...e ora parliamo di kevin regia di Lynne Ramsay Gran Bretagna, USA 2011
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...e ora parliamo di kevin (2011)

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locandina del film ...E ORA PARLIAMO DI KEVIN

Titolo Originale: WE NEED TO TALK ABOUT KEVIN

RegiaLynne Ramsay

InterpretiTilda Swinton, Ezra Miller, John C. Reilly, Jasper Newell, Rocky Duer

Durata: h 1.50
NazionalitàGran Bretagna, USA 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2012

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Trama del film ...e ora parliamo di kevin

Eva ha messo da parte le sue ambizioni professionali e il suo amore per New York per crescere Kevin in provincia e in tranquillità, ma il rapporto tra madre e figlio è sempre stato complicato, fin dal principio. Da neonato non smetteva mai di piangere, da bambino non parlava, poi non ha mai fatto altro che disobbedire. Tutto contro la madre, per provocarla e addolorarla. A 16 anni, infine, Kevin ha premeditato e commesso il peggio: una strage, a scuola. Due anni dopo, Eva ripercorre i ricordi, in cerca delle proprie mancanze, delle proprie responsabilità e di un perché.

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Voto Visitatori:   7,47 / 10 (64 voti)7,47Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su ...e ora parliamo di kevin, 64 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

BenRichard  @  17/02/2018 15:48:36
   7 / 10
Un puzzle movie che secondo me funziona in parte, non del tutto.
Adattamento cinematografico del romanzo di Lionel Shriver girato ottimamente dalla regista britannica Lynne Ramsay.
Tecnicamente è un film veramente valido, ho apprezzato in particolar modo come viene gestito il colore del rosso che durante il corso di tutto il film lascia continuamente intendere che succederà qualcosa di veramente orribile.
Fino a dove si spingerà l'odio di un figlio verso la propria madre? Lo scopriremo attraverso i vari flashback.
Le scene del presente ci mostrano una donna, Eva, interpretata da un'ottima Tilda Swinton perennemente sotto shock che cerca di rifarsi una vita e di cancellare il proprio passato visivamente in modo molto artistico, questa vernice rossa gettata sulla sua abitazione che lei pian piano cercherà di rimuovere.
Ciò che non mi ha convinto molto sono le musiche utilizzate, e alcune brevi scene e certi dialoghi che lasciano un pò lo spazio che trovano senza avere un vero resoconto nella trama.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Oltre a Tilda Swinton ho apprezzato parecchio anche l'interpretazione del figlio Kevin sia da grande (Ezra Miller) ma anche il piccolino Jasper Newell per quanto si faccia odiare è stato davvero bravino.
Il finale mi ha si in qualche modo sconvolto, ma per come procede tutta la storia non mi ha soddisfatto pienamente di come ce lo mostrano. Perchè è un film che punta moltissimo su questo, alla rivelazione finale che mostra la tragedia. Avrei preferito qualche dettaglio in più, e non solo per quanto riguarda le scene finali, ma anche del piano che mette in atto Kevin.
Insomma mi dà tanto l'idea che vuole essere carico, potente, fortemente drammatico, sconvolgente, scioccante ma che non ci riesce nel migliore dei modi. Almeno io il finale l'ho vissuto così, mi ha colpito di sicuro, ma non lo so mi aspettavo di più, mi aspettavo di rimanerci ancora più sconvolto. Ripeto non tanto per quello che accade, ma per come ci viene mostrato.

Del resto è un film che consiglio, è piuttosto lento però girato e interpretato molto bene. Se vi manca una visione se la merita.

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Ultima risposta 17/02/2018 15.55.33
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glennbetho  @  17/02/2017 09:31:57
   9 / 10
Angosciante, duro, vero, bello. Perché Lynne Ramsey non ha piú fatto altri film?

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Ultima risposta 17/02/2017 09.48.23
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  15/02/2013 22:59:53
   7 / 10
Un film duro e drammatico. I temi sono tipici di questo inizio XXI secolo, segnato da crisi e pessimismo serpeggiante: la crisi della famiglia, l'incomunicabilità fra le persone, l'ossessione per le ancestralità e per le perversioni umane (l'eternamente irrisolto complesso di Edipo, il gusto morboso per il crimine e i serial killer come valvola di sfogo all'alienazione e dalla noia).
La novità di questo film è che non ci si concentra su di una figura estrema e anticonvenzionale, ma su di una figura tutto sommato modesta, scialba e convenzionale quale la madre di un giovane serial killer. Qui non si vuole spiegare perché e per come da un ragazzo sia potuto venire fuori un assassino così crudele (e questo è un limite del film, in quanto il personaggio di Kevin rimane sostanzialmente inesplicato, come se la sua cattiveria fosse un dato di fatto, un retaggio naturale), ma come umanamente reagisce una madre nel vedersi sfuggire di mano l'animo del figlio, finire tutto in tragedia, tutto distrutto, senza mai arrivare (lei stessa) a capire perché.
Il film si basa su di un montaggio alternato fra scene simboliche ed oniriche (quelle iniziali dove domina il colore rosso), scene di grigiore, vita triste, prostrazione e altre scene (che si riveleranno dei flashback) di normale (e difficile) vita familiare. Il filo narrativo è abbastanza consecutivo (i flashback seguono un ordine temporale) ma il punto di riferimento sono i sentimenti, non si raccontano fatti ma emozioni. Non sappiamo perché ma sappiamo come. Non conosciamo la causa ma proviamo sulla nostra pelle i tremendi effetti.
Certamente la figura della protagonista non ne esce bene: debole, convenzionale, non riesce a penetrare nell'animo di chi la circonda. Del resto questa debolezza la rende più umana, più imperfetta, più vicina a noi. Kevin invece è un essere come detto strano, incomprensibile e quindi incompreso. Possiamo solo congetturare cosa gli sia frullato in testa, ma non di più.
Un film quindi che lascia tanti interrogativi irrisolti, ma che colpisce, rimane impresso, penetra nell'animo. Il dolore, lo strazio della madre di Kevin sono espressi molto bene, molto brava l'attrice che lo interpreta.
Un'altra triste e coraggiosa storia di umanità in crisi.

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Ultima risposta 15/02/2013 23.10.30
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  01/08/2012 22:40:25
   8 / 10
Bellissimo e sopravvalutato. Montaggio e regia superlativi, come l'interpretazione di tutti gli attori, nessuno escluso. Inutile aggiungere qualcosa sulla Swinton, una delle più grandi attrici degli ultimi vent'anni. Veramente angosciante.

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Ultima risposta 02/08/2012 16.34.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  09/06/2012 14:24:34
   8½ / 10
presenti moderati spoiler

Quest'anno nel blog ci sarà un vincitore sicuro, sapete quale probabilmente. (a proposito, mi scuso per la moria di recensioni di questi mesi, ci sono diversi motivi, non abbandonatemi, tornerò).
Si lotta per le posizioni di rincalzo insomma.
Beh, ecco, questo "E ora parliamo di Kevin" si candida prepotentemente come una delle più belle visioni dell'anno per il sottoscritto.
Glaciale, quasi surreale per quanto terribile, un horror di vita quotidiana che racconta in una maniera lenta, inesorabile, colma di silenzi, l'impossibile rapporto tra una madre e il proprio figlio, un ragazzo che non doveva nascere e che una volta nato probabilmente avrebbe preferito non farlo. E' questa la sensazione più forte che il film lascia, questa assurda per quanto improbabile domanda: un bimbo inaspettato può "sentirlo" sin da subito? Odiare profondamente già dai primi vagiti una madre forse non pronta a riceverlo?
E' talmente forte, freddo e devastante l'odio che Kevin prova per la propria madre che il riferimento di prima all'horror non è affatto peregrino, Più volte uno spettatore occasionale potrebbe cominciare a chiedersi se questo non sia il classico horror sul bambino indemoniato.
No, Kevin è un ragazzo "normale". Ma ha qualcosa di radicato in fondo al cuore, qualcosa di terribile.
E, purtroppo, quello che pare come un odio ad personam sfocerà in un'immane tragedia che paradossalmente vedrà salvarsi solo l'oggetto principale dello stesso odio.
Quella madre che, malgrado tutto, sa che quello è suo figlio.
Dilemma impossibile da risolvere.
Tu faresti di tutto per tuo figlio?
Gli perdoneresti tutto?
Ti annulleresti per lui?
Cercheresti di amarlo e difenderlo contro tutto e tutti, anche quando saresti arrivata più volte all'insano desiderio di "ucciderlo", di non volerlo più?
Quello che sorprende de film non è solo la capacità di raccontare ma la grandissima qualità dell'insieme.
La regia è strepitosa, gioca con i dettagli in una maniera straordinaria (le unghie e le palline di pane disposte sul tavolo, la capacità di cogliere gli sguardi- quel bersaglio nella pupilla è quantomai emblematico), regala di continuo sequenze e inquadrature di classe, tutto supportato da una sceneggiatura che gioca perfettamente con 3,4 piani temporali, sa dosare i silenzi e le poche battute, dissemina nel film pochi ma decisivi rimandi (vedi il libro di Robin Hood), senza farsi mancare una fortissima carica metaforica, soprattutto nelle innumerevoli scene in cui la madre pulisce. Tutto quel rosso, di pomodori, di vernice, di marmellata, tutto è segno premonitore o, al contrario, di elaborazione del lutto dell'incredibile tragedia che verrà.
Livelli altissimi anche in colonna sonora, quasi tutta concentrata nei viaggi in macchina della madre.
Gli attori sono magnifici, Tilda Swinton, novella Shelley Duval di Shining per fattezze e ruolo, è su livelli incredibili e anche Ezra Miller, con quello sguardo acerbamente assassino non gli è da meno. Curioso come Miller abbai già interpretato un ruolo quasi identico in un altro film, Afterschool (pellicola come al solito massacrata da tanti ed esaltata da me, son troppo buono, è un dato di fatto).
Film che parrebbe sull'educazione ma ci lascia sempre quel dubbio citato all'inizio. Tutto era già scritto? C'era modo di salvare qualcosa? E' un film quindi sull'educazione o sulla natura umana? O su tutti e due?
Il finale è devastante, alla tragedia pubblica intuibile sin dall'inizio se ne aggiunge un'altra probabilmente ancora più assurda e terribile. Perchè poi loro? Perchè non lei?
Perchè lei deve vivere il suo senso di colpa. Morire lentamente stando in vita.
Ma Kevin probabilmente vedrà naufragare il suo progetto.
Voleva essere odiato, voleva farle vivere un inferno in cui lui sarebbe stato visto come il Lucifero di turno.
Ma, lo dicevamo prima, perdoneresti tutto a tuo figlio?
Kevin da domani forse cambierà.
O forse no.
Però in qualche modo ha subito una specie di umiliazione.
Perchè si può anche essere umiliati con l'amore.
Si può anche prendere un càzzotto in faccia con un abbraccio.

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Ultima risposta 14/06/2012 13.36.59
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Macs  @  06/04/2012 22:13:59
   7½ / 10
Una buona pellicola che tratta essenzialmente del tema della perversione, con forti simbolismi sul colore rosso. Insomma nulla di particolarmente nuovo, ma non è la trama che colpisce, bensì il modo di raccontarla e la splendida colonna sonora. Durante e al termine della visione il film fa riflettere, e non mi pare ci siano dubbi che quello che Kevin ha fatto nasce da un amore smisurato, incomprensibile e soprattutto non corrisposto verso la madre, che a una lettura superficiale del film sembrerebbe la vittima, quando in definitiva è la vera colpevole delle frustrazioni di Kevin e dei suoi gesti di tragica follia.

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Ultima risposta 03/05/2012 22.00.29
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PATRICK KENZIE  @  21/02/2012 17:33:56
   5½ / 10
Un film dalla grandi potenzialità ma davvero mal sfruttate!
Lento e spesso poco o nulla coinvolgente questo film si regge sopratutto sull'interpretazione ( come sempre ) sublime della Swinton. La regia non è granche e molto inesperta e non sà darti quella sensazione giusta che un dramma di tale portata dovrebbe darti. John C. Reilly ( che io adoro) davvero pessimo qui.
Il mezzo punto in piu' è per la Swinton.

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Ultima risposta 03/03/2012 05.40.10
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lukef  @  20/02/2012 19:54:50
   8 / 10
Tra alti e bassi lo ritengo un buon film. La regia è molto ben curata, la storia prende e la colonna sonora porta ad un risultato molto particolare.
Dal punto di vista psicologico il film si concentra solo ed esclusivamente sul rapporto familiare e liquida la questione sociale con qualche uscita un po' a casaccio sulla fame di celebrità, la tv o cose del genere. Questa potrebbe essere una carenza se volessimo veramente vedere dall'interno la mente malata del ragazzo, una necessità per come è stato diretto il film, che non distoglie mai per un attimo l'attenzione dalla condizione della madre. E' stata fatta una scelta precisa, coerente, che però personalmente non condivido del tutto. La malvagità del ragazzo ne esce fuori semplicemente come una malattia e come tale viene analizzata in maniera superficiale.
Comunque da segnale l'eccellente l'interpretazione di Ezra Miller.
Promosso a (quasi) pieni voti!

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Ultima risposta 20/02/2012 20.00.48
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bood  @  19/02/2012 15:53:05
   6 / 10
il film è bello quanto difficile , credevo fosse un thriller psicologico , invece è un dramma -incubo psicologico femminile incentrato sul rapporto tra una madre inerte e sconvolta , da un figlio fuori dall'ordinario .

Kevin incarna il male , male che gioca con una madre che ha pochissime colpe se non quella di averlo messo al mondo , e che ha a che fare per tutto il film con i sensi di colpa generati da un figlio che definire psico-diabolico è una finezza .

che dire , come regia non mi ha entusiasmato .. la storia è un po' lenta .. sto leggendo il libro , al limite aggiungero' altro alla fine .

film non per tutti comunque e concordo qua avrà vita breve .

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Ultima risposta 21/02/2012 13.24.09
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  17/02/2012 12:13:32
   8½ / 10
We Need to Talk About Kevin è un percorso ostico e spietato, un vero viaggio nell' intimità di una persona e nel suo inferno privato. Senza chiamare in causa sociologia da tre lire, o dispensare colpe a facili capri espiatori stabiliti un tanto al chilo, il film prende lo spettatore e lo trascina in un incubo quotidiano, scardinando certezze e facendo crollare mitologie indotte e schemi precostituiti, con un sussurro, uno sguardo, un gioco di luci e colori. Sono convinta davvero che qui da noi resisterà poco, quindi precipitatevi a vederlo. La Swinton è mostruosa, e la mancata nomination è l' ennesimo scandalo di un premio Oscar che è sempre più orientato verso lam*****.

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Ultima risposta 17/02/2012 19.56.47
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