e lo fanno per il loro grande senso del dovere nei confronti della patria.
Altra profonda differenza è data dai 2 elementi "metaforici" dei 2 film:da una parte qualcosa di quasi finto,di uno strumento utilizzato x puri fini politici/economici (la foto), dall'altra qualcosa di vero,genuino e profondamente personale (le lettere).

l'unica cosa che invece accumuna i 2 film è la denuncia della guerra in cui la differenza tra vincitori e vinti sul campo di battaglia è del tutto insignificante, tutti ne escono sconfitti,chi con gloria chi invece con profonda vergogna...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  30/04/2010 20:26:26
   7 / 10
Bello e commovente,specie il finale,ma purtroppo tanto,troppo ripetitivo nella parte centrale.
Eastwood come sempre dirige in maniera asciutta e decisa,solita vecchia scuola. Le scene di guerra sono fatte benissimo e alcune veramente crude (com'è giusto che sia),poi il regista che spesso e volentieri si abbandona alla retorica (anche qui c'è ne) imprime un impronta antimilitarista a questo suo Flags of our fathers,cosa che dal titolo non si direbbe.
La guerra è qui solo un ricordo doloroso,lancinante,ma sono i rapporti tra gli uomini (Eroi solo per soldi e per convenienza)ad essere importanti.
Difatti è anche un film politico che mostra come gli Stati Uniti abbiano sfruttato una foto,una delle più famose di sempre,a loro vantaggio,inventandosi gli Eroi (che per Eastwood in guerra non esistono,giustamente) per continuare la loro guerra.
Retorica sincera quella di Eastwood in più scene,ma anche troppa ripetitività per due ore di film. Il finale è invece molto delicato e commovente,di certo la musica del tema principale (sempre di Eastwood!) funziona e si accorda benissimo con la sua delicatezza struggente alla storia vera e assurda di un pugno di uomini diventati eroi solo per necessità di altri.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  11/03/2010 17:52:47
   6½ / 10
Certo il giudizio non può prescindere dalla cognizione che questo film sia solo la metà di un dittico: un corretto rovescio della medaglia; l’altra e meno pregnante parte dell’opera intera, forse, ma senza la quale la più significativa non avrebbe avuto il suo compimento.
Resta nelle intenzioni del regista il mostrare tutto - da una parte e dall’altra, da dentro e fuori la guerra, il prima e il dopo, ciò che è accaduto e farci riflettere su ciò che avrebbe potuto accadere - e anche in questo solo episodio il tema centrale della fotografia ne tocca in verità moltissimi, politici e sentimentali, corali e intimi, ma tutti trattati con estrema misura, col consueto equilibrio, pur sempre con una grande comprensione per la natura umana.
Probabilmente, c’è molto dello sbarco in Normandia di “Salvate il soldato R.” nell’inizio del film, e anche un pizzico di retorica qua e là, come molta ce n’era nella pellicola di Spielberg; ma in Eastwood troviamo più genuino questo sentimento, maggiormente perdonabile, di sicuro meno calcato: e la fotografia cinerea, e l’ambientazione di quell’isola di polveri nere, sono indubbiamente molto efficaci.
D'altronde, non mancano bei momenti neanche poi, quando il racconto si fa pesante - sin troppo, quasi a volerci caricare di tutti quei ricordi, di quel senso di colpa e impotenza di fronte al privilegio degli scampati, o alla propaganda ipocrita ma inevitabile – come il dolce di panna coperto di sciroppo di fragole, che rimanda alla memoria le bende macchiate di sangue.
Le feritoie si vedono aprirsi appena, restare nel buio: avviene solamente una breve escursione in uno di quei tunnel dell’orrore; terribile, altro momento degno e incisivo.
Per il resto questo lato della medaglia lo abbiamo già visto diverse volte. Accogliamo con più interesse l’altro episodio.

Ma poi nel finale si compie quel ridimensionamento in cui lo stesso autore si chiama ad appello: non esistono eroi (non lo sono tanto meno io; ci dice tutto il cinema di Eastwood), ma soltanto uomini, compagni, esseri umani.
E’ questa ancora una grandezza, da trovare dentro a questo film appena discreto, svestita della sua uniforme e rivestitasi di tanta modestia.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  22/12/2009 21:40:58
   6½ / 10
Un film di guerra cupo e cinereo, nella fotografia come nella storia che racconta, atipico perchè poco americano, anzi antimilitarista e fortemente critico verso il governo degli States.
Tuttavia non mi sento di dire di aver visto un Clint Eastwood, solitamente poco incline a frammentare la storia in flashback, poichè si sente più di tutti il tocco di Paul Haggis.
E' questo, in gran parte, a rovinare l'intera opera, laddove si usa smodatamente questa tecnica e quasi senza criterio, e lo spettatore si trova disperso tra tempi e luoghi diversi con neanche tanta voglia di far luce.
Un film che cmq va a sprazzi, ci sta l'inserimento del mini(mega?)tema razziale, ci sta pure la stranezza che l'intera trama è incentrata su una foto e ci sta infine l'uso di tanti attori sconosciuti o poco noti, come l'immancabile Berry Pepper, per non deconcentrare lo spettatore e per indurlo alla convinzione che in guerra non combattono degli eroi ma degli uomini.
In fin dei conti però le due ore e dieci si potrebbero anche "sparagnare". Conto di più sul lato giapponese di questa battaglia.

Lory_noir  @  29/11/2009 11:54:15
   6½ / 10
Un pò troppo divagante ma rispetto ad altri film di questo genere, che non è il mio preferito, si è lasciato seguire meglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  24/09/2009 21:36:09
   7½ / 10
la guerra secondo il buon vecchio clint
flags of our fathers utilizza un espediente molto popolare come la fotografia dei militari che alzano la bandiera stelle e strisce nell isola di iwo jima, come catalizzatore di una morale anitmilitarista
buono ma non eccelso, paga la ridondanza e la lunghezza

camifilm  @  15/08/2009 21:57:49
   7½ / 10
Bello.
Racconta la guerra dal punto di vista americano.
Per vedere la stessa guerra dal punto di vista giapponese il film è "LETTERE DA IWO JIMA".

Qui troviamo tutta la questione politico/economica/militare che l'america stava attraversando nel periodo della guerra. Viene ben riproposta nella pellicola, in una storia che si basa anche su fatti veri (se ho capito bene).. al di la della ovvia vericidità della guerra.... ovvio.

Clint Eastwood ha ideato questa soluzione di dividere in 2 il racconto, credo per non mescolare e perdere le profondità in un unico film o che risultasse troppo lungo.
In questo modo si hanno ben chiari gli americani.
In questo modo si hanno ben chiari i giapponesi.
Dei 2 film preferisco quello dal punto di vista giapponese, ma di poco. Restano entrambe delle ottime pellicole, che incollano alla storia lo spettatore.
Consigliato si 100%

Manu90  @  20/07/2009 17:03:21
   7 / 10
Decisamente migliore di "Lettere da Iwo Jima". Un film che fa vedere la crudeltà della guerra e tutto ciò che ne comporta. Bella mossa Clint!

ste 10  @  14/07/2009 00:18:32
   8½ / 10
Bella storia, ottimo film, racconta benissimo la guerra e le tematiche ad essa legate...Clint Eastwood non ne sbaglia uno, un film che fa riflettere e da vedere

topsecret  @  03/05/2009 21:06:13
   8 / 10
Eastwood ci racconta come il bisogno di creare degli eroi, anche a costo di modificare la realtà, generi nella massa vigore, patriottismo e quella sfrenata euforia che serve per innalzare i cuori.
Ottima fotografia, attori convincenti, buone scene belliche e un grande regista che oramai non sbaglia un colpo. Da vedere con LETTERE DA IWO JIMA.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  13/04/2009 11:05:01
   9 / 10
Stupendo, che si può pretendere di più da un film di guerra? Girato in stile classico (non mi stancherò mai di ripeterlo a proposito della regia di Clint), una pellicola che demitizza gli eroi di guerra, rendendo la guerra stessa ridicola.
Un'autocritica senza ipocrisia, perchè la dimistificazione è rivolta a tutte le guerre in generale e non ad una in particolare.
Non c'è revisionismo storico, nè di alcun altro genere, ma solo la voglia di rendere umano qualcosa che di umano non ha proprio nulla.
Bisogna dire che con tutti i suoi difetti l'America ha il coraggio di dire queste cose, anche a distanza di anni. Assolutamente imperdibile.

kastalya  @  31/03/2009 12:23:55
   10 / 10
Bello, Bello, Bello!

Un film che parla di guerra ma non solo.
Toccante e sicuramente in grado di far riflettere anche dopo averlo visto.

Uno dei miglior film di guerra a mio parere!
Cosnigliato!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/08/2011 08.32.28
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Eratostene  @  16/01/2009 01:43:18
   8 / 10
grande film di Eastwood che ci fa capire che non solo i soldati americani ma anche i giapponesi erano uomini con le loro paure e con i loro affetti...nonostante ciò vengono anche risaltati comportamenti crudeli dell'esercito nipponico ai quali s'oppone la figura impersonata da Watanabe...

paride_86  @  07/01/2009 02:27:42
   7 / 10
"Flags of our fathers" è un buon film, mi sono piaciuto molto gli effetti speciali e soprattutto la morale di fondo - gli eori non esistono, siamo noi a crearli perché ci servono. Nonostante la pellicola affronti (bene) parecchi temi interessanti, la storia pecca di una sceneggiatura confusionaria, quasi a scatole cinesi; inoltre da un certo punto in poi il film si perde in retorici e inutili sentimentalismi che poco hanno a che vedere con la vicenda narrata.


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NandoMericoni  @  24/12/2008 11:21:33
   8 / 10
leggermente inferiore a Lettere da Iwo Jima ma comunque un film di guerra bellissimo, asciutto, senza retorica e a suo modo illuminante...

Drugo.91  @  13/12/2008 14:34:44
   7½ / 10
preferisco l altra parte, meno politica..cmq anche questo è da vedere

Cardablasco  @  11/12/2008 21:04:38
   7½ / 10
A me è piaciuto molto,ottima la storia e le ricostruzioni della battaglia molto realistiche,pero' è molto piu' convincente lettere da Iwo Jima

Redrum83  @  29/11/2008 17:12:25
   7½ / 10
Lo stile di Eastwood, lucido, asciutto ma sempre con la giusta dose di pathos, riaffiora in questo film che parla di soldati, di persone che hanno visto e vedono la morte in faccia di continuo e che vengono manipolate da chi li manda incontro ad un destino tanto crudele. La pellicola è un atto di denuncia verso la propaganda militaristica del governo statunitense durante la seconda guerra mondiale, momento storico in cui si cominciarono ad utilizzare i mezzi d'informazione per indirizzare a proprio piacimento l'opinione pubblica. Del resto, "Flags of our fathers" parla di qualcosa che accade tuttora e che si è verificata dalla fine del conflitto mondiale ad oggi ogni qualvolta gli Stati Uniti abbiano affrontato una guerra. Eastwood ci illustra tutto questo, il momento storico, le dinamiche di gruppo militari e il conflitto di Iwo Jima con la semplicità e l'umanità dei più grandi... il risultato alla fine è più che soddisfacente.

calso  @  24/10/2008 23:21:45
   7 / 10
Il film è veramente ben fatto, la storia drammatica (come deve appunto essere)...purtroppo come mi è capitato per "Lettere da IwoJima" non mi ha saputo coinvolgere come mi aspettavo lasciandomi piuttosto distaccato dagli eventi che hanno coinvolto i protagonisti.Comunque sia un bel film che vale la pensa di vedere.

vale1984  @  24/10/2008 20:27:19
   7½ / 10
Buon film con una trama intensa che non ammette repliche, fatta di moralità, ipocrisie, conflitti psicologici e militari...intenso, con buoni attori e bei dialoghi, capace di dare forti emozioni e far riflettere, gli manca solo un pizzico di novità rispetto a tutti i film che trattano della guerra, arriva ma non esplode mai...cmq bello.

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  07/10/2008 16:01:24
   7½ / 10
Film che mette in evidenza il bigottismo americano che crede nei falsi eroi
Vale la pena vederlo.

76dyd76  @  05/10/2008 18:09:05
   7½ / 10
minoidepsp  @  27/09/2008 09:50:14
   7 / 10
Un po' deludente, la guerra è molto piu' interessante dal punto dei giapponesi.

Danton  @  20/07/2008 21:34:03
   8½ / 10
Ennesimo capolavoro di Clint Eastwood! La battaglia dello sbarco a Iwo Jima è veramente realistica. Il film è basato sull'omonimo libro scritto da James Bradley e Ron Powes sui fatti inerenti alla Battaglia di Iwo Jima.
Toccante e da vedere assolutamente!

Peckinpah_Jr  @  29/05/2008 18:53:43
   9½ / 10
Ennesimo capolavoro di Clint Eastwood regista,la scena dello sbarco a Iwo Jima è spettacolare ed è ai livelli di Salvate il soldato Ryan mentre il film(a mio avviso superiore a salvate il soldato ryan) non delude le aspettative e promette spettacolo,scene emozionanti e un paio di scene d'antologia.
Fotografia livida perfetta e buone interpretazioni,bella colonna sonora e eccelenti costumi e scenografia.
Ingiustamente dimenticato agli oscar

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  27/05/2008 14:21:12
   8½ / 10
minore rispetto al successivo lettere da iwo jima,cmnq un bellissimo film.

Nergal85  @  27/05/2008 09:19:39
   6½ / 10
in effetti la scena dello sbarco merita parekkio, così come il fatto ke è stata creata intorno alla trama qualke smielata storia d'amore, ma a mio avviso si poteva fare di +. lo spettatore nn viene coinvolto sufficientemente e in certi momenti sembra proprio senza fine.

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Ultima risposta 27/05/2008 09.20.51
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Daddy  @  27/04/2008 20:02:01
   6½ / 10
Film che mostra un altro volto della seconda guerra mondiale. Ben curate le scene di guerra ma a mio parere troppo noioso!

Magiko  @  02/03/2008 15:08:43
   7½ / 10
Il film è senz'altro molto curato su tutti gli aspetti, sceneggiatura in generale così pure le interpretazioni, ma si sa che Clint è capace di fare questo e altro. L'unica nota dolente che mi impedisce di dargli un voto più alto sono le scene di guerra un pò troppo confuse, a mio parere. Ma comunque è un film sicuramente da vedere per gli appasionati e non.

roy rogers  @  28/02/2008 22:04:34
   7½ / 10
Ho apprezzato molto questo film!!!! Clint promosso!!!Lo ho visto dopo avere letto il libro e devo dire che mi sono piaciuti entrambi!!!! Scene storiche fedeli e si fede che c'è un grande regista alle redini!!!

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  14/02/2008 23:20:39
   7½ / 10
Il buon Clint si dimostra ancora una volta un abile regista..Bellissima la fotgrafia e buono il film nel complesso..L'Unica nota stonata sono le scene di guerra, troppo frastagliate e poco realistiche (in questo salvate il soldato ryan e la sottile linea rossa sono imbattibili).
Ho preferito "lettere da Iwo Jima", ma nel complesso è da vedere senz'altro.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/02/2008 23.25.45
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  29/01/2008 09:29:29
   7 / 10
Purtroppo il taglio registico di Clint Eastwood non mi convince, i suoi film mi lasciano sempre sospesa, in attesa di una conclusione, annebbiata spesso dalla retorica dei buoni sentimenti. Detto questo, il film è ben diretto, è anche emozionante, tuttavia persiste in esso più che mai quella fastidiosa sensazione di evanescenza.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2008 14.20.43
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romrom  @  23/01/2008 09:02:44
   6½ / 10
Buon film ma mi aspettavo di meglio, sinceramente non mi ha preso molto, troppo tirata alla lunga la questione della pubblicità dei BOND di guerra.

the saint  @  21/01/2008 23:26:12
   7 / 10
grande eastwood!! ormai è una mezza garanzia di regista,un regista a 360 gradi, perchè nn è mai facile fare film di guerra.. in più vorrei ricordare un film bellissimo come mystic river
mi sa che dopo questo film mi guarderò anche lettere da iwo jima, e anche million dollar baby!

Dan of the KOB  @  16/01/2008 13:11:53
   8 / 10
Dilungarsi con i complimenti allo zio Clint sarebbe inutile, è uno dei più grandi cineasta viventi!
Una miriade di film da regista e da attore sulle sue spalle e una percentuale altissima di ottimi film!
Questo è uno di loro, anzi uno dei migliori!
Le scene di guerra sono rappresentate in modo divino, lo sbarco e i combattimenti sull'isola con i nemici "invisibili" sono da antologia del cinema!
Bella anche tutta l'altra parte del film con il ritorno in america degli "eroi" con tutto ciò che ne consegue!
Se devo trovargli una pecca è l'eccessivo numero di flashback che ogni tanto fanno perdere un pò la cognizione del tempo, non si capisce al volo in che momento storico ci troviamo!
Tecnicamente è davvero bello! Voglio ricordare anch'io la scena del gelato alla fragola, da brividi!
Cast all'altezza, niente di eccezionale ma buona prova collettiva!

Subito dopo la sua visione VA visto Letters from Iwo Jima!

Beefheart  @  14/01/2008 11:19:26
   7½ / 10
Discreto film socio-politico a sfondo bellico e/o viceversa. Sono due infatti i temi principali che con più evidenza ne scaturiscono: l'amicizia solidale e pronta all'estremo sacrificio che si crea tra i soldati in guerra e lo sfruttamento propagandistico delle loro drammatiche imprese che, contemporaneamente, avviene in patria. Ambedue questi aspetti sono ben percebili durante le due ore abbondanti di racconto, per altro appesantito da un continuo e faticoso "avanti e indietro" nel tempo che porta avanti parallelamente, a suon di flashback, le storie di più piani temporali diversi, riferiti al periodo in cui la generazione successiva alla grande guerra, ormai adulta, riflette su ciò che vissero i padri; al periodo del dopo guerra in cui i padri, protagonisti del conflitto, dovettero gestire la normalità della vita di tutti i giorni; ed a quello in cui gli stessi erano impegnati sul campo di battaglia. Le scene di combattimento, tranquillamente paragonabili a quelle di "Salvate il soldato Ryan", sono molto realistiche e ben fatte; per il resto, una buona fotografia ed una discreta interpretazione. Nel complesso direi che se il soggetto è abbastanza originale (in fin dei conti si parla della storia di una controfigura di una bandiera), lo sviluppo è piacevolmente antiretorico e, in sostanza, merita di essere visto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/01/2008 13:01:09
   8 / 10
mi capita spesso di non riuscire ad esprimere il mio stato d'animo scrivendo un commento...
mi capita di scrivere fesserie senza concentrarmi sulle emozioni che ho provato guardando il film...
e spesso capita che mi ritrovo ad ammirare il commento di altri utenti e desiderare di scrivere le stesse cose...
è quello che mi è capitato leggendo il commento di Kowalsky...praticamente sono daccordo con lui su tutto!
film bellissimo...ottima fotografia...Clint non mostra l'età che ha quando riprende le scene di guerra!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/12/2007 16:59:59
   8½ / 10
L'epopea di Iwo Jima nelle mani di Clint East wood è un manifesto sul cosa sia essere un eroe e i meccanismi di propaganda che costruiscono "l'eroe". Ragazzi mandati sui campi di battaglia, diventati famosi loro malgrado, che portano sulle spalle il ruolo di eroe che non vogliono, ma che tuttavia viene imposto per la ragione di stato che ha la precedenza su tutto. Eastwood dirigi un film dalla fotografia bellissima con grandiose scenne di battaglia grazie al lavoro degli effetti speciali mai invasivi e dagli scenari naturali dell'Islanda perfetti. Terreni brulli e aridi da atmosfera, in certi momenti, quasi irreale. Ryan Philippe a parte, conoscevo poco questi attori, ma hanno dimostrato di dare una carica di umanità notevole ai loro personaggi. Eastwood è come il vino, invecchiando migliora sempre di più e non sbaglia film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  29/12/2007 14:07:21
   7 / 10
Con "Letters from Iwo Jima" Clint Eastwood ci ha regalato un ottimo film di guerra, caratterizzato da una fotografia meravigliosa, che rendeva perfettamente l'atmosfera e quasi trasmetteva le emozioni dei soldati. Erano le storie dei militari giapponesi, raccontate tramite le lettere ai familiari, un film commovente e ben costruito, con un'ottima colonna sonora, una regia perfetta e con un montaggio incisivo (belli i flashback). La stessa battaglia adesso vista dalla prospettiva americana, storie di altri soldati, altri drammi, perchè in guerra, questo il messaggio, non ci sono né vincitori, nè vinti, nè eroi. La guerra è morte, distruzione, nient'altro. Una fotografia, che ritrae 6 soldati, dei quali solo tre sono sopravvissuti, che alzano una bandiera su Iwo Jima, diventa l'oggetto di discussione nel film. Il rimorso dei 3 sopravvissuti diviene insopportabile, essi vengono definiti impropriamente "eroi", ma chi sono i veri eroi? "L'eroe è un qualcosa che l'uomo crea perchè ne ha bisogno" , il film si trasforma in una riflessione su questo termine, ma il risultato non è poi così brillante. Nonostante l'abilità del regista, il quale ci ripropone una stupenda fotografia, a tratti il tutto diventa noioso, il montaggio e la scenografia poi non sono molto convincenti come in “Lettere da Iwo Jima”. Anche "Flags of our fathers" è un film evocativo, quasi confuso fra presente e passato, le scene di guerra sono infatti ricordi nella mente dei protagonisti. Eppure, è proprio la scelta del nostro Clint di voler incentrare il film su un unico tema, a renderlo noioso nella parte centrale, che viene comunque salvata da un ottimo e commovente finale. Se paragonato al successivo, appare nettamente inferiore, rimane comunque un ottimo film che insieme a “Letters from Iwo Jima”, rende perfettamente l’idea della guerra, calandosi negli stati d’animi dei protagonisti, sia americani che giapponesi, uomini simili, non diversi, vittime dei medesimi orrori. Do un 7, commovente come l'altro, ma mi aspettavo qualcosa in più.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/06/2008 21.00.55
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vitocortesi  @  30/11/2007 21:27:45
   8 / 10
Questo è il primo dei due film girati da Eastwood sulla famosa battaglia di Iwo Jima tra americani e giapponesi . Questo esamina il punto di vista americano concentrandosi più sulla vita dei protagonisti dopo la guerra mentre le battaglie
vengono riprese nei loro flashback .E' un film che fa pensare ed è molto commovente.

Lord_Trashone  @  23/11/2007 18:10:26
   8 / 10
E' un bel film veramente bello che visto insieme a Lettere da Iwo Jima fa capire incisivamente quanta sofferenza produce la guerra e come distrugge psicologicamente le persone che l'hanno combattuta o subita.
la fotografia è eccellente cosi come la scenografia.
La regia è curata, incisiva e pulita.
otiima prova da parte degli attori: hanno recitato la loro parte con semplicità e naturalezza senza stravolgere i personaggi.
Forse la parte centrale è un pò lenta ma non incide sul valore finale del film.
Mi hanno colpito molto le storie personali dei sopravvissuti e di come non si sono sentiti eroi ma si sono sempre vergognati di essere declamati tali da gente che la guerra l'ha vista solo con il binocolo e che non capiva assolutamente di cosa si stesse parlando: mi è piaciuta sopratutto la parte finale in cui una voce fuori campo spiega esattamente cosa provano e provassero tutti i soldati che hanno combattuto una guerra, il fatto di essere semplicemente delle persone come noi che si trovano dentro una guerra combattuta non per l'onore della patria ma per aiutarsi a vicenda, per non morire.
Consigliatissimo.

Zanibo  @  01/11/2007 21:18:32
   7½ / 10
Da 8,5 le scene di guerra, molto piu` scontate e fiacche le altre parti. Il voto e` una media.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  09/10/2007 11:00:48
   6½ / 10
Questo film è stato in parte una delusione. Infatti sulla regia credo ci sia poco da obiettare in quanto molto curata anche nel dettaglio, la fotografia è eccellente ed assieme alle luci crea questo polveroso grigio che richiama immediatamente il buio e la tristezza della guerra. Le cose che non mi hanno sufficientemente convinta sono il montaggio con i continui flashback non sempre incisivi e la parte centrale del film che pecca di manierismo e sicuramente mi ha annoiata.
Mi aspettavo qualcosa in più.

larcio  @  25/09/2007 15:17:14
   8 / 10
bel film, molto lontano dall' essere un capolavoro, ma ci sono finezze tecniche niente male: la fotografia su tutto, i grandissimi effetti speciali visivi, dawero al massimo, una discreta colonna sonora e dei buoni attori...regia di eastwood tutto sommato all' altezza ( anche se mi aspettavo leggermente più violenza nelle scene di guerra, ma va bene lo stesso)...certo poi il film è troppo intrecciato, dawero fino all' orlo e a volte nn si capisce in quale punto cronologico della storia si è....cmq va visto perchè è un buon film...molto più scorrevole rispetto a lettere da iwo jima.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/09/2007 15.22.52
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  25/09/2007 13:16:22
   6½ / 10
Discreto. Amo i film di Eastwood, ma questo non mi ha convinto del tutto.

Mirea  @  03/09/2007 10:17:50
   6 / 10
Non amo molto i film di guerra per cui non mi è piaciuto tanto (neanche la trama).
Sicuramente agli amanti di questo genere piacerà molto: le scene di guerra sono verosimili e girate molto bene.

slevin  @  31/08/2007 11:06:58
   7 / 10
Buon film di guerra...Bravo in regia il mitico clint (ripeto che io lo adoro come regista), però la trama e lo svolgersi dei fatti è un po lenta...Per me se merita un 7.

ELY81  @  23/08/2007 18:26:51
   7½ / 10
Buon film, il primo dei due che il grande Clint ha diretto con la collaborazione di Spielberg, nei panni di produttore, che ha permesso la nascita del progetto. Quì si racconta la battaglia dal punto di vista degli americani, evocando un fatto tanto pubblicizzato dagli USA, tramite una istantanea scattata da Roisenthal, che immortala l'innalzamento della bandiera americana da parte di sei militari sulla cima del monte Suribachi di Iwo Jima, segnando la definitiva sconfitta dell'esercito giapponese( In realtà la bandiera era stata innalzata allo scopo di risollevare il morale di una nazione che aveva subito delle profonde perdite economiche e militari, e la vittoria con il Giappone è ancora tutta da verificare). Così tre militari vengono rispediti in patria, e diventano il bersaglio di una campagna pubblicitaria enorme. Il senso di antieroismo in questa pellicola è visibile dall'attegiamento dei tre militari superstiti. Non vogliono affatto essere chiamati eroi, ma hanno solo cercato di non farsi ammazzare.Vogliono solamente dimenticare quella terribile guerra, eppure sono vittime indifese di un'America che ha già confezionato i suoi eroi, e li fa scendere di volta in volta sul palcoscenico ad interpretare quella stessa esperienza angosciante, pronta prima o poi a gettarli nel dimenticatoio. Grande Adam Beach nei panni dell'indiano Ira, la figura più sensibile, fragile e vera vittima del sistema. Grande Clint nel ricostruire questa storia dai toni molto amari, dove l'esperienza della guerra segna profondamente le vite di questi uomini. Nel secondo film ( lettere da Iwo Jima) emergerà in maniera ancora più pregnante l'inutilità della guerra.

Aborash  @  11/07/2007 16:42:12
   7 / 10
Mha,mi aspettavo un filmone,e mi sono ritrovato con un buon film si,ma non coinvolgente e lento.Apprezzabile il punto di vista del regista per raccontare un film di guerra diverso dal solito,ma le due ore di film,scorrono monotone.Le parti di guerra nn sono niente di che',e la scelta del cast,hia' visto in altri film di guerra nn l'ho apprezzata.Comunque si lascia guardare.

Il Messere  @  09/07/2007 23:24:48
   7½ / 10
il Maestro porta sullo schermo l'orrore della guerra sotto il duplice punto di vists americano e nipponico. Coadiuvato da Steven Spielberg, realizza due film parzialmente speculari lontani dal consueto minimalismo del Clint regista, in cui gli orrori del Conflito Mondiale vengono volutamente e giustamente riportati nell'atroce cruenza di dettagli raccapricianti.
Dietro l'idolatria dei presunti eroi di guerra si celano i contraltari dei nativi amricani costreti all'integrazione con gli invasori del colonialismo.

super zik  @  06/07/2007 13:08:23
   9 / 10
I dieci minuti della battaglia sono tra i più belli di tutte le battaglie del cinema, la fotografia è ottima, gli attori bravissimi, ecc ecc

Però la struttura della storia è terribilmente noiosa e inutilmente frastagliata.

Tutto il corpo principale del film è un enorme flashback, che comincia dai giorni nostri. E lo stesso corpo principale è articolato su due canali, il primo che vede i protagonisti appena tornati dalla guerra, mentre il secondo mentre sono in guerra.

Ma ci sono scene ripetitive, perchè ripetono più volte lo stesso concetto: scene di guerra (che schifo la guerra) scene appena tornati dalla guerra (tutto ciò non ha senso). Così per due ore... E alla fine onestamente non ho nemmeno capito chi fosse Iggy.

Detto questo il messaggio è originale e interessante, e ne consiglio la visione a tutti (e state attenti a identificare iggy!)

tarantino92  @  24/06/2007 10:03:08
   7½ / 10
buon film....però ho nettamente preferito letters of iwo jima....

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/08/2007 17.40.03
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Mensanina  @  21/06/2007 17:03:06
   8 / 10
Visto in Dvd...non so se rende come vederlo al cinema. Bellissimo film, come tutti quelli con regia Eastwood...unico neo troppe scene flashback.
DA vedere assolutamente!

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