elle regia di Paul Verhoeven Francia 2016
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elle (2016)

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locandina del film ELLE

Titolo Originale: ELLE

RegiaPaul Verhoeven

InterpretiIsabelle Huppert, Laurent Lafitte, Virginie Efira, Christian Berkel, Anne Consigny

Durata: h 2.10
NazionalitàFrancia 2016
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2017

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Trama del film Elle

Michèle, donna in carriera, viene aggredita in casa da uno sconosciuto. Rifiutando di dare eccessivo peso all'accaduto, Michèle gestisce i problemi della madre settantacinquenne, del figlio viziato e immaturo, dell'ex marito e dell'amante, con lo stesso gelido e imparziale distacco. Quando però l'assalitore sembra non aver ancora finito con lei, Michèle decide di instaurare con lui una sorta di pericoloso gioco del gatto col topo che finirà presto fuori da ogni controllo.

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Voto Visitatori:   6,67 / 10 (46 voti)6,67Grafico
Miglior filmMiglior attrice (Isabelle Huppert)
VINCITORE DI 2 PREMI CÉSAR:
Miglior film, Miglior attrice (Isabelle Huppert)
Miglior attrice in un film drammatico (Isabelle Huppert)Miglior film straniero
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice in un film drammatico (Isabelle Huppert), Miglior film straniero
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Voti e commenti su Elle, 46 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

Light-Alex  @  26/04/2020 17:50:40
   5 / 10
Film che non mi ha convinto. Mi aspetto un thriller un po' cupo, un po' torbido, invece ho trovato un film che è un gran caos, un mix di cose interessanti messe vicino a cose senza un filo logico e senza mordente che fanno perdere di incisività a tutto il lavoro.

C'è di buono uno spunto di trama abbastanza originale, uno stupro che poi evolve in una relazione consenziente, c'è una ottima interprete femminile, mi è piaciuta l'ambientazione dell'industria del videogioco europea, per altro guidata da due donne. Purtroppo la trama ha solo lo spunto buono, perché poi ho trovato molte delle reazioni che i personaggi provano abbastanza irrealistiche e surreali. Va bene che ognuno è fatto a modo suo ed ognuno reagisce a suo modo, ma i personaggi paiono tutti annichiliti, gli capitano cose devastanti e sembra che tutto scivoli addosso a tutti: critica alla mentalità borghese assuefatta a tutto? Bhe non sentivo il bisogno di un film in cui i personaggi sono tutti scialbi e incapaci di provare alcunché, anche se fosse solo in funzione di critica.

E poi le trame più grandi e più consistenti messe assieme ad una serie di microtrame in cui invece si sprecano i cliché tragi-comici: come la madre della protagonista vecchia, ricchia che si sollazza col toy-boy, o il figlio della protagonista bamboccione e inetto che si fa incastrare da una furba incinta probabilmente di un'altro uomo.
Siparietti da commediola che non ho capito cosa ci facciano in questo film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  14/10/2019 21:15:48
   5½ / 10
Film francese morboso ma senza phatos. Incuriosisce ma si capisce dove va a parare.
Più che mediocre
5 1/2

the saint  @  14/10/2019 10:10:56
   5½ / 10
bah.. non lo trovo così surreale come molti dicono!
c'è solo una scena surreale, per quanto riguarda dove vuole arrivare la morale del regista boh, guardare spoiler

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

platypus  @  24/06/2019 23:09:45
   4½ / 10
Ma che messaggio vuole trasmettere questo film?
Che ogni singola persona della società in cui viviamo può essere più aberrante di uno che ha trucidato ventisette persone senza motivo?..

Inn10  @  27/04/2018 05:11:05
   5½ / 10
Film assurdo, inverosimile e al tempo stesso scontato. È enormemente sopravvalutato perché in realtà tutta la storia non regge per niente.. peccato perche prometteva molto. La Huppert invecr è favolosa, le pellicole che trattano temi come l'ipocrisia, la morbosità e la perversione sembrano fatte appoata per lei. Per chi non l'abbia ancora visto consiglio un film tostissimo con la Huppert "La pianista" . Elle al confronto è poca roba.

EddieVedder70  @  10/01/2018 15:48:14
   4½ / 10
Avevamo lasciato Verhoeven negli anni '90 tra pali di lap dance, scarafaggi spaziali e cosce accavallate .... poi, dopo un lungo silenzio, torna "autore" in terra di Francia con una storia cucita su misura su una I. Huppert anaffettiva, insensibile, "*******". Non so se c'era qualche messaggio che ho perso, se c'era una morale che non mi è arrivata, se c'era un thriller sotto traccia che si nasconde dietro ad una sceneggiatura che nemmeno D.Brown può concepire, ma a me questo "Elle" proprio non mi è piaciuto.
Non mi soffermo sui passaggi più deboli (il parto del bimbo di colore nel tempo di un mezzo caffè è solo l'apice), ma anche se l'intera trama fosse solo un pretesto per qualcosa, davvero non ho percepito quale cosa il regista volesse trasmettere.
Tutto male, non ho provato tensione, empatia (e ci mancava altro), interesse ... e non ricordo nemmeno musiche, fotografia o altro. Film davvero deludente

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  13/09/2017 19:20:03
   5 / 10
Non ho ben compreso dove Verhoeven volesse arrivare con questo film, da lì il 5.

lukef  @  17/07/2017 12:03:57
   5 / 10
L'ho visto poco tempo fa e già me ne stavo dimenticando.
Non che sia un brutt(issim)o film ma complessivamente non funziona.
Er discorso nu regge, come dicono a Roma; non si capisce dove si voglia andare a parare e, nel dubbio, si infarcisce il tutto con terribili esercizi di stile destinati a quei (supposti) palati sopraffini da intellettuali francesi.
Forse è questo l'aspetto che più mi ha innervosito: l'assoluta mancanza di un progetto genuino e creativo, mascherata dietro una ricerca spasmodica di situazioni trasgressive e scandalose.
Mah.. forse cinquant'anni fa avrebbe funzionato, oggi decisamente no.
Per il resto, buona recitazione, buona fotografia e buono tutto il resto.

Overfilm  @  11/07/2017 15:13:05
   4 / 10
Quota alla parola il "Estonia" poco piu' sotto:
"Rappresentazione assai compiaciuta e di maniera dell'ipocrisia borghese. Se l'intento voleva essere dissacrante, in realtà scivola spesso nel ridicolo. Un tristissimo e noioso mix di situazioni inutilmente provocatorie in cui interagiscono individui banalmente privi di spessore. Alla fine non riesce nemmeno a essere graffiante, ma solo insensato."

Non basta un'ottima Huppert per "salvarlo"...

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/08/2017 23.10.27
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Estonia  @  09/04/2017 02:04:43
   4 / 10
Rappresentazione assai compiaciuta e di maniera dell'ipocrisia borghese. Se l'intento voleva essere dissacrante, in realtà scivola spesso nel ridicolo. Un tristissimo e noioso mix di situazioni inutilmente provocatorie in cui interagiscono individui banalmente privi di spessore. Alla fine non riesce nemmeno a essere graffiante, ma solo insensato.

6 risposte al commento
Ultima risposta 23/08/2017 23.07.10
Visualizza / Rispondi al commento
Spera  @  30/03/2017 17:50:11
   5 / 10
Spoiler presenti.

Ottima regia e una Huppert bestiale in questo film francese diretto da una cara vecchia conoscenza.
Parte come un thriller per trasformarsi in una commedia in perfetto stile francese e cadere infine nel dramma.
Ma il dramma di che?
Questo film, a dir poco surreale in quanto a svolgimento, mette in scena le storie incrociate di diversi personaggi con una serie di problematiche troppo assurde presentate in questa maniera, sfociando in un grottesco stucchevole che stona con il realistico ed interessante filo conduttore del film: la violenza subita dalla protagonista (o meglio il rapporto morboso con...)
E poi: la storia del padre arrestato è solo un pretesto buttato li per giustificare la personalità cinica e disillusa di Michele, andava approfondito questo aspetto sottraendo tempo alle poco incisive storie "satellite".
Molti personaggi, come la madre, sono delle macchiette che ruotano attorno alla vicenda principale ma che poco aggiungono alla storia (c'è anche il solito stereotipo dello scrittore mezzo fallito.), se non un'irritante sensazioni di compiacimento nel voler spiazzare.
Durante la scena della nascita all'ospedale non sono nemmeno riuscito a ridere, risultava troppo ridicola.
Troppe forzature per cercare di dare una svolta a un film che sono riuscito ad apprezzare solo sotto l'aspetto tecnico.
L'eterogeneità dei generi non è ben amalgamata e il tutto mi è risultato poco coeso e convincente.
Non emoziona mai e non fa ridere.
Per quanto mi riguarda si dimentica in fretta.

6 risposte al commento
Ultima risposta 14/04/2017 11.50.50
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Crimson  @  09/01/2017 13:00:57
   5 / 10
Spoiler presenti.

Ho visto Elle di Verhoeven. Penso a quanto sia labile il limite tra mostrare una violenza "pulita" e morbosa.
In Spetters, Fiore di carne e nei primi film olandesi l'eccesso non era quasi mai stucchevole. In Elle sì.
Sfruttamento e sopraffazione facevano parte di una poetica ben precisa, persino nel primo film hollywoodiano del regista.
Lo stupro di Spetters è spaventoso, mi spacca le ossa. Quelli di Elle cedono il passo ad una dimensione che non ha più a che fare col mio corpo. Il film si allontana da me durante la visione. Nemmeno la trama da film giallo, inizialmente accattivante, regge la distanza.
La spettacolarizzazione della violenza ha trasformato Verhoeven in un regista esageratamente compiaciuto di fare il Verhoeven.
Poche sequenze si salvano, le più grottesche.
Una psicanalisi da strapazzo serpeggia per tutto il film. Lei asseconda la violenza che in fondo ritiene di meritare? Lui la violenta per vendetta della morte di qualcuno a lui caro quarant'anni prima? Il desiderio di paternità del figlio, pur a costo di riconoscere un figlio non suo? Una madre che rivanga la giovinezza sfiorita con un gigolò per poi morire per un improvviso ictus provocato da veleno madre-figlio? Il padre, enigmatico mostro, idem? Una vicina di casa caricaturale devota e vergine sposata ad un maniaco sessuale, che commenta con compostezza la sorte del marito come frutto di un' "anima tormentata"?
E poi questa ridicola allusione al lesbismo, ma per favore!
Come se il valore, la riproducibilità, la comunicazione del mezzo filmico con chi ne fruisce vadano di pari passo con l'esagerazione. Quanto narcisismo!
Per gli amanti del "c'è gente che si masturba, eiacula, prende botte, muore, muore atrocemente, muore dissanguata, scopa, scopa con uomini, donne, bambini torturati? Critica alla società conformista".
Strizzata d'occhio a La pianista, per giunta, in almeno due sequenze. Forse tre, se considero l'ambiguità che assume la violenza carnale.
Vorrebbe costringermi a sentirmi puritano perché ripudio questa reiterazione di sessualità visibile e latente (le scene collettive, in cui regna il perbenismo formale mentre sotto i tavoli – metaforicamente e non – giace la menzogna del "tutti scopano con tutti") ma perde completamente di vista il vero parametro che mi spinge ad apprezzare un film: la potenza evocativa. Quella che mi lascia sperare o morire, vergognare o temere, e soprattutto fremere.
Non sempre la briglia sciolta conduce al cuore.
Per fortuna c'è Isabelle. Lei sorregge la visione. Senza di lei, oh, ridatemi la Soutendijk.
A 63 anni offre ancora il corpo nudo alla macchina da presa con la stessa sfrontata disinvoltura di trentacinque anni fa quando girava Loulou o Colpo di spugna.

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