e la nave va regia di Federico Fellini Italia, Francia 1983
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e la nave va (1983)

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locandina del film E LA NAVE VA

Titolo Originale: E LA NAVE VA

RegiaFederico Fellini

InterpretiFreddie Jones, Barbara Jefford, Peter Cellier, Norma West

Durata: h 2.12
NazionalitàItalia, Francia 1983
Generegrottesco
Al cinema nel Gennaio 1983

•  Altri film di Federico Fellini

Trama del film E la nave va

Italia, 1914. La "Gloria N" salpa con a bordo un gruppo eterogeneo di ammiratori del soprano Edmea Tetua per andare a spargerne le ceneri nell'Egeo. Durante la navigazione si definiscono i personaggi. Poi la nave raccoglie dei profughi-naufraghi serbi in fuga dopo l'attentato di Sarajevo. E a causa dell'azione di uno di questi, la "Gloria N" viene cannoneggiata e affondata. Ma qualcuno si salva.

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Voto Visitatori:   8,37 / 10 (15 voti)8,37Grafico
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Voti e commenti su E la nave va, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  31/07/2023 17:55:38
   8 / 10
Fellini mette un altro sogno in pellicola, questa volta è una nave popolata dai soggetti più vari. Meglio non addentrarsi alla ricerca di simboli e significati. Se uscisse oggi, per esempio, si vedrebbe in questa pellicola un grido contro le morti di migranti nel Mediterraneo. Questo per dire che ognuno può dare i significati che crede; un rinoceronte è un rinoceronte, ma ci si può vedere quel che più piace.

Filman  @  06/10/2019 18:49:14
   7 / 10
Si apprezza l'unione del minimalismo e dell'eleganza della scena cinematografica, tutte e due in contrasto eppure così in sintonia e ben aggiustate. Ed è impossibile anche non apprezzare la cauta e naturale introduzione di apparizioni mistico-oniriche in quella che è una delle storie più "dentro le righe" di Federico Fellini. Nonostante ciò E LA NAVE VA sembra soffrire proprio di questo appiattimento dello stile di Fellini, troppo neutrale per lasciare il segno in una direzione o nell'altra, con una leggera ironia sul ceto alto e un metodo di finto documentario che non mostra novità rilevanti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  06/12/2014 01:10:25
   8 / 10
Una mastodontica opera d'arte, ecco, questa mi sembra la miglior frase per celebrare uno dei (a mio avviso) miglior film del regista Fellini.
E la nave va.. ci racconta di questo surreale viaggio da parte di personaggi alquanto surreali, in stile onirico e molto visionario degno del miglior Fellini (Lynch da un film come questo deve averci preso molto spunto).
Il film è un opera d'arte con uno sguardo molto indirizzato alla lirica, e un' omaggio ad essa, ma va oltre, è la definitiva chiusura di un epoca cinematografica e non solo, i primi dieci minuti di film ne sono l'emblema, come gli ultimi 40 minuti.
Si racconta il passato, ma con uno sguardo al presente, l'affondamento della "Gloria" sancisce l'addio a questa bella epoca, qualcuno decide di affondare con essa, altri riusciranno a salvarsi per ricominciare un nuovo ciclo vitale.
A livello scenografico è un capolavoro: i costumi, i colori, una visione straordinaria, rendono il tutto ancora più onirico e visionario, forse l'unico punto negativo è la nave austriaca, a mio avviso è fatta malissimo.
Non ci avrei mai scommesso, ma E la nave va è stato una vera e propria sorpresa, chiusura defenitiva di un epoca e omaggio ad essa, Fellini sansisce tutto questo in uno stile unico, surreale, grottesco ma allo stesso tempo quasi commovente, vedere film come questo rattristice, ma fa sorridere, quello che ci hanno lasciato questi registi è arte pure e non potra essere dimenticata. Grandissimo Fellini.

Lucignolo90  @  28/01/2014 15:03:48
   9 / 10
L'ultimo capolavoro, quasi un testamento cinematografico, del regista romagnolo. 1914: sulla nave Gloria N. viene organizzato un viaggio funebre in onore della celebre soprano Edmea Teuta dai suoi fan provenienti da tutto il mondo. Comincia dunque un viaggio per arrivare di fronte all'isola di Erimo, suo luogo natio, per spargerne le ceneri in mare.
Scritto insieme a Tonino Guerra, può essere visto come il film più crepuscolare e dal maggior rigorismo formale dell'intera filmografia del regista, lo si intuisce sin dal meraviglioso incipit in bianco e nero muto che acquisisce progressivamente colore e sonoro quando i passeggeri fanno ingresso sulla nave.
Un'opera di un Fellini disilluso, 63enne che si è oramai arreso alle discrepanze tra il suo mondo sognato e quello reale; A bordo una classe nobiliare eccessiva e bizzarra, un gruppo di persone ignare del tragico destino che le attende, che in fondo attende tutti, prima o poi. A farne parte vi è Orlando, più narratore che protagonista della vicenda, un giornalista, figura cara a Fellini (qui interpretata dall'ottimo Freddie Jones, attore caro a David Lynch).
E' anche un evidente omaggio alla potenza della musica (la lirica in questo caso) che può essere evocata semplicemente strisciando i polpastrelli sul bordo di un bicchiere, anche su di una nave che naviga nel riflessivo silenzio di in un mare di plastica blu.
L'assenza di Nino Rota pesa, specie in un film come questo, ma non troppo visto che è appunto spesso il silenzio a farla da padrone. Magnifiche le scenografie di Dante Ferretti, che in studio riesce a tirar su quello che Fellini amerebbe definire "un verosimile più vero del vero". E proprio fedele a quest'ultimo principio che Federico ci svelerà l'arcano in un guizzo di genio finale, inaspettato anche per i profondi conoscitori dei film del regista. Se davvero è stata solo un'illusione il film, la storia o forse tutta una vita, è stata bella viverla sognando.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  16/11/2013 20:13:29
   7½ / 10
Il film inizia dove inizia il cinema...
Inizialmente la pellicola è "accelerata" e in bianco e nero, i dialoghi appaiono in didascalie, ci troviamo di fronte ad un film muto di fine '800.
Passano i minuti e prima sentiamo un rumore, poi finalmente un personaggio aquista la voce e pian piano subentra il colore...
Un urna funebre ci fa' capire che quello della nave non sara' proprio un viaggio di piacere. I suoi protagonisti sono li' per rendere omaggio ad 'una giovane cantante spentasi prematuramente.
Il viaggio è l'occasione per conoscere meglio la defunta attraverso i dialoghi, spesso bizzarri in stile Felliniano, degli occupanti a bordo. Ma è anche un viaggio che porta alla prima guerra Mondiale, che accende paura e razzismo...
Un film imperdibile tra gli ultimi di Fellini... è anche un omaggio all'opera lirica a cui lo stesso regista si avvicino' al termine della carriera.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  03/10/2013 21:03:08
   7½ / 10
Con "E la nave va" Fellini si rifugia ancora di più nel suo mondo fatto di fantasia e poesia. Anche questo film, come i precedenti, ha il suo punto forte nella fervida e felice creatività del grande regista. Ormai Fellini predilige le ricostruzioni in interni, le quali permettono di trasmettere la sensazione di "costruito" (appunto, da parte della fantasia), di immaginato, di sognato, di creato. Il mare finto, la falsa luce di luna, le ricostruzioni della nave, sono forse più suggestive e affascinanti del corrispondente reale. Pure in questo film spicca la bellezza delle messe in scena e delle inquadrature.
Pure in "E la nave va" non manca il tipico tocco felliniano: un calembour di personaggi e vicende, viste in modo lieve e divertito.
L'atmosfera dominante nel film è quella nostalgica e celebrativa dell'arte e degli artisti del passato, la stessa che dominava anche nel film "I clown". Lo si vede fin dall'inizio, quando si riproducono i modi artistici tipici dei primi film muti. Un omaggio affettuoso al passato.
Anche la labile narrazione (che tende allo statico e al contemplativo) verte sul tema dell'arte come aspetto più nobile del mondo umano, capace di far stare insieme persone dai caratteri più disparati e provenienti da opposti ceti sociali.
L'omaggio all'arte, l'atmosfera quasi fiabesca, fa sì che perda di drammaticità la vicenda dei profughi e della nave da guerra. E' forse un limite del film.
A volte un po' stucchevole la figura del narratore giornalista. Il film accusa spesso momenti di stanca. Non è certamente uno dei film più riusciti di Fellini e al di là della celebrazione nostalgica dell'arte del passato, non rimane molto altro dopo la visione di questo film.

bucho  @  10/01/2013 02:12:30
   10 / 10
che ve lo dico a fare, questo è l'ennesimo capolavoro

Mietitore  @  29/11/2011 20:12:27
   10 / 10
Incriticabile. Si avverte molto l'assenza di Nino Rota, ma ugualmente Gianfranco Plenizio ha fatto un ottimo lavoro.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  28/10/2010 20:25:54
   10 / 10
Elegante e raffinato reportage, ora comico ora drammatico, di un viaggio per mare, un viaggio commemorativo. Una nave che traghetta la creme dell'alta società, dell'arte e della politica, ma che ovviamente è manovrata dai marinai e alimentata dai fuochisti, servita dai camerieri e sfamata dai cuochi della cucina. Un grande acquario della società europea, con l'occhio indiscreto della telecamera a bussare sul vetro fin chè i pesciolini non si volgano al nostro sguardo.
Fellini giostrerà magistralmente l'irrompere nella belle epoque, nel sogno dorato di una società sul punto di un brusco risveglio dell'incubo della guerra, della cruda realtà e dei suoi visi profughi e clandestini.
Con la leggerezza di un'opera buffa e la profondità di chi sà leggere nel passato e sogna un diverso futuro, probabilmente irrealizzabile.

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Invia una mail all'autore del commento wega  @  16/12/2009 20:44:49
   9 / 10
Sarà che io adoro le operette di Lubitsch, alle quali credo Fellini si sia ispirato, ma trovo bellissimo questo film, che è probabilmente il suo vero testamento cinematografico. Non è la prima volta che si assiste ad un riferimento storico ("storico" quello fascista di Amarcord), e se con "E la Nave Va" tocca al primo conflitto mondiale (siamo nel 1914), la fotografia di Peppino Rotunno lascia completamente senza fiato, con un incipit muto che potrebbe considerarsi tradito nella sua autenticità di documento d' archivio solo per la presenza di una zoomata. Il resto è Fellini puro. In un certo senso il film potrebbe partire dallo spunto del primo finale di "8 1/2" (un treno che va, scartato perché forse ritenuto troppo cupo e pessimista), ma questa volta Fellini, così tanto vicino alla parabola desolante di "Ginger e Fred", lo sente e ci carica tutti sulla sua barca. Tanti spunti per Tornatore e la sua Leggenda.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  25/08/2009 00:58:17
   8 / 10
Film troppo sottovalutato di Fellini che invece è uno dei suoi film migliori secondo me. Lo stile è sempre quello,ma la storia si annovera tra le più cupe di Fellini anche se alla fine il suo stile particolare strappa più di qualche sorriso. Finale grottesco e quasi spiazzante anche per un film del maestro.

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/05/2011 23.23.07
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dobel  @  24/08/2009 14:55:15
   8 / 10
Gran film! Sono d'accordo! E' poesia pura... le ceneri della grande cantante (un chiaro riferimento alla Callas) rappresentano i sogni e gli incubi di tutti noi. Questa enorme bara galleggiante che contiene un'umanità così variegata è la nave sulla quale siamo tutti imbarcati. E il regista ci guarda vivere e morire attraverso l'obiettivo della sua cinepresa.

paride_86  @  08/10/2008 00:14:06
   7½ / 10
Un film interessante che racconta la vita degli artisti, le loro competizioni, i loro pregiudizi e il loro rapporto con la realtà. La nave è, appunto, metafora di distacco che si interrompe bruscamente col sopraggiungere della guerra. Notevole la scenografia, meno barocca rispetto agli ultimi film di Fellini ma di grande effetto. Il difetto del la pellicola sta forse nell'essere troppo prolissa e a tratti monocorde nel suo surrealismo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/12/2007 01:17:54
   7 / 10
La nave non è solo l'immenso carro funebre per l'urna una cantante lirica, ma per un'intera epoca di fronte all'inevitabile destino che la Storia riserverà di lì a poco. Uno dei film più cupi di Fellini, dove il sogno diventa incubo e dove "sulla bocca del vulcano" i musicisti e i cantanti continueranno a suonare le loro arie, imperterriti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  19/06/2006 16:11:04
   9 / 10
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