el alamein regia di Enzo Monteleone Italia 2002
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el alamein (2002)

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locandina del film EL ALAMEIN

Titolo Originale: EL ALAMEIN

RegiaEnzo Monteleone

InterpretiSilvio Orlando, Emilio Solfrizzi, Roberto Citran, Giuseppe Cederna, Pierfrancesco Favino, Paolo Briguglia

Durata: h 1.57
NazionalitàItalia 2002
Genereguerra
Al cinema nel Novembre 2002

•  Altri film di Enzo Monteleone

Trama del film El alamein

Egitto, ottobre 1942. Le truppe italiane sono bloccate da mesi a El Alamein, senza rifornmeti nè cambi, nè rinforzi, bersagliati quotidianamente dall'artiglieria inglese. Il soldato Serra, volontario universitario, arriva alla divisione in Pavia, comandata dal Tenente Fiore. Viene subito accolto benevolmente dai commilitoni, il sergente Rizzo, il caporale De Vita e il soldato Spagna, e insieme combattono le battaglie quotidiane contro la dissenteria, l'acqua cattiva e la mancanza di cibo, cercando di non farsi uccidere dall'artiglieria nemica. Il 23 ottobre inizia l'offensiva inglese che, nonostante la strenua resistenza, non lascerà scampo alle divisioni italiane, costrette ad una ritirata lunga e dolorosa

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Voto Visitatori:   7,78 / 10 (144 voti)7,78Grafico
Miglior fotografiaMiglior montaggioMiglior sonoro
VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO:
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Voti e commenti su El alamein, 144 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Antonio.F.M  @  06/05/2006 05:59:58
   5 / 10
Il titolo completo mi pare che fosse "El Alamein la linea del fuoco".
La battaglia in realtà si articolò in due fasi e fù piuttosto lunghetta.
Noi perdemmo,ma furono compiute gesta di enorme coraggio, tante e tali da meritare l'ammirazione di alleati e nemici.
Che cosa se ne vede in questo film (che oltretutto è sulla "linea del fuoco")?
Nulla. Sembra il deserto dei tartari ,solo che qui i nemici arrivano davvero ma se ne vanno subito come una folata di vento.
Mi pare che nello stesso cofanetto ci sia,oltre al DVD del film,anche un documentario sullo stesso argomento, sempre girato da Monteleone: guardatevi quello perchè è senz'altro un tributo migliore a chi cadde laggiù di questo film che a me non ha per niente entusiasmato,anzi.
Il documentario mi ha commosso e scosso,il film no!

3 risposte al commento
Ultima risposta 13/09/2007 00.34.40
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blob  @  18/09/2003 00:45:13
   1 / 10
trito e ritrito. basta!!!!!!!!!

venti  @  16/09/2003 22:01:44
   1 / 10
BASTA!! NON NE POSSO PIU` DEGLI ITALIANI CHE SCIMMIOTTANO GLI USA!

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/09/2003 08.23.21
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price  @  13/09/2003 16:58:31
   1 / 10
brutta copia di una marea di film.

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2004 12.18.00
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savino  @  29/07/2003 00:03:04
   1 / 10
sembra girato a tor vergata! Che stupidata.

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/12/2002
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Erib  @  23/06/2003 18:30:16
   3 / 10
La solita smaronata di guerra!!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 24/06/2003 12.27.24
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CROPPY  @  07/12/2002 18:23:23
   5 / 10
Mi sembra che qualcuno abbia scambiato questa sezione del sito per un forum. Se volete scornarvi cercate un altro sito e non rompete le palle a chi vuole solo leggere dei commenti obbiettivi del film. TUTTO QUESTO SFOGGIO DI CULTURA MI FA VOMITARE! Probabilmente siete tutti degli studentelli universitari che hanno appena letto qualcosa e non vedeno l'ora di farlo sapere al mondo.

Angelo Brusco  @  07/12/2002 17:37:18
   3 / 10
A M.&S.: Forse non avete letto tutti i commenti precedenti. Se fate caso sono presenti attacchi gratuiti solo da parte di quelli del "10" (peccato che non ci sia la lode), rivolti ai visitatori che hanno messo voti inferiori alla sufficienza cercando anche di spiegare, senza offendere nessuno degli eccellentissimi "10", le ragioni di tale voto che è stato dato non per la scarsa valenza artistica del film (..e qui mi ripeto ancora per l'ennesima volta), MA PER LA TOTALE OMISSIONE DELLA STORIA RISPETTO AL TITOLO CHE PORTA! Gli ultimi siete voi che sugli stessi commenti, con votazione insufficiente ma ben documentati nelle motivazioni per le quali voi stessi ammettete di avere lacune (e siete ottimisti), continuate ad ironizzare senza rendervi conto della vostra precaria condizione nel dare giudizi storici. Andare a vedere un film con un titolo che evoca una battaglia così importante senza conoscerne la storia, e poi commentarlo con la convinzione di avere imparato tutto, è come insegnare a nuotare a qualcuno senza saper nuotare ma con l'arrogante convinzione di saperlo fare meglio degli altri. Avete ancora una volta travisato e minimizzato il tutto. Forse è solo per la gran voglia che avete di mettervi in mostra che cercate a tutti i costi di insegnare quel che non sapete. - Ma credete davvero che le critiche che abbiamo fatto siano solamente perchè non abbiamo visto nel film un soldato che muore impallinato (altro vostro inutile tentativo di ridicolizzare quello che forse qualcuno ha fatto veramente), sventolando il Tricolore e che grida W l'Italia? Bastava semplicemente mostrare piccolissimi fatti realmente accaduti dove per esempio (ce ne sono centinaia da descrivere quindi non pensiate che voglia vedere nel film solo questo episodio come qualcun' altro a scritto per gli altri singoli esempi che ho fatto), in uno di questi i nostri soldati gridavano non W l'Italia, ma insulti e parolacce nelle feritoie dei carri armati nemici prima di farli saltare.
Ora lo ripeto ancora una volta ma senza speranze. CON EL ALAMEIN SI INDICA UNA BATTAGLIA CHE DURO' DUE SETTIMANE!! Tutto quello che è successo "PRIMA" e dico "PRIMA" di detta battaglia si può chiamare Quota 33, El Dabah, Marsa Matruh, Deir el Abyiad e anche Alamein però si devono vedere, la stazione ed i treni che passano non la Pavia che stava 60 Km di deserto più a Sud. Oppure se vogliamo parlarne dovremmo andare ai bordi della depressione Nord di El Qattara. Ora mi spiegate perchè chiamare un film Alamein se si parla della Pavia che stava ad El Qattara? Credete che per qualche cannonata, come si vede nel film prima della battaglia, si possa dare il nome che la evochi? E' come fare un film sulla battaglia di Lepanto parlando solo della famiglia dei Doria a Genova!
Sono stati prodotti servizi televisivi nella battaglia di El Alamein e nell'evocare questo evento le televisioni consigliavano sublimamente la visionione del film. In una intervista il regista affermava di aver letto e seguito i libri di Paolo Caccia Dominioni ed i racconti dei reduci che hanno combattuto. Ma quale libri? Ma quali reduci? Solo quelli della Pavia che erano addirittura spostati più a Ovest rispetto al fronte? Se si vuol fare un film su El Alamein e farlo uscire in occasione del 60° anniversario della battaglia si deve descrivere almeno in parte, le due settimane che infuocarono quei 60 Km di fronte dove erano schierate molte altre divisioni Italiane molto più determinate e combattive che costrinsero gli Inglesi non solo ad indietreggiare ma addirittura a cambiare programma cercando di sfondare non più dove c'erano i "dagoes" (così ci chiamavano e a voi la traduzione) ma più a Nord dove c'erano i "gerries" (i tedeschi) che improvvisamente fecero meno paura degli Italiani.
Tutto quello che ci è stato propinato nel film è "aria fritta!" o peggio ancora "specchietto per le allodole". Ovviamente le allodole sono tutti quelli che conoscendo la storia si sono fidati delle affermazioni del regista che sembrava garantisse almeno qualche capitolo dei libri di Paolo Caccia Dominioni e non qualche riga come si è visto!
E voi con quello che avete scritto pensate di prendere in giro i miei commenti o quelli di qualcun'altro che la pensa come me? Voi insultate con il vostro falso patriottismo la memoria di quei ragazzi che sono morti per un credo che si chiamava Patria. Sconosciuto ed impensabile oggi, anche per voi che vi sentiti patrioti perchè conoscete l'inno a memoria. Ma vi rendete conto di quanto contraddittorie siano le vostre parole lo si denota ancor di più nelle ultime righe del vostro scritto. "..epica morte, epica fame, epica sconfitta, ..tragica ritirata". Queste parole tra virgolette, sono parole che avete scritto voi. Non solo vi contraddicono ma evidenziano acor di più la confusione che avete per la poca conoscenza per la storia, tale da scambiare la tragica ritirata di Russia con El Alamein.
Leggetevi la lettera di Paolo Caccia Dominioni indirizzata a Montgomery forse vi riporterà ad un dimensione più reale.
M. & S. non volevo affatto offendervi più di quanto avete fatto voi a " voi " stessi paragonandovi ad una tazza!


adriana a  @  03/12/2002 20:40:24
   1 / 10
poco coerente ma emozionante

YuYu  @  03/12/2002 12:21:04
   1 / 10
Mi ha fatto molta tristezza, sono uscita al 1. tempo!

Passatore  @  02/12/2002 00:44:07
   3 / 10
Caro M&S, vorrei innanzitutto rassicurarti sul mio sentimento patriottico, che è autentico e, ti assicuro, non inficiato da alcun fanatismo di sorta. Potrei essere finanche d'accordo sul fatto che non si esalti l'Amor Patrio con il semplice sventolio di una bandiera, ma di sicuro - converrai - lo si esalta ancora meno non sventolandola affatto, o peggio, vergognadosi di farlo. La Bandiera, per chi glielo riconosce, ha un valore assoluto, in quanto rappresenta il simbolo supremo (e mi preme sottlinearne proprio l'aspetto simbolico) della propria Patria, dei Valori nei quali si crede e sui quali si costruisce il propria esistenza ed il proprio senso civico.
Visto che parliamo di bandiere e di simboli, quel che trovo disgustoso piuttosto, è il fatto che gli stessi che non sventolano la Bandiera Italiana, gli stessi che non cantano l'inno, altre bandiere come quella del Che o quella di Cuba alle loro manifestazioni le sventolano eccome! Non conoscono l'Inno Nazionale, ma certe altre canzoncine le sanno a memoria battuta per battuta!
Non che non abbiano il diritto di farlo, ci mancherebbe altro, ma non trovi che questo sia un eccesso?
Io non ne faccio un discorso politico, né tantomeno di Destra o di Sinistra, sei tu - piuttosto - che hai intravisto questa faziosità.
Non mi sembra di aver discriminato negativamente coloro che non fecero parte della Folgore, anzi, a mio avviso il film di Monteleone offende profondamente anche quelli delle Divisioni meno esposte alla "linea del fuoco" (come la chiama lui), dipingendoli nelle tinte di un gruppo di miserabili allo sbaraglio.
Non si tratta di fare un film di propaganda, che sono d'accordo con te, per fortuna non ci appartiene, quello che non sopporto è - seguimo bene - l'automatismo attraverso il quale qualunque situazione possa essere accostata ai concetti di Valore, Patriottismo, finanche Epica, sembrerebbe, necessariamente ed invariabilmente, dover essere etichettata come "patetica e retorica" e ,quindi, istantaneamente rifuggita. Tu stesso parli di ingannevoli "clamori della narrazione epica" come fossero aspetti negativi dai quali prendere le dovute distanze... hai l'onestà intellettuale di riconoscere che questo atteggiamento, ormai generalizzato, ha assunto proporzioni eccessive? Se ti accosti al problema con il mio stesso spirito, questa obiettività non può esserti estranea.
Certo, un bel carico da 90 ce l'ha messo la cinematografia made in U.S.A. con i loro Rambo, Rocky e compagnia bella, ma in questo caso specifico, parlare di El Alamein in maniera un po' meno alternativa, sarebbe equivalso a descrivere semplicemente la realtà dei fatti, niente di più!

Reny  @  30/11/2002 20:41:19
   1 / 10
Il voto dice tutto: EVITATELO!

Angelo  @  30/11/2002 17:46:15
   3 / 10
a M. & S.: Per il commento che avete fatto nei confronti di PASSATORE, vi manca una chitarra, uno spinello, un fiore all'orecchio e siete perfetti! Mi raccomando, però, mentre vi stravolgete non issate la bandiera Italiana. Tanto non lo fareste neanche da sobri, per paura di esaltare l'amor Patrio come descritto e come politica ci ha insegnato fino a qualche anno fà.
Il signor PASSATORE ha ragione! I tanto leoni della Folgore (così descritti da Paolo Caccia Dominioni), nel film sembrano gattini. La Pavia era leggeremente spostata dietro le linee nella depressione Nord di El Qattara. E come descrive, nel suo libro, Paolo Caccia Dominioni, i soldati Italiani ad ogni angolo di deserto e ad ogni pausa di battaglia e senza ordini ricevuti issavano il Tricolore Italiano per il semplice amor Patrio. Se non si vuol fare un torto alla storia perchè incapaci di fare un film sull'unica battaglia leggendaria dell'esercito Italiano, nella seconda G. M., allora vale la pena cambiare genere di film o cambiare nome al film, o volendo si può sempre continuare a tacere come si è fatto fino ad oggi che sicuramente é più dignitoso. Se siete convinti che il film rappresenta l'epica battaglia allora o Paolo Caccia Dominioni non è riuscito a fare comprendere a tutti i suoi scritti o voi non avete letto i suoi libri.

Invia una mail all'autore del commento Passatore  @  28/11/2002 15:47:33
   3 / 10
Vi allego unmio commento pubblicato dal Centro Studi "El Alamein"
Prima ancora di iniziare a redigere il mio commento, per correttezza nei confronti dei lettori, desidero fare due importanti precisazioni: innanzitutto ho svolto il Servizio militare come volontario Paracadutista nella Folgore.
In secondo luogo, ritengo opportuno precisare che, nonostante una serie di aspetti e di contenuti descritti nel film, nei confronti dei quali sono estremamente critico, reputo il film - tecnicamente - un buon film.

E proprio quest'ultima precisazione però, ad accendere in misura se possibile ancor più intensa, il sentimento di profonda indignazione nei confronti della particolare versione che il regista ha inteso dare alla vicenda di El Alamein.

Ho notato innanzitutto l'ennesima, amara, testimonianza del triste e dilagante fenomeno in virtù del quale l'Amor Patrio, sembrerebbe essere divenuto un sentimento desueto, patetico e melenso, del quale doversi quasi vergognare.
Non una bandiera, non un vessillo... la parola Italia si sente a malapena pronuciare un paio di volte.

Nonostante, di per sé, questo aspetto mi infastidica parecchio, in quanto proprio non riesco a comprenderne le radici e le ragioni, ciò che ritengo del tutto inaccettabile, è la deliberata omissione di quelli che furono i veri protagonisti della battaglia di El Alamein, ossia la Divisione Folgore e la Divisione Ariete.

Ora, ferma restando la libertà, artistica ed intellettuale, del regista di raccontare una storia diversa, di focalizzare l'attenzione su un gruppo di "non protagonisti" (come d'altra parte avvenne in Mediterraneo, sceneggiato dalo stesso Monteleone), di far vedere la battaglia anche attraverso gli occhi di quelli che, appostati nelle
retrovie, non si trovarono, ad esempio, nella condizione di dover attaccare i carri nemici con le mani nude, non ritengo corretto, tanto per cominciare dal punto di vista etico, non riconoscere a coloro che furono i veri protagonisti, il ruolo che svolsero nella celebre battaglia nordafricana.

Nel film di Monteleone, la Folgore svolge un ruolo da misera comparsa.

Dell'Ariete (che perse, dal primo all'ultimo, tutti i propri carri) si parla solo di sfuggita.

Letteralmente, si "accenna" solo un paio di volte alle gesta che compirono i nostri Ragazzi e, per giunta, quasi sottovoce, come fossero fatti ignobili sui quali dover sorvolare.

In un film che si intitola "El Alamein", un'omissione di tale livello e proporzioni è semplicemente VERGOGNOSA!

D'altra parte, i dieci minuti scarsi di scontri che si vedono nel film, dovrebbero forse rappresentare tutto ciò che fu la battaglia di El Alamein?

La battaglia vera è durata circa 15 giorni: come mai nel film quasi non ve n'è traccia?

Semplicemente perché la storia raccontata nel film, non è né la storia di El Alamein, né tantomeno la storia di chi ha combattuto quella battaglia.
In realtà è un vero e proprio falso storico in quanto nella depressione di El Qattara la Pavia non c'è neanche mai stata!

Quella narrata dal film è piuttosto la storia di un gruppo di soldati che, più che da un fiume in piena, si trova appena sfiorato dai deboli rigagnoli della battaglia vera.

Passati quei brevi istanti di scontro, il gruppetto inizia come il resto delle truppe italiane la propria, disperata, ritirata nel deserto.

In tutto questo, dell'eroica resistenza della Folgore, non si fa il benché minimo accenno.

La principale testimonianza di questa indegna omissione sta in alcuni (decisamente opinabili) numeri elencati al termine del film, e soprattutto nelle date che vengono riportate.
Nel film si riporta che la battaglia di El Alamein durò dal 23 Ottobre al 4 Novembre.
Questo è del tutto errato in quanto (vedi, ad esempio, la "Motivazione della Decorazione conferita alla Bandiera di Guerra del 186° RGT.PAR. "FOLGORE") per i Ragazzi della Folgore la battaglia durò fino al 6 Novembre!
Alcuni sparuti gruppi di paracadutisti furono intercettati addirittura il giorno 8.
Questa è la più palese dimostrazione che mentre tutti gli altri si erano ormai arresi da giorni, la Folgore combatteva e resisteva. Da sola.

Le stesse cronache inglesi dichiararono che la Folgore combatté fin quando fu sparato l'ultimo colpo.

Ora ammesso che il Sig. Monteleone avesse davvero sentito in cuore il desiderio di parlare della battaglia di El Alamein per ricordare il sacrificio dei tanti caduti dimenticati, mi chiedo: perché evitare di parlare della Folgore? Perché parlare di El Qattara? Perché parlare della Pavia (che se non sbaglio si trovava ben più indietro)? Perché mirare a questa ricerca di una versione alternativa (e discutibile, sia dal punto di vista storico che etico) a tutti i costi? Perché, nonostante siano passati ormai 60 anni, non dover riconoscere alle migliaia di caduti in battaglia l'onore che hanno meritato?

Quel che letteralmente mi ha mandato in bestia è l'arroganza, la presunzione, la mancanza di sensibilità, attraverso la quale il Sig.Monteleone sembra non avvedersi minimamente dell'enorme torto che il suo film arreca ai caduti in battaglia.

Ad un certo punto, il Volontario Universitario Serra, di fronte ad alcuni commilitoni caduti, elucubra una serie di considerazioni interiori sulla morte.
Egli riflette sul fatto che 'la morte è bella solo sui libri, la poesia nella morte non esiste, di fronte alla morte siamo tutti uguali, che la morte non è bella, la morte puzza.
E' innegabile che tutto questo sia profondamente vero, ma è a mio avviso altrettanto innegabile, che c'è una differenza precisa tra la morte con le mani in alto e la morte con le armi in pugno.
E' la differenza che divide gli uomini dagli Uomini.

Come precisato in apertura però, il film tecnicamente - è un bel film e questo mi addolora in quanto contribuisce ad accrescere ancor di più la mia indignazione.
Ho l'impressione che il Sig. Monteleone, per motivi che non voglio azzardarmi ad ipotizzare, con la propria versione alternativa, abbia mortificato il proprio talento e questo la dice lunga sul pregiudizio, il rancore, l'odio che taluni nutrono per la nostra amata Folgore.

Perchè scegliere un titolo come "El Alamein" se l'intento era ben altro?

Mi dispiace dirlo, ma tutto mi lascia pensare che il Monteleone abbia da una parte inteso raccontare la propria, discutibile, storia alternativa contro la guerra, dall'altra però, il becero soldo lo abbia indotto a sfruttare l'epico titolo "El Alamein" come specchietto per le allodole (...guarda caso pochi giorni dopo la commemorazione dell'anniversario della Battaglia).

Il Monteleone, dal momento in apertura che si affanna a precisare che l'opera è stata realizzata con i contributi europei e che il film è stato riconosciuto come documento di "interesse culturale", questa caduta di stile da bottegaio di quarta categoria
poteva pure risparmiarsela!

Vorrei rammentare al Sig. Monteleone che prima ancora del Sacrario mostrato alla fine del film (mi chiedo con quale coraggio), il Ten. Col. Par. Bechi Luserna scriveva di suo pugno:

"V è un certo punto del deserto di El Alamein, al Km. 42 della Pista dell'Acqua, un cimiterino, nudo, senza pretese architettoniche né steli votive; tanti tumuli allineati, delle croci di abete, dei nomi: tutto qui. Ma v'ha nel mezzo una semplice scritta che vale più d'una intera epigrafe: FOLGORE."

Par. Alessandro Bronzini - 186° Rgt. Par. "Folgore" Siena (12/93)

Ste  @  27/11/2002 22:42:55
   1 / 10
Gli italiani impareranno mai a fare film diversi da questi polpettoni pseudo intellettuali e da Vanzina?

Invia una mail all'autore del commento Giorgio Felici  @  25/11/2002 18:13:48
   2 / 10
Piagnisteo per buonisti e disinformati. I nostri soldati, comandati da ufficiali inetti di stampo sabaudo, hanno inflitto pesantissime perdite al nemico. Un briciolo di ricostruzione in tal senso avrebbe fatto meritare al film la sufficienza. E' un peccato che solo noi riusciamo ad infangare la nostra storia quando persino americani e inglesi, assai più seri, ci danno atto della nostra efficacia sul campo di battaglia. Peccato.

Brusco  @  24/11/2002 00:20:15
   3 / 10
(Vedi commento precedente) Sapete cos'è la libertà di pensiero e di espressione? Per me il film vale molto per il suo contenuto artistico e per l' idea che da dei soldati in guerra. Ma se si parla di El Alamein si deve descrivere con altri caratteri. La battaglia di El Alamein è famosa per lo scontro che c'è stato fra due grosse formazioni dove il soldato Italiano, per la grande forza che ha avuto di controbattere ed intimorire il nemico con gli scarsi mezzi di cui era dotato, entrò nella leggenda. La battaglia di El Alamein non indica solamente il posto che da il nome, ma la totale controffensiva sferrata dagli Inglesi e di conseguenza la leggendaria difesa della posizione degli Italiani, su tutto il fronte. La cui durata fu di circa due settimane. Adesso se i Neozelandesi (o Maori) erano più a nord o più a sud hanno partecipato ugualmente alla battaglia di El Alamein. Nel film si nota solo l'estenuante attesa prima di detta battaglia. Detto questo, per me, se si cambia nome al film sono pronto a dargli dieci. Ma con il titolo di El Alamein riconfermo il mio voto. Libri consigliati: "Un uomo" Paolo Caccia Dominioni; "Alamein 1933-1962" di P. C. D.; "Per il Duce e per il Re" di Giovanni Bladier.

Daniele  @  23/11/2002 00:17:31
   4 / 10
veritiero al 20%

Nicola  @  21/11/2002 18:38:50
   1 / 10
Mi dispiace ma non mi piace

Invia una mail all'autore del commento Brusco Raffaele Angelo  @  09/11/2002 18:59:31
   3 / 10
Dopo Capitan Condorelli credevo che un regista italiano potesse far un po' meglio. Ho avuto la fortuna di leggere molti libri e articoli riguardo la battaglia di El Alamein . Ma la fortuna piu grande é stata , incontrare reduci che mi hanno parlato di come hanno combattuto . Con grande dignità mi ripetevano che se non fosse stato per i loro comandi di reparto , loro, non si sarebbero arresi mai, e finche c'era un colpo da sparare lo avrebbero tirato contro l'inglese e i suoi alleati capaci di far la guerra solo se ubriachi ,o peggio , di uccidere vigliaccamente nel sonno, i poveri soldati italiani stremati ,come facevano i maori. Nel film non c'è nulla di tutto ciò c'è solo la solita filosofia deprimente che vuol far vedere a tutti i costi che il soldato italiano più che combattente è un filosofo, un cantante musicista uno che, se può ,si fà uccidere ma non uccide mai. Tutto questo è falso . Non avverrà mai finche ci saranno le guerre. Quindi smettiamola di fare gli ipocriti oramai siamo rimasti solo noi a non valorizzare i nostri soldati e con essi i nostri valori. Italiani (compagni e camerati) non saremmo degni di questo nome se ci dimenticassimo quello che abbiamo potuto fare ad El Alamein!

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