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Female è una compilation di cinque corti diretti da cinque registi diversi, uniti dal fatto che il soggetto originale è scritto da una scrittrice donna e che anche le protagoniste sono di sesso femminile. Tutti e cinque i corti sono di buona qualità, e in particolare mi sono piaciuti molto Drive Until You See the Sun di un ispirato Hiroki Ryuichi e l'onirico Licking Nights di Suzuki Matsuo. A seguire Jewel Beetle di Tsukamoto, che anche in questo corto sviluppa le tematiche a lui più care con risvolti molto interessanti (qui addirittura Tokyo diventa il simbolo della vita rispetto all'alienazione della campagna!). Carino il quarto corto Heels of the Muse di Nishikawa Miwa, incentrato sul risveglio sessuale di un bambino attratto dalla sensualità della madre di un'amica, mentre il meno bello (ma comunque non male) è a mio avviso Peaches di Shinohara Tetsuo.
Un film ad episodi che raccontano, in cinque modi diverse, storie d'amore ed erotismo legate al mondo femminile, intervallati da tre video musicali che non si distaccano troppo dagli esempi di pop moderno tipici di MTV. Ma, dicevamo, che oltre a questi prescindibili (seppur sensuali, con la telecamera che non esita ad indugiare sugli splendidi corpi di cantanti e ballerine, ovviamente seminudi) stacchetti musicali, ci sono queste cinque storie di donne, alcuni bellissimi ("Peaches" di Shinohara, "Heels Of The Muse" di Nishikawa), altri riusciti, ma poco memorbili (l'attesissimo episodio di Tsukamoto), altri divertenti e coinvolgenti (l'episodio di Ryuichi Hiroki) e altri, decisamente interessanti (il folle, delirante "Licking Nights").
PEACHES di Tetsuo Shinohara (Requiem-Il Festival Dei Morti)
La bella Atsuko, giovane ragazza di Tokyo, torna nella città natale in occasione del funerale di un suo professore di liceo, con il quale (ai tempi del liceo) aveva costruito una proibita e intensa relazione d'amore e sesso... L'incontro con gli amici di scuola e, soprattutto, il giardino di peschi di un ex compagno di scuola rinverdiscono quello che è stato il vero, primo amore della protagonista.
Shinohara, nonostante provenga dall'infame mondo del cinema mainstream (suo è il gradevole teen-thriller "Requiem- Il Festival Dei Morti") confeziona, forse, l'episodio più riuscito del lotto: una piccola storia di ricordi, amore e sesso confezionata in un affresco di colori (splendida fotografia che ricorda i colori della pesca) e con un taglio fresco, ma fortemente autoriale. La storia è poca cosa, ma viene arricchita dalle splendide scene nel giardino dei peschi, con i silenzi e i momenti morti tra i dialoghi continui tra Atsuko e il suo ex-compagno di classe che ha sempre straveduto per lei. Ed è questa la cosa che colpisce più di "Peaches": un piccolo gioiello che inizia in modo logorroico e termina nel silenzio assoluto, con una lacrima agli occhi, il sapore di pesca tra le labbra e un tramonto come ultimo pegno d'amore. Forse, lassù, c'è ancora qualcuno che mi ama. Un episodio (trascinato dalla straordinaria bravura e bellezza di un'eterea Kyoko Hasegawa, già vista nel bellissimo "Box" di Miike) che, sicuramente, non è carente da difetti (sarebbe stato meglio dare un maggiore sviluppo alla vicenda e approfondire un po' i personaggi, soprattutto la figura maschile, l'ex amico di Atsuko, che alterna momenti di mistero con attimi di simpatia).
DRIVE UNTIL YOU SEE THE SUN di Ryuichi Hiroki (Vibrator, Tokyo Trash Baby, It's Only Talk)
La hostess di un bar di mezza età prende un taxi per poter, finalmente, tornare a casa. Neanche a dirlo, il taxi è dirottato da una giovane criminale che ha derubato anche l'autista. Per le tre donne, ha inizio un'avventura senza eguali...
Il grande Hiroki dirige una commedia al femminile dall'intreccio esile e basata totalmente sui pungenti dialoghi e su interventi comici inediti al regista giapponese. Il risultato, seppur lontano dai grandi fasti autoriali (It's Only Talk) del regista, si rivela un piccolo film assolutamente esilarante e ricco di svolte (bellissima la scena di sbigottimento della criminale, nonappena la vittima le chiede con insistenza di ucciderla), che giunge fino ad un finale spiazzante e altamente poetico. Bello.
LICKING NIGHTS di Suzuki Matsuo (Otakus In Love)
Un'operaia intrattiene una falsa relazione con il capo per ottenere giorni di riposo pagati. La donna è, però, innamorata di un suo collega al quale non può confidare i suoi sentimenti perchè l'uomo si sta per sposare. La protagonista decide, dunque, di usare un capello dell'amato per compiere un rito che le permette di intrattenere atti sessuali con lui durante i sogni. La vicenda, però, presterà conseguenze inaspettate nonappena l'uomo sarà trasferito, per lavoro, a New York...
Un corto totalmente weird, forse la pecora nera tra i corti, per quanto riguarda lo stile e la tecnica: sperimentale al massimo, calibra momenti di bianco e nero, ad altri monocromatici (dal seppia, al viola, al blu), passando per il canonico colore. Nonostante questo mero espressionismo tecnico, il film funziona perfettamente, alternando momenti di calma, comicità e di situazioni oniriche esilaranti, sottolineate da interventi sessuali spesso grotteschi. Il finale spiazzante e sconvolgente, poi, sebben pecoreccio, è una gradita ciliegina sulla torta. Divertente, surreale e originale.
HEELS OF THE MUSE Di Miwa Nishikawa (Sway)
Un ragazzino si offre per dare ripetizioni di matematica ad un'amichetta e si infatua della bellissima e giovane madre di quest'ultima. Inutile dire che le ripetizioni si faranno sempre più frequenti...
Il film più controllato e meno esplicito del lotto. Prodotto dal grande Hirokazu Koreeda e diretto dalla sua assistente, questo minuscolo film si concentra argutamente sulla psicologia del personaggio principale e sui piccoli dettagli della vita di tutti i giorni. La parte finale, con la pioggia battente e il vestito impigliato tra le rose è bellissima e dà un senso al corto. Poetico, realista, raffinato e persino ironico (il contrasto tra il movimento meccanico e poco attraente della madre del ragazzino e quello poetico e attento della madre della ragazzina, nella stessa azione: lavarei piatti o, comunque, la cucina). Insieme a "Peaches", il migliore tra i corti.
JEWEL BEETLE di Shinya Tsukamoto (Tetsuo, Bullet Ballet, A Snake Of June, Vital, Tokyo Fist)
Triangolo amoroso tra una donna, un vecchio riccone arrogante e il servo di quest'ultimo.
Diretto dal grande Tsukamoto, questo corto è stato girato subito dopo l'immenso "Vital", ma, sebbene sia stato il più atteso tra i film di "Female", ne risulta il minore. Come sempre, "Jewel Beetle" è la meraviglia in fatto di tecnica (Tsukamoto non ha niente da insegnare a nessuno, infatti), ma pecca nel modo di raccontare la storia, priva di interesse. Il corto si mantiene, comunque, affascinante grazie ad un umorismo caustico che ricorda il miglior Imamura e un finale particolarmente azzeccato.
VOTI: Peaches - 9.5 Drive Until You See The Sun- 8.5 Licking Nights- 9 Heels Of The Muse- 9.5 Jewel Beetle- 7