Michael Moore esamina cosa è successo agli Stati Uniti dopo l'11 Settembre. Inoltre descrive i rapporti tra Bush e Bin Laden e come siano diventati nemici mortali.
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rassicurante come un john belushi bonario e un pò birraiolo, Moore è diventato in breve il simbolo oltranzista della verità, del coraggio e della verità d'informazione forse perchè i veri telegiornali mentono spudoratamente su tutto... certo che in quinto potere dev'essere messo male se "fahrenheit" ha avuto tanto successo, non perchè sia brutto ma perchè non è particolarmente bello teoretico manco a parlarne soprattutto una campagna elettorale pro-kerry (e ho visto ieri cone è andata ahimè) e un'uomo che per quanto simpatico sia non difetta certo in americanismo Risultato: un piede in due scarpe, contro la guerra in iraq ma in favore delle altre, contro bush ma non contro la difesa americana, a volte persino fastidioso quando l'ironia mal si amalgama a situazioni di una crudeltà insostenibile passando dal sorriso alla riflessione, è un gran furbastro ma immagino che alla fine l'indgnazione ijnfluenzerà molto gli spettatori, e che magari siano gli stessi che in tv cenino come nulla fosse davanti ai bambini morti in russia... chiedo scusa a chi si sentirà offeso, ma in questa epoca non riesco ad avere grandi opinioni sul prossimo comunque certe scene sono azzeccate, come quelle dell'11 settembre, il resto è dignitoso ma in fondo ovvio: come prendere sul serio un film di denuncia che ha tra i suoi fini quello di criticare aspramente quanto la commissione bush non abbia pagato i suoi soldati feriti?